Siamo ancora immersi nel languore in cui ci ha spinti l'orgasmo quando squilla il telefonino di Margie: è Nicola, suo marito, che dovrebbe essere a Roma. "Ciao, amore, dove sei?" "In ufficio ..." "Di domenica?" "Si, devo chiudere delle pratiche perché da domani prendo un po' di ferie." Mamma, curiosa come sempre, ha ascoltato tutto e le fa "Digli di venire qui. Anzi, metti il vivavoce che gli parlo io." Un po' perplessa, Margie lo fa e mamma parla con lui. "Ciao, Nicola, sono Anna, la mamma di Mario. Tu forse non mi conosci ma io so molto di te e mi piacerebbe conoscerti." "Buongiorno, signora, anche io so molto della mamma di Oriana e nonna di Patrizia. E anche io sarei felice di conoscerla." "A patto che lasci il signora, mi chiami Anna e mi dai del tu." "Ok, scusa ma non osavo. Potrei arrivare nel pomeriggio e anche in ottima compagnia, credo." "A chi ti riferisci?" "A noi, nonna." Anche Nicola ha attivato il vivavoce. "Patrizia, amore di nonna, sei tu?" "Si, mamma; e ci sono anch'io." "Oriana, figlia mia, vi voglio qui tutti e tre, al più presto." "Un paio d'ore e facciamo una bellissima rimpatriata. Scusa, Margie, ti ho rubato la telefonata." "Sai, credo che l'obiettivo di Nicola fosse proprio questo; vero, amore?" "Si, ci siamo consultati, ci abbiamo provato ed è andata bene. A fra qualche ora, Ciao." "Ciao." Mamma quasi piange per la gioia. "Sai, quasi non ci posso credere, avere fra poco con me voi due, mia figlia, la mia nipotina e il padre del mio prossimo nipote. È veramente il massimo!" "Come la prenderà Mario?" "Facesse quel che vuole. La sua unica competenza era ingravidarti. Lo ha fatto e adesso, se fa i capricci, lo faccio crescere io, a bastonate. Vieni qui, amore mio, lasciati abbracciare!" Si abbracciano con foga e così le trovo uscendo dal bagno.
"Insomma, vuoi sempre rubarmi gli amori?" "Questo amore è di noi tutti; ed è troppo pregiato e delicato per lasciarlo a te solo. Sappi che nel pomeriggio saranno qua Oriana, Patrizia e Nicola. Se hai ancora problemi, valli a smaltire altrove. Noi qui saremo una famiglia." "Avrò un solo problema e senza il vostro aiuto non ce la faccio nemmeno ad affrontarlo. Come farmi perdonare da mia sorella e da mia nipote per il male che ho fatto." "Io non solo ti ho perdonato ma ti amo anche più di prima. Lo stesso sarà per Patrizia e per Oriana, puoi esserne certo. Ti amano troppo, per serbare rancore." "Va bene. Ma, intanto, che facciamo?" "Tu fai l'amore, tu fai tanto amore con questa donna meravigliosa; tu fai l'amore finché non crolli esausto." "Margie, davvero vuoi che torniamo a fare l'amore?" "Io ti dico di si e per due validi motivi: il primo è che l'amore non è mai abbastanza; il secondo è che, da ieri sera ad oggi, l'abbiamo fatto, con intensità, solo una volta stamattina, finalmente, aggiungerei." "Va bene, torniamo a letto ma stavolta, come è giusto che sia, almeno senza tanti vestiti. E tu, mamma, che ne dici di farci stare un poco da soli, mentre ci amiamo?" "Io dico che, se mi va di ammirare la mia amica mentre ti ama, e se a lei non dà fastidio, la guardo, la ammiro, la invidio, la accarezzo, e ci limono persino, tie', e a te non devo assolutamente niente, visto quanto conosco te e il tuo modo di amare. E adesso, va' ... nel lettone e falla godere, falla urlare d'amore, se ti riesce." Inutile ribattere, vince sempre lei.
