“Per dirla in breve, si tratta di Mario.” “Porca miseria: Mario Senior, mio zio, o Mario Junior, mio cugino? Non dimenticare che nella tua vita, adesso, comunque la giri, ce ne sono due.” “Si tratta di mio figlio … “ “…. E allora? Ti sbrighi o mi fai partorire qui senza neppure avere fatto sesso?” “Ti ricordi che gran parte della nostra vita è derivata dalla tua richiesta a tuo zio Mario Senior, di spiegarti un po’ di sesso? Bene, adesso - a situazioni ribaltate - sono io che devo chiedere a te come devo comportarmi con mio figlio Junior che è in piena crisi ormonale, ha una vitalità sessuale così intensa che viene spontaneo paragonarlo a suo padre e, per colmo di sfortuna, pare che si sia innamorato di me.” La risata scatta sonora ed automatica. “Niente di nuovo sotto il sole. Cosa potevi aspettarti dal figlio di uno come Mario Senior, che per decenni ha avuto rapporti incestuosi con sua madre, ha svezzato al sesso più spinto, prima me, la nipotina sua coetanea, e poi Oriana, la sorella più vecchia di lui di venti anni. Anche i nostri illuminanti testi suggeriscono che questo giovanotto (Junior ha ormai più di diciotto anni) è cromosomicamente predestinato a fare sesso con tutte le donne di famiglia, a cominciare da te, la sua mammina che lo ha fortemente voluto ad ogni costo, nonostante le condizioni assurde; se lo è coccolato come il peluche da tenere con se anche quando va in bagno per i suoi bisogni fisiologici; lo ha fatto crescere all’ombra del suo amore ma anche dei suoi odori corporali, insomma ne ha fatto una protesi di se; ora è naturale che il giovanotto sia convinto che la sua appendice sessuale sia destinata ad entrare perfettamente nel sesso di mamma che peraltro conosce bene, visto che con lui non hai veli.”
“Tu che faresti, al mio posto?” “La risposta è facile: se, evidentemente, hai avuto segnali precisi che le sue tempeste ormonali si sono già trasformate in meravigliosi amplessi o masturbazioni con eiaculazioni le cui tracce hai trovato in tutti i suoi indumenti, allora io, la cuginetta vagamente ninfomane, dimentico di avere un marito, ignoro totalmente il padre putativo del mio maschietto (perché quel maschietto adesso diventa anche mio, sappilo!) dribblo inelegantemente (come ho fatto per una vita intera) la mia insostituibile amica e madre dell’ex pargolo, ora puledro da svezzare: insomma, mando al diavolo tutto il mondo e avvio una storia di sesso con Mario Junior da fare arricciare il naso a mezzo mondo; e se a qualcuno gli rode, si gratti.” “Allora sarà bene che tu sappia che io ho già sperimentato la capacità sessuale di Junior e che so già che ha raggiunto e superato in ogni senso il livello di suo padre.” “Che diamine stai dicendo? Come l’avresti sperimentato?” “I nostri investigatori hanno scoperto, assolutamente per caso, che l’Agenzia …, della quale mi servo qualche volta per le mie esigenze sessuali che conosci, ha ingaggiato da qualche mese un giovane bull molto promettente e che, ironia della sorte, viene considerato l’erede di the king, vale a dire di suo padre, anche se la cosa non è ancora chiara per tutti.” “Cavoli. Allora non è solo il caso del buon sangue che non mente, ma anche di un colpo di fortuna spaventoso.”
