Ero già andato diverse volte a trovare i miei cugini in campagna, vivevano in una grande fattoria, dove le vecchie cascine erano state trasformate in villette accoglienti, in modo che ogni componente della famiglia aveva una casa sua. Con i miei cugini era sempre una festa vederci quando eravamo bambini e si giocava insieme ridendo di tutto, poi crescendo e sposandoci ci eravamo allontanati sentendoci solo per telefono, ci ritrovavamo solo quando c'erano matrimoni o funerali, io morta mia moglie accompagnai diverse volte i miei genitori a fargli visita e cominciai a conoscere le loro mogli, una la classica contadina che pensava solo alle mucche e alla campagna, l'altra più cittadina sempre a conoscenza di tutto ciò che succedeva al di fuori del loro mondo, anche nel vestire completamente agli antipodi, una vestita sempre in pantaloni, camice e stivali, l'altra con vestiti comodi ed eleganti. Quel giorno andai per prendere un poco di uova fresche, verdura e frutta di stagione, eravamo in primavera con un sole che cominciava a scaldare ma sempre con una brezza fresca, ovviamente mi vestii con una tuta pratica e calda, arrivato sul posto come al solito mi venne offerto del caffè e dell'immancabile vino piemontese fatto da loro. Cominciammo a chiacchierare e la cugina più contadina mi parlava di animali, di grano e orzo in ritardo nella crescita, insomma vita contadina e nel mentre arrivò l'altra cugina, bella profumata con dei leggings che non lasciavano niente all'immaginazione, si vedeva perfettamente un bel culo separato esattamente dalla cucitura e lo spacco della figa con le labbra in evidenza, entrò mi venne a salutare e l'altra cugina la richiamò subito sul modo in cui era vestita lei rispose che così era comoda e si sentiva a suo agio e cercarono di tirarmi dentro la discussione ed io risposi che ognuno si veste come più è comodo, ovviamente il mio cazzo gradiva quella vista e feci fatica a nasconderlo nella tuta. Una andò via con la scusa del lavoro e lei, Deborah, gia il nome al solo pronunciarlo aveva un motivo sensuale, mi propose di farmi vedere la nuova stalla per poi passare dal magazzino dove aveva preparato la mia roba accettai pensando che così sarei tornato presto a casa.
Deborah: "Allora dimmi come stai?"
Io: "Bene le solite cose ma per il resto ok“
Deborah:" Volevo sempre chiederti ma tu che sei ancora giovane come la vivi la vita da vedovo“
Io che non mi aspettavo una domanda del genere risposi: "Giovane insomma ho 50 anni e comunque ti rassegni e vai avanti"
Deborah: "Ma col sesso come fai, insomma ti diventa ancora duro e quindi come fai"
Io spiazzato dalla domanda così diretta e guardandogli il culo rimasi un attimo a pensare alla risposta ma lei incalzò dicendo " Appunto quando vedi un panorama come questo avrai qualche reazione" mentre diceva questo si toccò il culo io allora risposi "guardo, ammiro e..." mentre stavo per aggiungere un'altra parola lei mi bloccò dicendo "e ti diventa duro" ridendo io risposi "beh si d'altronde se lo merita" lei mi guardò e mi prese per mano, ormai eravamo nella stalla e cominciò a mostrarmi le mungitrici e tutti i macchinari all'avanguardia che vi erano, compresi due indiani che li aiutavano, notai che Deborah lì salutò e i due ammiccarono qualcosa e lei in risposta disse: "vediamo poi dopo", sentii la sua mano stringere forte la mia e mi disse: "sai tenere un segreto?" io risposi: "si" e lei "ti faccio vedere una cosa e poi andiamo a casa a bere qualcosa" io annui e la seguii. Andammo nel pagliaio e tolta una balla di fieno mi fece entrare in una stanza ricavata in mezzo, c'erano delle balle di fieno con una coperta sopra, richiuse e restammo isolati dall'esterno io dissi "bel rifugio, caldo, forse un pò scomodo per via del fieno che punge se ti appoggi" lei "questa è la mia garconiere, quando voglio trasgredire vengo qui" io "con uno degli indiani mi immagino" lei "vedo che