- Mamma, stavolta ti sei superata! Ma come hai fatto? Disse entusiasta
- Eh.. ogni tanto essere un avvocato ha i suoi benefit!
- E che benefit. Guarda c’è anche il cioccolatino alla menta sul letto. E questa che cos’è? Disse indicando una busta chiusa indirizzata a sua madre.
- Leggi
Alessia si infilò in bocca il cioccolatino e succhiandone il sapore con voluttuosità lesse il bigliettino a voce alta
“Alla sig. Elisa …., non finirò mai di ringraziarla per l’eccezionale lavoro, che è stato ben oltre ogni mia aspettativa. Per cui sono felice che abbia accettato la mia piccola offerta. Ogni cosa su questa nave è a sua disposizione, ne tragga il maggior piacere possibile! Lei è mia ospite personale. Ps. Mi sentirò personalmente offeso se scoprirò che per modestia non abbia goduto appieno di ogni cosa questa nave possa offrirle. Cordiali saluti dott….”
- Uao che solennità! Mm.. devi avere fatto davvero un gran favore a questo dottore! Poi sorridendo maliziosamente – Ma siamo davvero sicure che le hai fatto solo una consulenza legale?
Elisa le tirò un cuscino in faccia
- Stupida! Ti sembrano cose da dire a tua madre!
- Oh... sai: sembra così, come dire, riconoscente...
Altra cuscinata. Il loro rapporto era cosi. Più che madre e figlia sembravano quasi due sorelle. Anzi, due amiche. Forse era la loro piccola differenza di età. Oppure semplicemente a com’era stato il loro rapporto fin dall’inizio. Elisa era stata una ragazza madre: a quindici anni era quello che si poteva definire una ragazza facile. Si era fatta mezzo mondo, al punto che quando si scoprì incinta di Alessia, non sapeva neppure dire chi fosse il padre. I suoi genitori reagirono duramente alla cosa, ma se non altro decisero di supportarla. Accettarono la sua decisione di continuare la gravidanza e le aiutarono sempre. Così Alessia crebbe in quella strana famiglia, dove i nonni le facevano da genitori e la madre da sorella maggiore. Completamente disfunzionale sulla carta, ma che si rilevò alla fine un ambiente colmo di affetto, tanto più che la ragazza crebbe bene. Talentuosa e giudiziosa, era quasi lo stereotipo della figlia che tutti vorrebbero avere. D’altra parte Elisa, dopo quell’evento traumatico, mise la testa a posto, impegnandosi negli studi e diventando alla fine un avvocato di successo al punto da riuscire a poter badare finalmente alla figlia da sola. Ogni volta che guardava Alessia, pensava sempre a come quella scelta di averla, seppur difficilissima ai tempi, fosse stata la migliore che avesse mai fatto. Non sarebbe riuscita a immaginare neppure per un istante la propria vita senza di lei. La guardò distesa sul letto. Stava cominciando ad assomigliare alla sua versione da giovane. Era leggermente più bassa di lei, ma il suo corpo aveva preso le sue forme. Un seno non grandissimo, ma sodo e ben fatto. Un fisico tonico, temprato da anni di danza. Lunghe ed affusolate gambe. A parte i capelli, scura lei e di un castano chiaro Alessia, anche il volto era molto simile a quello della madre. Gli occhi lunghi e stretti, di un magnifico colore verde blu, marchio indistinguibile della famiglia, ed esaltati dagli zigomi alti le davano uno sguardo vagamente felino. Differivano leggermente per il tondo del viso, più ovale in Elisa, leggermente più affilato quello di Alessia, ma guardandole vicine nessuno non si sarebbe potuto non accorgere dell’aria di famiglia tra le due
- Se lo vedessi, lo capiresti immediatamente. È un signore sulla settantina. Un vero gentleman vecchio stile. Mi è molto riconoscente perché l’ho salvato da una situazione difficile. Alcuni suoi soci si erano infilati in brutti giri e sono riuscita a dimostrare che lui era completamente estraneo da tutto
- Scommetto che grazie a te si è risparmiato un sacco di soldi.
- Anche, ma credo che è talmente ricco che non gli avrebbe fatto molta differenza. Penso che la maggior parte della sua gratitudine sia nell’aver salvato la sua reputazione di uomo integerrimo. Te l’ho detto: è un tipo vecchio stile
- E brava mamma: hai fatto un buono lavoro, salvato la reputazione di un uomo innocente ma la cosa migliore di tutte è che hai procurato una vacanza da sogno alla tua figlia prediletta! Quest’ultima merita un encomio speciale!
Saltò su abbracciandola e dandole uno smaccato bacio sulla guancia. Elisa ricambiò il bacio e la guardò con amore. Di solito Alessia non era propensa a quelle dimostrazioni di affetto, ma quella vacanza l’aveva mandata su di giri facendole vincere la naturale riservatezza. Sentì il morbido corpo della figlia su di lei. E il seno puntare contro il suo. Era davvero cresciuta, si era fatta una donna. Anzi, una bellissima donna. Per un attimo ebbe una sensazione strana a pensare a sua figlia come una donna con tutto quel che ne consegue, ma scacciò immediatamente il pensiero.
- Oh, che figlia affettuosa mi ritrovo. Quindi bastava solo offrirti una vacanza superlusso per un abbraccio e un bacio?
Alessia roteò gli occhi gli occhi sorridendo
- Anche più di uno... dipende da come è il resto della nave e la spa locale. Guardò il letto un pelo impensierita - Mamma… c’è un solo letto. Che facciamo?
