Mio padre la spia (Capitolo 1 - Parte 1)


Personaggi:

Stefano: Io
Roberto: Il padre di Stefano
Arianna: La mia ragazza
Lorenzo: Il bagnino

Note: Durante il racconto ci saranno abbreviazioni per i personaggi. (Arianna - A) (Roberto - R) (Lorenzo – L ) (Stefano - S). La voce pensiero dei personaggi verrà indicata in questo modo: << esempio >> . Il racconto è scritto in prima persona e presenta due narratori che si alternano.

Location: Sapri. Villetta estiva dei genitori di Stefano.


Stefano narratore

5 Agosto. Ore 10:00. La temperatura indica i 36 gradi. Le automobili intasano le autostrade, specialmente in direzione Sud del nostro Bel paese. L'aria circostante è irrespirabile vista la moltitudine di marmitte che rilasciano monossido di carbonio contemporaneamente. Tutti sono proiettati verso la meta che li accoglierà per le vacanze estive. Chi per pochi giorni, chi per una settimana o più, sono tutti alla ricerca del meritato riposo con la propria famiglia o amici. In mezzo a quella chilometrica fila di automobili ci sono anche io, alla guida della mia prima vettura di seconda mano a due posti che sono riuscito a comprare dopo risparmi e sacrifici di un anno. Mi sto dirigendo verso Sapri, in Campania, per raggiungere i miei genitori presso la nostra villetta estiva che offre una vista meravigliosa sul golfo di Policastro. Fortunatamente non solo. Sul sedile del passeggero sta dormendo infatti la mia ragazza Arianna. 21 anni, alta 1.66 cm, capelli biondi ondulati con delle meches color rame, occhi verde smeraldo, labbra in carne, fisico asciutto e con una terza di seno. Indossa un vestito di seta coloratissimo con le spalle e gambe scoperte, occhiali da sole e cappello di paglia. Mentre sono in fila in quel traffico pazzesco la osservo. Ha un espressione angelica nel volto mentre dorme. <>. Distolgo il mio sguardo dalla mia principessa sognante per dare un'occhiata al navigatore che indica un ritardo di circa 4 ore. Sconfortato osservo poi il lunotto posteriore dell'auto che mi precede e ci sono due bambini che mi fanno le boccacce. Lascio quindi cadere la testa che sbattendo e rimanendo ferma sul clacson, l'auto emise un suono acustico lungo e continuo. Dopo diverse ore di ritardo arrivammo finalmente a destinazione. Giunti al cancelletto della nostra villetta trovammo i miei genitori che ci vennero incontro raggianti. Mia madre fu la prima ad abbracciarmi e baciarmi, poi mio padre Roberto, un uomo di 54 anni, alto 1.78 cm, con pochi capelli tra il nero e il grigio, barba curata e fisico robusto con un pò di pancetta. A nel frattempo era rimasta in disparte, in attesa che io la presentassi ufficialmente ai miei genitori. Poco dopo infatti la presentai ai miei che la salutarono con affetto dandole il benvenuto. Ci sistemammo nella mia stanza al secondo piano che aveva un letto matrimoniale. A decise di farsi una doccia e io, nel frattempo che lei finisse, scesi al piano terra dai miei genitori che stavano preparando la cena. Mezz'ora dopo risalii e mi buttai anch'io sotto la doccia. Mi godetti appieno quell'acqua quasi ghiacciata che mi scorreva sul corpo sudato e distrutto dal lungo viaggio: <>. Dopo essermi asciugato e vestito, scesi nuovamente al piano terra dopo trovai A che stava conversando con i miei genitori in attesa che mi presentassi per la cena. A, durante la cena, entrò subito in sintonia con mio padre e mia madre; ero fiero di avere lei come ragazza. Finimmo di cenare sul tardi. Dopo di che, io e A, annunciammo la nostra ritirata in camera. Mia madre però prima di lasciarci scomparire nelle curve della scala a chiocciola ci propose di andare al mare tutti insieme l'indomani mattina. Naturalmente accettammo la proposta. Non vedevo l'ora di farmi finalmente un bel tuffo al mare. Il mattino seguente ci svegliammo alle 09:00; colazione tutti insieme e via verso lo stabilimento balneare di fiducia che da quasi dieci anni ospitava le nostre giornate in spiaggia. Il bagnino ci accompagnò ai nostri due ombrelloni con quattro sdraio in seconda fila ed eravamo gli uni a fianco agli altri; i miei a destra e noi a sinistra. A cominciò a togliersi i vestiti e rimase poco dopo solamente con il suo costume da bagno rosso fuoco addosso.

