Elena e Francesca arrivarono alla baita nel primo pomeriggio.
Elena fu la prima a scendere dalla macchina e allugnò le braccia un un lungo e compiaciuto stiracchiamento.
- Cavolo, non mi ricordavo ci volesse tanto ad arrivare qui disse Elena
- Più che altro che la strada fossse un disastro simile!
Era vero, la baita, storica proprietà della famiglia era alla fine di una lunghissima e travagliata strada, che tra l’altro finiva diversi chilometri prima, diventando una sconnessa mulattiera.
- Capisco perchè papà fa sempre tante storie ogni volta che veniamo. Guidare fin qui è una pena
- Dai, Fra, non ti lamentare! Per una volta che guidi tu!
- Per la prima ed ultima volta: una cosa così non la farò mai più!
Elena si avvicinò e la prese sottobraccio
- Non sei contenta di essere tornata alla nostra bella casetta di montagna?
- Oh si certo.. ma la prossima volta guidi tu.
- Lo avrei fatto anche stavolta, se ti fossi fidata
- Mi fiderò quando prenderai la patente
- Figurati! Potevo farlo benissimo. Poi tanto la polizia quando mai arriva fino a qui
La baita era il classico stereotipo della casetta di montagna stile bavarese. Tutta di legno, con un tetto spiovente tanto che le ultime falde quasi toccavano il terreno. Entrarono con già alcuni pacchi in mano. Quell’anno si era deciso che la famiglia avrebbe passato le vacanze natalizie in montagna a camminare e ciaspolare. Elena e Francesca non erano così contente di trovarsi in un posto così sperduto per tutto il periodo natalizio, ma agli ordini di papà non si discute. Tanto più, visto che i genitori e gli zii lavoravano quel giorno, che erano state precettate per venire in giornta e sistemare tutto prima che arrivassero gli altri
- Merda, niente internet! Fece Elena girando col telefono stile bacchetta da rabdomante per tutta la casa
- Vorrà dire che in queste vacanze ti vedrò ogni tanto in faccia?
- Senti chi parla, sorellona! Ribattè Elena scompigliandole scherzosamente i capelli
Alla fine erano di buonumore entrambe. Seppur scocciate dalla vacanza forzata, anche se non lo avrebbero mai ammesso l’una all’altra erano contente di passare del tempo da sole. Erano sempre state molto unite fin da piccole. Solo che col passare del tempo, tra impegni vari e giri di amici differenti erano finite sempre per trovarsi poco. C’era poco più di due anni di differenza tra l’una e l’altra, anche se a vederle potevano sembrare molto di più. Erano entrambe due bellissime ragazze. Entrambe con capelli lisci abbastanza corti di un nero corvino che ben contrastava con gli occhi di un blu intenso. Entrambe con un volto dai tratti sottili, ma decisi. Solo nel fisico differivano di più. Francesca era sempre stata, anche a parità d’età leggermente più formosa. Un seno più grande, fino alla terza attuale e i fianchi abbastanza pronunciati, molto femminili. Elena per contro era piu esile e longilinea, con un seno piccolo ma di forma perfetta. Solo nel sedere tornavano ad assomigliarsi: un perfetto mandolino sul quale orde di ragazzi avevano basato più volte le proprie fantasie erotiche. Inutile dire, che come ogni ragazza che si rispetti, ognuna invidiava il fisico dell’altra.
Si misero a lavorare di gran lena, prima portando tutte le provviste in casa e poi a ripulire tutto. A metà pomeriggio cominciò anche a nevicare.
- Cavolo, non davano neve oggi.
- Che problema c’è? Almeno faremo un bianco Natale!
- See.. hai presente che vuol dire la strada per arrivare fin qui con la neve?
- Acc.. non ci avevo pensato.. speriamo non ne venga troppo!
Speranza presto disillusa. Mezz’oretta dopo era diventata ancor più intensa e cominciò ad accumularsi a terra. Un paio di ore dopo e già se n’era accumulato quasi mezzo metro e continuava a crescere. Infatti poco dopo il telefono di Francesca squillò. Un veloce scambio di battute e poi chiuse
- Chi era? Fece Elena
- Papà. Dice che giù ce n’è ancor più che qua. Non possono salire.
- E quindi?
- Quindi, niente, vengono domani domani. Ti tocca passare la serata sola con la tua sorellina. Dispiciuta?
- Una serata intera sola con la mia sorellona? Cavolo.. papà e mamma mi odiano davvero così tanto? Disse scherzosamente
- Mi spiace ribatte Francesca fintemente dispiaciuta.
Elena l’abbracciò e le diede un piccolo bacio sulla guancia
- Oh, dai scherzo.. lo sai che sei la mia sorella preferita le sussurrò all’orecchio
- Forse perchè l’unica? Rispose Francesca
- Beh.. rimani sempre la migliore!
Rimasero un attimo a fissarsi a vicenda. Viso a viso, a pochi centimetri di distanza. In poche ore era tornata l’alchimia degli anni passati e quello che avrebbe dovuto essere un imprevisto era diventato motivo in più di buonumore. Nesuna delle due aspettava con ansia di trovarsi in mezzo deliro di ziie cugini che sarebbero arrivati e ora invece avrebbero potuto passare tutta la serata assime in tranquillità.
- Se però papà non viene ci tocca andare a prendere la legna disse Francesca
Elena alzò gli occhi aal cielo sospirando
- Oh no ti prego! No!!
SI bardarono per bene ed andarono fin al capanno poco lontano dalla baita in cui si trovava la legnaia. Negli anni il fatto di avere messo una legnaia così lontana da casa era sempre stata oggetto di scherno da parte di tutti nei confronti del padre che aveva collaborato alla stesura del progetto. Anche questa volta, soprattutto Elena non mancò di puntualizzare la cosa per tutto il tempo. Fecero tre andate e ritorno camminando a fatica sul sentierino oramai completamente comperto di neve che costeggiava il laghetto ghiacciato, portando ognuna in braccio pochi ceppi
- Questo però è l’ultimo viaggio, ok Francy? Abbiamo già abbastanza legna fino al prossimo Natale!