"Anna, se vuoi, puoi anche starmi vicino mentre faccio l'amore. Te l'ho detto: il tuo affetto mi ricorda tanto quello di Nicola; e, da sempre, quando mi faccio scopare, io ho tra le mani la sua, ho lui col suo amore vicino a me e, quando lo fa, le sue carezze sono più potenti di qualsiasi stimolazione, specialmente se mi accarezza punti sensibili che ha imparato a conoscere a menadito. Quindi, se ne hai voglia, stai con me e amami anche tu." "Sei sempre più adorabile e io ti voglio bene sempre di più. Si, sarò vicino a te e ti comunicherò tutto il mio amore, in tutti i modi!" Non sono affatto convinto da questa alleanza; ma so che amo, davvero tanto, tutte e due; e amarle insieme è quasi un sogno. Andiamo insieme al lettone e cominciamo a spogliarci. Mamma è ovviamente rapidissima perché ha solo la vestaglia indossata in fretta mentre scopava con Valerio; mentre Margie si dedica a me, mamma, con pochi rapidi gesti, le cava camicetta e reggiseno per far esplodere il seno coi succosissimi capezzoli, già in evidente erezione. Io sto armeggiando con la gonna di Margie, quando mamma la schiaccia sul letto e si impossessa del seno che lecca tutto con profonda avidità. Quando comincia a giocare coi capezzoli, succhiando e sfregando con le dita, sento Margie che vibra, si inarca, si scuote tutta. "No, ti prego ... Mi fai sborrare ... Non ancora, per favore ... Si, si, si, siiiiiiiiiiiiii ... Mi hai fatto venire ... Continua, adesso, continua ... Non ti fermare ... Mario, ti amo, ti aaaaaaamoooooooo. Anna, abbi pietà, è troppo, il piacere che mi dai ... Ti prego ... Vengo ancora siiiiiiiiii sboooooooorrrrrrrrroooooooo. Per favore ... Mi farai morire." "Non muori, piccola cara, non muori ... Come mai sborri tanto?"
"Non lo so. Ho fatto l'amore tante volte, anche amore lesbico. Ma mai, ti assicuro, mai ho goduto così. Te l'ho detto: con te mi pare di fare l'amore con Nicola che non ha il cazzo ma mette tanto amore sulla bocca e sulle dita che mi fa impazzire. Ho sentito sulla tua bocca tanto amore che sono venuta nonostante resistessi con tutte le forze." Mamma non risponde, ma si vede che è felice. Decido di passare all'azione: mi sistemo fra le cosce, infilo il cazzo nella figa, in un sol colpo, e mi tiro i suoi piedi sulla schiena, per penetrarla a fondo; Margie si stringe col ventre al mio e aderisce profondamente: mi sento sprofondato nel suo corpo. Non contenta, lei mi stringe le braccia attorno al collo e aderisce ancora di più. "Questa è Margimario!" Mi sussurra; e posso solo rispondere con un bacio appassionato. Intanto lei si è appiccicata a me e mi impedisce di muovermi, sembra che l'interno della vagina mi carezzi il cazzo: quasi per riflesso, il cuore pompa sangue al membro, procurandomi un senso di vertigine. Non ho mai avuto una verga così grossa e così dura; e Margie pare coccolarla per tenerla tesa, per portarmi all'orgasmo. "Mario, riesco a farti sentire quanto ti amo? Io sento il tuo immenso amore nel cazzo che mi invade tutta. Ora io esploderò su di lui il mio amore e tu esploderai il tuo nel mio utero. ... Ora ... vengo ... sborrrrrooooooo . Ti sto inondando e sento che anche tu mi stai allagando. Amore, quanto ti ho desiderato, quanto ho atteso questo momento di vero amore!" "Dici che non devo preoccuparmi, se gli orgasmi simultanei diventano routine? Bada che, dopo cinque anni di silenzio, abbiamo ripreso sborrando in simultanea ..." "Nessun problema. Non avremo tempo per assuefarci!" Con qualche rammarico, ci sciogliamo dall'abbraccio. Mamma si precipita con la bocca sulla figa di Margie e sento che la succhia come un'idrovora. Margie che ancora non ha assorbito l'orgasmo sobbalza, vibra e si scuote tutta. Addirittura urla. "No, Anna, ti prego, un altro orgasmo non lo reggo."
