Sono passati 18 anni ormai dall'ultima volta che le mie labbra hanno sfiorato le tue, che i nostri corpi di sono stretti, che abbiamo fatto l'amore. Tutta colpa di tanti chilometri che ci separavano. Colpa ti troppo tempo passato lontano da noi.
In tutti questi anni ci siamo rincorsi, ci siamo cercati.
Mesi di chat, litigi e di voglia di rivedersi.
Ma ora è diverso. Ora che soffriamo la monotonia delle nostre vite, dei nostri matrimoni, ora più che mai c'è la voglia di riviverci.
Quattro ore di treno mi separano da te. Salgo e già sento il cuore pompare forte. Durante il viaggio qualche messaggio ma nulla più.
È stato difficile, raccontare una bugia per assentarmi una giornata intera, sono per passare qualche ora con te.
Finalmente ci siamo, arrivo in stazione.
Scendo e nella stazione gelida d'inverno trovo un unica ragazza seduta ad aspettare.
Finalmente ti vedo. Ti alzi, sei uno spettacolo. Capelli lunghi ricci fino alla schiena, un giubbotto fino al ginocchio che faceva intravedere calze scure e gambe stupende.
Siamo entrambi increduli, ci avviciniamo. Un ciao da parte tua a voce bassa e quasi imbarazzata.
Ti afferro per le guance e ti bacio, lungamente e appassionatamente, ti accarezzo i capelli e la guancia.
Ti prendo per mano ed usciamo dalla stazione a piedi diretti verso il b&b della stessa per goderci il tempo che ci rimane prima che il treno del ritorno ci allontani di nuovo.
Entriamo in stanza, il tempo di chiudere la porta ci ribaciamo. Sfilo via il tuo cappotto e mi godo la vista della tua gonna corta e larga.
Il tempo di ammirati che ti riprendi le mie labbra mentre le mie mani cominciano ad accarezzarti.
Voglio godermi il tatto delle tue gambe quando infilo le mani sotto la gonna e noto una bella sorpresa.
"autoreggenti?"
"non era quello che volevi?"
In effetti si, avrei voluto che le mettesse per aver modo di assaporare la sua intimità ancor prima di denudarla.
Afferro i suoi slip e li faccio scivolare a terra. Ti prendo in braccio e ti appoggio delicatamente sul letto. Mi fiondo tra le tue gambe. So che lo vuoi e so che il suo compagno odia farlo. Allargo le tue gambe e mi godo la tua intimità depilata.
Massaggio leggermente con le dita per poi mordere il clito ben in evidenza e voglioso. Hai un sapore stupendo. Ansimi al mio gustare, quando ti penetro con due dita per massaggiarti anche internamente. Inarchi la schiena dal piacere quando....
"mi stai facendo venire".
Improvvisamente ma non inaspettatamente spasmi e brividi percorrono le tue gambe mentre la tua intimità mi riempie la bocca del suo succo. Mi scosti dalle tue gambe e ti alzi dal letto. Mi baci con passione e affanno mentre le tue mani aprono la mia cinta per assaporarmi.
"ferma"
"che c'è?"
Non rispondo e comincio a spogliarti fino a non far rimanere nulla.
"non volevi questo?"
Mi hai sempre manifestato la tua voglia di venire con un rapporto orale e di spogliarmi con le tue stesse mani. Così è.
Mi denudi, fino a rimanere il mio intimo che non nasconde affatto la mia voglia. Mi accarezzi, delinei la sua forma sui box. Li sfili. Ormai siamo nudi entrambi, ma tu hai voglia di ricambiare.
Infondo da ragazzini facevamo l'amore. Semplice missionario, nessun rapporto orale né altro.
Oggi c'è la voglia di provare.
Mi spingi delicatamente sul letto, mi baci appassionatamente.
La tua bocca scende dalle mie labbra al mio petto, fino ad arrivare al piacere che da anni desideriamo riprovare.
