Dopo aver fatto colazione, Alessandra si lavó per bene i capelli, si mise il vestito buono della domenica e seguì i genitori in macchina, pronta per sorbirsi le maledette due ore di adunanza.
Fu a metà della Torre di guardia, mentre il padre spiegava all'uditorio un passaggio biblico piuttosto ostico, che avvenne il fattaccio. Si alzò dalla sedia cercando di fare meno rumore possibile, sorrise gioiosamente a tutte le vecchiette sedute dietro lei e raggiunse a brevi falcate il bagno posto all'ingresso della Sala del regno. Marco era lì, a fare l'usciere, come lei era annoiato a morte dalla vita che i genitori l'avevano costretto a fare. Si scambiarono uno sguardo, uno sguardo ingenuo e complice allo stesso tempo. Fuori dalle grandi vetrate dell'ingresso il sole sembrava illuminati come due divi del cinema. Alessandra non aveva mai fatto caso a quanto fosse carino Marco. Si forse era un po' timido e taciturno, ma sotto quel bel completo grigio si potevano intravedere i muscoli potenti di un atletico ventenne. Marco pensava spesso ad Alessandra. A casa, da solo, quando nessuno poteva vederlo o sentirlo. Prendeva allora in mano il cazzo e iniziava a masturbarsi venendo puntualmente tra le proprie mani. Quanto avrebbe voluto fare lo stesso ma con Alessandra accanto. Non potevano, le ferree regole dei Tdg non contemplavano il sesso prima del matrimonio come attività da poter fare. Alessandra era in bagno già da un paio di minuti. Dietro le pesanti porte a vetri che dividevano l'ingresso dalla sala principale si sentiva il vociare dell'oratore che spiegava ogni paragrafo della torre di guardia con dovizia di particolari. Nessuno poteva vederli, tutti i fratelli erano impegnati ad alzare la mano e a commentare, le porte erano chiuse, nessuno avrebbe mai sospettato nulla.
Marco si fece coraggio ed entró nel bagno. Alessandra era appoggiata alla porta come se lo stesse aspettando appositamente. I suoi lunghi capelli neri erano ancora più belli che nei suoi sogni. Marco chiuse la porta dietro se, attento a non fare alcun rumore. Alessandra si avvicinò e portandosi il dito alla bocca fece il gesto del silenzio. Aveva un buon profumo, il profumo di carne giovane, quel profumo di dolcezza e castità che tanto piaceva ai giovani maschietti delle congregazioni.
Erano ormai viso contro viso. Marco sentiva il respiro alla menta della bocca di lei. Era nella sua bocca lei lo annusava, ad occhi chiusi, sfiorandogli prima la giacca, poi la camicia, poi la cintura. Marco sentiva l'eccitazione salire fin su nel suo corpo. Il suo cazzo stava diventando sempre più duro e lei se ne accorse. Le piaceva quel gioco e continuava a toccargli i vestiti. Lui prese la mano di lei e la mise all'altezza sul suo cazzo, lei non sembrava volerla ritirare anzi, con un sorriso malizioso continuava a fissarlo e pian piano gli toccava il cazzo. Alessandra era terribilmente eccitata, sentiva quel grosso cazzo pulsare sotto le mani. Come tutte le brave ragazze Tdg non aveva mai fatto sesso, nemmeno una carezza aveva mai rivolto a un maschio.
Aprirono la porta del bagno, entrarono e senza far rumore chiusero il mondo dietro loro.
