Qualche settimana fa, girando per il centro commerciale, mi sono imbattuto in una donna, di circa 45 anni, bionda, fisico slanciato, magra e molto carina, che distribuiva dépliant ed informazioni per istallare un impianto fotovoltaico. Mi trovavo con mia moglie e dato che da tempo avevamo deciso di avvicinarci a tale materia, sono stato invogliato a chiedere spiegazioni e la donna,che poi si è presentata come Tania, mi ha fornito alcune delucidazioni, fornendomi il suo biglietto da visita e dicendomi che se fossi stato interessato, avrei dovuto contattarla per un sopralluogo. La donna ci ha poi congedato, con un enorme sorriso ed uno sguardo,con due occhi azzurro cielo, da urlo.
Ho lasciato trascorrere alcuni giorni e ho chiamato Tania, la quale si è subito ricordata del nostro precedente incontro e con la quale ho fissato un appuntamento in casa mia. Premetto che abito in una villetta, lontana da occhi indiscreti. Tania mi raggiunse in casa qualche giorno dopo la mia chiamata: si presentò con una camicetta bianca molto leggera, un paio di jeans particolarmente attillati che le aderivano perfettamente alle sua lunghe gambe, occhiali da sole sui capelli mossi. Il suo look non mi lasciò proprio indifferente, tra l'altro in questo periodo la mia attività sessuale non è molto rosea pervia del fatto che per incompatibilità di orari a causa dei rispettivi lavori, io e mia moglie ci vediamo veramente poco e quando siamo assieme la stanchezza ha il sopravvento su tutto.
Tania iniziò ad illustrarmi alcune foto di impianti già montate in altre villette simili alla mia ed in tale circostanza, seduti in salotto, lei si chinava verso di me, permettendomi di avere una netta visuale di ciò che si trovava all'interno della camicetta: nonostante la corporatura magra e slanciata, Tania aveva una terza abbondante di seno racchiuso in un reggiseno di pizzo bianco, che mi procurò brividi lungo tutto il corpo; lei non tardò ad accorgersi della cosa, così con mio stupore non potei fare altro che offrirle un caffè per allontanarmi da lei; Tania non sembrò arrabbiata dal mio interesse verso il suo senso, anzi mi lanciò un sorriso ammiccante mentre mi allontanavo verso la cucina. Quando tornai indietro col caffè in mano, ho avuto la sensazione che la bionda avesse anche sbottonato uno dei bottoni della camicetta; iniziammo a parlare del più e del meno, del suo lavoro e del fatto che lei, in situazioni come quella che stavamo vivendo, poteva trovarsi a contatto con chiunque, anche uomini soli in casa come me, è così lei iniziò a farmi complimenti sulla mia cortesia e gentilezza che mostravo verso di lei. Poi riprese a mostrarmi altre dépliant e tornò a permettermi di scorgere nuovamente il suo senso. Quando alzò il suo sguardo verso di lei e si accorse che i miei occhi cadevano altrove interruppe la sua conversazione; io mi feci audace e, scusandomi per l'evidente spettacolo che mi stavo godendo, le dissi che continuando così, poco del suo discorso sarebbe stato compreso da me. Invece di arrabbiarsi, Tania scoppiò a ridere e pose la sua mano destra, quasi distrattamente sulla mia gamba sinistra. Io allungai la mano e la posi sulla sua, così smise di ridere e si avvicinò a me: ci scambiammo un bacio caldo, intenso e passionale come non mi capitava da lungo tempo; mi eccitai tantissimo e lei se ne accorse, tanto che la sua mano si spostò verso i miei jeans, che ormai mi premevano sul pene tanto era gonfio. Mi slacciò la cinta e aprì i pantaloni, allungò la mano all'interno dei miei boxer e tirò fuori il mio arnese, duro come il marmo. Si inginocchiò dinanzi a me, aprì totalmente la sua camicia, la tolse, e iniziò a menare con entrambe le mani la mia asta. Io mi accostai a lei e le slacciai il reggiseno liberando le sue mammelle da quel contenitore e iniziai ad accarezzarli, ora con ampi movimenti ora soffermandomi sui capezzoli, che sentivo diventare duri e dritti. Lei si avvicinò al mio sesso e inizio a leccarmi, prima fermandosi sul glande, poi su tutto il resto, facendomi esplodere dal piacere, infine, quando la stavo quasi supplicando, guardandomi dritto negli occhi lo prese in bocca. Mi fece un pompino che non dimenticherò mai: erano dai tempi del liceo che non sentivo una bocca così sul mio membro, calda, umida e vogliosa. Io iniziai ad aprirle i pantaloni, alla ricerca della sua passerà, che raggiunsi con una mano e che trovai bagnatissima. Iniziai ad infilarle prima uno, poi due dita e Tania iniziò a mugolare di piacere. La sua bocca andava su è giù per il mio pisello con un ritmo che si faceva sempre più incalzante sino a quando non riuscì a trattenermi; la avvertì che stavo per venire, dandole il tempo di allontanarsi da me ma lei imperterrita continuò a tenere il mio cazzo nella sua bocca e a succhiare sino a quando non venni dentro di lei. Tania continuò a succhiare ma sempre più delicatamente mentre io con spasmi incontrollati le inondavo la bocca e lei ingoiò tutto il mio liquido, sino all'ultima goccia.
