Ho preparato il tutto per questo primo incontro: ho dato una ripulita al mio appartamento da single, ho acceso la legna nel camino e soprattutto ho preparato la playlist che accompagnerà il nostro incontro.
Voi non lo sapete, ma io sono un fanatico di musica e la prima cosa che devo fare quando so’ che incontrerò una donna, è preparare una serie di brani che – immagino – accompagneranno in modo importante il nostro incontro: non solo un sottofondo musicale, magari anche melenso come qualcuno fà, ma una vera e propria colonna sonora, che interpreterà le varie fasi del nostro incontro, che racconterà e guiderà in modo evidente quello che faremo.
Impiego sempre molto tempo a scegliere i brani: stavolta ho scelto in particolare i primi tre, quelli che scandiranno la prima parte del nostro primo incontro.
Sento suonare il campanello. “Chi è ?” “ Sono Gaudia” “Ciao, Sali, primi piano”.
E mentre apro la porta e mi affaccio sul pianerottolo, faccio partire il primo pezzo.
Amor Porteno dei Gotan Project.
https://www.youtube.com/watch?v=AClqMNBDBSg
La vedo arrivare: è come l’ho vista dalle foto che ci siamo scambiati. Porta un vestito nero che ne mette in mostra le curve, la carnalità.
Mi guarda e sorride. La faccio entrare. Appena il tempo di chiudere la porta e la spingo sul muro.
“Ciao” le sussurro all’orecchio, mentre odoro il profumo dei suoi capelli. Ci guardiamo per pochi attimi negli occhi. Siamo felici di incontrarci e siamo già straordinariamente eccitati, ma anche un po’ timidi.
Lei è appoggiata al muto, ad occhi chiusi. Aspetta. Le sfioro le labbra delicatamente.
Ha già il fiato corto dalla eccitazione. Le mia labbra continuano a sfiorare le sue, che piano piano si dischiudono.
Intanto il suono erotico dei Gotan Project riempe la stanza.
Sento che si rilassa da come abbassa le spalle e fa scendere le braccia lungo il corpo; ora con la lingua comincio a leccarle le labbra, senza penetrarle la bocca ansimante.
Faccio appena il movimento di entrarle con la lingua nella bocca, a cercare la sua, e subito dopo invece allontano la mia nocca dalla sua. Comincio a baciarle il collo.
Gaudia tende la testa un po’ all’indietro, ad offrimi meglio la sua gola. Uso prima le labbra, sfiorandole la pelle del collo e percependo subito un brivido e poi la pelle d’oca sulle sua braccia nude. Poi scendo in basso, fin dove il suo vestito mi permette di farlo, e con un gesto veloce le lecco il collo fino all’orecchio. Sobbalza e sorride, e mi si tira un po’ piu’ giu’ il vestito, ad offrire un percorso piu’ lungo.
Rifaccio il gesto e arrivo di nuovo al lobo, ma ora non mi fermo e glielo prendo tra le labbra, stringendolo, succhiandolo, usando i canini per morderlo.
Dalla sua gola esce un suono roco. Le prendo la testa tra le mani, e di nuovo porto la mia bocca sulla sua.
Gaudia apre le labbra e io piano piano penetro la sua bocca con la mia lingua, evitando di proposito la sua lingua che pure cerca la mia. Le lecco dall’interno le labbra, faccio scorrere la mia lingua sull’interno del suo arco dentale e, solo alla fine, vado a cercare la sua lingua.
Il toccarsi delle lingue ci da una scossa: cominciamo a baciarci lentamente, dolcemente, senza nessun movimento veloce delle lingue umide.
Ci baciamo e ci respiriamo assieme, senza fretta, a tempo con la musica.
E attacco il mio corpo al suo, facendole sentire il mio cazzo duro; lo struscio sulla sua pancia, con movimenti lascivi, a tempo di musica, mentre la mia lingua continua a leccare la sua, mentre le mie mani cominciano a correre sui suoi fianchi, sul suo culo, sulle sue tette.
Stiamo già scopando, senza farlo.
Con un gestro improvviso mi stacco da lei e la faccio girare verso il muro. Lei attacca i palmi al muro mentre io mi attacco a lei, e ora il mio cazzo è sul suo culo. Lo struscio cercando un po’ di sollievo alla voglia assurda che mi pervade.
La mia bocca si attacca ala sua nuca: di nuovo annuso il suo profumo, e poi con la lingua comincio a penetrare attraverso i suoi capelli, fino ad arrivare alla base della nuca. Dove i capelli lasciano spazio al collo: è li che comincio a leccare con forza, a spingere con la lingua, a ritmo di musica, assieme al mio cazzo.