Si baciarono, un lungo bacio silenzioso, non dovevano far rumore altrimenti se li avessero scoperti sai che scandalo. Alessandra si inginocchiò, stando attenta a non farsi male. Le sue manine ingenue in un attimo diventarono espertissimo. Aveva 20anni,certe cose doveva per forza saperle fare. La natura le aveva messe nel suo dna. Slacció la cintura del vestito di Marco e tirò fuori l'uccello con la mano destra. Non aveva mai visto un cazzo e quello era così grosso, così lucido, tutto lì davanti ai suoi occhi. Chiuse gli occhi e iniziò ad annusarlo. "Che odore strano, l'odore del peccato" pensó. Marco le prese la testa e la avvicinò sempre più al suo cazzo, lei avrebbe voluto legarsi i capelli ma non c'era tempo. Iniziò a succhiare dolcemente il cazzo di Marco, prima infilandone un pezzetto in bocca e poi tutto fino a farselo arrivare in gola. Sentiva i conati di vomiti e la pressione delle sue mani sulla sua testa. Ormai non potevano più tirarsi indietro, li avrebbero disassociati e quindi era meglio godersi il momento fino in fondo. Succhiava forte lei e ansimava lui. Marco non avrebbe resistito ancora molto, quel pompino magistrale lo stava facendo venire.
Lui avrebbe voluto venirle in faccia, sui capelli, imbrattarle il vestitino ma poi che imbarazzo sarebbe stato per lei tornare a sedersi in mezzo agli altri ricoperta del suo sperma. Decise allora di venirle in bocca, senza avvisarla. Alessandra succhuava, succhiava forte e più succhiava e più le piaceva. Le piaceva sentire le mani di lui comandarle la testa e tenerla lì a fargli il più bello e godurioso dei pompino. Quando la sborra calda le attraversò la gola fu un momento di estasi assoluta.
Si sentiva finalmente realizzata. Il suo primo incontro con un cazzo era finito con un bellissimo ingoio.
Si alzò, si pulì la bocca con la mano e guardando marco si sentì una donna, una donna vera. D'ora in avanti avrebbe succhiato cazzi e non fatto la pioniera. Con un saluto silenzioso si lasciarono dietro le spalle il bagno del peccato, lui tornó alla sua posizione di guardia come usciere e lei dopo essersi riassettata la gonna rientrò in sala e andò a sedersi vicino a sua madre.
"ti sei persa una bella spiegazione, dov'eri Alessandra? ", chiese sua madre.
Avrebbe voluto risponderle ma l'avrebbe profondamente ferita se le avesse raccontato come aveva spompinato marco nei bagni della sala del regno.
Finita l'adunanza tornarono a casa, ma prima di mettersi a tavola coi genitori, Alessandra andò in bagno, si guardò allo specchio e vide quanta bellezza il suo viso riusciva a sprigionare. Si cercò in bocca il sapore dello sperma di marco, lo trovò e volle tenersi quel momento tutto per se. si ripromise di succhiarglielo di nuovo la domenica dopo... È dopo, e dopo ancora...
Alessandra era ancora profondamente scossa. Erano già passate più di due settimane e Marco non l'aveva ancora richiamata. Forse era confuso o imbarazzato per quel primo pompino fatto di nascosto nei bagni della Sala del Regno? Aveva bisogno di una boccata d'aria e di parlare con un'amica. Ma a quale amica fidata poteva raccontare quel che aveva fatto?
Da una parte si sentiva sporca, in difetto, la vita che si era scelta sin da adolescente prevedeva un certo rigore morale, rispettare il proprio corpo concedendosi ad un solo uomo e solo dopo il matrimonio.
Ma era giovane, come poteva soffocare quei benedetti istinti che madre natura le aveva messo in corpo?
Michela era la sua migliore amica. Migliore amica per modo di dire. Non si calcolavano da adolescenti, le reciproche antipatie tra i genitori le avevano relegate agli angoli opposti della congregazione, si salutavano giusto per quieto vivere e per non dare pane ai pettegolezzi che le volevano dipingere come due ragazzine costantemente divise da una insana rivalità.
Arrivarono i 18anni per entrambe e per qualche miracolo divino tra le famiglie si stabilì una specie di amicizia, una non belligeranza di comodo. Entrambi i padri delle ragazze erano rinomati anziani della congregazione, le giovani figliole due fiori delicati che si stavano trasformando in raffinatissime donne.