- Sisi.. è che non ho voglia di uscire altre volt...
Non fece in tempo a finire la frase che Elena fece un urlo. Francesca si girò immediatamente e vide con orrore che la sorella era scivolata finendo fin quasi alla testa in acqua. Buttò immediatamente tutto quello che aveva e saltò giù per afferrarla. Elena stava per finire completamente sotto e nonostante tutti gli sforzi con i vestiti zuppi d’acqua non riusciva a tirarla su. Dovette entrare anche lei in acqua per potere fare presa. Ci vollero diversi secondi prima che, aiutandosi a vicenda riuscissero a tirarsi entrambe fuori pericolo.
- Dio, che spavento! Fece Francesca ancora ansimando stesa sulla riva
- Si... grazie Fra.. credevo sarei morta! Rispose Elena senza fiato
- Sciocchina disse Francensca carezzandole i capelli fradici – non ti capiterà mai nulla finchè c’è qui la tua sorellona a tenerti d’occhio
- Lo so, rispose l’altra sorridendo debolmente
- Ora entriamo a scaldarci che altrimenti qui ci prendiamo una polmonite
Corsero in casa, intrizzite dal freddo e dai vestiti bagnati. Andarono in bagno e riempirono la vascha di acqua bollente
- Accidenti, quanto ci mette? Fece Elena battendo i denti e a braccia conserte per ripararsi dal freddo.
- Ci siamo! Spogliati ed entriamo
Senza troppi convenevoli entrambe si spogliarono ed entrarono in acqua completamente nude. Si abbracciarono a vicenda, cercando di scaldarsi. Ci vollero parecchi minuti prima che il gelo che avevano fin dentro le ossa le abbandonasse. Solo allora cominciarono a pensare quanto fosse strano essere strano così nude abbracciate. Per la verità non sembrava dispiacesse a nessuna delle due. Rimasero per un po così godendosi il reciproco contatto
- Non trovi che siamo un po grandi per fare ancora il bagno assieme? Disse Francesca per rompere il ghiaccio
- E’ cosi male? Fece Elena rigirandosi per rimanere in braccio della sorella
- No, affatto. Magari ora finiamo di lavarci.
Francesca prese il bagnoschiuma e lo verso addosso alla sorella e cominciò a strofinarla. Elena la lasciò fare godensosi il contatto delle mani sulla nuda pelle. Dopo tutto il freddo di prima era una magnifica sensazione. Francesca per scherzo le strofino anche il seno.
- Ehi, finalmente ti sono cresciute! disse ridendo
- Che stronza che sei.
Si girò e afferrò qulle della sorella
- Guarda che non sono molto più piccole delle tue!
- Eh, ti piacerebbe!
Anche se nessuna delle due voleva ammetterlo, la situazione cominciava a farsi un po strana.
- Che dici, andiamo a prepararci cena? Disse alla fine Francesca. Elena sembrò dispiaciuta, ma convenne.
Entrambe si misero addosso solo la maglietta extrasize che usavano per dormire. Oramai fuori era buio e non accennava a smettere di nevicare.
- Se contiua così, ci vengono a riprendere la prossima primavera! Accennò Elena
- Dispiaciuta? Rispose Francesca, mentre ai fornelli era intenta a preparare la cena
- Macchè. Pensa che a quest’ora che casino ci sarebbe stato, con tutti gli altri in casa! Elena si avvicinò e l’abbracciò da dietro – Almeno così stiamo tranquille.. solo noi due!
Da dopo il bagno di prima, ognuno delle due non faceva altro che trovare una scusa per cercare il contatto fisico. Sbirciò i fornelli da sopra la sua spalla.
- Che fai di buono?
- Riscaldo la caponata di mamma. E ci aggiungo del pollo.
Le diede un bacio sulla guancia
- Perchè no prepari la tavola nel mentre?
- Agli ordini, mammina! Rispose scherzando Elena
Fecero la cena con le luci abbassate. Sembrava quasi una cenetta romantica. Passarono tutti il tempo a ricordare gli episodi divertenti passati da bambine in quel posto e prendendo in giro i vari parenti che per fortuna non erano lì. Poi avvolte da un bel piumone si buttarono sul divano di fronte al camino e si misero a guardare un film in DVD. Entrambe erano poco interessate al film. Elena pian piano si sdraiò in grembo alla sorella, lasciandosi accarezzare dolcemente i capelli da lei. Dop un’oretta spostandosi, Elena fece una smorfia di sofferenza.
- Tutto bene?
- Si, solo mi fa un po male la spalla qua. Mi sa che me la sono stirata prima quando sono caduta
- Aspetta, ti sistemo io
La fece sistemare accanto a gambe incrociate sul divano. Poi infilò le mani sotto la maglietta ed iniziò a massaggiarle la schiena e le spalle
- OH che meraviglia! Disse Elena godendosi il massaggio della sorella – Francy, ha le mani d’oro!
- Figurati, scommetto vorresti che ci fosse Marco al mio posto in questo momento
Marco era il ragazzo di Elena
- Ti prego, non mi parlare di quel cretino. L’ho mollato settimana scorsa.
- Davvero? Mi spiace!
- Non spiacerti. Era solo uno stronzo egoista! E poi poi a letto.. era una frana. E ce l’aveva pure piccolo!
Entrambe scoppiarono a ridere.
- Francy, posso chiederti una cosa?
- Si, dimmi pure rispose la sorella senza smettere di massaggiarle le spalle
- E tu, invece? E’ da un bel po che non hai il ragazzo. Come mai? Niente di interessnte in vista?
Era vero. Benche Francesca fosse il sogno di diversi ragazzi del circondario, sembrava che a lei non interessasse nessuno. Erano tre anni che non aveva un vero e proprio ragazzo
- Se ti dico una cosa, prometti di non dirlo a mamma e papà?