Mamma non potrebbe rispondere neppure se volesse, tutta presa com'è a perlustrare, leccare, succhiare, mordere, lambire, accarezzare la vulva fin dentro la vagina che addirittura sembra percorrere tutta, Margie si lascia andare a un piacere intenso ma delicato che non la porta all'orgasmo ma le fa godere enormemente anche la sborrata non ancora assorbita. "Si, ... così ... dolcemente ... Pianino ... Quanto mi piace! ... Come vi amo! ... Quanto ho goduto! ... Si, così, senza orgasmo, solo piacere, tanto piacere ... e amore, tanto amore." Riesco a stento a spostare mamma, che immediatamente va a baciarla sulla bocca, ricambiata con passione. Mi fiondo io sulla figa, che mi affascina sempre di più e mi affanno a succhiarla con tutta l'anima, incurante dei suoi mugolii di protesta. "Voglio la tua sborrata in bocca; me la prendo e tu non morirai per questo amore che ti fa vivere!" "Maledetto!" Può finalmente dire, sciogliendosi dal bacio e intanto mi prende la testa e la preme sulla figa. La lecco come non mi è mai capitato nella vita, le percorro tutte le vie del piacere, la sento eccitarsi, agitarsi, scuotersi, inarcare la schiena e arriva, alla fine, l'urlo animalesco che segna i suoi orgasmi più alti, più lunghi, più belli. Si abbatte sul letto, alla fine, e a gesti chiede tregua. Mi viene la balzana idea di fare la domanda sbagliata nel momento sbagliato. "Senti, Margie, ma questi tuoi orgasmi erano tutti veri o qualcuno era, diciamo, accentuato?" Lei mi guarda come un oggetto raro e tace; mamma no. "La cosa peggiore che mi poteva capitare alla veneranda età di 60 anni era di dover prendere atto che il mio stupendo ultimo figlio, al quale avevo dato tutto, dall'anima alla figa, fosse la quintessenza della merda dell'umanità, un concentrato di imbecillità, di insensibilità, di arroganza, insomma che fosse il peggio del peggio di un uomo. E tu mi stai dando questa soddisfazione! Non vali niente e non meriti niente."
Margie l'abbraccia per rasserenarla, poi si rivolge a me. "Se voglio passare una notte col king, quanto mi costa?" "Tremila euro ed è tutto tuo." "Significa che deve soddisfarmi in tutto, che posso chiedergli tutto?" "Nei limiti, si." "E in quali limiti? Se sei tanto confuso da pensare che non lo so, svegliati: Francesca ha interi dossier!" "E allora perché chiedi?" "Dimostrazione scientifica; parto dai tuoi dati per dimostrare che non hai capito niente." "Sentiamo." "Io so che, se pago tremila euro, ho il diritto di orinarti in bocca, di defecarti in faccia. Se non provoco lesioni o ferite, tu stai buono e zitto ... Adesso ascoltami senza fiatare! Se non mi accontenti o se la tua prestazione non mi soddisfa, la tua agenzia mi deve rimborsare il doppio della cifra. Mi sai dire chi è così pazza da fingere un orgasmo se è obbligatorio per contratto che tu glielo faccia avere? Perché io avrei dovuto fingere l'orgasmo? Forse per farti vantare poi che il king ha stracciato la sua donna solo con la lingua? Insomma, avrei recitato per te? Povero piccolo capriccioso e vulnerabile! Io non ho mai provato e temo che non proverò mai più il piacere di adesso. Il problema tuo, invece (io non lo dimentico mai; tu cerca di ricordare che sono forse la più brava psicanalista in Italia e leggo dentro le persone come in un libro per le elementari: e non puoi capire come mi sia agevole leggere dentro di te) il problema tuo è che vorresti capire totalmente la mia personalità; e quando credi che qualcosa ti sfugga, pensi al complotto, al'inganno, a chissà che. Mentre la realtà è molto più semplice: si tratta di amore. In questo letto è esploso tanto di quell'amore che sei rimasto sopraffatto: era l'amore di Anna, per me ma soprattutto per te; era l'amore mio, per Anna ma soprattutto per te; e c'era anche un poco di amore tuo, di quello che ti è rimasto da quando la gelosia ti rode. Hai avuto paura, ed hai sempre paura, di ammettere che davvero ti amo, nonostante la situazione quasi incredibile.