Provato dal lavoro della donna, ma voglioso di regalare a lei ciò che avevo appena provato, mi liberai della sua bocca e la feci stendere sul divano, liberandola completamente di tutti gli indumenti rimasti, slip di pizzo bianco e calze autoreggenti. Mi avvicinai con la mia testa al centro delle sue gambe e con la mia lingua iniziai a leccarla: le sue labbra lasciavano trasparire un certo liquido che mi faceva ritenere che fosse molto eccitata. Iniziai ad esplorare tutto il suo pube, titillando con la lingua sul suo clitoride e infilandole due dita dentro la vagina; Tania iniziò a godere e contorcersi e quella vista mi fece tornare nuovamente una notevole erezione. Dopo alcuni minuti la donna mi pregò di penetrarla e così feci. La inforcai per bene, allestendo colpi su colpi, non capendo più quello che stava accadendo. Lei urlava di piacere e questo mi faceva eccitare ancora di più. Tania raggiunse l'orgasmo dopo alcuni minuti, lanciando un urlo che, se fossimo stati in un appartamento, avrebbe allertato chiunque. Si abbandonò sul divano, esausta e sudata, con ancora il mio membro dentro di lei, ancora in tiro e non sazio perché non avevo ancora goduto.
Dopo che Tania si riprese, mi fece uscire dal suo sesso e iniziò nuovamente a lavorare con le sue mani, facendomi godere. Poi, cosa che sino ad ora non mi era mai capitato di sentire da una mia partner, mi chiese quale fosse la mia fantasia che volevo soddisfare in quel momento e così le confessai che erano anni che non possedevo una donna da dietro: lei non si fece pregare e così si girò, chinò la sua testa sul cuscino del divano, sollevò il suo culo, perfetto, tondo sodo e bianco come il marmo e mi attese; io mi accostai a lei, misi due dita dentro la sua vagina per catturare un pò dei suoi umori e li usai come lubrificante per il suo ano; poi avvicinai il mio membro, ancora bagnato dal godimento della donna, al suo buchetto e iniziai a spingere per far fare strada a quell'asta dentro le viscere della donna. Lei inizialmente fece un pò di resistenza ma subito dopo si abituò a quella presenza ingombrante ed evidentemente insolita dentro di lei, ed anzi iniziò a replicare i miei colpi che, se inizialmente erano delicati per evitare per far male a Tania, poi divennero sempre più vigorosi; mi avvicinai alla schiena della donna e cercai il suo sesso per cercare di stimolare le sue grandi labbra ed aumentare la sua ritrovata eccitazione e così continuammo per qualche minuto, urlando di piacere e sino a quando non fui colto da un orgasmo che mai sino ad ora avevo provato. Ci abbandonammo subito dopo uno sull'altra esausti ma davvero soddisfatti.
Il lavoro di Tania fu talmente egregio che, neanche a dirlo, acquistati il suo impianto e adesso abbiamo un altro appuntamento per il "collaudo"!
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