Non so perchè ma mi sentivo strana, in preda ad una strana eccitazione, insolita per l’occasione in quanto di cene dell’ufficio ce ne erano state tante e non era mai successo nulla di particolare ma da quando era arrivato il nuovo collega di Novara qualcosa nell’aria era cambiato.
Non era un manzo da palestra, anzi, si vedeva che era un ex sportivo ma ormai il fisico lo aveva lasciato nell’armadio…. brizzolato, sulla cinquantina, educato, colto il giusto, viso e altezza normali, aveva però nello sguardo un non so che di strano.. si, uno sguardo disilluso da bastardo.
In ufficio sentivo i commenti delle mie colleghe che se lo filavano ma lui sembrava impermeabile a tutte, risatina, battutina ma ti teneva a distanza.
Avevo sentito che tra le troiette quella sera ci sarebbe stata la lotteria a chi riusciva a farlo capitolare. Io sorridevo e le lasciavo cinquettare. Se conoscevo il tipo nessuna avrebbe portato a casa il trofeo.
La situazione mi aveva portato a vestirmi anche io in modo elegante ma leggermente spregiudicato. Il tubino nero che avevo indossato era particolarmente aderente e si vedeva senza dubbio che sotto non avevo indumenti intimi, la scollatura metteva in risalto il mio seno e la foggia particolare dell’abito mi permetteva di metterlo senza reggiseno. Le calze non servivano data la stagione e potevo sfoggiare quel poco di abbronzatura che ero riuscita a prendere in giardino.
In borsa avevo messo un paio di mutande per quando sarei tornata a casa e sopra l’abito un giacchino leggero che copriva le spalle.
Il ritrovo era direttamente al ristorante. Aveva organizzato tutto il nuovo arrivato.
Eravamo ormai tutti nel parcheggio, le troiette mi guardavano con aria di sfida e i miei colleghi maschi quasi con la bava alla bocca.
Dal ristorante esce Marco, il nuovo collega, e ci invita ad entrare.
Il mio passaggio davanti ai suoi occhi non lascia nemmeno un minimo interesse.
Entriamo e vedo che Marco chiacchera amabilmente con il titolare del ristorante, un brasiliano di nome Javier che si presenta con un fisico statuario e un pantalone attillato che incornicia quello che dovrebbe essere un cazzo di prima categoria.Tulle le mie colleghe se ne accorgono e le risatine e gli occhi dolci si moltiplicano. I due uomini se la ridono e entrambi noto che mi guardano come se mi volessero fare una radiografia e si scambiano una battuta.
Marco a tavola è a due posti da me e veniamo serviti direttamente anche dal titolae del locale che noto che insiste a portarmi il cibo e il bere.
Mettendomi le pietanze nel piatto sento il calore del suo corpo e più di una volta il pacco va a toccarmi la spalla.
Devo ammettere che la cosa cominciava ad eccitarmi e la mia patatina iniziava a perdere umori.
La cena continuava e le battute si susseguivano su questo o quello dell’ufficio. Al momento del dolce mi sono alzata e mi sono recata in bagno.
Chiudo la porta alle mie spalle, faccio quello che devo fare, mi sfioro le grandi labbra e mi accerto che sono un lago. Sento qualcuno entrare nel bagno. Mi affretto ad uscire e mi ritrovo davanti Marco.
“Ciao bella signora! Stasera sei la più bella di tutte! Io e Xavier non riusciamo a staccarti gli occhi di dosso!”
Io sento avvampare come una quindicenne ma trovo la forza di ribattere.
“Ma dai, se tu sei il bersaglio di tutte le nostre colleghe!”
“Ma a me di loro non importa! Quella che mi ha colpito stasera sei tu! Sei estremamente eccitante con questo abito!”
E avvicinandosi mi mette una mano tra le cosce e risale fino ad arrivare allo spacco fradicio!
Ci passa la mano e poi la toglie portandosela al naso e poi alla bocca leccandola e saggiandola.
“MMM più buona di qualsiasi dolce….”
Quindi esce e mi lascia a bocca aperta!
La cena prosegue con dolce caffe e ammazza caffe ma ormai il mio sguardo è solo per Marco che mi guarda e si lecca le labbra.
La cena finisce e i colleghi se ne vanno alla spicciolata. Rimaniamo solo io e Marco.