Ma hai soprattutto paura di ammettere che, dentro, sei felice all'idea di fare un figlio con me, restando libero di scopare con chi vuoi. E arrivi a pensare che io possa mentire per ingannarti. Neppure ti sei reso conto (e comunque non lo accetterai mai!) che ad amare, a fare l'amore e persino a scopare sono ormai più brava e più determinata di te. Oggi, io mi sono costruita e mi sono presa gli orgasmi con te; con Anna sono stata ad ammirarla perché ci ha messo addirittura più amore di me. Quindi, amore mio, manda al diavolo the king, sii il mio Mario e amiamoci lealmente, serenamente, affettuosamente, ardentemente, meravigliosamente solo per questi pochi giorni. Hai visto? Anche in questo siamo già una vecchia coppia: il nostro amore dura sempre e solo pochi giorni. Dopo, tu partirai per nuovi lidi, nuove fighe e nuovi amori, Io mi coccolerò nostro figlio, ma non starò ad aspettarti. Se e quando vorrai, avremo ancora amori di pochi giorni, ma tutti con questa intensità." Dire che sono sconvolto, non è niente. Non mi ritrovo più. Fortunatamente i problemi concreti sono altri e ci pensa mamma a riportarci coi piedi per terra. "Visto che si avvicina l'ora di pranzo, che ne direste di preparare qualcosa?" Margie è di altro avviso. "Io sono ospite all'hotel ... Credo che il conto vada al comune. Non sarebbe meglio andare li e sfruttare l'ospitalità." "Beh, risparmiarmi di cucinare, mi sta bene!" È l'opinione di Anna. "All'hotel ho ancora un ruolo. Non faranno problemi sul numero." Preciso io; detto, fatto, ci vestiamo e via in macchina. "Adesso non solo ti presenti con l'amante che ti ha fatto impazzire (non negare, Salvo ha parlato!) ma addirittura ce la porti con mamma; e non c'è mio marito. Che congetture si faranno?"
"Margie, se vuoi ti bacio appassionatamente in pubblico; così, sai quanto dovrebbero congetturare!?!?" Margie e Anna ridono dello scherzo; io non ci riesco e capisco che sono il più debole fra due donne eccezionali. Facciamo nell'hotel una entrata quasi trionfale, con tutti gli amici schierati come scorta d'onore. Anna prende in giro Margie "Vedi che ti mangiano con gli occhi. Sai quanto volentieri ti scoperebbero?" "Ma forse non sai che Mario ieri sera mi proponeva di sceglierne uno per farmi ingravidare." Anna ha uno scatto che appena controlla. "Lurido bastardo! Chi credi di essere, un mercante di schiavi, un pappone, chi, perdio?" "Mamma, adesso basta! È tutta la mattina che mi sbattete in faccia i miei errori. Voltiamo pagina o devo andare in esilio ad espiare?" "No, no, voltiamo pagina; certe cose fanno male comunque." Finalmente ci sediamo e finalmente intorno al cibo torna la serenità. Mamma ha la testa alle ragazze che devono arrivare e decide di telefonare. "Ciao, Oriana siete già in viaggio? Tu hai ancora le chiavi di casa? ... Perché noi siamo a pranzo all'hotel ... e non so per quanto ne avremo. Se arrivate prima di noi, entrate pure e ci vediamo a casa ... Di' a Nicola che è senz'altro il benvenuto, non si facesse problemi; piuttosto, Margie gli raccomanda la prudenza ... ecco, si metti il vivavoce così parliamo tutti in diretta. ... Ciao nonna, sono felicissima di rivederti; sapessi quanta nostalgia ... Margie, allora, sarai la mamma di mio cugino? ... Discuti per telefono anche altre cose? No, ma di te voglio sapere tutto ... Così mi nascondi i biglietti e io ti ammazzo. ... Ma cosa vuoi ammazzare, con l'amore che da sempre ti porto ...
Nico, lascia stare il gossip e pensa alla strada; ricorda, un pochino sotto il limite. ... Dai, facciamo un pochino sopra se no mi sorpassano gli asini. … Oriana, che velocità massima ha raggiunto? ... Beh ... Non saprei ... Forse i 150 ... 180 fissi, parola di Patrizia. ... Folle! Tu hai la responsabilità di tante famiglie. Appena arrivi facciamo i conti. Ti amo. ... Anch'io. Ciao." difficile orientarsi in quel bailamme di informazioni più o meno criptate. Emerge la verità di una Porche guidata da uno che di auto si intende ma che ama la velocità. Quindi, in un'ora e mezza sarà con noi. Non è il professorone freddo che avevo immaginato ma uno coi coglioni, anche se inutilizzabili. La sorellina non so: credo mi sia affezionata, ma non so quanto, idem per la nipotina, che ancora mi si proclama innamorata. Io, di me, non so cosa pensare: Margie ha demolito l'uomo che ero ma non può costruire quello che sarò. Insomma, posso solo aspettare. Però una cosa devo farla subito. "Margie, amore, per pietà, cerchiamo di dimenticare ieri sera. Ho detto cose terribili. Puoi aiutarmi a cancellarle?" "Nessun problema, amore; ma bada che sta arrivando mio marito. Ti prego di fissarti in mente che è l'uomo della mia vita. Tu sei e resti l'amore della mia vita; ma lui è l'uomo della mia vita e nessuno lo toccherà mai. Spero che tu sappia accettarlo." "Posso amarti anche in sua presenza?" "Si, ma ne soffrirà e dirà cose che potresti fraintendere. Sarai capace di accettarle al meglio?" "Si, con tutto l'amore e la serenità del mondo. Adesso, possiamo mangiare?" Comincia allora il pasto più surreale del mondo, con pietanze speciali, particolari e dedicate a noi, accompagnate da commenti, complimenti, allusioni e scherzi. Marzio, come al solito, pretende il bacio dalla divina e, ottenutolo, se ne vanta per settimane.