Michela era alta e snella, quasi come Alessandra. Le due ragazze si passavano si e no qualche mese e una taglia di reggiseno, per il resto erano molto simili. Alessandra voleva raccontarle di come aveva succhiato il cazzo a Marco ma la folle paura di essere denunciata agli anziani dall'amica del cuore la rendeva insicura e vulnerabile. Aveva voglia di liberarsi da questo peso che le bloccava lo stomaco.
Fecero due passi lungo il naviglio, parlarono di tutto e di niente come succede in questi casi, nessun accenno ad argomenti piccanti o strettamente personali, solo un fiume vorticoso di pensieri a caso che oscillavano tra Justin Bieber, la voglia di mare e l'ultima serie tv vista su Netflix.
In lontananza intravidero Marco e un altro fratello che stavano predicando. Alessandra divenne rossa in viso e l'amica se ne accorse.
- Ti piace, vero?
Alessandra annuì chinando la testa per l'imbarazzo, non si aspettava La domanda, buttata poi lì a bruciapelo, come una coltellata nel cuore.
- L'avevo intuito Ale, sei strana da qualche tempo, sospettavo ci fosse di mezzo un ragazzo...
- E che noi...
- Noi cosa Ale?
- Noi...
Michela era divertita e incuriosita dall'imbarazzo di Alessandra.
- Non dirmi che vi siete baciati?
Alessandra voleva sprofondare Nell asfalto, non sapeva come uscir fuori da questa conversazione.
- Se ti racconto una cosa prometti che non lo dici a nessuno?
- Spara Ale, fidati. Siamo amiche.
- Beh... È come se l'avessimo fatto Michela..
Michela strabuzzó gli occhi, si sistemò i capelli per riprendersi dalla notizia e sorrise fragorosamente davanti all'amica
- Cosa vuol dire È come se l'avessimo fatto? L'avete fatto o no?
- Se te lo dico poi tu vai a denunciare la cosa agli anziani? Guarda che poi se mi disassociano non possiamo più essere amiche.
- Scherzi Ale? Se andassi a far la spia mi sentirei una stronza. E poi anche io scopo con un ragazzo, cosa credi? Mica voglio fare la verginella a vita.
Alessandra si sentì improvvisamente rincuorata, non era più sola, non era più in balia del rimorso e del peccato. Poteva finalmente condividere con l'amica quella magica esperienza.
- dai dai racconta, son curiosa. Dove l'avete fatto?
- Sai Michela, è un po' imbarazzante ma... È successo due settimane fa in sala.
- In sala?
- Si, durante la Torre di guardia. Ci siamo chiusi in bagno, lui faceva l usciere all ingresso, nessuno ci ha visto e...
- Cazzo Ale, non ci siamo accorti di nulla di là. Come avete fatto? Cazzo sei un mito. Perversissima.
- prima ci siamo baciati.. Poi...
- Poi?
- Poi ci siamo chiusi nel bagno, lui mi era davanti. Mi sono inginocchiata, non l'Avevo mai fatta prima una cosa del genere...
- Neanche alle superiori Ale?
- No Michela, che dici? Sono una ragazza perbene io...
- Guarda che son cose normali Ale. Abbiamo 20 anni, abbiamo delle voglie di cazzo da soddisfare... È poi dai racconta, l hai preso in bocca?
- Si... Che vergogna Michi. Marco ha un cazzo enorme, non pensavo potesse essere così grande e duro. L ho messo tutto in bocca, fino alla gola...
- Cazzo Ale che porca. Sicura fosse il tuo primo pompino? Io che ne faccio almeno uno a settimana da un bel po' di tempo ci ho messo molto più tempo di te a farmelo cacciare in gola?
- Davvero Michela? E con chi scopi? Non immaginavo...