Mi si avvicina e mettendomi una mano sulla gamba comincia a parlare del più e del meno mentre con le dita comincia a salire sul mio interno coscia.
Lentamente arriva alla mia patatina ormai fradicia e senza fatica inserisce due dita al suo interno mentre con il pollice mi trastulla il clito.
In sala ci siamo solo noi e in due minuti mi lascio andare ad un orgasmo silenzioso e profondo che mi porta a chiudere gli occhi.
Quando li riapro mi ritrovo davanto anche Xavier.
Siamo solo noi tre. Il brasiliano senza dire nulla si slaccia i pantaloni e fa uscire un cazzo di 22 cm di lunghezza e me lo porge davanti alla bocca.
Sono in trance, maneggio l’uccello, lo scappello e comincio a leccare la cappella gonfia, poi me lo infilo a fatica in bocca.
Xavier mi prende la nuca e comincia a scoparmi la bocca, è talmente grosso che sbrodolo saliva dai lati della bocca.
Due mani mi prendono per i fianchi, è Marco che mi solleva dalla sedia e mi fa appoggiare al tavolo sulla pancia.
Mi alza il vestito e senza troppa dolcezza mi infila il suo cazzo nella mia patatina fradicia.
Sto godendo ma non riesco ad emettere suono perchè ho la bocca completamente ostruita.
Marco mi sta sfondando e il mio orgasmo non tarda ad arrivare.
Mi prendono e mi portano nell’ufficio di Xavier.
Il brasiliano si siede sul divano e mi fa accomodare sopra a cavalcioni. L’enorme bega mi riempie la figa ed io comincio a cavalcarla. Le sensazioni ed il piacere che provo mi fanno grondare umori dalla patata.
Marco intanto con i miei umori sta giocando con il mio buchetto posteriore.
Appena sente che è ben lubrificato mi appoggia la cappella alla mia rosellina e senza troppi preamboli mi sfonda il culo con un colpo deciso.
Rimango senza fiato ma il dolore si trasforma presto in piacere per la doppia penetrazione.
I miei orgasmi ormai non si contano più. Sono completamente soggiogata dai due stalloni. Marco accelera il ritmo e lo sento esplodere il suo seme nelle mie viscere.
Estrae il suo arnese mi lascia deflorata con la sborra che cola dal buco dilatato.
Xavier mi solleva. mi fa girare e mi infila la sua verga nel mio culetto. Mi riempie completamente e comincia a farsi cavalcare. Dopo che il mio sfintere si è adattato a quella misura comincio a godere mentre ripulisco il cazzo di Marco dal seme rimasto.
Il brasiliano mi solleva mi fa mettere alla pecora e mi assesta una serie di spinte fino ad esplodere tutto il suo seme nel mio intestino.
Sono distrutta. Mi adagio sul divano carponi, sento un rumore arrivare da dietro la scrivania.
Un bellissimo esemplare di cane akita si avvicina con aria sonnacchiosa.
Comincia a odorare i miei pertugi deflorati e si mette a leccare sia la sborra che mi sta colando dal culetto che miei umori che escono abbondanti dalla patata. Un altro orgasmo mi coglie del tutto impreparata.
Come arrivato, dopo avermi completamente ripulita, il cane si allontana.
Marco si avvicina e mi dice che si è fatto tardi e che è meglio che torno a casa.
Xavier mentre esco mi dice che se voglio posso venire al ristorante con mio marito e che saremo graditi ospiti di una serata molto particolare. Dopo di che mi accompagnano all’uscita perchè sono un po insicura sulle gambe.
Arrivo a casa che ormai è notte fonda.
Andrea mi aspetta sul divano e mi chiede come è andata.
Mi siedo accanto a lui e gli racconto tutto quello che è successo mentre con la mano estraggo dai boxer il cazzo che sentendo il racconto diventa duro.
Andrea mi prende, mi gira alla pecorina e comincia a scoparmi la patata ancora bagnata da prima.
“E brava la mia vogliosetta!!! Si fa scopare dal collega e dall’amico…. Adesso prendi nella fica questa sborra!!!”
E mentre vengo mi inonda la passera di caldo seme!
Mi siedo sul divano e con le dita mi raccoglie quello che sta fuoriuscendo e me lo mette in bocca.