Prima di ripartire, Margie decide di cambiarsi; mamma mi obbliga ad aspettare nell'atrio, per evitare distrazioni e ritardi. Poi torniamo a casa. Siamo appena riusciti a cambiarci d'abito che Margie avverte "Arrivano!" Mamma la guarda con aria interrogativa. "Il rombo dell'auto di Nicola si riconosce tra milioni; sta parcheggiando. Pochi minuti e il campanello d'ingresso squilla: Patrizia si fionda come lanciata da una catapulta in braccio a nonna e la subissa di baci. Entrano poi Oriana, che va ad abbracciare Margie, e Nicola che, con fare deciso, mi tende la mano. "Ciao; adesso sono solo Nicola." Non so spiccicare parola. Lui si gira verso Margie, l'abbraccia con grande passione e si baciano con un'intensità che mi dà un brivido di gelosia. Mamma ha appena abbracciato e sbaciucchiato Oriana, che si rivolge a me. "Ciao, amore. Posso ancora chiamarti amore?" "Ora più che mai, sei il mio immenso amore. Se ti riesce, perdona le mie stronzate." "Te le perdono, a patto che le chiami col vero nome: scenate di gelosia." "Vero. Perdonami lo stesso." "E io non sono più tra i tuoi amori?" Patrizia è ancora più bella di quanto ricordavo. "Tu sei rimasta sempre il mio amore, anche se pure con te ho sbagliato molto, per gelosia." "Io non lo ricordo, questo: ero troppo imbottita d'amore." Mamma sta ammirando Nicola con l'aria che ha quando guarda una vetrina di gioielli. "Posso abbracciare anch'io quest'uomo dai requisiti tanto preziosi?" "Emana da te tanto amore che sarebbe un delitto non abbracciarti." "Anche galante, l'uomo, vedi. Non si può non amarti." "Vero, nonna. Io mi sono già prenotata: se Margie commette l'errore di lasciarlo, io vado a vivere con lui e, dopo il divorzio, lo sposo."
"Lo so che ti piacerebbe; spero solo che, per poterlo avere, tu non mi ammazzi. E, se non mi ammazzano, io non lascio mio marito, a nessun prezzo. Il nostro amore è assolutamente inossidabile." Si abbracciano con affetto ed io soffro stupidamente di gelosia. Interviene Oriana a rincarare la dose. "Beh, Nico, io ho un letto sempre vuoto, a casa. Se ti va, ti ci accolgo con tutta l'anima." "Ragazze, non mettetemi in imbarazzo. Io ho piuttosto paura di uno sguardo di grande amore che vedo nettamente. Margie, mi assicuri che non rischi di lasciarmi per amore di Mario? Il tuo sguardo rivela un amore infinito e quello di Anna indica che già ti ha adottato." Interviene decisa mamma. "Ragazzo, tu sei uno scienziato a leggere le persone, ma io ho quarant'anni di esperienza in amore e vado al di là dei tuoi testi. Margie è da una vita ama quest'incosciente e non ci sono cazzi, si ameranno vita natural durante. Ma tua moglie è una donna preziosa ed ha capito che l'incosciente non potrà mai avere una vita serena: se sei psicologo, devi aver già capito che, con quattro donne in questa stanza, lui ci ama tutte e quattro e non solo di amore filiale. Margie lo sa ed ha fatto l'unica cosa che poteva: tenersi un elemento fisico di questo amore e vivere sempre con te che sei la sua certezza, il suo tutto. Io so che essere felice per Margie sarà avere il figlio di un grande amore, tenerlo come suo e allevarlo insieme a te: sarà un poco obbligarti a vivere insieme a lei il suo grande amore, ma sarà anche continuare a vivere al meglio la vostra vita. Io amo Margie anche perché sarà la madre di mio nipote; e, se me lo consenti, amerò te perché padre putativo di mio nipote e, sempre se non vi crea problemi, occuperò la vostra vita per occuparmi di mio nipote più di quanto ho potuto e saputo fare con Patrizia. Quindi, fai un po' di conti: questo grande amore è un bel castello fra le nuvole: lasciaglielo godere; il figlio che nascerà è la vostra vita anche futura. Sta a voi saperlo vivere bene; e, se me ne lasciate un pezzetto, gradirò con tutto il cuore."