Roberto narratore

Quando A si tolse i vestiti, rivelando quel magnifico costume rosso fuoco, i miei occhi si posarono sulle sue forme. Fino a ieri sera non mi ero reso conto di quanta bellezza nascondesse sotto quel vestito. Non potevi fare a meno di osservare i suoi seni imprigionati in quella morsa tessile che le teneva ferme e al riparo. Credo porti una terza ma non ne sono sicuro. Ho la possibilità di guardare così a lungo perché indosso gli occhiali da sole neri e sembra che né mia moglie né mio figlio si siano accorti del mio scanner retinico che sto adoperando sulle forme di A. D'un tratto notai che, mentre mio figlio gli stava spargendo la crema solare sulle spalle, aveva ben visibili i capezzoli turgidi rivelando quindi la sua conformazione mammaria. Cominciai ad avere un'erezione. <>. Ho la brillante idea di mettermi disteso a pancia in giù sul lettino così da poter nascondere il rigonfiamento che si stava facendo strada nei miei bermuda. Mia moglie lo interpretò come se volessi farmi spalmare la crema solare da lei in quella posizione. "Si certo tesoro! Non ti si può nascondere nulla!". Mia moglie, nonostante l'età, è ancora una donna gradevole fisicamente, ma non può certamente competere con la fidanzata di mio figlio. << Che pezzo di merda!>> pensai rivolgendomi a S. <>. "Papà!? Che dici prendiamo il pedalò più tardi?" "Uh si che bello!" "Va bene, fammi finire di mettere la crema e vado dal bagnino a chiedere informazioni" "D'accordo, noi adesso andiamo a farci un bagno, venite?". Mia moglie gli disse che li avremmo raggiunti di lì a poco. Onestamente non avevo molta voglia di fare il bagno, specialmente poi in quelle condizioni. Quando mia moglie annunciò di esser pronta per andare in acqua declinai l'offerta e le dissi che volevo andare a parlare con il bagnino come avevo detto ai ragazzi. Andai quindi a chiedere informazioni al bagnino per affittare il pedalò. 15 euro l'ora! Esitai; effettivamente era una cifra spropositata ma allo stesso tempo non volevo deludere mio figlio e A. Così allungai una banconota da 20. Aiutai ad immettere il pedalò in acqua e chiesi al bagnino di attendermi li perché sarei tornato di lì a poco con la mia famiglia. Giunto ai nostri ombrelloni notai che c'era seduta unicamente A. "Ehilà! Stefano e mia moglie dove sono?" "Oh salve signore, guardi suo figlio ha accompagnato sua moglie a casa. Non si è sentita bene in acqua. Forse qualcosa che ha mangiato!? Non l'abbiamo più vista e così Stefano ha deciso di riaccompagnare la sua signora a casa. Ha detto che potevo tornare con lei in auto, visto che la sua ha solo due posti". " D'accordo, credo sia meglio se tornassimo a casa". "Assolutamente. Posso andare solo in bagno un momento?" "Si certo". A si rivestì velocemente e si diresse verso i bagni posti all'inizio dello stabilimento, alle spalle del chiosco che fungeva da bar/ristorante. Presi le borse e le portai in auto che avevo parcheggiato lì vicino. Appena aperta la portiera, ebbi la sensazione di trovarmi in un forno crematorio. Accesi il raffreddamento al massimo e chiusi la macchina. Nel frattempo decisi di fare una veloce pipì anche io. Mi diressi ai bagni (che erano stati costruiti con assi di legno non lineari e che in alcuni punti era possibile sbirciare all'interno) e appena svoltato l'angolo vidi il bagnino che stava osservando attraverso le fessure di uno dei bagni. Capii che stava spiando A e decisi di intervenire. "Ehy scusa! Che cazzo stai facendo?". Il bagnino che nel frattempo aveva pensato bene di masturbarsi cominciò a balbettare scuse improbabili. “Mi scusi signore.. ehm.. stavo controllando questo sanitario se fosse in regola e poi queste pareti che…” "Senti è meglio che te ne vai prima che ti spacco la faccia hai capito?" risposi interrompendo