Quello che vi sto per raccontare accadeva, per la prima volta, circa dieci anni fa, non avevo quindi ancora compiuto i quarant’anni e nonstante fossi già all’epoca esperimentata da un bel po’ di tempo, quello che lui andò a chiedermi mi lasciò un po’ perplessa. Era Dicembre, un freddo cane, rientravo dal lavoro, avevo appena finito una sessione fotografica con la Anna, una delle mie preferite. Tre ore di foto con la mia amica. Vederla, fotografarla per tre ore di seguito, vedere le sue forme, la sua peluria, avvicinarmi a lei, sentirle l’odore e toccarla con la scusa che la stavo aiutando a trovare la corretta postura ogni qualvolta doveva cambiare posizione, ero bagnata.
Poso la mia borsa e lancio un «Ciao amore, ci sei?» Di solito è lui che mi apre la porta accogliendomi nel nostro caloroso appartamento.
Io e Marco ci conoscevamo già da circa sei mesi, era fantastico, lo fu dall’inizio. Passionale, questo è il primo aggettivo che mi viene in mente; non troppo bello ma neanche brutto, con dei lineamenti faciali delicati che gli davano l’aria più’ da intellettuale che altro. Forse anche per questo che nei primi giorni che ci conoscevamo non mi sarei aspettata di certo di trovare dietro quella figura pacata un carattere cosi passionale ma soprattutto una personalità così kinky, tuttavia, non troppo, almeno non troppo per me.
«Ciao Vale sono in cucina.» Entro in cucina lanciando uno sguardo fuggitivo verso di lui, seduto su una sedia, e con stupore osservo sul tavolo un calice in vetro, pieno colmo di latte. Con indifferenza mi sgroviglio la sciarpa dal collo e distogliendo lo sguardo da lui gli chiedo ironicamente:

Racconto completo e foto solo in privato per i miei fan. Grazie.
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