"Anna, posso solo inchinarmi a te: hai appena dettato un trattato di filosofia che sottoscrivo con tutto il cuore; e, permettimi, adesso capisco meglio Margie: ti amo anche io e, se potessi, te lo dimostrerei." "Puoi, puoi ... Abbracciami con l'intensità che avevi con tua moglie, baciami con lo stesso amore e ti garantisco un orgasmo coi fiocchi!" Tutti scoppiamo a ridere. Mi rendo conto con profondo disagio che sono fuori: il centro dei discorsi è il mio amore per Margie, il figlio che avrò da lei, eppure io sono completamente fuori. Margie si accorge del mio disagio. "Mario, non ti angustiare. E chiaro che ci sono due livelli; Anna parla sul terreno dei fatti, e dice cose vere; io e te ci muoviamo nel mondo dei sentimenti, e quelli sono altrettanto veri. Qui ti senti fuori; quando anche solo ci abbracciamo, è tutta un'altra cosa." Patrizia è la solita impicciona. "Quindi, Nico, se adesso Giulietta e Romeo di noantri, insomma questi due innamorati si mettessero a sco ... scusatemi, si mettessero a fare l'amore, tu come ti comporteresti?" "Hai fatto bene a correggerti. Quando Margie fa sesso, o, come ami dire tu, scopa con un bull, io non ho nessun problema a tenere la mano di mia moglie e ad amarla con tutto me stesso: opero un semplice transfert e, mentalmente, sono io che faccio l'amore, anzi è ancora più evidente che lui sta solo scopando un corpo mentre io sto amando una persona. Con Mario credo che avremmo difficoltà, perché da quello che mi ha detto Margie, lui sa fare veramente l'amore in maniera da dare gioia oltre che piacere ..."
Patrizia lo interrompe. "È vero, confermo." "Quindi, anche tu ..." "Si, tutte qui hanno sperimentato l'amore di Mario; per questo, anche, siamo tutte innamorate come sceme." "Lascia stare la scemità quando parli della meravigliosa follia dell'amore. Quanto dovrei sentirmi scemo io, che accetto l'amore con cazzo interposto? Parliamo invece della tua domanda che in realtà è molto intrigante. Come reagirei io se a fare l'amore con Margie ci fosse Mario, di cui io so che lei è innamorata? Riuscirei a mantenere la serenità di sempre? Riuscirei ad accettare un grande amore compartito? Io non lo so, eppure mi piacerebbe verificarlo." Io e Margie ci guardiamo: abbiamo paura dello sviluppo prevedibile ed io temo che Patrizia non abbia perso l'abitudine di scavare nelle cose, ad ogni costo. Infatti. "Perché non provate? Nonna non ha problemi a mettere a disposizione il suo letto, vero nonna?" Mamma, presa in contropiede, si limita a fare spallucce. "Per provare come dici tu, bisogna che siamo d'accordo tutti e tre. Inoltre, la tua curiosità dice che avremmo da uno a tre spettatori. Io e Margie l'abbiamo fatto sempre in tre, qualche volta ci siamo trovati in ambienti multipli e non abbiamo avvertito disagi. Per Mario, non so: va bene che è il re dei professionisti del settore, ma non so se ha operato in ambienti pubblici e come sta ad esibizionismo." "Cazzo, ma tu fai un trattato anche su un rapporto sessuale ..." "... Ma assai particolare, se permetti." Per fortuna, Patrizia sembra all'angolo; in realtà, con uno scatto, si riprende e si rivolge me."Allora, grande innamorato e sublime amatore, che ne dici di fare l'amore con il tuo grande e meraviglioso amore, ma davanti a suo marito e accettando che lui la ami almeno quanto te?" Il mio imbarazzo è chiaro e mamma cerca di mediare. "Patrizia, non fare la bambina; qui sono in gioco sensibilità e sentimenti anche diversi ..."