quel suo arrampicarsi sopra gli specchi. Non se lo fece ripetere due volte e schizzò via. "Signor Roberto? Ma che succede?" disse A che ancora era dentro la toilette. "Nono nulla Arianna, tranquilla". A scaricò ed uscì dal bagno dicendo: "Cosa è successo? Con chi stava parlando?" "Nulla davvero Arianna, un deficiente. Hai finito?" "La prego mi dica la verità!". Non potei non confessare. "Ecco Arianna... sono uscito dalla macchina perché faceva troppo caldo e visto che scappava anche a me sono venuto qui e quando ho svoltato l'angolo.. ecco c'era quel ragazzo che ti stava spiando". "Oddio! Davvero?" "Si.. e purtroppo non si stava solo limitando a guardarti..." "Oddio che schifo!". Pausa. "Non mi ha mica ripreso con il telefonino?" chiese A d'un tratto diventando bianca cadaverica. "Non lo so. Non credo, io sono arrivato quando lui stava già... insomma hai capito". Silenzio. Vedevo nei suoi occhi lo spavento di chi sa che al giorno d'oggi internet può essere un luogo molto pericoloso e può distruggere vite per sempre. "Spero solo che non l'abbia fatto.. Comunque possiamo tenere questa cosa per noi? Non lo dica a Stefano la prego. Non voglio che si preoccupi o faccia sciocchezze!". Mi stava chiedendo di nascondere la verità a mio figlio? Ero ad un bivio. Dire la verità o tacere per lei? <>. Acconsentii. "Grazie" disse A venendomi incontro abbracciandomi. Ci infilammo in auto e tornammo a casa. Salii al primo piano in camera mia e di mia moglie per sincerarmi delle sue condizioni. La trovai a letto che riposava beata.. Non volli svegliarla. Nel frattempo A era probabilmente in camera di mio figlio. Salii quindi al secondo piano e mi diressi verso la loro camera. Bussai. Nessuna risposta. Bussai ancora. " Stefano? Arianna? Posso entrare?". Silenzio assoluto. Pensai <>. Andai verso il terrazzo e in fondo alla mia sinistra trovai S che era disteso sul lettino con occhiali e cuffiette mentre ascoltava la musica. Sembrava stesse dormendo anche lui. << Vabbè parlerò con lui dopo pranzo di quello che è successo con sua madre>>. Tornai indietro e chiusi la porta che conduceva alla porta del terrazzo. Stavo per scendere le scale quando sentii il rumore della doccia provenire dal bagno. Qualcosa mi fermò li davanti al primo gradino della scalinata. << Quel ragazzino ha potuto dare un'occhiata! Non è giusto!>>. La curiosità e l'eccitazione presero il sopravvento. Camminai molto lentamente verso la porta del bagno. Mi chinai verso il buco della serratura e guardai. A era completamente nuda che si stava lavando. Il mio pene si indurì. <>. Diedi un occhiata al corridoio; poi tornai a sbirciare A. Non resistetti più, il mio pene spingeva con troppo vigore nei miei bermuda. Lo tirai fuori e cominciai a masturbarmi di fronte a quella vista meravigliosa. La sua vagina presentava solo un piccolo accenno di peluria sopra il clitoride e il suo seno era così sodo e invitante come non ne vedevo da tempo. Aumentai il ritmo immaginando di poter affondare il mio sesso in profondità dentro quel fiore delicato. Non riuscii a trattenere gli schizzi di sperma che uscirono dalla mia cappella e inondai il pavimento e parte della porta del bagno. Non potevo lasciare quel casino così mi tolsi la maglietta che avevo per pulire tutto. Dopo averlo fatto andai nel ripostiglio e misi quella maglietta in mezzo ai panni sporchi. Non potevo crederci; avevo appena eiaculato sulla ragazza di mio figlio e mancavano ancora due settimane prima che i ragazzi se ne andassero. Scesi le scale, andai in camera mia e di mia moglie, indossai una maglietta nuova e scesi in cucina per preparare il pranzo. Dopo che tutti noi finimmo di mangiare, decisi di andare a riposare in giardino sotto al nostro gazebo.
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