- Dipende: se non ti senti troppo grande per dormire con la mamma nello stesso letto…
- Certo che no… basta che non russi!
- La solita impertinente!
La buttò sul letto ed iniziarono a giocare a cuscinate come due ragazzine. Passarono il resto della giornata ad esplorare la nave e a godersi il sole in piscina. Il giorno dopo fecero la prima tappa della crociera. Si unirono ad una gita organizzata presso alcune un sito archeologico. Fu una bellissima esperienza. Dopo gli ultimi sei mesi passati Alessia sommersa dagli esami dell’università, Elisa con il suo lavoro col dottore, avere finalmente del tempo in libertà assieme era un’esperienza fantastica. La madre indicò una piccola roccia
- Dai, Alessia: mettiti la sopra che faccio qualche scatto
Alessia si mise subito in posa. Elisa la inquadrò con la sua reflex digitale. Uno dei pochi hobby che si concedeva era la fotografia e non mancava mai di portarsi dietro la sua macchina fotografica semi professionale. Alessia fece dapprima alcune posizioni stupide, poi cominciò con altre decisamente più provocatorie. Indossava un top che le lasciava scoperto il ventre piatto e dei pantaloncini aderentissimi che le seguivano perfettamente il sedere da favola. Elisa scattò prima alcune foto concentrandosi sulla tecnica. Poi via via che le pose di Alessia si facevano più suadenti, senza neanche rendersene conto cominciò ad ammirare la figlia. Era magnifica. Non solo bella, ma sexy. Chissà quanti uomini e donne avevano fantasticato sul quel corpo perfetto. Si ritrovò ad indugiare sempre più su alcune parti di lei che trasmettevano erotismo da ogni poro: le labbra carnose, la scollatura del top, l’ombelico scoperto, il suo meraviglioso posteriore. Alessia d’altra parte continuava in pose sempre più osè: più che un set fotografico, ma era come se stesse facendo uno spettacolo per la madre. Elisa sentì un pizzicore nelle proprie intimità. Le sentì umide. Non ci poteva credere? Si stava davvero eccitando guardando la figlia? Cercò di tagliare corto.
- Ok, direi che ne abbiamo fatte abbastanza per oggi. Dobbiamo andare: si sta facendo tardi
Alessia sembrò scocciata da quella brusca interruzione: qualunque cosa stava davvero facendo era chiaro che le piacesse moltissimo. Sul pullman si misero a guardare le foto. Elisa imprecò tra sé e sé, quando vide che senza pensarci alcune volte aveva evidenziato anche più del necessario le intimità della figlia, ma Alessia non sembrò accorgersene o fece finta di non farlo.
- Secondo te sono bella? Chiese la ragazza improvvisamente
- Certo che sei bella! Rispose di riflesso la madre
- Cioè. forse non mi sono spiegata bene… intendevo quel tipo di bellezza che piace agli uomini… o meglio… che li fa eccitare
Alessia sembrava un po’ imbarazzata, ma era chiaro che si aspettava una risposta. Elisa rimase presa in contropiede. Non si aspettava davvero una domanda del genere e cercò di sviare
- Ehi! Non sono cose che dovresti chiedere a tua madre!
Alessia fece il broncio
- Beh, tu sei così bella, speravo mi potessi dare una opinione. Cioè immagina non mi conoscessi e mi vedessi in giro…
Elisa cercò di buttarla sullo scherzo, anche se faticava a rispondere a quella domanda. Soprattutto dopo la sua reazione durante il set fotografico
- Se ti vedessi in giro, ti noterei per certo. E magari mi girerei pure a guardarti dietro dopo che sei passata!
Alessia fece un sorriso estasiato
- Davvero? Oh... grazie mamma!
L’abbracciò e le diede un bacio. Questa volta però il bacio era proprio sull’angolo della bocca. Elisa pensò che era stato solo un errore, ma rimase turbata quando sotto sotto si rese conto che lei avrebbe voluto si sbagliasse ancora di più. Il giorno dopo era tutto navigazione, per cui decisero di concedersi una lunga e piacevole seduta presso la spa della nave. Optarono per un trattamento di coppia, così nessuna delle due avrebbe dovuto aspettare l’altra. I problemi arrivarono quando la massaggiatrice in uno stentato inglese propose di fare tutti i trattamenti completamente nude. Elisa esitò, non si era mai fatta vedere nuda dalla figlia, ma Alessia invece non sembrava aver alcun imbarazzo. Anzi, pareva più che entusiasta dell’idea
- Dai, mamma! Che problema c’è? Saremo solo noi due! Mica ti imbarazzerai con me, no?
- No, certo che no!
- Ok, perfetto! Allora è deciso!
Alessia era davvero ultra eccitata dalla cosa. Si spogliò in un attimo. Elisa ci mise un pelo di più, ma alla fine la imitò. Rimasero per un attimo a guardarsi, completamente nude. La madre fu letteralmente travolta dall’immagine che si trovò davanti. Non l’aveva vista nuda la figlia da quanto era bambina, ma ora che la guardava per la prima volta in veste da adulta rimase ammaliata. Aveva un corpo stupendo. Dei seni prosperosi, ma sodi e coronati da piccoli capezzoli rosa tenue. Un fisico magro e tonico. Le gambe lunghe e sinuose. A fatica riuscì a non fissarle il pube completamente depilato.
- Ale, ora andiamo prima che ci ripensi!
Nessuna risposta
- Terra chiama Alessia… ci sei?!
