E' bene iniziare con una descrizione e un preambolo.
Sono Carla, ho 33 anni, lavoro come impiegata e con molta fatica ho comprato una piccola casa con mutuo. Sono fidanzata con Alberto da 6 anni e con lui è evidente l'idea di sposarci e iniziare famiglia.
Sono alta 1,70 e peso 55kg. Capelli castano scuri lisci, occhi stesso colore. Ho sempre avuto un bel fisico e in particolare un sedere che ha sempre suscitato interesse. Dotata naturalmente ma tenuto in forma da palestra essendo un amante dello sport.
Il condominio in cui vivo è abitato da famiglie di vario tipo e alcuni anziani. Tra questi il Sig. Andrea, un uomo di 60 anni,
abbastanza rozzo, un pò maleducato e spesso fastidioso a causa del continuo sguardo fisso e attenzioni verso il mio corpo o per meglio dire il mio posteriore.
Una vera ossessione tanto che evitavo di salire le scale davanti a lui.
Un paio di volte ha cercato il contatto casuale che ho prontamente evitato. E una di queste volte mi ha sfiorato il sedere e mi son spostata e l'ho guardato malissimo.
Durante una riunione condominiale iniziammo un diverbio per un problema di muri confinanti. Lui con la scusa di riappacificare la situazione mise una mano sulla mi agamba (indossavo un jeans) e io reagii veementemente dicendogli di non toccarmi e che comunque
avrei proseguito con la documentazione adeguata per sistemare il problema condominiale.
Quello che non potevo sapere in quel momento fu che ad aver ragione era lui e che io rischiavo davvero tantissimo per un casa che avevo sudato da oltre 10 anni di risparmi unitamente a quelli dei genitori.
Un giorno di ormai 6 mesi fa bussò alla mia porta dicendomi che volev farmi vedere della documentazione.
Mi sedetti sul divano e iniziai a leggere. Lo stronzo aveva trovato una serie di documenti che sembravano attestare le sue ragioni.
percepì che divenni tesa, iniziai a preoccuparmi perchè si parlava di irregolarità nell'acquisto. Lui mi mise una mano sulla coscia come a quella riunione.
Questa volta avevo una gonna. Mi irrigidì e iniziai a toglierla guanrdandolo ma lui disse "continua a leggere Carla prima di fare qualunque cosa".
Continuai e lasciai che lui continuasse a muovere la mano nell'interno coscia. Arrivò alla vagina e iniziò a dire le stesse parole che leggevo e cioè "irregolarità nel processo di acquisto".
Mi tocco la figa, col dito scostò le mutandine. Inizia a essere meno razionale. Arrivai in fondo un pò inebriata e lui tolse la mano e disse "fai bene a prenderla sportivamente e iniziare a eccitarti. Ti manderò un altro documento via email"
Mi accorsi di essere rossa di vergogna come un peperone. Lui andò via e io iniziai a pensare, al documento e a quella mano.
Passarono due giorni e mi arrivò una email con un documento. Il contenuto era molto vago ma mi faceva capire che la situazione poteva essere grave per me e la mia casa. Non potevo accettare di perderne il 50% del valore.
Il Sig. Andrea mi consigliava di passare da lui per chiarimenti (consigliandomi di indossare quei pantaloni aderenti neri che tanto gli piacevano) prima della riunione condominiale che ci sarebbe stata di li a pochi giorni.
Sapevo bene qual'era la leva che muoveva il Sig. Andrea, il mio culo. Decisi che sarei andata da lui indossando dei leggins e sotto un perizoma. Sapevo che era l'unico modo per essere più disponibile.
Appena arrivai mi guardò i pantaloni accogliendomi con un ghigno. Mi confermò ch avevo capito bene e se lui avesse proseguito con le istanze alla riunione si sarebbe andati avanti nella direzione del documento.
Subito dopo si sedette mentre io ero in piedi e mi chiese "chissà se ora eviterai ancora di lasciarti guardare il tuo bel culo". Non risposi.
E poi ancora "chissà se vuoi farmi capire come devo comportarmi alla riunione o vuoi rischiare".