- Ok, giurin giurello
- E’ da un che non ho il ragazzo perchè.. ultimamente ho avuto più.. ragazze
Elena si giro tra il divertito e lo sornione
- Naaa.. davvero? Ho una sorella lesbicona? Disse scherzando
- Che stronza che sei! Beh, più che lesbica mi sa sono bi. Gli uomini mi piacciono ancora.. ma anche le ragazze.
- Ahah.. non ti fai mancare proprio nulla sorellona!
- Scema, ora girati che non ho ancora finito.
Rimasero ancora qualche minuto senza parlare, mentre Francesca continuava il suo massaggio. Fu Elena ad interrompre il silenzio
- Francy, com’è farlo con una ragazza?
- Beh.. diverso.
- Diverso come?
- Diverso. Non saprei spiegartelo a parole
- Sai.. non credo dispiarebbe neanche a me provare una volta. Conosco alcune ragazze davvero belle.. ogni tanto mi chiedevo come sarebbe farlo con loro. Anche se..
Si girò in parte mostrndo un piccolo sorriso sornione
- La più sexy che conosco sei tu!
Francesca ricambiò il sorriso sornione. Il dicorso stava andando in una direzione davvero inaspettata, ma nessuna delle due sembrava preoccuparsene. Sole, completamente isolate in quel posto, era come se ogni tabù o pudore non avesse alcuna importanza.
- Oh.. un apprezzamento erotico fatto dalla mia sorellina! Questa non me l’aspettavo
- Oh.. non dovevo?
- Certo che si..dopotutto sono una supersexy! E poi anche tu alla non sei poi così male
- Solo “non male”? rispose Elena fingendosi offesa
Francesca avvicinò la bocca all’orecchio
- Sei la persona più supersexy che abbia mai consciuto le sussurrò
- Mmm... così va meglio. E quindi.. come funziona tra ragazze? Ve la leccate a vicenda?
- Anche.. ma non solo quello.. contano anche i preliminari..
Smise di massaggiarle le spalle e mosse le mani sulla sua vita.
- Per esempio a me piace farmi stuzzicare i capezzoli cosi
Con la punta delle dita le pizzicò dolcemente il bottoncino alla cima dei capezzoli, che si indurì immediatamente
- MMM.. si..credo che piaccia anche a me rispose Elena trattenendo un mugugno di piacere – E poi? Cosa ti piace?
- Questo
Avvicino la bocca al collo di lei ed inizio a baciarlo, salendo lentamentefino a salire sul lobo dell’orecchio e mordendolo leggermente. Entrambe ansimavano dal piacere. Il fiato rotto da scariche di eccitazione.
- Oddio. Com’è bello.
Elena si girò e Sali a cavalcioni su di lei. Si fissarono lungamente con occhi pieni di amore e lussuria
- Eli.. non so se dovremmo farlo disse Francesca con voce rotta dal piacere
- Troppo tardi sorellona.. mi sa che lo stiamo già facendo sussurò Elena.
Si sfilo la maglietta, rimanendo completamente nuda. Prese la testa della sorella con entrambe le mani e le diede un lungo ed appassionato bacio sulla bocca. Le loro lingue si incrociarono, lottando l’una con l’altra. Francesca l’accarezzava su tutto il corpo nudo e poi afferrandola per il sedere la spinse a sè. Aiutata da Elena, che continuanva a baciarla su tutto il volto si sfilò anche lei la maglietta e rimasero entrambe nude, una contro l’altra. Elena ricambiò il favore di prima mordicchiandole l’orecchio e poi scendendo lentamente su tutto il corpo. Giocò con la lingua sui capezzoli e poi scese ancora baciandole l’ombelico. Fece per scendere ancora, ma Francesca la fermò. Elena la guardò stupita per un attimo, ma Francesca le disse.
- E no sorellina... Questo è il mio gioco.. e devo ancora insegnarti come farlo bene. E poi sono la più grande.. ho il diritto di prelazione!
Elena le sorrise e la lasciò fare come una bambina ubbidiente. Si lasciarono cadere sul pavimento, sopra il piumone. I loro colpi nudi scivolavano uno sull’altro. Francesca afferrò le ginocchia della sorella e la forzo ad aprire le gambe e offrirle completamente la sua intimità. Mise la testa in mezzo e con la lingua inziò a stuzzicarle la cima del clitoride, mandandola in visibilio. Senti la sorella inarcare la schiena esponendosi tutta a lei, che approfittò per cominciarla a leccare avidamente. Elena era in trance, travolta dal piacere. Carezzava la testa della sorella, scompigliandole i capelli, finchè non ebbe il più violento orgasmo della sua vita. Il suo corpo fu sconvolto da tremori ncontrollabili, finchè non si lascio andare, ansimando, travolta dal piacere. Francesca la lasciò riposare un attimo poi si avvicinò a lei. Aveva la bocca umida dei suoi umori.
- Allora, cosa ne pensi del sesso tra ragazze?
- Penso che la cosa più meravigliosa del mondo sia fare sesso con te, sorellona!
- Ti amo sorellina!
- Ti amo anch’io
Si diedero un lungo bacio sulla bocca. Elena senti il sapore dei propri umori mescolati con la saliva della sorella.
- Però sorellona, non credere di passarla così liscia. Ora tocca a me.
Con un’agile mossa fece ribaltare la sorella su un lato e si mise questa volta lei sopra. Ammirò per un po’ il suo corpo. Era stupenda. Notò qualche piccolo graffio sui fianchi e sulle braccia e le venne un’idea.
- Sai sorellona, forse so cosa ti eccita.
Fece scorrere le mani sulle su braccia graffiandola a sua volta con le unghie affilate. Francesca rimase senza fiato. Inspirò profondamente e si morse il labbro cercando di trattenere urla di piacere.
- Ti piace, vero?