La figlia sembrava essere come in trance. Solo al secondo richiamo si desto e dissimulando un sorriso imbarazzato rispose. Per un attimo Elisa si chiese cosa le era successo, ma aveva avuto l’impressione che Alessia fosse rimasta immersa dalla visione del corpo nudo della madre allo stesso modo di come era successo a lei. Fecero un massaggio rilassante, poi cominciarono una serie di trattamenti della pelle, fino ad arrivare ad dei cicli di freddo e caldo per tonificare il corpo. Dopo l’iniziale imbarazzo si erano abituate a stare nude l’una di fronte all’altra e si comportavano con assoluta naturalezza. Persino l’iniziale ritrosia a toccarsi era svanita e anzi lo facevano spesso, tra carezze ed abbracci. Forse lo facevano ancora di più del normale. Mentre erano nella sauna parlando del più e del meno, Alessia propose di farsi fare una depilazione completa
- Perché? Rispose Elisa – Non mi sembra ne abbiamo bisogno
- E perché no? Dopotutto è tutto gratis! E poi cosi magari ti potresti far togliere questo cespuglio!
- Quale cespuglio?
- Questo! Disse Alessia ridendo
Prima di attendere la risposta della madre le poggiò la mano sul pube sfiorandole leggermente il clitoride. Elisa, colta alla sprovvista, sentì come una scarica elettrica in tutto il corpo al morbido contatto della mano della figlia. Fece un sussulto trattenendo il respiro. Alessia ritrasse immediatamente la mano imbarazzata.
- Oh. Scusa... balbettò – Non volevo... ho fatto male?
- No, no affatto. Solo non me l’aspettavo. Cercò di sminuire senza troppo successo la madre.
Aveva ancora la voce rotta dalla potente emozione di prima
- Ma come sarebbe a dire un cespuglio? Mi sembra sia a posto!
Era vero: aveva il pube perfettamente sistemato. Rasato in modo da formare una sottile linea. Forse erano anni che nessuno glielo vedeva, ma a lei piaceva tenerlo sempre in ordine
- A posto? Rise la figlia – Forse per i tuoi standard! Guarda qui
Alessia allargò leggermente le gambe esponendo completamente le sue intimità alla madre. Elisa, seppur non lo avrebbe mai ammesso fu compiaciuta nell’aver una scusa per poter finalmente ammirare la vulva della figlia senza imbarazzo. Quella vista le fece salire il sangue alla testa. Era completamente rasata. La sottile linea della vagina esposta che culminava dolcemente nel piccolo monte di venere. Quella vista la mandò in visibilio
- Ora va di moda così! Perché non provi anche tu?
- Non sono un po’ troppo vecchia per una cosa così?
- Ma figurati! Prova! Mi… cioè manderesti in visibilio chiunque!
- Ok ok, non che debba preoccuparmi che qualcuno possa vedermela, ma va bene. Se lo dici tu, ci proverò
- Grande mamma!
Mentre faceva la doccia in cabina, Elisa si accarezzò il pube completamente depilato. Le faceva una sensazione strana sentire la pelle perfettamente liscia sopra di esso, ma era piacevole. In un qualche modo le sembrava più sensibile. Cominciò a accarezzarsela lentamente. Dopo quella giornata si sentiva stranamente eccitata. Aveva una voglia pazzesca di masturbarsi. Spinse delicatamente un dito dentro e cominciò a muoverlo su e giù. Nella mente cominciavano ad apparire le immagini delle sue fantasie erotiche più ricorrenti, ma di colpo gli si formò in mente più vivida che mai la visione del corpo di Alessia nuda, come l’aveva vista prima. Si interruppe immediatamente. Accidenti... si stava per masturbare pensando a sua figlia! Che razza di madre perversa era? Proprio in quel momento Alessia le urlò dall’altra parte del muro
- Mamma hai finito? Si fa tardi!
- Arrivo
Elisa cercò di ricomporsi in fretta e si vesti. Usci dal bagno perfettamente sistemata
- Uao mamma! Sei bellissima!
- Davvero? Ti piace? Elisa fece un giro su sé stessa, mostrando le sue grazie in un piccolo gesto di vanità.
- Meravigliosa!
In qualche modo il complimento della figlia la mandò su di giri, quasi fosse un apprezzamento da parte di un uomo che intendeva sedurre. Quella era serata di gala in nave, per cui si erano messe entrambe in ghingheri per l’occasione. Elisa indossava un lungo ed elegante abito da sera nero coperto da brillantini. Alessia per contro un abito rosso vivo, leggermente più corto e decorato da striature argentee. Il tutto finiva in una suadente gonna asimmetrica. Anche Alessia era stupenda e lei non mancò di farlo notare. Si guardarono entrambe allo specchio. Il filo di trucco che Alessia aveva messo la faceva sembrare leggermente più grande della sua età. Si somigliavano davvero tanto, ma più che madre e figlia si sarebbero potute scambiare per sorelle. Si cinsero la vita a vicenda e si ammirarono a vicenda
- Allora, che ne dici Alessia?
- Dico che siamo due fighe da paura! rispose lei sorridendo – Dai, andiamo a far baldoria.