All'improvviso sembra scattare Margie. "E no, diamine; poche ore fa ti ho detto che con Nicola tutto è limpido come abbiamo sentito, ti ho detto che il figlio sarà tuo a tutti gli effetti, con un grande sacrificio ed il consenso di Nicola. Ti ho anche precisato che, rispettando i tuoi impegni di lavoro, potrai venire a trovarmi a Roma e dormire nel nostro letto, io tu e mio marito, e che potremmo fare l'amore in tre. Non hai fatto nessuna obiezione. Forse che, alla prova dei fatti, hai paura e ti tiri indietro?" "Io paura? Ma che diavolo dici? Io faccio l'amore con te sulla cima dell'Everest, nella fossa delle Marianne, nel cesso della stazione. Io farei l'amore con te sempre e dovunque. Con Nicola? Un milione di volte si. Adesso sono stufo di passare per il cretino del paese. Nico, non so dirti quanta stima ho imparato ad avere di te. Mi dispiace che siamo partiti col piede sbagliato; ma, dopo averti conosciuto, posso dire con convinzione che forse hai sparato nel mucchio per stanarmi e metterci faccia a faccia. E sono felice che questo abbia aperto il rapporto. Ti giuro, amo Margie da sempre; e, lo confesso, sono cosciente di come possa essere indelicato dirlo al marito. Però credimi, sarei l'ultima persona al mondo che consiglierei come marito a qualsiasi donna mi sia minimamente cara. Io non tenterò mai, in nessun modo, di prendere il tuo posto. E se Margie me lo dovesse proporre, partirei per le Galapagos e farei perdere le mie tracce. Sono felice di dare un figlio a Margie e un nipote a mia madre; sono felice anche che, come mi hanno spiegato, il peso e la responsabilità ricadranno su una persona bella come sei tu, in tutte le sfaccettature. Mi piacerebbe continuare a fare l'amore con Margie, anche a Roma, sperando che funzioni il rapporto a tre. Per questo, anche, sono felice di provarci: non solo per soddisfare la solita curiosità di Patrizia, ma per capire se in futuro posso venire a Roma, chiedere ospitalità ai genitori di mio figlio e fare l'amore, sempre e solo alla grande spero, con il mio amore e con l'amore del mio amore." Il bacio che mi scocca Margie avrebbe fatto la felicità di tutta la parte maschile dell'umanità.
Ci trasferiamo in camera di mamma e si vede subito che Nicola è il meno a disagio di tutti: senza stare a pensarci un attimo, abbraccia forte Margie e la bacia con trasporto. Quasi si vede la lingua di luiche le mulina in bocca, la lecca, prende la lingua di lei, se la porta in bocca e la succhia come un piccolo cazzo. Lei è molto eccitata ed agita il ventre alla ricerca di un cazzo che non c'è; lui si avvede e rimedia afferrando a piena mano la figa da sopra il vestito. Si vede che conosce quel corpo a menadito perché in un attimo si sente lei gemere, farsi quasi più umida e rilassarsi di colpo: sto poco a vedere che ha avuto un primo orgasmo. E non abbiamo nemmeno cominciato. Quasi per rifarmi (ma di che, poi?) le sfilo la giacca del vestito e la sistemo sulla spalliera della sedia, infilo le mani tra i due corpi e sbottono la blusa, sgancio il reggiseno e lo sfilo via. Lui non ha perso un millimetro della posizione: si rivolge però al seno e abbassa la testa per impossessarsi di uno dei due capezzoli che sono punte di diamante su aureole piene a loro volta su mammelle mature, sode, quasi succose. Mi dedico alla gonna, la sgancio e la faccio scivolare lungo le autoreggenti: nel passaggio, accarezzo con voglia le cosce statuarie finché, un piede per volta, lei sgancia la gonna e io la ripongo sulla poltrona col resto. Sfilo poi le calze e il tanga: lei resta nuda davanti a noi due maschi vestiti di tuto punto. Mi libero a velocità supersonica degli abiti, che lancio per ogni dove, e sento immediatamente afferrarmi il cazzo. "Si...si ... Ora si ... Finalmente! Da quanto tempo vi aspettavo, insieme ... Siiiiiiii." Mi sa che gli orgasmi ora siano a flusso continuo. Spingo Margie sul letto e Nicola, attaccato ai suoi capezzoli, cade con lei; entro fra le sue cosce e le artiglio coi denti il clitoride: il leggero urlo è di piacere; sostituisco i denti con le labbra e succhio. "Vi prego, piano, mi succhiate l'anima, dalla figa e dal seno."