- S..si rispose Francesca con la voce rotta dal piacere
Elena era super eccitata non solo da quella situazione, ma anche dal vedere la sua sorella grande, normalmente sempre cosi controllata completamente sciogliersi completamente nelle sue mani. Continuò graffindola dolcemente e mordicchiandola su tutto il corpo. Francesca era talmente travolta dal piacere che temeva di svenire da un momento all’altro. Elena si fermo per un attimo per concederle un attimo di tregua.
- Impari in fretta disse sorridendo Francesca, ancora sconvolta da quello che le aveva appena fatto
- Perchè prendo lezioni dalla migliore
Si diedere un altro lungo ed appassionato bacio
- Ma ora arriva la parte migliore sorellona
- Si.. ma facciamolo assime
Fece sistemare elena sopra di lei in modo che ognuna avesse di fronte a se la vulva dell’altra e cominciarono un reciproco cunningulus. Chissà cosa avrebbero mai detto se i loro genitori e tutti i parenti fossero entrati in quel momento. Ma a loro non importava. Non importava più nulla di nessuno. Solo più del piacere reciproco che si stavano dando. L’eccitazione di una amplificava quello dell’altra in un ciclo esplosivo. Vennero contemporaneamente. Rimasero per un bel po una sopra l’altra, travolte dalla passione, finchè non si rimisero una accanto all’altra a fissarsi ed accarezzarsi, esauste.
- E’ stata la cosa più bella della mia vita, disse alfine Elena
- Anche della mia rispose la sorella
- Meglio che con le altre? disse Elena con una punta di gelosia
Non smettevano un attimo di sbaciucchiarsi mentre parlavano
- Meglio? Non esiste nulla meglio di te. Perchè sei l’unica che tu amo. Per davvero. Ti amo con tutta me stessa
Ad Elena vennero gli occhi lucidi
- Che fai? Piangi sciocchina? la riprese Francesca
Elena si asciugò gli occhi e le sorrise
- Piango perchè non sono mai stata così felice in vita mia
- Appunto, per questo non devi piangere
Si diedero un lungo abbraccio.
- Francy?
- Si?
- Sono esausta
- Anch’io
- Però avrei voglia di rifarlo ancora
- Sai qual’è la cosa più bella del sesso tra ragazze?
- Qual’è?
- Che puoi farlo tutte le volte che vuoi, per tutto il tempo che vuoi
- Mmm.. Quand’è che hanno detto che arrivano mamma e papà?
- Hanno detto non prima di domani sera, se avesse smesso di nevicare. Altrimenti anche dopodomani
- Francy?
- Si?
- Fuori sta ancora nevicando
- Allora mi sa che sarà una lunga notte..
- E domani sarà un lungo giorno
- Molto lungo
Elena le diede un lungo bacio, graffiandole ancora la schiena
- Oddio.. mi farai morire così
- E’ la mia intenzione. Dopotutto dobbiamo recuperare il tempo perso
Francesca le accarezzò la vulva.
- Non credere. Anch’io ci so fare. E ho molta più esperienza di te. Ci sono ancora un bel po di giochetti che ti devo insegnare sorellina!
- Allora insegnameli
Fecero l’amore altre due volte, prima di addormentarsi sfinite una abbracciata all’altra.
Il giorno dopo quando Francesca si svegliò si stupi di non trovarsi la sorella tra le braccia. Ricordava perfettamente di essersi addormentata la sera prima sentendo tra le sue braccia il suo caldo corpo. Si alzò coprendosi con il morbido piumone e vide la sorella al di là del muretto che separava la sala dalla cucina. Le si avvicinò con passo felpato. Elena era intenta a cucinare un paio di french toast indossando solamente un grembiulino, che lasciava completamente scoperto tutti il suo di dietro. Era la vista più sexy che avesse mai avuto in vita sua. La abbracciò da dietro. Senti il corpo di lei fremere al contatto. Fece cucù con la testa sopra la sua spalla e le diede un dolce bacio sulla guancia
- Buongiorno sorellina!
- Buongiorno sorellona!
Lei girò un pelo la testa e le diede un veloce bacio sulla bocca, poi tornò a guardare i fornelli. Era divertente vederla così concentrata a cucinarle la colazione.
- Mmm... la mia sorellina che mi cucina la colazione.. e pure il mio piatto preferito. Disse divertita – Se sapevo che bastava leccartela per una cosa del genere lo avrei fatto molto tempo fa!
- Oh mio Dio.. ho davvero una sorella perversa! Ribattè lei sorridendo compiaciuta – Comunque più che colazione mi sa sarà un brunch. Hai visto che ora è?
Francesca diede una rapida occhiata al cellulare sul lavello. Era vero: erano le undici passate.
- Già.. forse ieri sera abbiamo un po’ esagerato. La cinse più forte massaggaindole un poco i seni. - Lo sai che stai benissimo con questo grembiule?
- Trovi? Cavolo.. temo che il giorno che lo vedrò addosso alla mamma mi sentirò imbarazzata a morte!
- Come ogni volta che vedremo il divano
- Già! Risero entrambe
- Pentita di averlo fatto?
- Solo pentita di non averlo fatto molto prima. Però ora non distrarmi, a meno che non ti piacciano i french toast bruciati.
- Mmm.. credo che non avranno comunque mai un sapore migliore di queste. Le diede un lungo braccio sull labbra, assaporandone il dolce sapore
Proprio in quel momento il cellulare di Elena cominciò a vibrare. Era la mamma
- Rispondi tu? Disse Elena
- No, sta chiamando te. E poi io ho le mani occupate. Le stava cullando un seno con una mano, mentra con l’altra stava scendendo sempre più in basso, verso la zona del pube
- Cavolo, questi french toast verranno un disastro!
Si sfregò la mano con un piccolo asciugamano e prese il cellulare e reclinando lo tenne nell’incavo del collo.