Quando entrarono al ristorante Elisa notò che più di un uomo si girò per guardarle al loro passaggio. Chissà se guardavano più lei o la figlia o se avevano qualche perversa fantasia su entrambe. Sentì una punta di gelosia ad immaginare che qualcuno di questi stesse guardando Alessia a quel modo, ma cercò di reprimere il sentimento. Persino quando si sederono al tavolo capì che anche i camerieri che le servivano erano ammaliati dalla loro figura. Fecero cena a base di pesce accompagnata da un paio di vini eccezionali. Andarono poi al party organizzato nel bar di prora. C’erano molte ragazze di ogni età agghindate di tutto punto, ma nessuna di loro poteva competere con loro due. Erano davvero le più ammirate della festa. Dopo un’oretta, mentre Elisa stava seduta su un divanetto Alessia si allontanò per prendere da bere. Elisa vide un paio di tipi avvicinarsi alla figlia. Stavano chiaramente cercando di abbordarla. La scocciava alquanto, ma decise di non fare nulla. Dopotutto era giusto che Alessia avesse le sue esperienze. Anche perché, nonostante la giovinezza e il suo bellissimo aspetto sembrava che non avesse molta confidenza con gli uomini. Non aveva mai avuto davvero un ragazzo fisso benché non le mancassero certo i corteggiatori. Si sentì vagamente in colpa. Forse la mancanza di una vera figura paterna nella sua vita aveva finito per crearle dei problemi in quel tipo di rapporti. Li vide parlottare un po’. Gli altri le si avvicinavano in modo fin troppo sfacciato e lei che ogni volta si ritraeva di conseguenza, leggermente intimidita. Poi Alessia disse qualcosa indicando la madre. Gli altri la guardarono sorpresi prima la ragazza, poi lei ed infine si misero a ridere. Alessia ne approfittò per scappare via. Gli altri la seguirono con lo sguardo. Qualunque cosa avesse detto loro, sicuramente non era bastata per farli demordere. Ritornata al divano, Alessia poggiò i cocktail al tavolino e senza dare tempo alla madre di capire cosa stesse succedendo, le prese la mano e disse
- Mamma, andiamo a ballare. Poi ti spiego.
Andarono in pista e cominciarono a ballare al ritmo di un lento. Alessia era ancora tutta arrossita e non diceva una parola. Fu alla fine Elisa a prendere la parola
- Ehi, tutto bene? Quei tipi là ti hanno importunata?
- Si si.. cioè no… rispose lei timidamente
- Guarda che se ti hanno infastidita gliene vado a dire quattro subito
Elisa era arrabbiatissima nel vedere la figlia così. Quei tipi se ne sarebbero amaramente pentiti di aver messo gli occhi sul suo amore
- No, davvero non è il caso. Non sono imbarazzata per loro. Mi sento in colpa per una cosa che ho detto io
La cosa si fece sospetta
- E cioè?
Alessia stette zitta per un attimo, come a cercare le forze necessarie per sputare fuori il rospo
- Se te lo dico, giuri che non ti arrabbi?
- Mmm… non dovrei giurare per qualcosa che non so… ma ok, giuro che non mi arrabbio
- Vedi… quelli là non la mollavano più ed allora per togliermeli di dosso ho detto… ehm…
- Si?
- Ho detto che stavo con te
- Beh… e che c’è di male?
- Cioè… non gli ho detto che stavo con te perché ero tua figlia… ma che ero la tua ragazza…
Elisa sgranò gli occhi assolutamente sorpresa
- Cosa gli hai detto??
Alessia la guardò di sottecchi. Sembrava una cane bastonato, sul punto di mettersi a piangere
- Ecco… lo sapevo… sei arrabbiata…
Elisa rimase per un attimo ammutolita, poi scoppiò in una risata di cuore.
- Arrabbiata? Ma che dici! Certo che no! Solo… sorpresa. Rise ancora - E davvero ci hanno creduto?
La ragazzina sembrò rilassarsi, ma era chiaro che sembrava ancora preoccupata per qualcosa
- E perché non avrebbero dovuto? Ci sono tante coppie… ehm …di lesbiche qui in nave. Non potremmo esserlo anche noi? Cioè… dico… non potremmo sembrare anche noi una coppia?
- Ahah.. ok. Hai ragione, perché no? Va bene… allora per stasera saremo una coppia anche noi, così nessuno darà fastidio al mio amore qui!
Solo in quel momento sulla bocca di Alessia apparve un sorriso radioso. Strinse la madre in un caldo ed affettuoso abbraccio
- Davvero? Grazie mamma! Ti voglio tanto bene!
- Anch’io! Sono solo preoccupata per il fatto che ora la gente pensi che sia una tardona che ci prova con le ragazzine!
- Una tardona tu? Ma figurati! Quelli là ti hanno presa per mia sorella. Mi hanno persino chiesto chi fosse la più grande delle due!
- Naa… davvero? Beh, pensa a come ci staranno male ora che sanno che sei tutta mia!
- Secondo me sono più scocciati di sapere che tu sei tutta mia! Volevano provarci anche con te... mi hanno chiesto se te li presentavo
Ballarono per un po’ ed Elisa non poté non notare che i due le seguivano in ogni loro movimento. Avevano letteralmente la bava alla bocca. Chissà che si stavano immaginando su loro conto. Bene, se era così decise di stare al gioco fino in fondo. Poggiò la testa sulla spalla di lei e le sussurrò all’orecchio
- Secondo me non sono ancora del tutto convinti
Alessia fece una risatina
- Dici? E che facciamo allora?
- Cerchiamo di essere più convincenti! Dai... facciamoli impazzire
Strinse la figlia ancora di più a sé e poggiò le mani sul suo sedere. Alessia fece altrettanto. Continuarono a ballare, ma ognuna delle due sentiva il corpo dell’altra su di sé. Elisa sentì il seno di lei, così caldo e morbido. Percepiva la cima dei suoi capezzoli, irrigidita e turgida. Con le mani carezzava il suo sedere. Il loro respiro era affannoso, inebriato dalle reciproche sensazioni. Poggiavano la testa una sulla spalla dell’altra, parlandosi solo per sussurri.