“Puoi dirlo. Immediatamente ho fatto in modo di prenotarmi, con certe avvertenze e precauzioni. Mi è costato tantissimo obbligarmi alla passività, lasciarmi possedere da lui per una notte intera e sperimentare tutto quello che può fare nel sesso; ancora di più mi è costato non dire nemmeno una parola per tutto il tempo, per non tradirmi in nessun modo. Ancora più doloroso è stato verificare che io lo amavo con tutto il corpo e con tutta l’anima, esattamente come accadeva con suo padre; e lui era invece quasi un automa senz’anima. Rispetto a suo padre, ha meno empatia con la partner e diventa immediatamente efficiente e meccanico: se ne frega delle emozioni e bada soltanto a reggere il più a lungo e il più disinvoltamente possibile. Insomma, una vera macchina da sesso. Non so, a questo punto, se credere al suo conclamato amore per me o considerarlo un modo generico di esprimersi; e, soprattutto, non so se essere chiara fino in fondo con lui. Secondo te, che cosa posso fare? “ “Qui la risposta è più delicata. Se ti dico che anche tu, come me, la sua cuginetta Patrizia, ne hai fatte di tutti i colori, ti prego di non ritenerla un’offesa ma solo la base di un discorso che corrisponde a verità. Esaminando tutto quello che abbiamo detto, fatto, combinato e scombinato intorno all’incesto, non puoi fare altro che seguire il cuore: se l’istinto ti suggerisce di rinunciare a qualsiasi remora di qualunque natura, pensa a quel che hai fatto tu; a quello che ancora adesso, a 80 anni suonati, è capace di fare Anna (non a caso, la mamma di mario senior e nonna mia e di Mario Junior); pensa a come trattano i mariti Oriana, la zietta, e Patrizia, la cuginetta di Junior e ti renderai perfettamente conto che la scelta migliore è lasciare le briglie sul collo del puledro che si comporta già da stallone; se hai delle remore, lascia il campo e del problema si occuperà la tua amica Patrizia, che poi ti ringrazierà anche, stando a quel che mi dici.”
Poi, uscendo dal tono scherzoso e provocatorio, riprende. “Senti, Margie, chiunque è in grado di capire che il tuo amore per Junior è lo specchio esatto del tuo amore per Senior. Se l’architetto, anzi, il designer internazionale (inchino, per favore!) Mario Rossi comparisse qui all’improvviso, saresti già completamente nuda, a gocciolare ed a sbavare da qualsiasi parte erogena del tuo corpo, in attesa che il Messia ti infilasse nella parte più profonda delle viscere il suo membro maestoso (sperando che sia rimasto tale). Perché negare che questa cosa la vuoi (non dico che la vorresti, dico che la vuoi assolutamente!) anche da Junior, la materializzazione attuale del tuo grande amore? Io sono convinta che fare l’amore con Junior non solo ti farà bene, ma ti assicurerà tutta una serie di benefici effetti che puoi far diventare anche duraturi, fino, se vuoi, a portartelo a letto, tutte le sere, vita natural durante. … Ah, per tua serenità, se ne hai voglia, sfilati le mutandine e masturbati a lungo e per bene: ti si legge in faccia che ne hai un bisogno estremo. … Inoltre, attenzione! Io farò sesso con Junior, anche se dovessi arrivare allo scontro con te; non sarò leale e cercherò di approfittare al massimo della carica sessuale che Senior (ormai è chiaro!) gli deve aver trasmesso coi geni. Se non fosse ancora chiaro, sappi che io sono ancora innamorata di mio zio Mario e che l’idea di fare l’amore con suo figlio, erede naturale sia del suo fascino che del suo vigore amoroso, beh! quest’idea mi stimola molto e mi eccita anche sessualmente. Il problema grosso può essere forse confessargli che ti sei fatta scopare a sua insaputa; ma questo puoi risolverlo solo tu, con la sensibilità e la chiarezza. Temo inoltre che sarai costretta a rispondere anche ad altre domande che non ha fatto ma che sicuramente gli girano per la testa.”
