Daniele, giovane studente di un liceo scientifico del Friuli, sapeva che il proprio corpo non era proprio quello di un macho: struttura ossea e muscolare esile, chiaro di carnagione, occhialuto e con tanti blocchi mentali con le ragazze. In classe molti lo prendevano in giro per la sua gracilità e nel corso dei propri studi diversi ragazzi della propria classe lo avevano reso vittima di atti di bullismo, a volte anche a carattere sessuale. Al terzo anno cinque dei suoi compagni gli sfilarono a forza i jeans, bloccandolo e lasciandolo in mutande davanti alle ragazze. Il suo corpo era quasi privo di peluria, fatta eccezione per la zona del suo sesso, dove invece era abbondante e che copriva un pene non certo statuario. Anche il suo gusto sessuale sembrava incerto agli occhi della gente, benché Daniele era attratto dalle ragazze.
E anzi una tra tutte lo sconvolgeva mentalmente, era Luna e non si trattava di una ragazza di scuola bensì della proprietaria della palestra che si trovava a pochi metri da questa e davanti la quale passava ogni giorno, cercando di scorgere col proprio sguardo gli occhi di lei. Luna era quella che si poteva definire una mangiatrice di uomini: fisico palestrato e asciutto, alta 1 metro e settanta quasi, una quarta abbondante di seno, probabilmente rifatto, sempre molto truccata e con indosso shorts e body sempre molto aderenti che poco o nulla lasciavano all'immaginazione. Luna si era accorta che in Daniele faceva destare un certo interesse e così un giorno, orario di uscita da scuola, decise di attendere il passaggio del giovane timido fuori dalla palestra. Appena egli fu a tiro, la tigre balzò sulla preda:
<> <> <> <>.
Sentendo quelle parole, la donna fu attraversata da un brivido per tutta la schiena e decise che avrebbe concesso a quel giovanotto esile il piacere che tanto gli mancava.
<>. Luna allungò il braccio destro e tirò dentro la palestra il giovane; nei locali c’erano due o tre persone che si stavano allenando, ma non poteva mancare Aron, il braccio destro di Luna nella gestione della palestra, un armadio di quasi 2 metri, di quasi cento chili e con muscoli poderosi, carnagione olivastra che lasciava intendere origini straniere. Luna portò Daniele dentro lo spogliatoio femminile e lì decise che era arrivato il momento di far conoscere il sesso a quel giovane: accostò la porta del locale e accompagnò il ragazzo in un angolo nascosto, gli prese entrambe le mani e le portò alle sue prorompenti mammelle: <> gli disse e Daniele obbedì; Luna guidò i movimenti di quelle mani insicure, mentre sentiva i suoi capezzoli diventare duri, poi alzò di colpo il body ed il reggiseno sportivo che indossava sempre in palestra, lasciando scoperto quell'enorme seno alla vista del giovane, il quale ebbe quasi un colpo e si bloccò. Luna a questo punto prese in mano la situazione: sbottonò e tolse i pantaloni a Daniele, sfilò via i suoi slip bianchi e così il ragazzo rimase nudo dalla vita in giù: Luna si accorse che non era del tutto eccitato, tant'è che quel piccolo uccello non era dritto e totalmente duro; si inginocchiò e prese in bocca il cazzo del giovane, che iniziava a dare segni di eccitazione. Luna ci sapeva fare con la lingua: leccava il membro di Daniele per tutta la sua lunghezza, poi si soffermava sul glande del giovane, prima delicatamente, poi iniziò a spompinare il giovane con vigore, spingendo dentro la sua bocca quel fallo, senza alcuna difficoltà. Daniele sembrava apprezzare il lavoro di quella donna esperta, ma ancora non era in grado di abbandonarsi al piacere completo. Luna non riusciva a capire il perché della freddezza di quel giovane: ogni uomo il cui cazzo era passato dalla sua bocca non aveva resistito per più di due minuti per poi esplodere in un orgasmo dirompente, Daniele invece appariva passivo. Le sorse un dubbio e volle togliersi la curiosità: stacco la lingua dal piccolo cazzo del giovane e con il viso scese un po' più giù, così da raggiungere con la lingua il culo di lui; iniziò a lavorare con la lingua il buchetto di Daniele e si accorse che iniziava ad ottenere risultati: lui appariva più duro di prima e iniziò ad ansimare dal piacere così capì cosa avrebbe procurato piacere al giovane. Si aprì la porta dello spogliatoio e per sommo stupore di Daniele, vi entrò Aron, la montagna di muscoli: il gigante buttò uno sguardo sui due amanti, lei quindi gli fece un cenno e l’immenso atleta cominciò a spogliarsi; via canotta, via pantaloncini e via mutande, lasciando svettare un enorme cazzo da almeno 25 cm e pericolosamente spesso. Dimensioni che non si vedono comunemente, se non nei set di film porno. E anche in quel caso sarebbe difficile trovare arnesi di quelle dimensioni. Luna stava lavorando il buchetto di Daniele con la propria lingua avida, poi d’un tratto smise e lasciò spazio ad Araon, il quale si avvicinò alle spalle del ragazzo, gli abbassò la schiena e, usando la propria mano, indirizzo quell'enorme palo di carne verso lo stretto buco del giovane. Neanche a dirlo, era fisicamente impossibile che quel braccio nerboruto potesse entrare dentro l’ano di Daniele, mai il gigante continuava a spingere; nel frattempo Luna si portò nuovamente sotto il ragazzo posto a 90 gradi, indirizzò la sua bocca verso il suo pene, adesso eccitato e duro ed iniziò a spompinare il ragazzo, per rilassarlo e permettere così a quel cazzo enorme di Aron di trafiggere il culo di Daniele. L’enorme uccello iniziò a far breccia sul culo del ragazzo, il quale godeva come una cagna, sentiva il piacere provocato da quel missile che per la prima volta esplorava le sue viscere, mentre la bocca di Luna gli regalava piacere al suo pisello.
Aron spinse sempre più a fondo fino a quando una buona metà del suo cazzo fu dentro il culo di Daniele, il quale provava sensazioni di dolore e piacere mai toccate prima. Il gigante iniziò a muoversi sempre più convulsamente, anche lui preso dal piacere di sentire il proprio uccello costretto all'interno di quello stresso contenitore che era l’ano di Daniele. Spinse sempre più forte, senza però andare oltre la metà della lunghezza del suo enorme membro, entrava ed usciva sempre più velocemente e con la stessa frequenza Luna spompinava il ragazzo, il quale era preso tra due fuochi; dopo un paio di minuti di sesso sfrenato e violento il gigante si lasciò andare ad un dirompente orgasmo, che allagò l’anfratto distrutto del ragazzo, che, sentendo il calore del liquido di Aron dentro di lui, e ricevendo gli ultimi colpi di lingua della tigre assatanata, anche lui si lasciò andare ad un pieno orgasmo. Luna non si tirò indietro, sentendo le palle di Daniele diventare dure e prepararsi all'esplosione, ma tenne la sua bocca serrata sul glande di lui, accogliendo dentro di se tutto il suo liquido, bevendone sino all'ultima goccia.
Dopo qualche attimo di totale silenzio, Luna ruppe la quiete: <>.
Visualizzazioni: 9 248 Aggiunto: 4 anni fa Utente: