L'estate della mia promozione in quinta superiore me la ricorderò per tutta la vita.
18 anni appena compiuti, ero ancora vergine e l'ormone che impazzava.
A maggio i miei genitori hanno una grossa spesa imprevista e di conseguenza saltano le vacanze al mare tanto agognate.
Fortunatamente mia zia propone a mia madre di farmi andare in vacanza con lei e il mio cuginetto così le avrei dato una mano con il piccolo visto che mio zio le ferie le avrebbe avute ad agosto e in cambio io mi sarei fatto 5 settimane di mare.
I miei genitori accettarono di buon occhio ed io fui obbligato a ringraziare di gran cuore anche se mio cugino era un piccoletto rompiscatole di 6 anni e di fare il baby-sitter proprio non ne avevo voglia.
Partimmo in treno da Milano direzione Lecce.
Un viaggio allucinante durante il quale però potei scoprire un lato di mia zia molto piacevole. Sarà stato il caldo o l'ormone che si faceva strada dentro di me ma cominciai a guardarla con occhio diverso. Mi accorsi della sua prorompente fisicità nonostante avesse superato i 40 e, sebbene per me quella fascia di età fosse considerata l'anticamera della vecchiaia, per tutto il viaggio feci cadere l'occhio sulla scollatura della camicetta e sullo spacco della gonna che durante la notte, a causa di movimenti incontrollati mentre dormiva, mi dettero la possibilità di avere una chiara ed eccitante visione di quello che sarebbe stato il panorama di cui mi sarei nutrito durante queste vacanze. Il mio cazzo era già sul piede di guerra e a stento riuscivo a nascondere il gonfiore nei miei bermuda di jeans tanto che al suo risveglio mia zia si accorse della protuberanza e sorridendomi mi chiese come era passata la notte. Io feci finta di nulla e le risposi che era andato tutto bene e che avevo fatto anche un bel sogno.
Arrivati a destinazione ci sistemammo nel bilocale.
Mia zia e mio cugino in camera matrimoniale io sul divano letto in sala/cucina.
Il caldo era veramente opprimente e appena potemmo andammo al mare la cui spiaggia era dall'altro lato della strada. Mia zia si presento con un pareo turchese semi trasparente sotto cui si poteva vedere un reggiseno a triangolo che a stento conteneva le sue forme e una mutandina a tanga ancheèerchè il posto era veramente poco frequentato se non dai locali e per lo più nel fine settimana.
Ci sdraiammo e io mi armai di occhiali da sola a specchio per poter contemplare la stupenda fisicità di mia zia. Capelli biondi, curve morbide, seno prorompente, sedere alto e carnoso, occhi chiari. stavo scoprendo un lato di lei molto eccitante, poi, non so se volutamente o meno, si muoveva in modo sensuale e io dovevo stare a pancia in sotto per tutto il pomeriggio per dissimulare la mia erezione. Penso che però lei avesse capito qualcosa perchè mi mandava ogni tanto qualche occhiatina e faceva qualche battutina sul fatto che non mi giravo mai a pancia in su.
La sera passò tranquilla e alle dieci eravamo già nel letto distrutti dal viaggio.
L'indomani mattina mi svegliai di buon ora a causa di un rumore che giungeva dalla camera matrimoniale. Mi accorsi che l'erezione mattutina era al massimo della potenza e pensare che nella camera vicina mia zia si stava infilando i suoi indumentii sul suo corpo nudo non mi aiutava a calmarla. Sentii i passi di mia zia avvicinarsi alla porta e decisi di fare una sciocchezza, mi scoprii dal lenzuolo, tirai fuori il cazzo dai pantaloncini che utilizzavo per dormire e feci finta di dormire.
La porta si apri lentamente e nella penombra la vidi avvicinarsi. Quando si accorse della mia situazione si blocco e vedevo che rimase a guardarmi il cazzo.
Con una mano si sfiorò un seno e si mordicchiò leggermente le labbra. Evidentemente la mancanza di mio zio si faceva sentire....
Rimase immobile per non so quanto tempo ed io per invogliarla di più mi girai ancor di più verso di lei puntandole il membro eretto e gocciolante verso di lei. A quel punto vidi una strana luce nei suoi occhi e si avvicinò lentamente. Allungò una mano e mi sfiorò la cappella bagnandosi un dito con il mio liquido di lubrificazione e se lo portò alla bocca. Il mio cazzo sussultò. Si passò la lingua sulle labbra lascivamente e si avvicinò con la bocca e cominciai a sentire che con la punta della lingua mi stava togliendo il liquido dalla cappella. Facendo finta di continuare a dormire mi girai leggermente e le si avvicinò ancor di più e avvolse tutta il glande tra sue labbra calde. A quel punto feci finta di svegliarmi. Lei se se accorse e guardandomi mi chiese perdono e mi disse che non aveva potuto resistere a quello spettacolo. La ringraziai e le chiesi che se voleva poteva continuare perchè la cosa mi piaceva tantissimo. Lei mi disse allora che quella per me sarebbe stata una bella estate e chiedendomi se ero ancora vergine mi disse che mi avrebbe insegnato lei come far impazzire una donna.