“Non devo ribadirti che ti amo anche fisicamente; non abbiamo nessun bisogno di dircelo o di dimostrarcelo. Non ho nessuna intenzione di entrate in competizione con te per la verga di tuo cugino che solo incidentalmente è anche mio figlio. So che sei troppo intelligente per non aver capito che, in realtà, ti chiedevo solo di confermarmi in quella che era già una mia scelta. Forse, stavolta la coscienza che mi rimorde di più è quella che mi ricorda che non sto tenendo fede al patto di chiarezza con mio marito Nicola. Come sempre, a quando ebbe la disgrazia che lo rese impotente, gli ho raccontato per filo e per segno delle mie indagini su Junior, della mia decisione di farci l’amore e della delusione per come si era comportato; ma non gli ho parlato ei miei dubbi e della mia volontà di fare chiarezza con mio figlio (anzi, con nostro figlio, perché lui ha accettato che Mario Senior mi ingravidasse di Junior e che ne assumesse la patria potestà, mantenendo lui solo la paternità putativa) e questo mi provoca profondi sensi si colpa perché lo sto, in qualche modo, escludendo da una decisione importante; perché ho deciso di cercare un’altra confidente (ufficialmente per non caricarlo di una decisione tanto grave; in realtà, perché avevo bisogno della mia solita complice di casini) e perché, naturalmente, ho scelto la migliore ma anche la più problematica. Junior farà, almeno in parte, le esperienze di suo padre e spero che diventi un meraviglioso, affascinante imbroglione come Senior; spero anche che, prima o poi, si incontrino. Stasera sono decisa a fare in modo che Mario Junior dorma nel lettone con mamma, visto che papà Nicola è fuori con Francesco e non torneranno prima di domani pomeriggio. Ti racconterò quello che succederà; quando, poi, ti riuscirà di incartarlo per benino, potrai anche tu essere per lui, parzialmente, la nave scuola che Senior fu per te; e che tu, parzialmente, avrai potere di incidere sull’iniziazione che darò io a Junior. Adesso dammi un bacio, ma di quelli nostri.”
Patrizia ha la vaga impressione che, come sempre, Margie sia stata più brava di lei e l’abbia incartata per bene; ma solo l’idea di succhiare la caramella dolce di un diciottenne arrapato (sperando anche che sia in tutti i sensi erede naturale di suo padre, ben dotato e bravissimo a letto): solo questa convinzione basta a farla godere mentre con Margie si abbracciano strette, si divorano le bocche in un bacio famelico e si strusciamo i pubi alla ricerca del contatto che faccia scattare l’orgasmo. Come puntualmente avviene, non solo per lei che da poco è stata messa a parte della novità, ma anche e soprattutto per Margie che quell’orgasmo probabilmente se lo coccolava già da chissà quanto tempo.
Non è facile affrontare un discorso come quello che Margie deve fare a Junior; ma le faccende spinose sono il pane quotidiano per lei e, forte di una lunga esperienza, affronta il tema direttamente chiedendo a suo figlio l’origine dei soldi che gli girano in tasca con troppa facilità; mentre il ragazzo cerca di arrampicarsi su specchi impossibili per inventare una risposta, Margie gli ricorda il suo ruolo lavorativo e lo staff di persone che collaborano anche per indagini e arriva a indicare,quasi di sfuggita, l’Agenzia …; Junior a quel punto capisce che non ha scampo, abbandona le impossibili difese e confessa la sua attività segreta. La madre gli risparmia i pistolotti di genere e si limita a qualche suggerimento di vita; quando però Margie gli chiede del suo livello di coinvolgimento emotivo, Junior resta basito; Margie spara allora la bordata. “The king of the bulls aveva una capacità di innamoramento che lo portava ad essere superbo perché ognuna era per lui un grande amore, anche quando non lo sentiva affatto.” “Che ne sai tu di the king e che puoi sapere delle sue emozioni?” “Di the king so per certo che è il tuo padre naturale; le sue emozioni le ho vissute con lui e ne abbiamo parlato a lungo, prima che scomparisse.” A Junior sembra che gli sia caduto in testa tutto l’edificio abbattuto da un terremoto o che sia precipitato in un burrone senza fondo: balbetta, affanna, è stravolto. La mamma deve soccorrerlo per evitare che gli prenda un colpo. “Scusami, non c’era altro modo per cominciare a raccontarti.”
