CAPITOLO 9
LA PROPOSTA OSCENA
Per mettere in pratica la cosa c'era solo da proporlo a Valentina ma questo non si rivelò affatto un problema visto che ormai la nostra famiglia aveva raggiunto il massimo livello di depravazione.
***
Una sera sgattaiolai nella cameretta di mia sorella e la trovai distesa a pancia sotto, poggiata sui gomiti e con un libro sotto il muso. Non si era coperta perché faceva un caldo bestiale in quel periodo e indossava solo una canottiera molto leggera e delle mutandine striminzite.
In quella posizione metteva in risalto il suo culo grosso ma bello sodo su cui io mi fiondai subito iniziando a baciarglielo e ad affondare nel lungo solco tra le chiappe morbide, senza neanche salutarla.
Uhmmmm fratellone, sei bello allupato eh?, mi disse lei che si lasciava palpare e slinguare il culo senza scomporsi e né distogliere lo sguardo dal libro.
Cos'è? Niente scopata con mamma stasera? Scommetto che se la sta fottendo papà e tu sei rimasto fregato eh... Commentò sarcastica e un tantino velenosa.
Io mi inginocchiai sul letto e mi piegai dedicandomi al suo culo.
Mi limitai a risponderle mugugnando mentre le palpeggiavo le chiappe, gliele tenevo aperte e con la lingua le spennellavo il buco del culo, infilandocela pure dentro e poi succhiando goloso mentre il cazzo mi si induriva sempre più.
Mia sorella era sempre più strafiga, con un culo così morbido e sodo e due enormi tettone di 6^ misura ormai faceva impazzire tutti i ragazzi e i professori del liceo oltre che me e nostro padre. E anche nostra madre mi confessò che aveva una gran voglia di farsi una scopata lesbica con la figlia.
Io a quel punto avevo il cazzo in tiro, stavo inginocchiato sul letto tra le gambe di Valentina e la mia nerchia era così grossa che, non portando mutande, la cappella e mezza asta spuntavano fuori dai pantaloncini.
Mentre mia sorella continuava a leggere il suo libro io feci scendere la lingua dal buco del culetto fino alle labbra gonfie della sua fica e la infilai nello spacco che era già bello e impregnato del suo sapore. Iniziai a spennellare tra le sue labbra e lei lasciò di leggere e prese ad agitarsi e spingere con la schiena ed a mugolare.
Uhmmmm brutto porco schifoso..., mi sussurrò mentre ansimava, non dovrei nemmeno permetterti di starmi vicino! Ti scopi la mamma quando ti pare e piace e lei come la troia che è non si fa nessuno scrupolo a farsi sbattere dal figlio! E poi, quando non puoi andare da lei, ti presenti da me! Che coraggio che hai, stronzo! Uhmmmm...
Fece tutta sta lamentazione mentre io continuavo a infilarle la lingua nella fica e a spennellargliela. Era gelosa e offesa però godeva come una matta a farsi slinguare la passera. Io avevo il cazzo duro ed ero eccitato all'ennesima potenza, così alzai la testa dalle sue cosce e mi abbassai i pantaloncini, pronto a infilarglielo tutto nella fica. Lei dopo quella ramanzina lasciò cadere il libro sul pavimento, si girò a pancia sopra e allargò le cosce nel muto ma eloquente invito a farsi scopare senza alcun pudore.
Fai tante storie sorellina però ti piace il mio cazzo eh!, le dissi mostrando una certa soddisfazione, poi mi stesi su di lei e diressi il mio randello nello spacco della sua fica, che era bagnata, calda e accogliente.
Il mio cazzo duro si infilò senza problemi dentro mia sorella. Diedi una spinta decisa e lei sussultò. Provò piacere, si morse il labbro e si mise ad ansimare quando io mi misi a pomparle il cazzo nella fica.
Stantuffai dentro mia sorella per un bel po' mentre di tanto in tanto ci baciavamo sulle labbra e ci strusciavamo le lingue frugandoci avidi nella bocca, intanto le palpavo le tette e lei si avvinghiò stringendo le cosce attorno ai miei fianchi.
Vengo..., sussurrai, e lei quando vide che volevo scostarmi e sfilare il cazzo dalla sua passera irrigidì le gambe così da bloccarmi nella sua morsa.
Dentro fratellone, vienimi dentro... Voglio sentire la tua sborra che mi riempie! Ahhh sì sì sììì!!!
Accompagnò con una serie di "sì" le mie copiose spruzzate di sborra che le riempirono la pancia, poi allentò la stretta delle gambe ai miei fianchi, si rilasciò e si girò su un fianco. Io mi sistemai dietro di lei e l'abbracciai mentre ero turbato dal fatto che si fosse fatta sborrare nella fica. Non che la cosa mi dispiacesse, anzi, mi fece molto felice. La baciai sulla spalla e glielo dissi.
