Tutti i nomi o luoghi sono di fantasia e non hanno attinenze con nessuna persona reale o conosciuta.

Sono Marco, ho 45 anni e dopo anni di lavoro come libero professionista mi viene offerta la possibilità di entrare nel corpo docente di un istituto professionale prestigioso vicino alla mia città.
Non ci penso due volte e, visto che l'insegnamento è sempre stato un mio sogno, accetto senza remore.

L'anno scolastico comincia ed io vengo presentato al corpo docente della mia sezione. devo dire che tra le professoresse ne addocchio subito un paio molto interessanti ma il primo giorno devo fare il bravo.
La persona più simpatica della scuola risulta però essere la bidella, la signora Tonia, una procace veneta di 50 anni che è viene considerata dagli studenti come una seconda mamma.
Le ore scorrono veloci e la campanella finale suona alle tredici.
Le aule ed i corridoi si svuotano ed i miei colleghi se ne vanno a fare la pausa pranzo.
Io mi attardo perchè essendo nuovo del lavoro devo mettere a punto ancora molte cose del programma scolastico.
Sono nel mio laboratorio nel più assoluto silenzio quando vedo entrare la Tonia. probabilmente non si accorge della mia presenza ne tantomeno si aspetta che io sia ancora presente in quanto si presenta con il camice quasi del tutto sbottonato.
Io rimango annichilito anche perchè la signora ha un personale di tutto rispetto ed un reggiseno di pizzo nero che mi scatena il mio amico in basso.
do un colpo di tosse e Tonia trasale e cerca in qualche modo di ricomporsi scusandosi ma vedo che il suo sguardo cade sul vistoso bozzo nella patta dei miei pantaloni.
Io la rassicuro e le dico di non preoccuparsi e che fa sempre piacere vedere una bella donna e che ormai non ci si scandalizza tanto facilmente. Lei sorride e mi dice che allora, se voglio, posso restare mentre lava i vetri delle finestre.
Posiziona la scaletta e ci sale. io le sono proprio sotto e il panorama che mi si para davanti è stupendo, il grembiule che ora è allacciato sul davanti presenta uno spacco sul retro che tutte le volte che Tonia si allunga le scopre l'attaccatura delle natiche.
Ad occhio sono due natiche stupendamente sode e il mio amichetto sta ergendosi sempre più nei miei pantaloni.
Vedo che mi sta spiando dal riflesso del vetro e ha uno sorriso malizioso.
-Tonia mi scusi se mi permetto ma le devo fare i comlimenti per il suo fisico.
-Grazie professore anche se alla mia età ormai comincio a cedere.
-Beh non direi prorpio da quello che posso vedere è tutto sodo e al posto giusto.
Tonia scende dalla scaletta e mi guarda maliziosa
-Professore vuole controllare con mano?
Preso in contropiede non so che dire e ala fine decido di provarci:
-Perchè no. sue tette cosi non è facile trovarle.
Tonia si avvicina e si slaccia il grambiule:
-Prego Professore è tutto naturale.
Io avvicino la mia mano al seno prorompente e prendendolo da sotto faccio uscire le due tette dal reggiseno.
Spettacolo, la gravità sembra non toccarle anche se sono una quarta abbondante.
Le massaggio dolcemente e le soppeso morbidamente, avvicino il viso a quel be di Dio e comincio a respirare sopra soffiando delicatamente sui capezzoli che si induriscono.
Con le dita li strizzo dolcemente e comincio a leccarli.
Guardo il viso della donna, gli occhi ora sono socchiusi e il labbro inferiore viene mordicchiato.
Con una mano scendo sulla pancia e passo alla coscia sinistra per scendere fino al ginocchio.
Ormai il camice è completamente sbottonato. Risalgo sfiorando l'interno della coscia con i polpastrelli ed arrivo in prossimita della passera ingabbiata nelle mutande di pizzo. Si intravede una peluria ben tenuta.
Con l'indice scosto il bordo degli slip e massaggio la fessura arrivando all'ingresso della fichetta.
La trovo fradicia di umori.
Tonia intanto sembra gradire e mugola di piacere mentre affondo il viso tra le due tette, scendo con la bocca a baciarle il ventre e arrivo a solleticare la fica con la lingua,
Mi prende la testa e me la spinge per facilitarmi l'opera.
I suoi umori sono dolci e caldi.
La sdraio sui banchi e le spalanco le gambe, le tolgo le mutande e continuo a leccarle la passera penetrandola con l'indice ed il medio.
Sento l'orgasmo arrivare impetuoso e un grido soffocato unito alle contrazioni della fica ne sono la continuazione.
Un effluvio di umori mi si riversa in bocca ed io dopo averli leccati tutti mi avvicino alla bocca di Tonia e ci scambiamo un appassionato bacio.
Si inginocchia davanti a me e mi slaccia i pantaloni. Il mio cazzo svetta fuori dai boxer.

Lo prende in mano e poi lo fa sparire nella sua bocca calda. Comincia a succhiarlo avidamente. ho una cappella rossa e gonfia e so che a quel ritmo non riusciro a durare a lungo.
Sente le mie contrazioni e si ferma.
-Lo voglio nella fica professore.
Senza farmelo ripetere due volte punto la cappella su quella dolce e calda apertura e lo inserisco in quel paradiso.
La passera lo accoglie fremendo.
Io la cavalco lentamente e profondamente strofinando il clito con il mio ventre. un altro orgamso di Tonia arriva violento.
Io non ce la faccio quasi più. la giro alla pecora e infilo l'indicelentamente nello sfintere.
Le pareti sono morbide, elastiche e lubrificate dai succhi vaginali.
Senza fare fatica inserisco il mio cazzo e comincio a scoparle il culo che sento sta contraendo mentre con la mano le titillo il clito.
Un altro violento orgasmo la travolge. io sono oltre ogni limite.
Lo estraggo dal buco e lo porgo davanti alla sua bocca. lei lo prende tra le labbra ed io comincio a chiavarle la bocca.
in poco tempo sento la sborra salire e lei chiude le labbra mentre sto venendo ingoiando tutto fino all'ultima goccia.
Stravolti ci adagiamo sui banchi.
Dopo una mezzoretta Tonia si alza, si riveste. Mi bacia sulla bocca. il gusto della mia sborra è ancora presente.
Si stacca da me e uecsndo dalla classe mi dice:
-Professore, questo sarà un anno molto piacevole. A presto....
Io rimango stanco ma felice. Era solo il primo giorno....
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Categorie: Etero