“Aspetta: prima di raccontare tu, fammi chiarire alcuni dubbi che mi assillano da anni. Ora che hai parlato di “padre naturale”, posso capire che io e Francesco siamo fratelli solo per parte di madre, ma non lo siamo per parte di padre; come mai, allora, io che sono il secondogenito ho un padre e un cognome diversi? Sarebbe stato più logico se fossi stato il primogenito. Fai un figlio con uno, ti sposi con un altro e ci fai un secondo figlio; ma, così, la storia risulta ingarbugliata. E’ vero che mio padre era the king perché a letto era una forza della natura? E’ vero che era un grande designer? Dov’è finito? Lo conoscerò mai?” “Piccolo caro, c’è un proverbio cinese secondo il quale una persona normale può fare ad un saggio, in un minuto, tante domande che, al saggio, non basterebbe un vita per rispondere. Tu hai fatto più o meno questo. Cercherò di procedere per logica e cronologia. Cominciamo col dire che tu e tuo padre avete in comune, tra le tantissime cose, la dote di essere due figli di troia. Attento, ho detto troia, non puttana o altro. Tua nonna Anna, madre di tuo padre Mario e grandissima troia, afferma (ed è vero, o per lo meno io condivido) che una troia è chi fa l’amore per passione ed è ammirevole perché la passione è amore; le altre lo fanno per interesse e sono meno apprezzabili perché la venalità, qualunque sia la moneta di scambio, è sempre sinonimo di meretricio: per questo, quelli che fanno l’amore per professione, come te, sono puttani/e.”
“Perché saremmo figli di troia?” “Perché tua nonna Anna e tua madre Margie, dal momento che fanno sesso solo per amore, sono delle troie, ma non si abbassano al livello delle puttane; non hanno remore, non hanno vergogne, non rispettano leggi, ma lo fanno per amore. Tutte e due abbiamo scopato senza limiti, ci siamo scopati persino i parenti, dai figli alle sorelle, dai genitori agli amici, ma solo e sempre per amore. Per questo, Mario Senior affermava sempre che lui non scopava, lui faceva l’amore e, ti posso assicurare, lo faceva così alla grande che tutte eravamo convinte di essere l’unico amore della sua vita.” “Ma tu hai scopato con Francesco?” “Con Francesco!?!? Non ci avrei mai provato per nessuna ragione al mondo; se tocco Francesco, Nicola mi ammazza. Io ho fatto l’amore con te. Anzi, per la verità, tu mi hai strapazzata per tutta la notte ed io, invece, in quella stessa notte, ti ho amato quanto e più di quanto amavo e amo tuo padre, l’unico grande amore della mia vita!” “Hai deciso di farmi impazzire???? Io avrei fatto sesso con te e non me ne ricorderei neppure!?” “Proprio perché non sei tuo padre e non cerchi di conoscere chi viene a letto con te, non ci entri in empatia e, in fondo, non ami neanche il tuo lavoro. Bello, sai, il serpentello che ti sei fatto tatuare sul membro: non deve essere stato facile far lavorare il tatuatore solo quando lo avevi duro! Ah, a proposito, ho visto che ti sono piaciute le stelline che mi sono fatta tatuare sulla natura, in cima e ai lati. Mi pare che le hai commentate abbastanza per ricordartene … “
“Cristo!!!!! Allora eri tu: ecco perché mi sentivo così strano. Maledetto me e la mia imbecillità!” “Perché te la prendi tanto con te stesso? In fondo mi pareva che ti fosse piaciuto!” “Sta’ zitta! Ti odio! No, mi odio, odio soltanto me!” “Perché?” “Come, perché? Da quando ero un poppante ho amato i tuoi seni e non solo perché succhiavo di lì la vita; da quando ero un ragazzino sono stato innamorato del tuo corpo: no, non innamorato astrattamente; io ho sempre desiderato il tuo seno, i tuoi fianchi, la tua natura, io ho sempre voluto entrare dentro di te e diventare una sola cosa con te … “ “Il Margimario … “ “Cosa dici?” “Niente, è il nome che io e Senior avevamo deciso di dare all’androgino che immaginavamo nascesse dalla fusione tra noi due: Margie e Mario che diventavano Margimario.” “Anche questo, lo avete già sognato?” “Guarda che gli innamorati, quelli veri, alla fine sono tutti uguali.” “No, non è vero, perché solo uno, io, poteva essere così stronzo da fare sesso con la donna della sua vita e capire solo tempo dopo che non ha saputo amarla nemmeno un’infinitesimale frazione di quanto doveva.” “Guarda, Junior, che il tempo è galantuomo: noi ne abbiamo tanto, a cominciare da questo momento; e veramente stupido sarebbe adesso sprecarlo, quel tempo, e non usarlo, invece, per fare l’amore, alla grande, come è giusto che sia. Dormi con me, stasera?”