“Bevi anche questo maiala che non sei altro! Li voglio conoscere anche io questi tuoi amici e vediamo come andrà a finire la seratina….”
Ci alziamo e dopo una bella doccia andiamo a dormire.
Il lunedì seguente incontro Marco in ufficio e gli racconto di Andrea.
Mi guarda sornione e mi dice che passa più tardi perchè ora ha un incontro con il capo.
Verso le undici fa capolino nel mio ufficio e mi dice di tenerci pronti per venerdì sera. Xavier ha in programma una festa al locale e vuole che ci siamo anche noi.
Avviso Andrea che da il suo assenso.
Non vedo l’ora che arrivi venerdi…
Finalmente la settimana passa velocemente d il giorno fatidico arrivo.
Mi metto una gonna mille righe scozzese e una camicetta bianca aperta tanto da far vedere il reggiseno di pizzo bianco. Sotto ovviamente non porto intimo… ho la patata al vento e solo all’idea di cosa potrebbe succedere è già tutta un lago.
Arriviamo al locale dopo che in macchina Andrea me l’ha sditalinata per bene facendomi succhiare poi le dita pregne del mio sapore.
“Sei proprio la porca vogliosa che ho sempre amato” mi dice.
Entriamo e veniamo accolti da Xavier che si presenta ad Andrea e mi bacia calorosamente sul collo palpandomi il culo.
Presento Marco ad Andrea e i tre si allontanano lasciandomi sola con una amica di Xavier.
Vedo che complottano qualcosa ridendo e guardandomi.
Tutti e tre se la ridono di gusto e si riavvicinano.
“Vedo che hai fatto amicizia con mia cugina Rebecca” dice Xavier.
“Bene, perchè farà parte anche lei della festa….”
La serata è allegra e movimentata con bella musica e il tempo passa veloce.
L’ora di chiusura si avvicina e la gente se ne va. Rimaniamo solo noi due, Marco, Rebecca e Xavier.
“Ok ragazzi, ora la comincia la festa privata a casa mia. Saliamo di sopra.”
Appena arrivati nella casa si sente un buonissimo profumo di oli e candele, evidentemente la cosa era stata preparata benissimo.
“Monique questa sera sarà molto particolare per te. Con Andrea ti abbiamo preparato una bella sorpresa”
Senza lasciarmi proferire parola sento Andrea che mi si avvicina e mi mette una benda sugli occhi sussurrandomi all’orecchio “Fidati, sarà una sera che non dimenticherai mai….”
Rimango ferma sul posto. Completamente senza il dono della vista. la cosa mi acuisce gli altri sensi infatti sento la porta aprirsi e il rumore di altri passi. Almeno altre tre persone sono entrate in casa.
Due mani mi prendono e lentamente mi spogliano della camicia e del reggiseno. Dalla delicatezza mi sembrano quelle di Rebecca.
Poi lentamente mi viene sfilata la gonna e rimango in piedi con solo le scarpe con il tacco.
Vengo accompagnata sul divano a pecora sullo schienale.
Mi legano le mani dietro la schiena.
Sento il calore di una bocca vicino alla mia patata e un tocco delicato di lingua comincia a percorrere la mia passera grondante umori. Non faccio in tempo ad aprire la bocca per esprimere il mio godimento che una cappella gonfia mi riempie il cavo orale ed io inizio a succhiare avidamente cominciando a godere del trattamento alle mie parti basse.
Sento mani che mi sfiorano, non riesco più a capire quante, mi sento sfiorare ovunque. Sento altri rumori nella stanza e la lingua sul mio sesso adesso ha cambiato consistenza. E’ più ruvida e dura e meno delicata. Sale sulla mia spacca e arriva a lubrificarmi il buchetto.
Sento Andrea che sta dicendo qualcosa a Rebecca. Se lo sta facendo succhiare.
Mi tolgono l’uccello dalla bocca e mi fanno accomodare su un gran cazzo. E’ sicuramente quello di Xavier.
Mi allarga la figa penetrandomi lentamente. I miei umori abbondanti fanno uno strano rumore mentre escono a lubrificare l’asta nella sua interezza.
La lingua sul mio buchino ha finito il suo lavoro e sento puntare una cappella direttamente nel mio sfintere.
E’ un cazzo a me nuovo, ma mentre cerco di dire qualcosa sento la voce di Marco che mi dice di stare zitta e succhiargli l’uccello.