- Ciao mamma.. si si tutto bene.. no, dai stai tranquilla. A fatica con una mano rigirava il toast, mentre con l’altra tirava via quella della sorella che le solleticava la vulva. Si girò verso la sorella e con il labbiale le fece – Smettila! Ma francesca non aveva nessuna intensione di lasciarla stare – sisi, mamma anche Francesca sta bene... Davvero.. qua abbiamo cibarie e legna da passarci un inverno nucleare! ... La madre all’altro capo del telefono parlo a lungo e Elena cominciò ad alzare gli occhi al cielo. Francesca sapeva già che stava dicendo e trattenne a fatica le risate. Elena fece una smorfia di dispetto. – Si ok, mamma. Farò la brava sospirò – Si, faccio come dice Francy anche se non so se è una buona idea!
- Sentito? Devi ubbidire alla sorellona! Le sussurrò in un orecchio
- Si, ora te la passo
Porse il telefono a Francesca – Sisi, come ha detto Ele.... Tutto ok.... Si Ele è stata brava. E se non obbedisce la sculaccio! Diede un schiaffo sul sedere nudo di Elena che si voltò con occhi sbarrati. Di nuovo mosse solo le labbra rimanendo muta, ma Francesca lesse chiaramente un – Stronza! – Ah ok.. le strade sono ancora bloccate? Quindi quando venite su?... Ah domani pomeriggio? Cavolo! Francesca cercava di fingere dispiacere ma a stento riusciva a trattenere la soddisfazione... Ok, a domani allora! Appena chiuso, Elena finalmente potè esplodere
- Sei matta! Mi hai fatta morire!
- Oh dai.. è colpa di questo grembiule.. non riesco a resistere
- Uff.. e che palle.. perchè mi trattano sempre come una bambina?
- Perchè lo sei, no? La piccolina di casa: la più coccolata, ma ti tocca! E poi l’hai sentita? Devi fare la brava bimba ed obbedire alla tua sorellona giudiziosa?
Elena le fece un sorriso sornione
- Anche quando la sorellona mi porta sulla cattiva strada?
- Soprattutto!
Si scambiarono un lungo e languido bacio. Fecero un piccolo brunch, passando tutto il tempo a ridere e scherzare su ogni cosa, come farebbe una qualunque coppia collaudata. La loro intesa era oramai perfetta. Si scambiavano in continuazione sguardi di amore e di desiderio. Nessuna delle due era mai abbastanza sazia dell’altra. Per la verità non fecero molto caso al cibo. La loro fame era di ben altro tipo. Alla fine del frugale pasto, Francesca senza dire una parola si alzò e prese per mano la sorella, che la seguì senza opporre alcuna resistenza. La portò fino in camera da letto. La fece mettere in piedi, completamente nuda di fronte al letto. Elena non disse parola, la eccitava enormemente l’abbandonarsi alle mani della sorella. Non si voltò neppure mentre la sentì frugare nei cassetti dietro di lei. Poi senti qualcosa di morbido avvolgerle gli occhi e tutto divenne nero. Francesca le strinse il foulard di seta dietro la testa. E poi, alla cieca, la fece dolcemente sdraiare sul letto. Elena sentiva il corpo fremere da quella totale sensazione di abbandono.. Sentiva già i prpri umori bagnarle la vulva. Non si mosse un centimetro dal punto in cui la sorella l’aveva fatta stendere, anche quando senti l’altra allontanarsi, poi dei rumori in cucina e poi di nuovo dei passi felpati avvicinarsi. Le fece distendere un braccio, e anche qui qualcosa di morbido le avvolse il polso. Lo senti stringere e poi tirare poco oltre la sua testa. Poi fu il turno dell’altro braccio e di entrambe le gambe. Elena era ora immobilizzata al letto, alla completa mercè della sorella. La senti salirle a cavalcioni. Senti la sua vulva sfiorarle il ventre. L’umidità dei suoi umori bagnarle il pube. Aveva il fiato rotto dal piacere. Quella sensazione di sottomissione ed l’ansia di non sapere cosa stava per succedere la stava facendo impazzire dal desiderio. Francesca si avvicinò alla sua orecchia e le soffiò. Elena si morse il labbro, trattenendo un gridolino.
- Tutto bene? le sussurrò all’orecchio
- S...si rispose a fatica
Francesca armeggiò con qualcosa, poi un’acuta sensazione di freddo sul capezzolo la fece trasalire. Istintivamente si contorse ma il suo corpo bloccato non poteva sfuggire. In un attimo il dolore di quel cubetto di ghiaccio sulla sua nuda pelle si trasformò in puro piacere. Francesca continuò a girarle attorno ad un capezzolo e poi l’altro . Elena tremava, continuando a muoversi da un lato all’altro. Il suo corpo animalescamente cercava di sfuggire, ma la sua mente ne voleva sempre di più. In mezzo alle gambe era talmente bagnata che le sembrava quasi di essersela fatta addosso. Forse era così. Poi quando le sembrava di non facela più, quel dolce supplizio cessò per lasciare spazio alle calde labbra della sorella che le baciavano i capezzoli. La lingua che le carezzava le punte irrigidite, la fece fremere dal piacere. Poi ricominciò, come prima, ma questa volta sul ventre. Ed infine toccò al suo pube. Quando sentì la lingua sfiorarle il clitoride, si sentì quasi svenire. Le ci vollero diversi minuti prima di potersi riprendere del tutto. Aveva il fiatone come se avesse fatto una corsa di svariati chilometri. Francesca le tolse la benda. Le ci volle un po prima che gli occhi le si abituassero alla luce e potesse intravvedere il bel volto sorridente del suo amore. Si scambiarono un lungo e voluttuoso bacio. Le lingue si incrociavano fameliche, ognuna cercando di assaggiare più in profondità il sapore dell’altra. Alla fine Francesca stramazzò accanto a lei, esausta a sua volta. Rimase per un po ad ammirare il magnifico corpo della sorella.
- Allora, piaciuto?
- Mm... si...abbastanza fece ironicamente Elena – anche se non sono sicura che la mamma intendesse questo quando ti ha detto di tenermi d’occhio
- Lei mi ha solo detto di assicurarmi che tu stessi bene. Fece scorrere languidamente un dito sul fianco di Elena solleticandola leggermente – E non mi sembra che tu ti sia lamentata
- Allora.. prima o poi mi slegherai o continuerai ad abusare della tua inerme sorellina?