Rallentiamo entrambi, per darle tempo di godere; l'orgasmo la raggiunge in fretta ma con dolcezza. "Godo ... godo ... come godo, dappertutto. ... Mario, ti voglio dentro ... adesso ... voglio sentirti dentro fino al cuore ... quanto vi amo, quanto vi aaaaaamoooooooo. Non è possibile godere tanto." Mi infilo nella figa mentre sta godendo e il gemito diventa un urlo. "Quanto piacere! ... Nico, quanto piacere provo, con te che mi succhi l'anima e Mario che riempie fino al cuore. Nico, non mi hai mai potuto amare così tanto. E neanche tu, Mario, hai mai potuto dare tanto amore. Ti prego scopami anche, se ti va, e con tutto te stesso, ma non venire ancora. Voglio sentirti dentro in tutti i modi, poi devi sborrare, ma nell'utero." C'è qualcosa di sovrumano in quello che ci sta succedendo. Nicola si stacca dal seno, mi sposta un poco e comincia a leccare lei sull'inguine fin dove può. Manovro e la faccio rotolare su di me, tenendo il cazzo in figa; separo le natiche e lui coglie l'indicazione, appoggia il viso sul culo e comincia a leccare ano e vulva fino intorno alla radice del cazzo. Io resto fermo e pompo dal cuore sangue al cazzo per irrorarlo e farlo crescere. Nicola infila la lingua oltre lo sfintere; Margie geme senza sosta per il piacere interminabile e muove i muscoli della vagina per accarezzare il cazzo e stimolarlo. Temo che non resisterei ancora molto e li avviso. Ci fermiamo insieme. "Ti vorrei nel culo, adesso, ma come la prima volta, come mi aveva raccontato Patrizia." Mi sfilo dalla figa e, con mosse opportune, la riporto supina. Le allargo le gambe e mi porto le caviglie sul collo. Il cazzo stenta a entrare nel culo senza lubrificazione, lei geme ma mi incita a proseguire. Nicola si preoccupa. "Amore, ti sta facendo male?" "Sta zitto e succhiami la figa: il dolore sparirà. È meraviglioso sentirmi aprire così e guardarti mentre mi penetri. Adesso montami un poco, se ti dà piacere. Ma la sborrata la voglio nell'utero e deve essere da paradiso in terra."
Godo molto a scoparla nel culo che, in realtà, è assai più stretto di come avevo visto ieri sera. Quando avverto che sono al limite, sfilo il cazzo dal culo, cercando di essere il più delicato possibile, e lo infilo nella figa, strofinandolo sulla lingua di Nicola che la sta leccando. "Ti amo, Margie, ti amo da sempre e per sempre. Non voglio perderti. Non voglio rubare niente a nessuno. Io voglio amarti con tutto me stesso, io voglio fare l'amore con te ogni volta che mi sarà possibile; e voglio farlo in armonia con la vita, come in questo momento, con Nico che ti ama altrettanto, anzi di più perché ti ama anche attraverso di me. Amore, io sto per sborrare. Stavolta lo facciamo all'unisono per nostra scelta e sborreremo in tre, io tu e tuo marito." Il si urlato da Margie copre il mio ululato mentre le inondo di sborra l'utero e il gemito di gioia di Nicola quando ci sente godere all'unisono. Poi mi abbatto su di loro e per un po' è tutto nero. Poi mi riprendo e vedo che Nicola sta leccando con delicatezza il buco del culo. Chiedo spaventato. "Ma ti ho fatto male?" Lei scherza. "Perché mi sentivi urlare? Era orgasmo, non dolore. Di quello si preoccupa solo lui." E indica Nicola che cerca di spiegare. "Va bene essere innamorati, ma questo tuo amore ha anche una signora mazza e il modo in cui te l'ha infilata nel culo, senza lubrificare, non è stato dei più indolori. Concordo che è stato straordinario, ma la feritina c'è ed è da cazzo duro." E la bacia sulla bocca, ricambiato. Solo allora mi rendo conto che avevamo la claque che ci guardava e, se manca l'applauso, è però ben evidente la gioia partecipata. Mamma la esprime per tutte. "Ne ho ben viste di scene di sesso. Ma una così non la trovi neppure negli annali delle riviste più osé. Vi amo, davvero, tanto."
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Categorie: Incesti