Me lo ritrovo a portata di bocca e comincio a spompinarlo. mentre mi vengono liberate le mani e mi ritrovo con a segare due cazzi ragguardevoli.
I miei orgasmi si susseguono. Profondi, violenti. I due uccelli mi stanno spaccando la figa e il culo con spinte sempre più forti. La mia passera gronda piacere.
Il cazzo che ho nel culo sborra eruttando una grande quantità di liquido caldo che mi riempie le viscere e mi cola ai lati del buchetto.
Estrae l’arnese e sento che uno dei due che sto segando si posiziona dietro e comincia a farmi il culo.
Marco intanto mi esce dalla bocca e lascia al posto a quello che ha appena rilasciato il suo seme nella mia pancia.
Lo ripulisco per bene, il sapore della sborra mi eccita ancora di più di quello che sono già.
Xavier continua a trapanarmi la fica imperterrito.
Il secondo mi viene nell’intestino copiosamente mentre vengo rapita da un’altro orgasmo violento e fantastico.
Non capisco più nulla . Sento solo profumo di sborra. Le mie narici ormai sono dilatate.
Dalle voci sento che Andrea intanto sta sollazzando Rebecca che nel frattempo cerca di far rizzare ancora il primo che mi ha riempita.
Xavier mi toglie il cazzo dalla passera e mi fa sedere di spalle su di lui penetrandomi il culo. Date le dimensioni comincia lentamente anche se il mio buchetto è ben lubrificato dalle sborrate appena ricevute.
Davanti a me sento un profumo che riconosco.
E’ Marco.
Mi infila la sua verga nella patata e comincia a scoparmi all’unisono con Xavier.
I miei orgasmi si susseguono, sono disfatta ma non voglio smettere.
Xavier viene e mi allaga il culo. Marco esce dalla mia passera, mi mette a pecora e comincia a farmi il buchetto anche lui….
Ma perchè nessuno mi riempie la figa. Lo grido e sento solo delle risatine supponenti.
Rebecca intanto sento che sta prendendo la sua dose di cazzo anche lei e i suoi orgasmi non sono secondi ai miei.
Non riesco a capire però dove è Andrea.
Sento due mai che mi tolgono la benda.
I miei occhi si devono riabituare alla luce.
Vedo Rebecca con un gran bel cazzo nella patata alla pecora che sta ripulendo per bene l’uccello di Xavier.
Marco intanto continua a spaccarmi il culo e viene riempiendomi ancora il mio orifizio.
Il mio buchetto ormai non esiste più. C’è solo una voragine grondante sborra.
Andrea mi si avvicina con il cazzo in tiro gonfio come non mai.
Riesco a vedere anche gli altri due uomini. Erano il cameriere e il cuoco.
Due Brasiliano molto ben forniti.
Andrea mi fa sedere sopra di lui e baciandomi in bocca mi infila l’uccello nella mia passera fradicia ma vogliosa di seme maschile.
Me la martella per almeno cinque minuti incessantemente. I mie orgasmi non si contano più sono completamente annientata.
Sento il cazzo di Andrea irrigidirsi ancor di più e la cappella gonfiarsi. Sta per venire.
“Si riempi di sborra la figa della tua zoccola!” gli grido e lui si lascia andare in un orgasmo copioso che mi riempie la passera e poi continua a scoparmi facendo colare il liquido ai lati.
Rebecca si avvicina e comincia a leccarmi il buchetto, le palle di Andrea e le mie grando labbra mentre Andrea continua a fottermi fino a quando il cazzo non gli diventa molle.
Sono distrutta. Tutti seduti sul divano. Nudi. L’odore di sborra riempie l’aria e tutti siamo sfiniti di questa notte di sesso intenso.
Andrea mi si avvicina: “Ti è piaciuto zoccoletta? Se vuoi la compagnia mi piace molto e la si può rifare. ma l’unico che ti può e ti potrà riempire la patata sono sempre e solo io….”
Io lo bacio e sento il sapore della figa di Rebecca.
Torniamo a casa felici e soddisfatti.
Sicuramente ripeteremo l’esperienza...
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Aggiunto: 5 anni fa
Utente:
«Fantastico. Soprattutto la scena con l'Akita. Peccato non l'abbia montata. Ad Elena piacerebbe..»