Mi massaggi, come a voler cominciare a prenderti quel piacere con le mani, poi lo stendi sul mio addome. La tua bocca scende ad assaporare il tutto. La tua lingua spazia sul mio scroto mentre la tua mano riprende il massaggio al mio membro. Gusti tutto. La tua lingua sale per tutta l’asta fino ad arrivare alla sommità della mia voglia per te. Lì un piacere immenso corre in me sentendoti e guardandoti gustare il tutto. Vedo la mia asta scomparire nella tua bocca in un movimento lento e passionale mentre una mano l’accompagna su e giù per tutta la sua lunghezza. Sento la tua lingua che assapora la mia cappella e l’altra mano che mi massaggia lo scroto. Che goduria.
“cazzo ….. se continui così mi fai venire subito”
“è quello che voglio ….. abbiamo tutto il tempo per ricominciare“
In effetti è cosi. Entrambi è da tanto che non stiamo con i nostri rispettivi partner e quello per noi era solo come togliere il tappo dalla bottiglia.
Pochi istanti dopo …
“vengo”
Stacchi la tua bocca da me mentre il mio piacere trasborda e bagna le tue mani e il mio addome.
Soddisfatta di avermi dato piacere ti stendi accanto a me e ci godiamo qualche istante di tregua.
Mi alzo per ripulirmi.
“vado un attimo in doccia”
Mi butto sotto la doccia per ripulire lo sperma caduto su me quando vedo aprire la porta della cabina.
“posso entrare?”
Entri in doccia con me, già hai voglia di ricominciare. Non smettiamo di baciarci, di abbracciarci.
L’acqua scorre sui nostri corpi avvinghiati mentre la tua mano mi masturba. Ti abbassi e mi assapori ancora. Abbiamo finito da poco ma reagisco fino a diventare pronto per te.
Usciamo dalla doccia e fradici d’acqua ci buttiamo sul letto.
Mi butto con la mia bocca tra le tua gambe per bagnarti come si deve.
Afferri ma mia faccia e la stringi tra di esse, due dita ti penetrano, godi tanto e non lo nascondi.
Ci stendiamo, uno sopra l’altra. Avvicino me a te e subito trovo l’entrata del piacere. Mi stringi forte, mi chiudi tra le tua gambe.
Ti senti aprire delicatamente avanti a me fin quando tutto me stesso non è in te.
“sta fermo, non muoverti”
Mi tieni fermo tra le tue gambe mentre cominci a muovere il tuo bacino così da sfregare il tuo clito sul mio addome mentre sono dentro di te.
Poco dopo brividi percorrono le tue gambe mentre sento le pulsazioni di un altro orgasmo intorno al mio membro. Ti rilassi e mi liberi dalla tua morsa.
“ora fa l’amore con me”
Ti sollevo le braccia per far salire al meglio il tuo seno, mordo il capezzolo con gusto mentre comincio a muovermi dentro di te sempre con più insistenza.
Mi alzo dal tuo petto,afferro le tue gambe, ti sbatto con virilità.
Mi rilasso un attimo ti chiedo se vuoi cavalcarmi.
Non perdi tempo e mi stendi, un breve pompino per poi accompagnare l’asta all’entrata del tuo piacere e scendere lentamente fino a farlo scomparire del tutto.
Sbatti forte, mi vuoi.
Ti stringo il seno e strizzo i tuoi capezzoli per darti ancora più piacere.
Un urlo di piacere riempie la stanza seguito da un altro orgasmo. Sento i tuoi liquidi bagnarmi l’addome. Ti fermi, rilassata, ti godi il momento.
“adesso tocca a me”
Ti abbraccio e ti butto sotto.
“girati”
Acconsenti senza fiatare.
Ti prendo per i fianchi e ti penetro delicatamente. Prendo la tua chioma riccia e mora, l’afferro, la tiro a me come le cinghie di un cavallo.