A quel punto, ripensai alla mano di pochi giorni prima, ripensai alle volte che lui aveva bramato il mio culo. Gli diedi le spalle, mi tirai giu i leggins e lo avvicinai al suo volto.
Improvvisamente senti entrambe le sue mani sulle natiche e un sospiro e disse "eccolo finalmente. Poco dopo con foga senti baciarmelo, e poco dopo mi tirò giu in maniera veemente il perizoma. Con le due mani mi apri le natiche con decisione e senti la sua boca infilarsi nel mezzo. Poi iniziò a baciarmi e leccarmi la figatenendo le natiche aperte.
Non riusci a trattenere dei gemiti nonostante mi vergognassi e non capissi perchè mi stese succedendo con quel 60 enne. Lui sogghignò e disse "ti èiace essere èpres cosi eh, troietta? Il tuo fidanzato non lo sa trattare questo bel culo, ma porremo rimedio".
E io a lui "la chiudiamo ora la questione della casa?" E ui ridendo "calma, alla riunione dirò che ci stiamo mettendo d'accordo tra noi. Ma po dopo la riunione mi aspetto un invito a casa tua. capisci?"
Io non risposi. Ma capii.
Alla riunione lui mantenne la promessa ma si riservò di ufficializzarlo alla successiva riunione (6 mesi dopo). Appena dopo la riunione lo invitai a venire su da me tra un'ora circa per darmi il tempo di prepararmi.

55 minuti dopo aprì la porta lasciandola socchiusa per il suo ingresso. Mi stesi sul letto indossando solo una canotta da notte e nient'altro. Mi stesi supina e la sollevai a mezza schiena. Il mio sedere era nudo.
Sul comodino alla mia sinistra un gel lubrificante. Ne presi un pochino e lo passai sull'ano e lo riposi sul comodino. pensai al mio fidanzato che però sapevo non sarebbe venuto perchè fuori per lavoro.
Dopo sentì la poryta aprirsi e richiudersi. Sentii "dove sei Carla?". La voce del sig. Andrea.
E io "vieni a destra, ti aspetto". Appena entro fece un verso di approvazione e disse "Immortalo questo momento". Poi si avvicinò e io mettendomi a quattro zampe gli disse: "ti prego usa quel gel però. NOn sono abituata"
E lui ridendo "ma certo cara, fidati, ti abituerai in questi 6 mesi"
Mi toccava le natiche con esperienza, con passione verso quel culo tanto sognato. Poi lo senti smettere e capii che stava mettendo il gel sul cazzo. Lo senti passare anche sull'ano nuovamente.
Poi senti il contatto della punta del suo cazzo sul mio ano. Lo sentivo duro e mi preparai. Lui mi disse di rilassarmi e non inarcarmi. Crecai di farlo. Poi lo senti entrare e non riusci a non urlare. Entrava piano ma costantemente.
Diceva "ti sto entrando in culo troia, in quel bel culo". E io non riuscii a non dirgli "si, lo sento, è forte"
Poi iniziò a spingere, sempre più forte, sentivo le sue parole ("finalmente ti inculo a dovere puttanella, il tuo fidanzato lo troverò aperto questo bel culo")
Provavo dolore ed eccitazione. E il tutto era ovvio nelle sue parole "questa cosa la risolveremo a colpi di cazzo in culo"
Mi venne dentro e poi sentivo colare fuori lo sperma mentre lui si accasciava soddisfatto.
Mi adani a lavare e poi mi guardavo le natiche e l'ano rosso dolente. Lui dal letto "ti ho rotto il culo e riaccadrà lo sai?"
E io "non lo pensavo possibile. Me lo hai messo davvero in culo"
E lui "lo rifaremo. E non basterà. Racconteremo questa storia come racconto erotico. La scriverai tu. E voglio vederla pubblicata"
E io "e cosa dovrei fare?"
e lui "scriverla e rispondere ai commenti dei vecchi porci come me (come mi chiami tu). Anche loro dovranno ricevere le gioie che sto ricevendo io"
..continua..

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