hai capito al volo, anche con tutti e due" io "e tuo marito" lei "lui ormai se lo chiedo mi scopa se no non è più interessato" io "vedendo te non riesco a capire il suo disinteresse avrà un amante" lei "non lo so e non mi interessa io quando voglio sesso vengo qui e mi ripasso loro e se viene qualcuno che mi interessa" finì il discorso apri la "porta" ed uscimmo mi prese la mano e me la mise sul culo dicendomi "secondo te faccio bene o male, io ho voglia di scopare e così ho creato questo rifugio" io tastando il culo bello sodo risposi "penso che con questi argomenti hai ragione" lei "dai andiamo a bere" mi prese di nuovo la mano e ci diregemmo verso casa, mentre stavamo arrivando mi disse: "ma tu da quando non usi più l'attrezzo" e mentre lo diceva mi tocco la patta, dove il mio amico stava cominciando a riprendersi e senza aspettare risposta mi disse: "ma allora ti ho risvegliato qualcosa ed al tocco neanche male" io "scusa il tuo culo risveglierebbe anche un morto" e scoppiammo a ridere. Entrati in casa mi fece accomodare sul divano prese da bere la appoggiò sul tavolo e mi disse: "sicuramente se non scopi qualche sega te la fai" io "tutte le mattine sotto la doccia" lei "allora domattina penserai a me" si era seduta vicina a me allungai una mano sulla coscia e risposi "si a te che ti fai sbattere dai due indiani" lei rise e appoggiando la mano sulla tuta che non nascondeva più la mia eccitazione rispose "si ma io voglio provare se il tuo da solo mi fa godere come quei due cazzetti" a queste parole mi alzai e mettendomi davanti a lei tirai giù la tuta e i boxer, il mio cazzo duro uscì fuori e le dissi "provalo allora" lo prese in mano poi scivolò fino alle palle e tastandole mi disse "ti sei fatto la sega e le hai svuotate stamattina" mentre facevo si con la testa aveva cominciato a gustare la cappella e poi se lo era infilato in bocca, io le tenni ferma la testa e cominciandola a scopare dissi "lo sai che tra un pò lo prendi anche in figa e in culo vero?" lei sfilandoselo dalla bocca rispose "e proprio come piace a me bello grosso" e poi di nuovo a sucare, io stufo di fare il passivo dopo un 5 minuti di pompa la alzai le tolsi i leggins e il perizoma e ci trovammo a fare un 69 sul divano, era tutta bagnata e mentre la leccavo le mettevo un dito in culo, lei mugolava dalla goduria. Andammo avanti per parecchio io stavo per venirle in bocca, era una grande pompinara, così la alzai e la misi a pecora sul divano dicendo "e come succhiare quello degli indiani?" lei rispose "no loro lo hanno lungo ma non grosso" intanto trovai la figa e lo infilai cominciando a scoparla con violenza dai colpi che davo pensavo di fargli entrare anche le palle, lei ormai godeva e animava, dopo averla scopata per diverso tempo mi disse "in culo, dammelo in culo" io senza parola lo sfilai dalla figa e punta l'ano, piano feci entrare la cappella e poi con un colpo secco lo misi tutto dentro sentii prima gemere e poi dire "si sfondami si" le tenevo I fianchi e lo schiaffavo dentro e fuori con rabbia andai avanti parecchio poi esplosi in una sborrata immensa dentro il culo lo svuota per bene e poi lo tirai fuori, lei come si sentii libera si girò e lo prese in bocca e succhiò finché non fu molle mi guardò e mi disse "stupenda scopata era da un pò che non mi sentivo così troia" io la guardai e mettendomi a ridere dissi "e io era da un pò che non trovavo una troia così affamata di cazzo" lei rise e disse "io ricomincerei di nuovo" io risposi "non so gli indiani, ma io dopo una scopata del genere ho bisogno di tempo per riprendermi, ci rivestimmo e andammo in magazzino, dove presi la mia roba e lei provò di nuovo a farmi venire duro con un lavoro di bocca ma ottenne poco, ci salutammo e andai via, mi disse "vieni quando vuoi ora sai che oltre a frutta e verdura trovi anche altro" risposi "ok lo so" e me ne andai.
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