Dopo di chè si riabbassò sulla mia cappella e cominciò a spompinarmi delicatamente. Io per contro comincia a sfiorarle il sedere e cominciai a scendere tra le natiche fino ad arrivare alla rosellina dul suo culo. Ci giocai un pochino e poi scesi ancora verso l'ingresso della sua fica.
Scostai il lembo del costume già bagnato dai suoi umori e le infilai due dita dentro mentre con il pollice le cominciai a sfiorare il clito. Cominciò a mugolare e allargò ancora di più le gambe per faciltare la mia penetrazione. Era fradicia e di li a poco ebbe un orgasmo il cui suono venne tacciato dal mio cazzo che le occupava la bocca. Ero al limite. Si girò verso di me e mi disse che aveva voglia di una colazione molto ricca e senza darmi il tempo per rispondere aumento il movimento della bocca, della lingua e il succhiaggio. In menche non si dica le venni in bocca con una serie di getti di sborra calda che a fatica riusciva a contenere. Non si lasciò scappare però nemmeno una goccia e alla fine dopo avermelo ripulito perbene mi baciò sulla bocca dicendomi che il mio latte era di prima qualità e che quel pomeriggio ne avrebbe munto ancora.
La mattina passò tranquilla in spiaggia e mia zia si comportava come sempre.
Nel mezzogiorno siamo tornati a casa perché la temperatura era veramente torrida e mio cugino correva il rischio di scottarsi. Finito di mangiare e di sistemare la casa il piccoletto andò a fare il consueto riposino. Mia zia si preparò per andare a prendere il sole in terrazza e mi chiese di andare con lei accarezzandomi il pacco.
Non me lo feci ripetere due volte.
Lei aveva un pareo semitrasparente da cui si poteva vedere il ridottissimo bikini.
Arrivati sul tetto della casa e chiusa la porta di accesso ci mettemmo sui lettini sotto un mega ombrellone quadrato.
Mia zia si tolse il pareo e potei vedere la sua bellezza in tutto il suo fulgore. Si sdraiò e mi disse che adesso toccava a me a bere del suo nettare.
Non me lo feci ripetere due volte, mi in ginocchiai a terra e le scostai il già ridottissimo lembo di stoffa degli slip.
La sua calda tana era già bagnata.
Mi avvicinai e respirai del profumo intenso dei suoi umori e cominciai a leccarli lentamente e tenendo la lingua morbida e larga su tutta la larghezza della sua patata dal suo buchino al suo clito che ad ogni colpo di induriva sempre più.
L'orgasmo non tardò ad arrivare.
Con le sue mani mi premette la mia bocca contro la sua fica fradicia e un effluvio di umori mi si scaricò in gola.
Non smisi di leccarla e baciarla anzi infilai nella sua tana anche un dito facendolo roteare lentamente per andare a stimolare tutte le terminazioni interne e cercando di trovare il suo punto G.

Intanto con la lingua continuavo a stimolare il clito ormai eretto e il secondo orgasmo arrivò più violento del primo.
Continuavo a stimolarla e con un altro dito, aiutato dagli abbondanti umori che le colavano, profanai il suo buchetto posteriore.
L'eccitazione fu massima ed il mio movimento era continuo ed incessante fino a che arrivò un terzo orgasmo violentissimo con uno spruzzo di umori abbondante e potente che mi lavò completamente il viso.
Avevo l'uccello di pietra che era uscito dai boxer.
Mi alzai, mi tolsi i boxer e senza farle neanche profferire parola le infilai il cazzo teso e gonfio in quella sua morbida, calda e bagnatissima fica.
Lei mi incitava di scoparla lentamente ed io era quello che facevo. sentivo le contrazioni della sua vagina sul mio uccello e dovetti fare un grande lavoro per non riempirla subito con la mia sborra.
La scopavo lentamente strofinando il mio pube sul suo clito con colpi profondi.
Poi ci girammo e fu lei a salirmi sopra.
Avevo i suoi morbidi ed abbondanti seni che mi sballonzonavano davanti alla faccia e cominciai a leccarle i capezzoli mentre lei si strusciava con il clito sul mio pube mentre le trapanavo la fica con il mio cazzo.
Non ce la feci più ed al suo ennesimo orgasmo venni nella sua patata con un fiume di sborra calda che le colava dalla fica.
Ci sdraiammo sui lettini esausti e lei si infilò un dito nella fica e poi se lo leccò porcamente.
Mi baciò sulla bocca e mi disse che quella sarebbe stata una vacanza indimenticabilmente faticosa per il mio cazzo.
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