Junior è frastornato. “E Nicola?” “Calma; lasciami raccontare, preparati a sentire cose inenarrabili che certamente ti potranno spaventare ma che altrettanto certamente ti faranno fare chiarezza. Devi sapere che tua nonna Anna ha avuto una vita travagliata: ebbe una prima figlia, quando aveva circa sedici anni, Oriana, che tu hai conosciuto anche se non la frequenti; poi, dopo altri figli, venne infine Mario, tuo padre, a vent’anni di distanza dalla prima che intanto partoriva sua figlia Patrizia, la cugina che conosci, nata l’anno dopo di tuo padre e cresciuta con lui e con me che ero la sua amica del cuore. Già qui potremmo aprire una parentesi sul king che, mentre esercitava con successo la stessa nobile professione di escort che hai abbracciato anche tu, faceva allegramente sesso con sua mamma e con le disponibili mamme di alcuni amici che, a loro volta, copulavano con Anna che intanto era rimasta vedova, ma sognava anche di fare l’amore con sua sorella Oriana ed era il principe azzurro ideale di sua nipote.” “Pare quasi che tu mi stia suggerendo di fare sesso con zia e cuginetta, oltre ad averlo fatto, incoscientemente, anche con mia madre.” “Se un tuo obiettivo è di surclassare tuo padre, come risulta da certi comportamenti, diventa quasi doveroso. Tieni presente comunque che io, Mario e Patrizia veleggiamo già oltre i quaranta; Oriana è oltre i sessanta; Anna, poi, è al di là degli ottanta. Mi pare che ci vorrebbe troppa gerontofilia per mettere in pratica la minaccia.”
“Di nonna Anna ho un ricordo vivo e bello, ma sono molti anni che non la vedo e non ho mai pensato a lei per un possibile amplesso; ma, con la mia professione, non lo escludo; di Oriana ho una memoria vaga, so che fa l’architetto e che è molto brava; come possa essere a letto, lo ignoro; ma si può sempre rimediare; a te sono più che certo che ti scoperebbe chiunque abbia un po’ di sangue nelle vene; se ricordo bene la “nostra serata maledetta”, tu sei una bomba a letto, e ancora non capisco da dove ti nasca tanta lussuria; per quel che riguarda Patrizia, in abiti da lavoro non desta interesse …” “Ma in discoteca ti sconsiglio di incontrarla: troveresti una anche più brava di me, tra le lenzuola. Comunque, ti presentavo solo il quadro di famiglia per la parte di tuo padre. Per quanto mi riguarda, sin da ragazzina, con Patrizia, ne ho fatte di tutti i colori; ma ci eravamo impegnate a farci sverginare solo dal principe azzurro: per Patrizia, doveva essere suo zio Mario; io non avevo idea. Purtroppo, la stupida animalesca brutalità di mio padre mi fece trovare di colpo stuprata, nel corpo e nello spirito. Non ne parlai neppure con Patrizia. Poi lei mi raccontò che aveva provocato Mario a parlarle di sesso e che lui non solo le aveva spiegato molte cose, ma che gliele aveva fatte anche provare e, strano ma vero, l’aveva anche lasciata intatta a conservare la verginità per un principe azzurro che non aveva capito essere proprio lui. Così chiesi a Patrizia di farmelo incontrare e facemmo l’amore alla grande.”
