LA ZIA LO PRETENDE
Venne l'estate ormai avevo 20 anni, ero libero sessualmente perchè Anna non era più la mia padrona, quando mi chiamavano le sue amiche per fare sesso, con vergogna mi facevo pagare. Se mi volevano al loro servizio mi dovevano dare qualcosa e non si parlava del loro corpo. Mi accorsi che il mio fratellino era cresciuto perchè ogni volta che si eccitava usciva dagli slip, quindi basta slip e via coi boxer, più comodi e sexi. Ormai lavoravo e quindi qualche soldo in tasca l'avevo, l'unico problema è che non facendo più tanto sesso come prima avevo le palle gonfie. Ovviamente con l'estate tutte le donne si mettono più in mostra e mia zia non mancava mai di mettersi vestiti corti e succinti dove i suoi seni strabordavano, infatti quasi ogni giorno le dedicavo una sega, non mi osavo a presentarmi a casa sua facendole capire che volevo far sesso con lei come era successo un pò di tempo prima. Ovviamente ci vedevamo a casa mia, quando veniva a trovare i miei genitori, ed un paio di volte mi aveva palpato il culo, ma io non volevo che diventasse come con Anna. Il mese di Luglio era il compleanno di mio cugino e fummo invitati alla sua festa, lei come mi vide davanti a mio zio mi tirò le orecchie con la scusa che non andavo mai a trovarlo, io risposi che tanto ci vedevamo tutti i giorni. Mia madre un giorno mi disse che dovevo passare da zia per portarle un piatto, io cercai ogni scusa per non andare ma fui obbligato, suona il campanello e come lei apri le diedi il piatto e cercai di andare via, ma lei mi tirò dentro casa. Cambiò il tono di voce rimproverandomi di non essere più andato a trovarla, io risposi che ero impegnato, lei mi disse che sapeva che non andavo più da Anna e voleva sapere adesso a chi scopavo, le risposi che adesso scopavo chi mi pagava, dopo che l'avevo detto pensai al grosso errore che avevo fatto. Lei ridendo mi disse adesso fai la puttana ma non scherzare chi ti vuole, effettivamente un paio di signore mi avevano pagato ma poi non mi avevano più cercato, le altre sentito le cifre non si erano più fatte vive. Mentre parlava io vedevo le sue belle tette davanti alla mia faccia e mi venne voglia di toccarle e baciare, ma volevo vedere come andava a finire, lei che prima era in piedi si sedette e il vestitino così corto che faceva intravedere un pezzo di mutande e un pò di pelo. Il cazzo cominciò a gonfiare, cercai di nasconderlo accavallano le gambe ma facendo così una palla fuoriscì dal boxer. Non me ne accorsi mia zia mi gyardava dicendomi che ero ancora giovane per parlare di soldi per sesso, mi disse goditi la vita perchè se un giorno ti sposerai rimpiangerai le scopate rifiutate, mi appoggiò una mano sul ginocchio e mi disse ma l'altra volta non ti è piaciuto che non ti sei fatto più vedere, risposi no tutt'altro ma lei era mia zia e mi sembrava una cosa sbagliata, lei si mise a ridere e mi disse ancora con queste stronzate ti sei fatto scopare da una di 50 anni e rifiuti una che ne ha quasi 40, mi disse pensaci, io mi tirai su e solo in quel momento mi accorsi che ero è citato e che oltretutto era all'altezza del suo viso. Lei guardò diritta davanti a lei e si accorse di tutto, mi guardò e senza parlare mi tirò giù in un colpo solo pantaloncini e boxer, mi ritrovai con l'uccello duro davanti alla sua bocca, osservò che era diventato più grosso, faccio osservare grosso e non lungo, lo prese con una mano con l'altra andò sui coglioni e cominciò a segarlo, poi non c'è la fece più e se lo prese in bocca e mi accorsi che mugolava mentre mi spompinava, io rimasi fermo non riuscivo a fare niente anche perchè stavo cercando di non godere subito, ma era una vera maestra del pomino dopo aver leccato l'asta si soffermava sulla cappella dandogli piccoli morsi e lavorando di lingua, non c'è la feci più allungati le mani le tenni la testa e le venni in bocca, lei continuò a leccare e mandò giù tutto mi ripulì per bene e solo in quel momento senti mia madre che mi chiamava dal balcone, lei mi lasciò il cazzo ancora duro ed uscì a dire che stavo arrivando, rientrò io mi ero già rivestito ma ero ancora duro, mi disse peccato perchè era il momento di scoparmi, io fuggi verso la porta e lei mi disse torna domani che devi farmi godere con quella mazza scappati a casa con il cazzo che stava perdendo d'intensità così quando entrai a casa era tutto normale ma sapevo che non sarei più potuto fuggire a lungo da mia zia.