Come persi la mia verginità grazie ad una cinquantenne
Abitavo in quella casa da quando ero piccolo conoscevo tutti, arrivato intorno ai 15 - 16 anni cominciai ad avere i primi impulsi sessuali e farmi le prime seghe, specialmente di sera nel mio letto. Vivevo in una famiglia dove era tabù parlare di sesso, quindi quando l mio ultimo zio si sposò con una infermiera, carina un pò in carne ma con due belle tette e due belle cosce, che appena poteva faceva vedere con abiti scollati e minigonne, quindi tutto materiale per le mie fantasie erotiche e motivo di seghe notturne. Io abitavo al quinto piano e al quarto abitava Anna, sulla cinquantina bionda occhi azzurri, bel corpo, aveva una tintoria vicino a casa, la incontravo tutti i giorni, io tornavo da scuola e lei chiudeva il negozio. A 17 anni ero magro come un chiodo e imbranato come tutti gli adolescenti, però con le ragazze e le donne in genere sempre molto gentile e disponibile, ma per Anna quando la trovavo ero sempre pronto a servirla, le aprivo e chiudevo tutte le porte, domandavo sempre come stava e se era stanca, nel frattempo la osservavo e sviluppavole mie fantasie erotiche notturne. Un giorno arrivai da scuola e non la incontrai, mi preoccupa anche perchè anche nei giorni seguenti non la vidi, tanto che mentre mangiavo chiesi a mia madre se sapeva qualcosa, mi disse di no ma che doveva passare in tintoria per dei vestiti quindi mi chiese perchè volessi saperlo e risposi così siccome la trovavo tutti i giorni. L'indomani arrivai da scuola e mia madre mi disse che Anna non stava molto bene e se volevo passarla a salutare, potevo nel pomeriggio. Scesi lo stesso giorno, mi venne ad aprire in vestaglia, era stupenda, tutta curve, mi fece entrare ed io ero talmente emozionato che non riuscivo a parlarle, le dissi che ero preoccupato perchè non l'avevo più vista, lei mi chiese se volevo qualcosa da bere, io risposi di no, avevo il fratellino nelle mutande che esplodeva, parlammo un pò e nel momento di congedarmi lei mi chiese se avevo una ragazza, io imbarazzato risposi di no e mentre andavo via toccandomi il sedere mi disse di tornare l'indomani a farle compagnia, risposi di sì e a quattro gradini per volta salii a casa mia. Il giorno dopo tornai, lei mi accolse sempre in vestaglia ma un pò più aperta, vedevo il suo seno e le sue cosce bene in evidenza nessomi a sedere sul divano con lei, cominciò a chiedermi nuovamente della ragazza e io sempre imbarazzato risposi che non c'è l'avevo, quindi mi disse direttamente se avevo mai scopato, sempre più imbarazzato dissi di no ma ero anche eccitato. Quindi mi disse sei vergine, io risposi quasi, perchè da neonato ero stato circonciso per motivi urinari, lei sgranò gli occhi e mi disse quindi tu non devi essere scappellato, le dissi che non sapevo cosa intendeva a dire, lei scoppiò a ridere. Quindi mi prese una mano e la mise su una sua coscia e mise la sua mano sul mio pacco dove si accorse della mia eccitazione, mi disse ti faccio una proposta, non mi devi rispondere subito ci puoi pensare ma devi essere convinto della risposta che mi dai, io ti insegno tutto sul sesso ma tu diventi il mio servo sessualmente parlando, adesso vai a casa e pensaci se decidi di fare questo vieni domani pomeriggio se no amici come prima. Uscii da casa sua e la notte non dormii pensando alla proposta, la scelta era difficile, sarei stato all'altezza, io non mi ero mai spogliato nudo davanti ad una donna che non fosse mia madre, pensa ad un estranea, però la voglia di farlo la prima volta era forte. Al pomeriggio mi presentai a casa sua, mi apri la porta e mi disse sono contenta che hai deciso, entrai e continuò dicendo da questo momento sei mio e mi chiese vero? Io risposi di sì, si sedette sul divano e mi disse togliti tutto tranne le mutande, ubbbidii, restai così come ordinatomi, mi fece avvicinare e vide che ero eccitatissimo, mi tolse le mutande e il mio uccello si trovò libero e duro, lei cominciò a toccarmi il petto, poi la schiena e palpò per bene il culo passando in mezzo al solco ed accarezzandomi l'ano, ebbi un sussulto lei mi guardò con un sorrisino, poi mi prese a toccare le palle chiedendomi se mi ero fatto una sega, io risposi no con la testa, guardò il mio uccello e mi disse bella cappella già pronta, la accarezzo con le labbra ed ebbi un sussulto, lei ridendo mi disse sei molto sensibile e comunque con un attrezzo del genere penso mi farai molto godere. Finita l'ispezione mi disse andiamo in camera, la seguii entrati mi disse toglimi la vestaglia, era già nuda e con i capezzoli dritti dall'eccitazione, mi chiese se mi piaceva quello che avevo davanti risposi si, mi ordinò baciami e leccami il seno, cominciai lei mugulava mi disse sei delicato ora sei pronto, si sedette sul letto e mi fece inginocchia quindi aperte le cosce mi disse di leccarla, non lo avevo mai fatto ma mentre mi avvicinavo con la bocca sentivo due odori distinti, uno era urina l'altro scoprirò in seguito essere l'odore dall'eccitazione vaginale, cominciai a leccare le sue mani spinsero la mia testa come se dovessi scoparla con la testa, dopo le prime leccate lei gemeva e godeva e io mentre leccavo ingoiavo. Dopo un bel pò mi disse di sdraiarmi sul letto e cominciò a farmi un pompino fantastico concentrato sulla mia cappella poi senza dirmi niente smise di leccami e mi monto sopra infilandosi il mio cazzo nella figa e cominciando a cavalcarmi, mi scopava con grinta ma senza farmi male, ad un certo punto le dissi sto per godere, mi disse fallo pure ma mentre sbirri dimmi che sei mio e che mi ubbidirai sempre, mentre godevo le dissi solamente sono tutto tuo, lei godette insieme a me e poi restò per un pò col cazzo dentro finché non lo sentì sgonfiarsi, a quel punto mi disse che lei mi aveva sverginato e che quindi ero di sua proprietà sessuale e che dovevo farla godere sempre, risposi si padrona, lei disse bravo hai capito, andammo in bagno le feci il bidet ma mentre la lavavo si eccitò nuovamente e quindi con la lingua la feci godere nuovamente, mi fece rivestire e prima di uscire dovetti baciarle la figa e l'ano e tornai a casa con i coglioni svuotati completamente.
«Favoloso, peccato sia così breve»