“Fu allora che mi avete concepito?” “No, prendevo la pillola e questo avveniva almeno sei anni prima che tu nascessi. Subito dopo, Patrizia pretese di essere sverginata da Mario e lui lo fece alla presenza di nonna Anna.” Un lungo sibilo fu il commento di Junior. “Ti ho detto che avrei raccontato cose al limite della credibilità e fuori di ogni decenza. Comunque, dopo quelle vicende, cominciai a lavorare, prima a Bolzano e poi a Roma. Per una serie di felici coincidenze, Mario mi rintracciò a Roma; per la verità, mi ero impegnata molto a farmi rintracciare: me ne ero proprio innamorata e da allora è stato il mio grande amore. Fu allora che decidemmo di avere un figlio, ma dovevano cambiare le condizioni di vita dei due. Invece lui continuò a inseguire il suo successo e mi riempì di corna in tutta Europa, dal momento che girava molto essendo diventato un famosissimo designer. Insomma, l’idea di sposarci e di fare un figlio non funzionò, mi decisi ad accettare la corte di Nicola e ci sposammo.” Vedo Junior molto attento al discorso; ma le sue mani cominciano a muoversi alla ricerca di carezze tutt’altro che filiali; sono costretta a chiedergli di fermarsi, se vuole che continuo il racconto: con quelle stimolazioni, non ce la posso fare. Promette di smettere se gli do un bacio, ma di quelli da innamorati veri. Non può sapere che non aspettavo altro e in meno che non si dica, avevo assorbito la sua nella mia bocca e stavo leccando tutte le papille della sua bocca, mentre strusciavo il ventre sul suo fino a ricavarne un leggero orgasmo.
“Ti amo.” Mi sussurra sulle labbra; gli prendo la testa e me lo stringo sulla bocca quasi a fondermi in lui. “Il matrimonio con Nicola non fu felice. Qualche mese dopo, ebbe un incidente in un laboratorio e, per conseguenza, rimase impotente.” “Diamine!!!!! Ma, tra padre stupratore, grande amore per un figlio di troia e donnaiolo e un marito sfigato a morte, ti è andata proprio male, con gli uomini della tua vita!” “Per questo, ho puntato tutto su mio figlio e non solo ho cercato di averlo come compagno di giochi, come quell’amico che mi è sempre mancato, come sostegno e consulente; ma sogno di poterlo avere anche come amante meraviglioso ed insostituibile almeno fino a quando sarà possibile.” “Sempre, mamma: esattamente come mi hai detto che è stato tra papà e nonna Anna. Io voglio essere in ogni cosa il “tuo” Mario, quello che non ti abbandona e non ti lascia mai nessun vuoto, né in casa e neppure a letto.” “Sta’ zitto, o mi fai piangere. Abbracciami!” “Ok, ma intanto voglio sapere come ve la siete cavata, tu e Nicola, ma soprattutto come sono nato io.” “Nicola è una persona veramente straordinaria, e lo è stato soprattutto in questa situazione. In pratica, disse che si rendeva conto di non potere essere il marito necessario ad una donna calda come sono io; ma disse anche che non voleva perdermi. Suggerì allora un’attività sessuale "con membro interposto” per cui, praticamente, io potevo fare sesso con un qualche bull che avremmo individuato insieme e lui avrebbe continuato ad amarmi come e fin dove poteva, sempre però restandomi vicino durante gli amplessi e comunicandomi il suo amore, in maniera che mentre il bull si limitava a copulare, lui poteva amarmi completamente, anima e corpo, ed essermi sempre vicino.”