- Non saprei.. non mi dispiace averti così.. tutta a mia disposizione
- Francy...
- Ok, ok... però è un vero peccato!
Con studiata lentezza la liberò una per volta da tutte i fazzoletti che la bloccavano. Appena fu completamente libera, non diede un attimo a Francesca per capire cosa volesse fare. Con un’abile mossa salì sopra la sorella sottomettendola a faccia in giù col suo peso. Si mise a sua volta a cavalcioni su di lei e le bloccò entrambe le mani con le ginocchia.
- Ehi, che fai? Disse Francesca completamente sorpesa da quell’improvviso inversioni di ruoli
- Adesso ti insegno io ad approfittare così della tua sorellina!
- Stai buona o ti lego come un salame le sussurrò all’orecchio
Francesca rinunciò ad ogni resistenza. Le faceva così strano.. lei era sempre stata la dominante in ogni rapporto che avesse mai avuto, ma quella nuova sensazione di sottomissione la stava eccitando da morire.
- Quindi... vediamo? Chi è che sculaccerebbe chi?
Senza attendere risposta le diede un forte schiaffo su una natica. Le lasciò un segno rosso dove la mano aveva colpito la chiara pelle della sorella. Francesca morse il lenzuolo cercando di trattenere un grido sia di dolore che di piacere.
- Sei stata mooolto cattiva con me! E ora meriti tu la punizione!
Le diede un altro schiaffo. Francesca strinse le natiche mordendo sempre più il lenzuolo. Sentiva la sua vulva letteralmente grondare di umori. Elena continuò, unò schiaffio dietro l’altro, finchè il sedere di Francesca divenne tutto una macchia rossastra. Solo allora le lasciò libere le mani e la fece voltare. Rimasero volto a volto. Francesca trattenne una smorfia sentendo la pelle irritata sfregare con lenzuola.
- Allora, dici di avermi punita abbastanza?
- Non ne sono sicura.. sei stata così cattiva con me! Lo sai quanto soffro il freddo!
- Si che lo so.. rispose maliziosa Francesca.
Elena le carezzava il petto con entrambe le mani. Salì lentamente sempre più su, fino alla collo. Francesca senza dire nulla sollevò il mento, offrendole completamente la gola. Con uno solo sguardo si intesero come se ognuna avesse letto nella mente dell’altra. Oramai entrambe che avevano scoperto il vicendevole spirito sado-masochistico e volevano esplorarlo in ogni suo aspetto. Elena mise entrambe le mani attorno al sottile collo della sorella e la baciò stringendole allo stesso momento. Francesca senti per un attimo il proprio cervello spegnersi, per ritornarè in se in un vortice di piacere indescrivibile. Sentì umido tra le gambe. I suoi umori erano letteralmene spruzzati in un fiotto inondando il letto. Alla fine caddero una accanto all’altra, completamente esauste. Si fissarono con amore.
- Dio, sorellina... mi hai fatto morire! Disse Francesca
- Anche tu...
Elena mise la mano tra le gambe della sorella, saggiandole gli umori.
- Hai fatto un bel casino qua sotto!
Francesca la imitò
- Anche tu, mi sa
Ognuna offri la mano intrisa di umori all’altra ed entrambe assaggiarono il sapore dei reciproci nettari. Le loro grandi labbra erano calde e gonfie, pronte per una ultima scarica di passione. Lentamente le avvicinarono l’una all’altra, incrociandole in una forbice. Vulva contro vulva si sfregarono a vicenda. Erano talmente sensibili che il minimo tocco dava loro una come una scossa elettrica in tutto il corpo. Continuarono a strofinarle una contro l’altra succhiandosi voluttuosamente a vicenda l’alluce del piede a vicenda. Vennero contemporanemanete, spruzzando il proprio nettare una dentro l’altra. Entrambe fecere un urlo liberatorio di piacere. Erano mandide di sudore.
- Se continuiamo così, non ci arriviamo vive a Natale! disse ridendo Elena.
- Per carità! rispose l’altra – Poi chi la sente la mamma!
Scoppiarono in una fragorosa risata. Accarezzando i capelli fradici di Elena, Francesca disse
- Che dici, magari ci dessimo una lavata? Chissà che puzza abbiamo
- Puzza? Io sento solo il profumo di Francy... profumo di buono!
Gli ci volle un bel po’, tra baci e coccole prima che si decidessero ad alzarsi. Arrivate in sala, Elena propose
- E se usassimo l’idromassaggio fuori?
- Papà ci ammazza se scopre che usiamo il suo adorato idro senza il suo permesso!
- Forse.. ma Papà non è qua, no?
- Cavolo.. lo sai che dovrei essere io ad assicurarmi che tu non faccia casini, vero?
- Mmm.. mi spiace sorellona, ma mi sa che non stai facendo un buon lavoro!
- Già! Dai, vai a prepararla. Io preparo qualcosa da mangiare
- Ok, capo!
Si diedero un piccolo bacetto da innamorate e ognuna andò a fare la sua parte. La vasca idromassaggio era all’esterno, riparata da una piccola tenda apribile. Attorno erano circondate da quasi un metro di neve. Era la prima volta che metteva il naso fuori da oltre un giorno e potè ammirare lo spettacolare panorama. La baita era sulla cima di un piccolo cocuzzolo che dava sull’intera vallata. Era una notte serena e le stelle e la mezzaluna illuminavano tutte le montagne, coperte da un candido manto che offriva una visione mozzafiato. Decise di aprire la tenda, in modo che potessero guardare il cielo. Attorno, ogni suono, attutito dalla neve, offriva un silenzio surreale. L’aria era completamente immobile, di un freddo secco e pungente. Si mise ad armeggiare con i comandi della vasca: Le ci volle un po’. Papà era molto geloso dell’idromassaggio e non permetteva mai a nessuno oltre a lui di manipolarla. Alla fine quattro diversi ugelli cominciarono a spruzzare i loro getti testimoniando il suo successo. Elena esultò soddisfatta. Accese anche le bolle. In bochi minuti la vasca era tutto un ribollire di acqua calda. Però mancava qualcosa.. ci pensò un attimo ed ebbe un’illuminazione. Entro di corsa gridando a Francesca, ancora intenta in cucina
- E’ pronta! Vieni!