- Dici che sta funzionando? disse Elisa con voce flebile
- Si… forse… ma non del tutto… magari dovremmo fare qualcos’altro… sospirò Alessia
- Qualcosa di più di questo? E cosa?
Alessia alzò la testa. Si fissarono per dei secondi che ad entrambe sembrarono secoli. Poi lentamente le labbra di lei si dischiusero. Le loro bocche si avvicinarono sempre più. Quello forse era l’ultimo momento in cui si sarebbero potute fermare, in cui entrambe avrebbero potuto fermare quella cosa perversa, ma nessuna delle due lo volle fare. Si diedero un lunghissimo ed appassionato bacio. Ognuna senti il sapore dell’altra, mentre le loro lingue si cercavano, si toccavano, tastandosi a vicenda. Quando si smisero si guardarono negli occhi non più come madre e figlia, ma come due amanti. Oramai erano cadute in un vortice di passione e desiderio da cui nessuna delle due avrebbe più saputo uscire.
- Andiamo disse alfine elisa.
Non c’era bisogno di aggiungere altro. Ognuna delle due sapeva cosa l’altra volesse. Prese la mano della figlia e fece strada. L’altra la segui docilmente, facendosi trascinare come una bambina obbediente. Appena chiusa la porta della cabina alle loro spalle si buttarono una addosso all’altra con una passione quasi animalesca. Cominciarono a baciarsi su tutto il volto. Si baciavano, si mordicchiavano e leccavano le labbra. Le mani frenetiche cercavano le zip dei vestiti per tirarle giù e spogliarsi vicendevolmente. Si buttarono sul letto completamente nude. Elisa si mise sopra non smettendo mai per un attimo di baciare la figlia, che le carezzava la testa scompigliandole i capelli. Cominciò a scendere baciandola sul mento, poi sul collo. Le sue mani premevano entrambi i seni stringendoli con forza. Scese sempre più giù, l’ombelico, e poi più ancora finendo sulla sottile linea della vagina. Alessia apri le gambe, offrendosi completamente a lei. E quando la sua lingua si infilo della vulva della figlia, senti le gambe di lei avvolgerla e forzarla contro. Leccò infilando sempre più profondamente la lingua dentro e non smise finche non senti un fiotto di dolce nettare inondarle la gola. Bevve tutto avidamente. Non ebbe un attimo di tregua, che Alessia la buttò di lato e fece lo stesso con lei. La baciava e la mordeva ovunque. Sentiva i suoi denti pizzicarle la carne e ogni volta andava sempre più in visibilio. Quando iniziò a leccarle la vagina il suo corpo fu scosso da tremiti incontrollabili di piacere. Spinse con entrambe le mani la testa di lei contro la sua vagina. E quando il suo fiotto di umori sprizzò dentro la gola della figlia, il suo cervello si spense per l’orgasmo. Quando rinvenne, senti ancora Alessia la sotto, intenta a lapparle il clitoride in cerca delle ultime gocce di dolce nettare. La tirò a sé. Si diedero un lungo bacio in bocca scambiandosi i loro nettari che ancora le bagnavano le labbra
- Ti amo disse Elisa
- Anch’io ti amo, mamma rispose lei felice
Fecero l’amore ancora altre tre volte, prima che il desiderio e lussuria desse infine loro tregua. Si addormentarono nude, una abbracciata all’altra. Si svegliarono la mattina tardi. Elisa apri lentamente gli occhi e il calore della figlia che ancora dormiva abbracciata a lei era la prova che la notte prima non era stata un sogno. Per un attimo si senti come una criminale che si pente del delitto appena commesso. Cosa avevano fatto? Ma fu solo per un attimo. Guardando il suo piccolo amore, cosi dolce e bella non sentì travolta da un’ondata di affetto. Per lei provava solo amore. Amore di madre, amore di amica. Amore di amante. Aveva addosso la stessa sensazione di quando quasi vent’anni prima aveva deciso di tenerla. Sembrava una cosa assurda, senza senso ma in cuor suo sapeva di aver avuto ragione. Le accarezzò i capelli. Alessia si svegliò lentamente. La guardò sorridendo. Sembrava felice, ma anche un po’ preoccupata. Elisa sapeva cosa la stava turbando, e volle farle subito capire che era tutto a posto. Le mise una mano sulla guancia. La ragazza si appoggiò alle sue dita godendo il tepore della sua pelle. Le loro bocche si avvicinarono cambiandosi un lungo e dolce bacio.
- Ciao, piccolina disse finalmente Elisa
- Ciao mamma
Alessia scivolo in basso e appoggiò la testa sul seno della madre.
- Mmm… che bello svegliarsi in questo modo. Lo vorrei fare tutti i giorni.
Elisa continuava a scorrere la mano tra i suoi sottili capelli.
- Si, anche per me.
- Sai… avevo paura che dopo ieri… non saresti stata ancora convinta di quello che abbiamo fatto
- E perché non avrei dovuto essere felice di amare la mia piccola bambina?
Alessia sorrise e nascose la faccia imbarazzata nel seno della madre. Stava letteralmente per scoppiare dalla felicità.
- Ti è piaciuto? Disse Elisa
- Piaciuto? È stata la cosa più bella della mia vita… molto più bella di quanto avessi mai immaginato!