“Perbacco, una scelta difficile e coraggiosa. Ci siete riusciti?” “Se consideri che Francesco ha già ventitré anni e che questo discorso c’è stato qualche anno prima che nascesse, mi pare che i fatti dicano che siamo riusciti a salvare il matrimonio e la mia sessualità che in certe fasi era perfino esagerata.” “Hai fatto molto sesso?” “Moltissimo, devo dire; e senza limiti, anche. A un bull di professione non devo spiegare i particolari.” “No, non c’è bisogno. Ma, poi, Francesco, com’è nato, dallo spirito santo, dal cavolo o dalla cicogna?!” “Da un membro interposto.” “Che significa?” “Scusa, se viene una coppia da te e ti chiede di copulare con lei senza protezione, che fai?” “Se pagano bene, ci sto.” “E se ti vogliono incontrare più volte in una settimana?” “Faccio lo sconto settimanale.” “E che ne sai tu, se hanno scelto la settimana in cui lei è certamente fertile perché vogliono che tu la ingravidi senza saperlo? A parte le facili battute, il membro che mi ha impregnata di Francesco neppure lo conosco: tutto si svolse in maschera, per me e per lui. In pratica, Nicola mi aveva chiesto se ero disposta a dargli un figlio facendomi impregnare in quel modo. Forse sarebbe stata più comoda l’inseminazione artificiale, ma Nicola non voleva sbandierare la sua impotenza ed adottavamo già tutte le precauzioni per non rivelare le nostre manovre sessuali. Così accettai. Ma ad una sola condizione: avrei avuto il figlio per lui ma lui mi avrebbe autorizzato a farmi impregnare ancora una volta ma dal mio grande amore e Nicola gli avrebbe consentito di riconoscere il figlio che sarebbe nato e, se avesse voluto, di frequentarci ed essere lui il bull che mi scaldava il letto, anche in un menage a trois, naturalmente. Nicola fu d’accordo e cinque anni dopo, in occasione di una presentazione a P…, io decisi di farmi ingravidare da Mario: andammo insieme, io e Nicola; lui, dopo aver provocato Mario per capire di che pasta fosse, mi lasciò praticamente nelle sue braccia; dovetti faticare un poco, ma alla fine tornai a Roma già incinta di te; Mario e Nicola si erano spiegati e tutto sarebbe andato come previsto se Mario, all’improvviso, non fosse andato negli Stati Uniti per una mostra e fosse letteralmente scomparso. Questo ti dovrebbe anche chiarire le differenze di atteggiamento che ci sono tra me e Francesco e fra te e tuo padre: Nicola considera Francesco “nostro” figlio, ma con una leggera prevalenza a “suo” figlio; io considero te “nostro” figlio ma vedo anche in te il frutto del mio grande amore per Mario; Nicola è l’uomo della mia vita ed è qui, quasi inamovibile, con i nostri figli; ma Mario è il grande amore della mia vita e di lui ho solo te che considero mio in tutti i sensi possibili; e si spiega quindi perché non oserei mai provocare sessualmente Francesco e invece mi sono organizzata per fare l’amore con te, anche se mi ha fatto molto male registrare che tu mi facevi sesso ed io invece ti amavo con tutta me stessa.”
Junior è sconvolto: per un ragazzo di diciotto anni, per quanto smaliziato dall’ambiente in cui lavora, certe verità picchiano in fronte come bastonate. “Se sono qui, allora, è evidente che Nicola accettò; e questo risponde alla mia prima domanda; ma resta comunque da capire dove sia il mio padre naturale in questo momento, come si sia trasformato, cosa sia diventato, ma soprattutto perché, per diciotto anni, non ha dato nessun cenno di vita e ancora oggi non cerchi di conoscermi o di incontrarmi.” “Ti piacerebbe vederlo, incontrarlo, cercare di capire qualcosa in più?” “Chiaro che mi piacerebbe; non so dirti fino a che punto, se cioè mi basterebbe guardarlo e dimenticare, se voglio solo farmi riconoscere e mandarlo a quel paese, se intrecciare solo un dialogo formale; insomma, non so dirti perché, ma un minimo di curiosità ce l’ho.” “Vedi, la vita è assai strana. Dopo che me ne ero andata a Bolzano, tornai a incontrare tuo padre perché lui qui a Roma aveva una mostra importante che fu poi anche la radice della nostra rottura. Per una fantastica (o terribile) casualità, proprio in questi giorni il designer internazionale Mario Rossi si prepara a inaugurare una grande mostra qui a Roma. Se ne hai tanto desiderio, puoi andare a trovarlo tu da solo, prima della cerimonia, in forma privata; possiamo andarci insieme e affrontare l’incognita di una strana rimpatriata; puoi andare all’inaugurazione, possiamo andare insieme all’inaugurazione. Cosa pensi di fare?”
