Passando davanti alla chiesetta, proseguii per una stradina a sinistra, che finiva su un'altra strada, con obbligo di svolta a destra. Sempre nel centro storico, questa più larga e lunga, e dopo un paio di incroci mi ritrovai fuori città. Sapevo che andando verso sud prima o poi sarebbe uscita l'Appia. Negli incroci, quindi, proseguivo sempre diritto. L'ultima strada faceva un lunga doppia curva, finché arrivai ad una grande rotonda. Qui c'erano anche le indicazioni stradali: Santa Maria Capua Vetere. Era la prima uscita quella che dovevo prendere... via Nassirya, che mi portò direttamente sull'Appia.
Dopo meno di mezz'ora ero già a casa... ero uscito alle 17:30 e tornato alle 19:30.
In ogni normale famiglia cristiana, come la mia, cenare tutti insieme è sacro. Se fossi stato in ritardo avrei dovuto avvisare, prima della solita telefonata di mia moglie. Io però ero in orario... sarei rientrato quasi un'ora prima di cena. Così, tornato a casa, non diedi tante spiegazioni, né i miei me lo chiesero dov'ero stato... ormai erano abituati a queste mie uscite a volte un po' più lunghe... dicevo che andavo a perdere un po' di tempo nell'officina di un mio amico meccanico, e a volte gli facevo compagnia mentre andava per gli scassi in cerca di qualche pezzo di motore o quant'altro, però ritornavo sempre molto prima di cena.
Andai direttamente in bagno... una cosa normale andarci subito se torni a casa dopo due ore. Io però, ci ero andato piuttosto per lavarmi la faccia e le mani... avevo sul viso, sulle labbra e nelle mani ancora un odore di cazzo, misto a quello di sperma... evitai mia moglie... se mi avesse baciato, o anche abbracciato, prima che entrassi in bagno, probabilmente se ne sarebbe accorta... io stesso, mentre stavo guidando, poco prima, avevo sentito, ogni tanto, un alone di profumo di sperma sotto il naso. Anche se dopo il pompino mi ero asciugato per bene con i fazzoletti di carta, ora avevo bisogno di una bella sciacquata, usando il sapone. Dovevo fare prima pipì, ma prima ancora sentivo il desiderio di massaggiarmi un po' le parti intime. Così mi tirai giù le barche, fino alle caviglie... volevo stare più comodo. Vidi che la cappella del cazzo era tutta bagnata di secrezione pre-eiaculatoria... un liquido elastico e appiccicoso, e si era formata una grossa goccia che penzolava... pendeva sempre di più... stava quasi per staccarsi quando misi un paio di dita sotto per non farla cadere per terra. E poi cercai di farlo scivolare sulle dita quanto più ne potei. Quel liquido, dal colore molto simile all'acqua, mi ha sempre fatto un certo effetto... piacevole... quando riesco a catturarne un po' sulle dita finisco sempre con leccarlo e succhiarlo... ha un sapore dolciastro... in quei momenti mi viene tanta voglia di un cazzo vero in bocca. A volte, pensando a questo, entro veramente nella parte. Ad occhi socchiusi mi lecco il dito umido di quel liquido, spingendolo più in bocca, e poi inizio a ciucciarlo come stessi facendo un pompino, così sento che il mio pisello incomincia a crescere, e se diviene duro abbastanza, per essere segato, lo accontento... o mi accontento... vedete un po' voi.
Quella volta però potei solo leccarmelo... leccai e succhiai tutto il liquido che dalla cappella ero riuscito a far scivolare sulle dita... erano tre belle gocce. La cena non era ancora pronta ma già sentivo i rumori dei piatti, quando vengono presi dai pensili, stavano apparecchiando la tavola. Mia moglie di solito si anticipa. Pensavo a quello che poco prima avevo fatto in macchina... rinasceva il desiderio... mi leccavo e ciucciavo il dito bagnato di quel liquido ma il cazzo non diete nessuno segno di gonfiore... meglio così... tutti sapevano che stavo in bagno... non si può restarci troppo, per una piscia e lavarsi le mani... prima o poi mi avrebbero chiamato, perché la cena era quasi pronta. Quelle volte che il cazzo si era indurito così, quasi sempre ero da solo in casa, oppure ero nel bagno in mansarda... avevo avuto, tutto per me, più tempo e quiete.
Una cena breve, leggera e tranquilla... le solite battute a tavola... le quattro risate con striscia la notizia... un po' di film finché non divenne noioso... insomma le solite cose, e poi mia moglie andò a letto che non erano manco le dieci.
Quella sera però la seguii pure io poco dopo, prima che si addormentasse... mi sentivo più euforico, e volevo starle un po', come spesso dicevano in striscia la notizia, vicino vicino!
Si iniziava spesso scherzando... le dicevo, allungando la mano tra le sue cosce, se avesse bisogno di un sonnifero... per noi era diventato un modo di dire facciamoci una scopata. Ero contento di ciò che avevo fatto quel pomeriggio... avevo trasgredito, e l'avevo fatto con un uomo... mi sentivo come se fossi la sua amante. Tuttavia volevo dimostrare a me stesso che, sebbene ero stato con un uomo ed avevo fatto io la femmina, potevo ancora fare il maschio... potevo ancora fare all'amore con mia moglie.
Non ha mai rifiutato quel tipo di sonnifero. Dopo una bella scopata è il miglior modo, quello più naturale, per addormentarsi... si resta appagati... per un po'
liberi da qualche pensiero, finché non giunge il sonno.
Dormiva dopo una bella e lunga scopata. Quella sera più delle altre volte mia moglie si era sentita sbattuta con forza, come a lei piaceva.... aveva avuto tre orgasmi, e sentii che mi spruzzò pure, come si dice, ebbe organismi con squirting... le botte più belle gliele diedi nella posizione a pecorina... durò molto di più delle altre volte... sembrava che non volessi più venire... stavo quasi preoccupandomi, finché non venni pure io... sentivo che ne stavo facendo abbastanza... mi stavo svuotando completamente dentro di lei. Incontrarmi con un uomo, e poi appartarci nella mia auto per fargli un pompino, in fondo mi aveva fatto bene: con lui avevo fatto la zoccola... adesso ero la sua amante, e con mia moglie più maschio di prima.
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Aggiunto: 5 anni fa
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Gay e Bisex
«Ieri sera mi sono fatto rompere il mio buco del culo completamente dal mio amico ha un bellissimo cazzo sui venticinque cm era tanto tempo che voleva penetrare il mio buco del culo ancora oggi mi brucia il mio culo»