- Mmm… in che senso “avessi mai immaginato”?
- Mamma… ho paura di dirti una cosa…
- Paura di dirmi qualcosa? E perché mai? Sai che a me puoi dire tutto
- È che non so come potresti prenderla… la verità è che io volevo farlo da tanto tanto tempo.
Elisa rimase di stucco, ma cercò di trattenersi. Non voleva che Alessia interpretasse male la sua reazione
- Oh… cosa intendi per tanto tempo?
- Credo, da sempre. Fin da quando sono diventata abbastanza grande da capire certe cose, non ho avuto altra persona in mente che te. Ogni volta che mi toccavo, pensavo solo sempre a te. Non ho mai visto nessun’altro o altra a quel modo.
Elisa ripensò a tutti quegli anni trascorsi assieme durante i quali era stata l’oggetto delle fantasie sessuali della figlia. E lei non si era mai accorta di nulla. Com’era stato possibile? Alessia continuò a parlare
- Solo che avevo tanta paura che tu non mi volessi… in questo modo. E ho sempre cercato di nasconderlo. Ma questa vacanza era come dire magica… e ho deciso di lasciarmi andare.
- Quindi mi hai sedotta per tutto il tempo?
- Mmm… temo di sì. Arrabbiata?
- Ahaha… credo sia stato il più bello corteggiamento della mia vita. Solo arrabbiata solo con me stessa, per non averlo capito molto prima.
- E adesso, cosa succederà?
- Adesso non m’importa. Ho solo voglia di stare qui con il mio amore e godermi tutto ciò che possiamo.
Sentì un dito di Alessia scendere in basso a sfiorarle la sottile linea della vagina
- Mamma… ho tanto voglia di rifarlo
- Anch’io
Si rotolarono nude su letto, baciandosi ed accarezzandosi. Le loro dita si muovevano si carezzavano le reciproche intimità, masturbandosi a vicenda. Fecero l’amore, ancora. Una volta passata la frenesia della sera prima, fu tutto molto più dolce e se possibile più bello ancora. Si lasciarono andare in un sessantanove che le mandò in estasi all’unisono. Non ne avevano mai abbastanza. Pochi attimi e le loro labbra già si sfiorarono in un nuovo appassionato bacio. Lo fecero ancora e poi ancora, per tutto il giorno. A metà pomeriggio si fermarono per i morsi della fame. Erano talmente prese che si erano persino dimenticate di fare pranzo e la colazione. Decisero di farsi portare un pasto in camera. A malincuore si dovettero rivestire per ricevere il cameriere.
- Cavolo, sto morendo di fame! Disse Alessia annusando le portate sul vassoio.
Avevano ordinato un po’ di tutto, una sorta di mix di robe da colazione e pranzo. Iniziarono a spiluccare a caso tra le varie cose avevano a disposizione. Giocavano imboccandosi a vicenda, come due fidanzatine. Ogni morso finiva per essere seguito da un bacio.
- È ora del dolce disse Elisa, scoperchiando il vassoio con le portate dei dessert.
C’era di tutto, da torte pannose, a frutta, a gelato. Sorrise maliziosamente alla figlia che ricambiò allo stesso modo. La fece spogliare e sdraiare sul letto. Si infilò in acino d’uva in bocca e poi avvicinandosi alla sua bocca glielo passò con un bacio. Alessia, con un fremito lo assaporò sentendo il gusto della frutta misto al sapore delle labbra della madre. Poi Elisa intinse un dito nella torta alla panna e la spalmò sui suoi capezzoli e la linea della vagina. Iniziò leccandole le aureole. Alessia inspirò profondamente. Era talmente eccitata che le mancava il fiato. La madre giocò a lungo con la punta della lingua sui suoi seni e poi lentamente scese sempre più in basso. Quando la lingua iniziò a sfiorarle il pube, la figlia dovette mordersi le labbra per non urlare dal piacere. Venne dopo pochi secondi. Aveva il fiatone per quanto quell’esperienza l’aveva sconvolta.
- Mamma… non dicevi sempre di non giocare col cibo?
- Ma io giocavo con te. Sei tu il mio dessert rispose sorridendo Elisa.
Passarono così tutto il loro primo giorno da amanti. Facendo l’amore, scambiandosi coccole e paroline dolci. Il giorno dopo la nave fece tappa su una meravigliosa isoletta. Le ragazze si concessero una rilassante giornata di mare. Stese sulla spiaggia erano oggetto degli sguardi di tutti, ma non c’era speranza per nessuno. Avevano solo occhi una per l’altra.
- Quindi, che fantasie avevi su di me? Disse improvvisamente Elisa mettendosi su un fianco accanto alla figlia.
Alessia si inumidì le labbra, il tipico tic nervoso che aveva quando era imbarazzata per qualcosa.
- Dai, mamma… non puoi chiedermi una cosa del genere… erano solo fantasie. Mi vergogno a raccontarle proprio a te!
Elisa le mise un dito sulle labbra con fare intimidatorio
- E no, mia cara. Ora che mi hai detto che sono stata oggetto delle tue fantasie erotiche per anni, adesso mi dici su cosa fantasticavi!
Alessia si copri vergognosamente la faccia con le mani
- Mamma… ti prego! Mi vergogno
- Mi spiace, ma ti tocca. Altrimenti vedrai che ti faccio…. altro che vergogna!
Fece scorrere una mano all’interno del costume ed iniziò a solleticarle il clitoride. Colta di sorpresa, Alessia saltò su stringendo le gambe e bloccandole la mano.