Il pezzo sta prendendo la sua ultima parte: mi stacco. La prendo per mano e la conduco davanti al camino, nella stanza buia, illuminato solo dal rossore delle braci.
Le apro la lampo del vestito, guardandola negli occhi. E intanto parte il secondo pezzo che ho preparato: la Jam n. 1 del Blind Faith: è perfetta per quello che ho in mente. Dura solo 7 minuti e quindi, nella playlist, l’ho messa in loop per due volte.
https://www.youtube.com/watch?v=HY8_5FlPb18
E’ una musica ipnotica e coinvolgente.
Le sfilo il vestito, e Gaudia rimane solo con gli slip ed il reggiseno: la guardo un attimo, solo il tempo per farle capire che apprezzo molto il suo completo di pizzo nero, e poi baciandola, le tolgo il reggiseno. Gaudia, senza dire niente , si sfila subito dopo gli slip.
Finalmente posso ammirarla nuda: le tette grandi e pesanti, quel pelo nero curato che circonda la sua figa.
Conosco il suo corpo dalle foto che mi ha mandato, ma ora posso anche sentire il profumo di femmina eccitata che Gaudia emana. E soprattutto posso allungare le mani e toccarla.
Ma lei mi ferma: si avvicina a me e comincia ad aprire i bottoni della mia camicia azzurra.
Guarda il mio petto abbronzato e con pochi peli. Lo carezza. Gioca un po’ con la mia catenina. La sua mano è fresca mentre il mio petto è bollente. Arriva fino all’ultimo bottone, lo apre e fa un passo indietro, aprendo un po’ la camicia. Mi guarda, mi ammira lo sento, poi si avvicina di nuovo riprende a carezzarmi il petto, e comincia a fare quello che ho voglia io di fare io a lei: comincia a leccarmi un capezzolo e a prenderlo tra le labbra, mentre con la mano mi carezza il culo.
Guardandomi negli occhi, mi apre la cinta dei pantaloni e combatte un po’ con i bottoni che ci sono e, quando arriva all’ultimo, riprenda a carezzarmi il petto mentre i pantaloni cadono giu’ alle mia caviglie.
Li tolgo con un movimento della gamba, mentre Gaudia si abbassa davanti a me e con lentezza esasperata mi sfila i boxer.
Il mio cazzo, inutile dirlo, è già durissimo: lei mi fissa negli occhi e tira indietro la pelle, a scoprire la mia cappella gonfia e rossa. Lo infila appena tra le labbra leccandolo.
Ma non è il momento di un pompino ora: la faccio alzare e ci guardiamo negli occhi, mentre la musica continua a riempire i nostri silenzi.
Leggo il suo desiderio nello sguardo, il desiderio di dare realtà ad una voglia che siamo raccontati in una delle nostre prime chat.
La musica è coinvolgente, il volume ci ubriaca. Siamo persi nella passione che ci travolge.
Faccio stendere Gaudia sul tappeto davanti al camino, a pancia in giu’: mi inginocchio dietro di lei e comincio a carezzarle la schiena, prima facendo scorrere le dita delicatamente, poi dando sempre piu’ pressione. Poi faccio lo stesso movimento usando la lingua, ascoltando con attenzione i messaggi che il suo corpo caldo mi manda, quando passo nelle zone piu’ giuste, quelle che le danno i brividi.
Mi fermo: Gaudia si gira i un attimo per guardarmi mentre io prendo un cuscino e glielo le faccio mettere sotto il bacino.
Ora, nella penombra della stanza, alla luce fioca della legna che arde nel camino, vedo il suo corpo nudo, ed il suo magnifico culo ben posizionato.
Le faccio leccare il mio indice, e poi con il dito e con la bocca comincio a giocare lentamente sul suo buchetto.
Le lecco, lo riscaldo, cerco di farla rilassare. Provo ad entrare. Hai muscoli un po’ tesi e non dà spazio.
Mi allungo su di Gaudi, porto la mia bocca al suo orecchio e le sussurro: “Ascolta la musica Gaudia, rilassati, lasciati andare”.
E provo di nuovo con il dito. Ora i suoi muscoli sono piu’ rilassati. Stavolta sento il mio dito entrare, la falange è dentro. Spingo ancora un po’ piu’ in fondo. Ora il mio dito è dentro di lei.