Comincio a sbatterti sempre con più foga tirando a me la tua coda. Ti sento colare su me mentre i tuoi gemiti mi incitano a continuare. Poi ti mollo.
Spingo la tua testa sul cuscino e ti inarco la schiena per aver la possibilità di godermi completamente il tuo ventre.
Una goduria immensa.
“ti piace?”
“non immagini quanto”
“ora ti faccio scoppiare”
Esco da te mentre una colata di umori bagnano il letto. Appoggio la mia cappella all’estremità del tuo ano.
“dimmi se ti faccio male”
Entro. La sento aprire aventi a me. Stringi il cuscino dal dolore ma non dici di fermarmi. Quindi affondo.
Appena abituata a me ti muovi come a dire di non fermarmi.
Ma non è questo il mio obbiettivo.
Ti alzo e ti siedo su me. Le mie mani ti toccano ovunque per poi scendere tra le tue gambe.
Una masturba il clito, l’altra ti penetra. L’estasi della posizione ti inebria mentre schizzi di orgasmo bagnano e mie mani.
Ti sposti da me come a dire basta ma ti riprendo e continuo in una pecorina stupenda.
“ora ti vengo dentro”
Ormai solo ansimazioni, nessuna parola più.
Arrivo al mio orgasmo, forte, intenso. Mi spingo tutto dentro di te per regalarti il tutto, poi mi sposto.
Soddisfati e sfatti ci accasciamo sul letto, la tua testa sul mio petto mentre ti abbraccio.
“sei soddisfatto?”
“si ma mancherebbe ancora una cosa”
“già … peccato non credo ci sia tempo”
Infatti è così. Più volte ho manifestato la voglia di provare quello non fatto, ma il tempo è tiranno, tra poco c’è un treno che parte.
Ci rivestiamo e lasciamo la stanza. Arriviamo subito in stazione, una palese aria di tristezza ci avvolge consapevoli che potrebbe essere l’ultima volta che i nostri sguardi s’incrociano.
Restiamo seduti, in attesa del treno quando un annuncio dall’altoparlante ci informa che il treno è in ritardo di 30 minuti.
“30 minuti? Si può fare.”
“cosa?”
Ti prendo per mano e quasi correndo ti porto nei bagni della stazione.
Senza parlare baciandoti ti sfilo gli slip e ti prendo in braccio appoggiandoti alla parete. Un’ultima volta a dir poco passionale.
“non credo di riuscire a farti venire stavolta”
“tranquillo dimmi tu quando”
Intrecciati, ci godiamo l’ultima volta insieme quando …
“ci sono”
Mi scendi dalle braccia e ti abbassi fino all’altezza del mio membro.
Cominci a succhiare con passione.
“riempimi la bocca”
La tua mano accompagna il movimento delle tue labbra quando il mio orgasmo ti riempie.
Continui come a voler far uscire tutto quello che è rimasto dentro.
“butta tutto giù piccola mia”
E contro tutti i tuoi no su questo mio volere, ingoi tutto.
“contento?”
“si”
Un sorriso t’illumina il volto prima di ributtarti sul mio membro per ripulire da ogni residuo di sperma.
Rindossi gli slip e usciamo dal bagno quando l’annuncio dell’arrivo del treno ci gela il sangue.
“non credo si possa rifare tra 18 anni”
Mi abbracci consapevole che è l’ultima volta. Ti asciugo una lacrima e ti bacio ancora.
Si aprono le porte, ormai manca 1 minuto.
“sei bella e sei giovane, non far in modo tale che lui oscuri il tuo sorriso. In bocca al lupo”
Salgo e mi siedo. Peccato sia già finita. Si parte.
Vedo il lento movimento che comincia ad allontanarmi da te mentre ci lanciamo un ultimo bacio al volo.
Tutto il resto sono ricordi.
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Categorie: Etero