- Ok, ok… te lo dico! Beh… tante cose. Più che altro le cose che facevamo tutti i giorni… e che finivano… puoi immaginare come. Oppure che la sera, mentre ero a letto, sentivo i tuoi passi e tu ti infilavi completamente nuda sotto le lenzuola ed iniziavi a baciarmi ovunque. Poi quella volta che sia andate al matrimonio di tua cugina… ho immaginato che ci fossimo noi due sull’altare, entrambe in vestito bianco, che si baciavamo. Quella era una delle mie fantasie preferite, non sai quante volte l’ho sognato!
- Accidenti che piccola perversa ho cresciuto!
- Ecco, lo sapevo! Adesso mi prederai in giro a vita. Comunque cose così… o altre…
- Mmm.. altre? Sembra interessante… quali altre?
- Nooo! Quello non posso dirtelo davvero!
- Guarda che ricomincio… Elisa fece scivolare un dito sul suo ombelico e cominciò ad avvicinarlo pericolosamente al pube
- Ok, ok… te lo dico! Ma poi non me lo richiedi mai, più, promesso?
- Promesso
- Beh… immaginavo che mi fossi comportata male. E tu mi punivi…
- Ti punivo? E come?
- Devo proprio dirti tutto? Beh… insomma, mi sculacciavi, mi pizzicavi… cose così. E poi, quando io pentita promettevo di non farlo più, mi prendevi e mi coccolavi come una bimba piccola.
- Però…
- Uffa… perché me lo hai fatto dire? Ora mi vergogno da morire!
Elisa avvicinò la bocca all’orecchio
- Perché? Io invece sono molto eccitata dalle tue fantasie le sussurrò. – Ho una voglia matta di te.
Si scambiarono un lungo e suadente bacio
- Anch’io
- Che ne dici se ci facciamo una nuotata? Magari andiamo un più al largo… dove non ci vede nessuno
Tenendosi per mano corsero sulla riva e si buttarono in acqua. Entrarono in cabina dopo una splendida giornata al mare. La loro pelle abbronzata aveva assunto un bel colore dorato, risaltando le fattezze già meravigliose di entrambe.
- Ah… che bella giornata! Esclamò Alessia soddisfatta
Ma sorprendentemente si sentì afferrare per un braccio. Elisa le torse il braccio dietro la schiena
- Ehi, mamma che fai! Così mi fai male!
- E quindi? Le sussurrò nell’orecchio – Sei stata molto cattiva… molto molto cattiva.
- Non è vero… cosa ho fatto?
- Davvero? E tutte quelle cosacce che hai immaginato su di me?
- Ma io… veramente.
- No no piccola mia… nessuna scusa!
Le infilo una mano nei pantaloncini. La sentì umida. Alessia aveva gli occhi chiusi, ansimava, respirando a fatica.
- Scommetto che le stai immaginando anche adesso
- No… giuro… disse Alessia a fatica
- Non mentirmi!
- Si… ammise con la voce roca rotta dal piacere
Elisa le tirò via i vestiti quasi con violenza, lasciandola completamente nuda. Le legò le mani dietro la schiena con la sua maglietta e la sbatté sul letto. Poi, lentamente si sfilò le mutandine e le infilò in bocca alla figlia. Rimase un attimo ferma, godendosi lo spettacolo di quel magnifico corpo completamente nelle sue mani. Fece scivolare un dito sulla sua schiena. Alessia aveva la pelle d’oca per il piacere. Il dito scese giù fin nella linea delle natiche e poi alla cima del clitoride. La sentì fradicia. Era talmente bagnata da aver bagnato anche le lenzuola. Non aveva neppure iniziato e già aveva avuto almeno uno o due orgasmi. Infine prese una sottile cinta di cuoio e lanciò il suo primo colpo sul sedere della ragazza. Lei sussultò tutta. Fece un gemito soffocato dal bavaglio. Elisa vide una sottile macchia rossastra sul punto dove l’aveva colpita. Poi un altro colpo e un altro ancora. Colpi e colpi più volte, finche tutte le sue natiche non furono un’unica macchia infiammata. Ogni volta che la colpiva Alessia tremava, ma non fece un accenno a sfuggirle. I suoi gemiti erano un misto di urla soffocate di dolore e di piacere. Più di una volta la vide roteare gli occhi in alto, come prese da un’estasi orgasmica. Elisa venne a sua volta almeno un paio di volte. Le concesse qualche attimo di tregua, per farle riprendere fiato. Poi lentamente infilò la testa tra le sue natiche. Le inumidì con la lingua il buchino posteriore e con molta attenzione infilò un dito dentro. Sicuramente Alessia non se l’aspettava. Senti i suoi sfinteri stringersi per un attimo, ma dopo poco lei si rilassò, lasciandola libera di invadere il suo corpo. Mosse un poco il dito dentro e quando sentì il buchino sufficientemente dilatato, vi infilò la lingua e cominciò a leccarla. Alessia rimase distesa a faccia in giù mentre il suo corpo a fatica si tratteneva a quella intrusione. Si afferrarono le mani stringendosele a vicenda. Le leccò a lungo l’ano, poi passò alla vagina. Senti il sapore dolce dei suoi umori, misto ad un gusto salato. Alessia era stata così sconvolta da quella situazione da essersela fatta un po’ addosso. La leccò a lungo, come a premiarla di tutta quella sofferenza, finché non la sentì venire un’altra volta. Solo allora le liberò le mani e la bocca. Alessia non si mosse neppure una volta sciolta. Sembrava stravolta. Elisa temette per un attimo di aver esagerato. Si sdraiò accanto a lei e carezzandole i capelli le chiese preoccupata
- Tutto bene?