Per un attimo lo lascio fermo, e poi lo spingo ancora un po’ piu avanti, poi indietro sempre lentamente. Ora è rilassata e percepisco che è piu’ tranquilla perché, muovendosi, si sistema meglio sul tappeto.
Faccio ancora un po’ di movimento col dito, poi lo sfilo. E fuori dal suo culo appoggio ora la mia cappella gonfia.
LA struscio un po’, mentre porto il viso tra i suoi capelli, a sentire il suo respiro . Avvicino ancora le labbra al suo orecchio e pianissimo le sussurro “ Ora ti inculo Gaudia. Come abbiamo sognato assieme di farlo. Lasciati andare, cadi nella musica”.
Con la mano dirigo bene il mio cazzo. Il suo culo un attimo fa ancora opposizione. Ma è solo un attimo. Come lei si rilassa, la mia cappella entra. Ed è come se mi risucchiasse dentro.
Gaudia tira ancora una volta un po’ i muscoli, e le esce un sussurro dalla gola. Ma è solo un attimo.
Si rilassa e io entro ancora un po’. Un attimo rimango fermo e poi comincio a muovermi lentamente, comincio ad incularla.
Con dolcezza, percependo e seguendo ogni piccolo segnale che il corpo di Gaudia mi fornisce.
La musica intanto ha ricominciato il suo ciclo e interpreta esattamente come la sto inculando, come la sto possedendo nel modo piu’ animale che esista. Eppure c’è il massimo rispetto, la massima attenzione a darle piacere e a non darle dolore.
La mia cappella indugia soprattutto nella prima parte del suo canale: se lo spingo fino in fondo sento che mi trattiene ma se invece rimango nella parte iniziale del culo, sento, da come si rilassa e si allarga, che le piace da impazzire. E dalla sua gola escono gemiti di piacere.
Le prendo le braccia ai polsi e obbligo Gaudia ad allargarle al massimo, spingendole forte verso l’esterno e tenendola ferma in questa posizione.
In questo modo siamo due cristi rovesciati. Le sussurro parole senza senso, le lecco la nuca.
Quando le lascio libere le mani, Gaudia porta una mano sotto il suo corpo schiacciato dal mio peso, la fa arrivare, strusciando sul cuscino, fino alla sua figa, e comincia a masturbarsi.
Ora è completamente aperta e rilassata e io posso cominciare a pensare al mio piacere: tiro un po’ su il mio corpo appoggio le mani sul tappeto e comincio a muovermi piu’ veloce e piu profondamente nel culo di Gaudia, aumentando il ritmo, mentre lei mi segue con la mano. Masturbandosi.
Aumento ancora la velocità dei miei colpi. Ho il fiato corto. E Gaudia devo dirtelo, sto pensando solo a me. Ma d’altra parte so che anche lei sta pensando solamente a raggiungere pienamente il suo orgasmo.
Mi vedo la scena dall’alto, come se fossi un osservatore appollaiato sul lampadario: un uomo brizzolato che sta inculando una donna sotto di lui. E so che Gaudia sta vedendo con gli occhi della sua mente la stessa scena e sa che non ha mai provato un piacere simile, il piacere di essere posseduta nel culo selvaggiamente eppure con rispetto, da qualcuno che vede per la prima volta, persa dentro una musica che la possiede con la stessa intensità.
Aumento ancora il ritmo, e Gaudia con me, percependo dai suoni che escono dalla mia gola che sto per venire. Ed è subito pronta anche lei.
Vengo con forza, grugnendo mentre lei urla con voce da bambina il suo piacere.
Continuo a spingere, a darle tutti i colpi che servono a svuotarmi del tutto e Gaudia si muove sotto di me.
Dopo l’ultimo colpo, mi schianto ansimando sul suo corpo sudato: siamo tutti e due senza fiato, travolti dalla violenza degli orgasmi che ci hanno sconquassato.
Felici.
La musica martellante è finita ed è partito l’ultimo brano della compilation.
Sempre i Gotan Project. La cover di Paris Texas.
https://www.youtube.com/watch?v=6usNr2zhI94&t=236s
Le sfilo il cazzo dal culo e mi abbatto, a schiena in su, sul tappeto accanto a lei. Gaudia volge la testa dal mio lato e mi guarda.
E io le sorrido. E Gaudia mi sorride.
Mi rialzo e porto la mia bocca al suo orecchio e le sussurro” “Madonna Gaudia, quanto mi è piaciuto incularti cosi’!”.
La musica ci culla. Ci rilassiamo. Non arriviamo neanche a metà e già ci addormentiamo.
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Aggiunto: 4 anni fa
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Etero