Driiiiin.
La sveglia aveva fatto il suo dovere per l'ennesima volta. Quel malefico Driiiiin aveva messo in moto la macchina del risveglio di tutta la famiglia.
Alessandra profumava ancora dei sogni della notte. Si era immaginata immersa in una bella Spa accompagnata da olii essenziali e bei fustoni.
Suo padre era in cucina a preparare la colazione, indossava ancora una vecchia maglietta sgualcita come pigiama.

- Dormito bene? - chiese Carlo allungando un bacio sulla guancia della figlia.
- certo paparino. Ho fatto veramente dei bei sogni - e nel dirlo fece un occhiolino malizioso al padre che rispose con un sorriso.
La madre di Alessandra entrò nella cucina mezza assonnata, si mise a sedere aspettando sorniona la colazione.
-Cosa avete voi due da confabulare? - chiese con ironico sospetto.

Finita la colazione la moglie di Carlo andò in bagno, aveva bisogno di una doccia calda per ritemprarsi. Sarebbe stata una lunga giornata, in più avevano pure l'adunanza, quindi dovevano darsi una mossa.
Mentre sua moglie era in bagno che non poteva sentire, Carlo prese il braccio di Alessandra, doveva parlarle.

- Senti Alessandra... Quello che è successo ieri... Io... Io non me lo ad o spiegare. Non vorrei fossi rimasta turbata...
- Tranquillo papà... Non è successo nulla che mi ha turbata...
- Sicura?
- Sicurissima... Anzi... A me è piaciuto...
- Alessandra... Quello che abbiamo fatto è una cosa sbagliata... Oltraggiosa... Io... Credo che tua madre ci ucciderebbe se lo sapesse...
- Non le diremo nulla...
- Alessandra... Sarà un segreto faticoso da portare sulla coscienza, ne sei consapevole?
- Io non ho paura...
- Io molta figlia mia... Geova ci distruggerà... Siamo diventati come Sodoma e Gomorra
- Papà... Geova non esiste, è solo una finzione. Godiamoci un po' sta cazzo di vita... Dai, liberati anche tu da tutte quelle privazioni... Fai quello che ti piace...
- Tu la fai facile... Io sono un anziano... Devo dare l'esempio... Non so come potrò guardare in faccia gli altri senza vergognarmi...
- Papà tranquillo... Io non ti giudico... Tu guardami in faccia senza vergogna...
- ma davvero ti è piaciuto Alessandra? Dico... Quel che è successo con Gianni?
- pa... È stato pazzesco... Una roba fuori dal comune...
- Non so come ho fatto a venirti in faccia... Provo un senso di colpa...
- Dovremmo farlo più spesso... Io, te e Gianni...

A quelle parole Carlo si stava nuovamente eccitando. Alessandra aveva notato il rigonfiamento dei pantaloni del padre. I suoi primi 20 anni di vita erano passati noiosi e deprimenti. In poche settimane aveva violato ogni regola morale e sessuale della sua vita fino ad allora.
Entrambi sentivano il rumore della doccia, non c'era pericolo Angela li beccasse.

- ho voglia di un pompino...
Sussurrò Carlo alla figlia.
- Tua madre è molto bigotta, non li fa...
- lo vuoi ora?
- te la senti o non ti va?
- mi va... Mi va... Ma se mamma ci becca?
- devi ingoiare Alessandra, così non rimane sporco in giro.

Alessandra era nuovamente padrona della situazione. Come con Marco. Come con Gianni. Accarezzò il rigonfiamento dei pantaloni con la mano destra, mentre il padre stava col culo attaccato ai mobili della cucina.
La mano di lei si muoveva con delicatezza sulla stoffa dei pantaloni, sentiva il membro del padre crescere a dismisura.

- Ti piace? - chiese lei
- Mi eccita molto... - rispose sussurrando Carlo, chiudendo gli occhi per l'eccitazione.

Alessandra continuava quel metodico lavoro manuale, scivolando dentro i pantaloni e poi dentro le mutande.
Il cazzo del padre si era veramente fatto grosso, sentiva le vene pulsare, sentiva la potenza crescere sempre più. Le sue mani delicate pizzicavano la punta con sapiente dosaggio erotico.
A quel punto doveva abbassarsi per completare l'opera.
Non aveva un elastico, dovette non legare i capelli. Tirò giù completamente i pantaloni e le mutande del padre. L'enorme Pene di lui era proprio di fronte alla sua faccia inginocchiata.
Un forte odore di piscio le diede un pugno sul viso.
Non immaginando cosa sarebbe successo non si era fatto il bidet dopo aver pisciato.
Sua madre in doccia continuava a lavarsi non sapendo cosa stava accadendo in cucina.
Alessandra prese coraggio e aiutandosi con la mano prese in bocca l'uccello. Con la lingua disegnava cerchi sulla punta del pisello, creando sempre più calore ed eccitazione nel padre.
Si era ficcata tutto il pisello in gola, sentiva mancare il fiato. Lo tirò fuori ed era tutto bagnato dalla sua saliva.
Guardò in alto, suo padre aveva quell'espressione di beatitudine tipica di quando si sta godendo come non mai.
Prese ancora in bocca il cazzo, questa volta con movimenti della bocca e della lingua sempre più veloci. Suo padre le mise le mani sulla nuca per accompagnarne i movimenti.
Era quasi sul punto di venire... Alessandra tirò fuori nuovamente il cazzo dalla bocca e lo alzò diritto con la mano, poi mise la lingua tra le palle e iniziò a leccarle.

- Pa... Potevi almeno lavarti... - disse Alessandra togliendosi un pelo dalla bocca...
- Ti fa schifo l'odore di piscio?
- è un po' forte. Sopportabile, ma forte.
- sto per venire Ale... Mettiti il pisello dentro...

Alessandra fece appena in tempo ad aprire la boccuccia che uno schizzo potente di sperma le invase tutto ciò che trovava sulla sua strada. Aveva i denti e la lingua pieni di quel liquido appiccicoso. Un po' di sperma era rimasto sulla cappella, per terminare l'opera ripulì lo sperma con la lingua e si rialzò, le ginocchia iniziavano a farle male.

Carlo si sistemó mutande e pantaloni mentre Alessandra bevve un bicchiere d'acqua per togliersi il sapore di sperma.
Si guardarono eccitati. Il loro segreto perverso li aveva uniti ancora più che la religione.

- È stato bello. - disse Alessandra.
- Dobbiamo rifarlo con Gianni presente disse Carlo.
- Si papà... Mi piacerebbe...
- Ti voglio bene.
- Anche io...
- fattelo dire... Sei brava a succhiare. Hai un modo eccitante...
- la prossima volta farò ancora meglio...
- Con me e Gianni?
- Con te e Gianni...
- Vorresti pure qualche altra persona per rendere la cosa più piccante?
- Dici sì potrebbe?
- forse conosco chi vorrebbe partecipare... Alcuni colleghi di lavoro so che certe cose le fanno e per me sarebbe meno imbarazzante se a scoparti fossero loro un po' più di me...

Intanto Angela aveva finito la doccia...
Per il momento dovevano rimandare i pensieri peccaminosi a un altro momento... Dovevano docciarsi e prepararsi per andare in adunanza...
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