Alessia le fece un sorriso stanco, ma felice
- Si tutto bene. Nessuna fantasia mai avrebbe potuto competere con questo!
- Ma ora è il momento delle coccole rispose con dolcezza la madre
Con la dolcezza infinita la fece tirare su e l’accompagnò in bagno. Riempì la vasca di acqua calda e essenze e la fece entrare con delicatezza. Tanto era stata dura, quasi spietata con lei un attimo prima, quanto era ora dolce e affettuosa. Con un guanto da bagno, le pulì tutto il corpo e poi cominciò a lavarle i capelli. Alessia la lasciava fare, obbediente. Tenne gli occhi chiusi e un sorriso deliziato per tutto il tempo. Sembrava una gattina che faceva le fusa.
Si era fatta già sera e si prepararono ad uscire. Mentre si rimirarono allo specchio Elisa la cinse baciandola dietro l’orecchio.
- Ti è piaciuto?
- Da morire! Disse deliziata Alessia poi continuò – Mamma?
- Si?
- Quella cosa con le dita e la lingua… potremmo rifarla qualche altra volta?
- Ehi… stai mica chiedendo alla tua mammina ti leccarti il buchino? Che svergognata!
Le diede una pacca sul sedere
- Ahia! Attenzione… brucia ancora! Disse sorridendo
- Eh… colpa tua che sei stata una bambina molto cattiva!
Alessia si girò di lato dandole un amorevole bacio in bocca
- Se ogni tanto facessi ancora la cattiva ti arrabbieresti molto?
- Certo che no… ma non devi esagerare! Non vogliamo mica rovinare questo magnifico culetto!
Scoppiarono entrambe a ridere.
- Ora chiudi gli occhi. Disse infine Elisa
Alessia le obbedì senza discutere. La senti armeggiare attorno al collo.
- Ora puoi aprirli
Quando Alessia si guardò allo specchio, poté ammirare attorno al suo decolté una magnifica collana. Si girò stupita.
- Ho visto come la guardavi l’altro giorno in quel negozio
- Ma mamma… non dovevi! Poi costava una fortuna!
- Tranquilla, tutto a posto. Cosa credi? Che il dottore mi abbia pagata solo con questa vacanza? E poi tutto per il mio amore. Soprattutto il giorno del suo compleanno
- Compleanno? Alessia sgranò gli occhi
- Davvero tra noi due sono io quella che deve ricordanti che giorno è oggi?
- Cavolo è oggi? Da quando siamo qui ho perso la nozione del tempo! Abbracciò la madre con affetto – Mi sembra di essere qui da sempre! Grazie mamma… oggi è il più bel giorno della mia vita!
- Quasi anche della mia. Anche se nessun giorno potrà mai competere con quello in cui tanti anni fa proprio oggi ti tenni per la prima volta in braccio. Ma ne avremo tanti altri ancor più belli!
- Ci conto! Disse Alessia sprizzando gioia
La abbracciò e si baciarono con passione
- Ora andiamo, che ho prenotato una cenetta intima nel più bel ristorante della nave. Ho fatto pure fare la tua torta preferita
- Torta gelato con tanta panna?
- Torta gelato con tanta panna!
- Ti adoro! Uff… peccato non poterla mangiare qui… avrei una certa idea su come gustarmela meglio
- Oh sono sicura che ci lasceranno portare un paio di fette in camera!
Fecero una bellissima cena a lume di candela. Fu tutto perfetto. Poi fecero una passeggiata fuori e si fermarono alla prua della nave. Oramai era tardi, non c’era più nessuno in giro. Rimasero a lungo in silenzio una abbracciata all’altra ad ammirare il cielo stellato. Si sentiva solo il dolce sciabordare dell’acqua che si increspava sotto la nave.
- Mamma, posso chiederti una cosa?
- Dimmi piccolina
- Questa vacanza è stata la cosa più bella della mia vita… ma quando finirà? Come faremo? Cioè… non potremo mai stare cosi come siamo adesso.
- C’è una cosa che volevo dirti fin da prima che salissimo qui. Sai, il dottore mi ha offerto un lavoro all’estero. Prima pensavo di rifiutare e basta… non volevo che tu fossi costretta a stravolgere la tua vita, se non avessi voluto… ma ora… se vogliamo potremmo andare via. In un posto dove nessuno ci conosce e dove potremmo essere… ciò che vogliamo. ripeto solo se lo vuoi anche…
Alessia non le diede tempo di finire la frase. Si voltò, gli occhi colmi di felicità e amore e disse
- Si, lo voglio!
Elisa sorrise allo stesso modo e abbracciandola stretta le diede un altro lungo ed appassionato bacio. Si voltarono di nuova a guardare il mare sterminato di fronte a loro. Sentivano che quello era l’inizio di una nuova ed esaltante vita
- Mamma?
- Si?
- Forse non ti ho detto proprio tutte tutte le fantasie che avevo… temo di averne molte altre… anche più perverse di quelle che ti ho raccontato…
- Attenta a quel che dici… potrebbero diventare realtà!
Alessia si strinse attorno addosso le calde mani della madre come per ripararsi dal freddo.
- Lo spero! Si interruppe un attimo e fissando la madre negli occhi disse – Mamma, ti amo tanto
- Anch’io ti amo, bambina mia!
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Aggiunto: 5 anni fa
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«ciao
le mie foto di nudo sono qui ..
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