- IL primo è stato un fratello conosciuto al mare. Ci siamo piaciuti subito, in Sala lì dove andiamo in villeggiatura. Con la scusa di uscire in servizio ci siamo imboscata in macchina e me l ha fatto vedere. La prima volta gli ho fatto solo una Sega, che schifo, tutto lo sperma sulle mani mi son ritrovata. Poi nei giorni successivi ci siamo spinti sempre un po' più in là, qualche pompino, lui mi toccava, le tette, mi metteva le dita bella figa, io lo prendevo in bocca, insomma cose del genere... Sempre il pomeriggio con la scusa del servizio,facevamo un po' di predicazione e poi mi portava con la macchina in un posto isolato e ci davamo dentro
- Ma non ti sei sentita sporca, a disagio? Ci insegnano che queste cose dio non le approva.
- Non mi sono sentita a disagio. Al massimo ero tesa perché le prime volte avevo la paura di non essere capace, quello imbarazzo li insomma.
- E ti è venuto subito naturale?
- Alé, son cose che abbiamo dentro. Quando un maschio ci vede sa già dove deve e dove vuole entrare. Anche noi femmine se vediamo un cazzo sappiamo cosa vogliamo farci. La cosa più difficile è stata mettere il cazzo in bocca le prime volte perché aveva un cattivo odore. Poi dopo, la seconda volta ero già abituata. Anzi, un consiglio, portati sempre dietro le mentine così se ti capita di fumare una sigaretta o fare un pompino poi hai la bocca profumata e i tuoi non se ne accorgono. Continua dai, voglio sapere come avete fatto li in bagno.
-... Ho continuato a succhiare fino a quando non mi è venuto in bocca. Che strano sapore lo sperma...
- Sei proprio una porca amica mia, lasciatelo dire
- Devo vergognarmi?
- Assolutamente no. Anzi meriti un premio. Primo cazzo tenuto in mano in vita tua e già hai fatto un pompino con ingoio. Sei da record. Ma avete fatto anche il resto o solo un pompino?
- Non c'era tempo per il resto, dopo il pompino son ritornata a sedermi vicino a mia madre.
- E nessuno si è accorto di nulla... Ah ah ah... Se qualcuno lo venisse a sapere sconsacrano la sala.
- Mi sentivo tanto a disagio per quello che avevo fatto... Mi sentivo in colpa, mi sentivo sbagliata...
- Ti è piaciuto succhiare il cazzo a Marco?
- SI...
- E allora non devi sentirti in colpa. Hai fatto quel che credevi giusto e ti è pure piaciuto. Guarda che chi più chi meno i giovani delle congregazioni scopa o tutti. Basta poi non farlo sapere agli anziani. E se ti chiedono qualcosa nega sempre.
- Tu con chi altri l'hai fatto?
- Con alcuni ragazzi più grandi, non li conosci, non sono fratelli. I fratelli son sfigati comunque, inesperti su certe cose. Vanno bene giusto per fare pratica all'inizio, come hai fatto con Marco, ma poi c'è bisogno di qualcosa di più interessante.
- Tipo?
- Ogni tanto mi vedo con uno della palestra. Con lui si va sul porno davvero. Scopiamo di brutto, me la fa bruciare la figa. E mi ha insegnato un sacco di porcate, mi ha sborrato in faccia, ha insistito per infilarmelo nel culo. Non sai quanto è perverso sto qui. E mi lecca la figa, facciamo io sopra lui sotto, che goduria Ale... Ultimamente poi ha sta fissa di farci i video mentre scopiamo... Mi ha ripreso mentre ingoio, mentre me lo sbatte in culo... Con lui son diventata la porca che ora conosci....
- Guarda Michi, Marco e Gianni ci hanno visto, Stan venendo qui? Che facciamo?
- Vuoi una mentina Ale? O pensi di cavartela da sola?
- Se dio esiste amica mia, Marco mi bacia e poi mi chiede di scopare... Ho voglia di fare le cose che fai tu... Dammi una mentina va, che ho casa libera... Mi fermo a comprare i preservativi o ne hai uno?
- Tieni sorella e ringraziami...oggi ti faccio diventare donna una volta per tutte... È ricorda, nel dubbio... Fallo venire sempre in bocca che non resti incinta.
Marco arrivò, salutó le ragazze e...
...
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Aggiunto: 4 anni fa
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