- Arrivo! gridò in risposta la sorella
Rovistò in una cassettiera in soggiorno e trovò finalmente quel che cercava. Francesca nel frattempo si corrucciava per trovare uqlcosa di adatto. Erano piene di roba, ma non molta per una simile situazione. Alla fine optò per preparare delle piccole tartine di patè e dell’uva. Cercò nei cassetti e trovò anche una bottiglia di un vino bianco che piaceva ad entrambe. Entrambi non erano grandi bevitrici, ma quell’occasione ne valeva la pena. Prese ancora due flute e vassoio in mano andò fuori. La scena che trovò le tolse il fiato. Il buio della notte solamente rischiarato da quattro candele ai bordi della vasca. Il vapore che saliva lentamente dalla vasca e dentro, Elena l’aspettava completamente nuda. Era la scena più romantica e sexy che avesse mai visto in vita. Si fermò ad ammirare il tutto estasiata.
- Uao! Che roba esclamò – Cosa festeggiamo?
- Ovvio: il nostro primo anniversario! ammiccò Elena
Francesca poggiò il vassoio e decise che avrebbe offerto un piccolo spettacolino tutto per la sorella. Lentamente cominciò ad aprire la giacca, che fece scivolare a terra. Poi si sbottonò la camicetta. Lo faceva con studiata lentezza, mimando una sinuosa danza. Poi si sfilò la gonna. Elena si godeva lo strip tease in ammirato silenzio. Senza neanche accorgersene, la sua mano gli era finita in mezzo alle gambe, ed aveva cominciato a toccarsi. Cadde poi il reggiseno. Ed infine le mutandine. Completamente nuda mise in piede in vasca e poi l’altra, entrando dentro come una ninfa. Fece una piccola bracciata in acqua e scivolò direttamente tra le braccia di Elena. Si baciarono appassionamente stringendosi a vicenda una contro l’altra. I reciproci seni strofinavano, cosi come i pube.
- Allora ti piace come ho preprato?
- Oh si..anche se mi aspettavo un percorso di petali rosa..
- A hsi? Perchè tu cos’hai portato? Champagne e caviale?
- Ahaha.. direi più patè e Moscato
Risero entrambe di cuore
- Magari al prossimo anniversario! concluse Francesca
Si abbracciarono e mentre le loro lingue si intrecciavano in una altro appassionato bacio, le mani scesero in basso cominciando a masturbarsi a vicenda. Fecero l’amore per altre due volte, finchè i loro corpi, esausti e sazi di piacere non le forzarono a fermarsi.
- Mio Dio fece Francesca poggiandosla testa sul bordo della vasca – Non sono mai stata così stanca e bene in vita mia
- Anch’io
- Elena?
- Si?
- Ti amo da impazzire!
- Anch’io
Avrebbero voluto lanciarsi in un altro appassionato atto d’amore, ma oramai erano stremate. Si erano prosciugate a vicenda e non ce l’avrebbero fatta a sostenere ancora altro desiderio. Per cui si lasciarono andare in dolci effusioni e coccole.
- Posso dirti una cosa senza sembrarti troppo volgare? Attaccò alfine Francesca
Elena rise
- Di solito quando una fa una domanda così è proprio perchè sta per dire una cosa molto volgare
- Adoro scoparti e fare l’amore con te...
- Oh.. cosa tocca sentire le mie innocenti orecchie!
- .. ma la cosa più bella del mondo starti vicina e coccolarti all’infinito. Sei la persona più bella che abbia mai inconstrato in vita mia
Elena quasi si mise a piangere a sentire quelle parole. Si strinse a lei in un amorevole abbraccio
- Oh sorellona, non so che farei senza di te! Sei tutta la mai vita!
Rimasero parecchie ore a scambiarsi coccole, parlando di ogni cosa. Di quanto si volevano bene. Delle loro vite. Di cosa le rendeva felici e tristi. In quella singola sera entrambe misero completamente a nudo non solo i loro corpi, ma anche le loro anime. Si rivelarono anche i loro segreti più intimi, le loro passioni più profonde. Persino le loro perversioni più oscure. Erano praticamente diventate una cosa sola.
La mattina dopo Francesca si sveglio per prima. Si trovò di fronte il volto della sorella, ancora profondamente addormentata. Era così bella e dolce vederla così che non aveva cuore di svegliarla. Dopo quasi dieci minuti, anche elena si svegliò
- Boungiorno fece, con la voce ancora roca per il sonno
- Buongiorno!
- Da quant’è che mi stai fissando?
- Da un po’. Ti dispiace?
- Figurati. Vorrei svegliarmi così tutti i giorni. Mi sento così al sicuro sapendo che ci sei tu a sorvegliarmi.
Francesca allungò le braccia stirandosi in modo felino. Poi le fece ricadere su Francesca cingendola in un forte abbraccio e dandole un lungo bacio.
- Dovremmo alzarci. Mamma e papà saranno qui tra poche ore.
- Già fece in tono basso Elena e si voltò dall’altro lato.
- Ehi che succede? Francesca si avvicinò a lei e la bacio sullo zigomo. Senti il sapore salato delle lacrime – Tutto bene?
- No che non va tutto bene. E ora che arrivano mamma e papà cosa facciamo? E’ stato tutto solo un bel sogno.
- Come sarebbe a dire? Siamo qui, assieme. E lo saremo per sempre.