“Sai dove è la sede espositiva?” “Certo, il mio servizio spionaggio è perfetto.” “Preparati e andiamo ad incontrare il mistero del mio passato. Mamma … anzi no … Margie, IO SONO IL TUO MARIO; il resto è scoria della vita. E, se fosse necessario, mandiamo al diavolo tutto e tutti, ci nascondiamo nella nostra nuvola d’amore e andiamo a mangiarci una pizza a Trastevere.” “… Esattamente come tanti, tanti, troppi anni fa.” “Che dicevi?” “Niente … sognavo un grande amore, forse davanti a me o forse dietro le spalle, o forse tutti e due.” Non è molto facile muoversi in città in alcune ore ed impieghiamo più di mezz’ora per arrivare alla Galleria. Ci fermano e Margie deve fare appello a tutta la sua autorità per ottenere che un commesso si decida a consegnare al “Maestro” un biglietto da visita di mamma sul cui retro lei ha stilato solo la parola MARGIMARIO. Intanto, un anziano signore si è avvicinato “Scusi, ma lei non è la Sirena che molti anni fa ho conosciuto … ?” “Ciao, Hans, ricordi bene sono io la ex sirena di Mario. Come stai?” “Sei sempre bellissima. Peccato che quell’imbecille si sia bevuto il cervello con l’americana. Chi è questo bellissimo giovanotto; mi pare quasi di conoscerlo.” “Ti presento mio figlio, Mario Rossi. … “ “Oh mein Gott … non dirmi che … “ “Invece te lo dico, è suo figlio, ma non ha mai conosciuto suo padre.” “Credimi, ragazzo, io sono stato un adoratore di tuo padre; ma oggi, ti consiglierei di risparmiarti lo spettacolo di un rottame umano. Meglio che ti affidi a qualche foto, se c’è, o ai ricordi di tua madre; lei, come vedi, neanche un vecchio burbero tedesco come me riesce a dimenticarla e a non ammirarla, come è oggi, tanto quanto l’ha ammirata, come era quasi trent’anni fa. Margie, hai bisogno di entrare?”
“No, Hans, volevo solo fare incontrare i due Mario.” “Ecco, il maestro arriva, con la sua sciacquetta!” “Ciao Margie, come va? Jennifer, questa è la mia vecchia amica Margie. Margie, questa è Jennifer, il mio ultimo amore.” “Ciao Mario, scusa se ho interrotto l’attività del grande maestro, ma c’era qualcuno che voleva almeno guardarti in faccia. Mario, questo è tuo padre!” Junior non batte ciglio: guarda quell’uomo che è sicuramente la sua immagine invecchiata al computer; poi si volge alla rossa, la squadra dalla testa ai piedi e sentenzia “Neanche per una fellatio …” “Come ti permetti; si vede che non sai con chi stai parlando!” Junior lo guarda con degnazione. “Sei tu che non sai che stai parlando con the king of the bull: ma quello vero, attuale, non con la larva di un passato di gloria. Margie, c’è una pizza che ci aspetta; poi, nel dopopizza, mi illustrerai quali trucchi non ho ancora appreso di mio padre.” “Scusalo, Mario, ma ha tutti i pregi e tutti i difetti di suo padre, compresa l’arroganza, la sincerità e il grande amore per la SUA Margie. Anche di questo ti devo ringraziare: dei figli in genere si dice che sono il bastone della vecchiaia. Tu invece hai voluto lasciarmi il bastone per la maturità oltre che per la vecchiaia. Ti ringrazio anche da parte di Patrizia che mi ha minacciata di fare largo uso del bastone di famiglia. Ah, tanti auguri per la mostra e scusami con gli amici, ma la sirena te la dovrai cercare … “ “ … e bella come lei non la troverai mai.” Chiosa Hans; stringe la mano a Junior e gli fa l’occhiolino, si inchina per un elegantissimo baciamano a me e ci indica l’uscita.
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Incesti
«bello scritto molto bene.mi ha fatto alzare il pene»