- Non lo saremo mai. Non potremo mai stare veramente assieme. Come una vera coppia, intendo
- E cosa te lo fa credere? Non staremo per sempre assieme. Ma lo sapremo solo noi. Che ti importa degli altri? Ancor meglio.. sarà una cosa tutta nostra, non dovremo mai condividerla on nessuno
- Dici davvero? E secondo te funzionerà? Non ci separaremo mai?
- Mai. Non potrei separarmi da te neanche volendo. Sei la mia adorata sorellina. E il mio vero amore. L’unica persona con cui abbia condiviso tutta la mia vita, passata e futura. Nulla potrà mai cambiare questo.
- Giuri?
- Giuro sulla vita della persona più cara che ho al mondo
- Ehi cosi non vale!
- Si che vale.. giurare su di te è la più grande promessa che potrei mai fare. Per me tu conti più della mia stessa vita
- Allora la mia vita è tua
- E la mia è tua!
- Ele, vuoi sposarmi? Disse sorridendo
- Si lo voglio. E tu?
- Si lo voglio anch’io
Si diedero il più lungo ed appassionato bacio che mai si erano date. Quel bacio per entrambe fu come una promessa di amore eterno, il sigillo il loro piccolo intimo matrimonio. Elena si buttò sul letto fissando il soffitto.
- Oh cavolo.. ho appena sposato mia sorella! Non so se mamma e papà approverebbero
- Beh.. mettiamola così: almeno non hai portato in casa una perfetta sconosciuta!
Risero di gusto entrambe.
- Che ore sono? Chiese elena
- Credo le dieci passate
- Dici che c’è tempo per.. sai cosa, prima che mamma e papà arrivino?
- Ci sarà sempre tempo per la mia cara mogliettina
Elena tuffò la testa nel cuscino, per nascondere l’imbarazzo.
- Non dire così.. mi vergogno troppo!
- Eheh.. dovrai farci l’abitudine mia cara sorellina.. perchè lo dirò ogni volta che posso.
Francesca si sollevò e si mise alle spalle della sorellina. Con entrambe le mani le sollevo il bacino, facendole puntare il sedere verso l’alto.
- Ehi, che fai?
- Come? Ti sei già dimenticata di quello che mi hai detto ieri sera riguardo ai rapporti anali?
- Ma io.. cioè era solo una fantasia...
Francesca si inumidì lentamente il dito.
- Temo che presto non sarà più solo una fantasia
- No aspetta.. non sono pronta.. Senza far alcun caso alle obiezioni della sorella, Francesca cominciò ad infilare lentamente il dito nell’ano. – Oddio urlò Elena, sentendo il proprio sfintere venire invaso da un corpo estraneo.
Francesca mosse con delicatezza il dito, aspettando con calma che lei si abituasse. Poi lo estrasse. Il buchino rimase un po aperto e cosi potè infilarci dentro la lingua e cominciò a leccarla avidamente. Elena, ad occhi chiusi stringeva cosi tanto le lenzuola da farsi venire i lividi alle nocche. Francesca continuò finchè non sentì la vagina di lei umida dal piacere e a quel punto continuò alternando ano e vagina. Smise solo quando uno spruzzo di dolce nettare le inondò la bocca.
- Quindi, ne valeva la pena? Disse alla fine Francesca?
- Oh si.. se ne valeva la pena rispose Elena, ancora in visibilio. – Mmm.. quindi se dobbiamo veramente fare prima o poi tutto quello che ci siamo dette ieri sera.. devo comprarmi un collare?
- Mmm...chissà.. magari potresti riceverlo in regalo per Natale
- Ahah.. questo Natale? Davanti a mamma e papà e tutti gli zii e cugini? Forse potrebbero pensare male!
- Ahah.. già! Forse meglio farlo un’altra volta!
Elena rimase in sovrappensiero per un po’ poi disse..
- Quindi vuol dire che prima o poi faremo anche quella “cosa”?
Franesca ammiccò e si leccò voluttuosamente le labbra
- Mmm.. perchè no?
- Cavoli sorellona sei davvero perversa!
- Senti da che pulpito.. chi è che l’ha proposta?
Risero e cominciarono a baciarsi nuovamente. Fecero l’amore così tante volte che persero la nozione del tempo. Si stavano ancora baciando e coccolando, quando sentirono il rumore di una macchina in cortile.
- Cavolo, Mamma e Papà sono arrivati!
Saltarono giù dal letto di corsa, rivestendosi in fretta e furia. Scesero le scale che ancora si stavano rassettando. Arrivarono giusto in tempo per presentarsi all’uscio e salutare i genitori. Elena si voltò verso Francesca e disse sottovoce
- Acc.. non sono più abituata a vederti vestita!
- Sst! Stai buona!
- Francy?
- Si?
- Ci siamo dimenticate di pulire le lenzuola della camera da letto.. che facciamo?
- Poco male.. diremo che ci hai fatto cadere dello yougurt per sbaglio!
- Perchè io e non tu?
- Perchè tu sei quella che fa i casini!
- E che dico? Che era yougurt al gusto di Francy?
Franscesca senza farsi notare le diede un pizzicotto sul sedere
- Scema!
Elena avrebbe voluto ricambiare, ma la mamma era oramai da loro. Le strinse entrambe in un forte abbraccio, scaricando così tutta l’ansia e la preoccupazione per averle lasciate sole tutti quei giorni. Se avesse mai saputo come li avevano trascorsi.. Diede un bacio sulla guancie prima a una e poi all’altra poi carezzò il viso di Elena un po preoccupata
- Ehi, ragazze? Tutto bene? Mi sembrate un po sciupate!
- Nono tranquilla! Tutto bene siamo andate d’amore e d’accordo rispose Francesca
Elena avrebbe voluto aggiungere “Soprattutto d’amore”, ma si trattenne. Già faticavano a trattenersi così.
Appena la mamma si voltò, non si trattenne dal ricambiare il pizzicotto di prima
- Scema! Sussurrò Francesca
- Ti amo sussurrò in risposta Elena.
- Ti amo rispose Francesca
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