Non voglio che scopi con nostra madre. Puoi scopare con me quando vuoi, puoi riempirmi di sborra tutte le volte che vuoi, puoi fare di me la tua cagna..., rispose Valentina in un moto di languida gelosia, ...ma dovrò essere l'unica. L'unica!!! Concluse convinta.
E perché mai dovrei rinunciare a scopare con lei?, ribattei con indolenza. Dopotutto è una figa non male. Una MILF che fa drizzare l'uccello ad un sacco di maschi ed è una gran porcona..., aggiunsi compiaciuto. E poi è mia, nostra, madre e ogni maschio culla il desiderio segreto di fare sesso con la propria madre. Se ne parlava già nell'antica Grecia. E chissà che allora non fosse una pratica diffusa e per niente immorale. Affermai io atteggiandomi per un attimo a saputello.
Mia sorella restò in silenzio ed io incalzai proponendole invece di fare sesso noi tre. Le raccontai della nostra scopata e confessai di essermi fatto inculare dai suoi cazzi di gomma (lei sbalordì e mi fissò sconcertata ed eccitata) e le dissi che sia io che nostra madre eravamo molto intrigati dall'idea di fare una cosa a tre con lei.
Valentina non rispose subito, disse che ci doveva pensare, ma dall'espressione interessata che le vidi in volto capii che avrebbe finito per accettare. E questo accadde qualche giorno dopo.

CAPITOLO 10A
ORGIA INCESTUOSA IN UNA 'CALDISSIMA' SERA D'ESTATE!
Era una sera di fine luglio, era sul crepuscolo e sia io che Valentina stavamo in giardino.
Io non facevo un cazzo, oziavo annoiato sulla sdraio ed ogni tanto mi davo pacche sulle gambe per tentare di spiaccicare qualche fastidiosa zanzara. Mia sorella allungata sull'altra sdraio leggeva uno dei suoi soliti romanzi tascabili. Stava con le gambe allungate e i piedi incrociati, indossava un top di spugna che in pratica le copriva solo il seno lasciando scoperto sia il petto che la pancia e i morbidi fianchi e dei pantaloncini cortissimi che risaltavano ancora di più quello stacco di cosce lisce e tornite.
Naturalmente io mi ero eccitato ad osservarla e visto che nostro padre sarebbe stato fuori tutta la sera pensai che fosse proprio la serata adatta per quella piccola orgia che io e mamma avevamo progettato. Così mi alzai e andai in cucina dove nostra madre stava preparando per la cena. Mi misi dietro di lei spingendo col bacino, così da premere la mia erezione sul suo culo.
Mmmmhhh, mugolò lei. Ti va di fare il porco stasera eh... Non vuoi neanche mangiare prima?
Io mentre le premevo il cazzo tra le chiappe le sollevai il vestitino leggero e infilai la mano nelle mutande. Aveva la fica già gonfia e bagnata e allora commentai.
A quanto pare anche tu hai voglia di fare la porcella stasera..., e presi a sgrillettarle il clitoride e a massaggiarle le labbra. Lei reagì chinando languidamente il capo da un lato e mugolando dal piacere.
Tenendola abbracciata da dietro la portai davanti alla finestra e mentre la baciavo sul collo e le palpavo le tette feci segno verso Valentina distesa sulla sdraio e le sussurrai che era la serata perfetta per fare sesso tutti insieme. Lei fece una risatina poi girò la testa verso di me, mi mise una mano sulla nuca e si avvicinò sporgendo le labbra. Arrivò alle mie e ci baciammo con gusto. Lei mi infilò la lingua in bocca cercando la mia che non si fece pregare e rispose strusciandosi subito avidamente alla sua.
Vedrai che fica bella calda e succosa ha la tua Valentina..., dissi a mia madre che per tutta risposta mi fissò con una espressione raggiante e impaziente e mi confessò che non vedeva l'ora di scoprirlo.

MIA MADRE NON VEDE L'ORA DI LESBICARE CON SUA FIGLIA!
Ci organizzammo subito. Avevamo non più di un paio d'ore prima del rientro di nostro padre e non volevamo perdere altro tempo. Lasciammo stare la cena e mia madre preparò dei freschi frullati di frutta poi chiamò mia sorella invitandola ad entrare in casa.
La attese sulla soglia, la abbracciò ed entrarono insieme, con nostra madre che le teneva un braccio dietro la schiena e con la mano arrivava al fianco che le accarezzava languidamente.
Lei aveva una espressione ridente e golosa e ci scambiammo un'occhiata malandrina, Valentina invece era più intimidita ed agitata. Aveva intuito le nostre intenzioni e spostava velocemente gli occhi da me a nostra madre e viceversa mentre noi la guardavamo compiaciuti e carichi di libidine.
Oh ma che intenzioni avete?..., ci chiese confusa e rossa in faccia, poi fece una risatina nervosa e imbarazzata. Nostra madre tornò ad abbracciarla forte, accarezzandole la schiena e baciandola sulla guancia. Le mani poi scesero lentamente fino al fondoschiena e più giù ancora, fino a toccarle morbidamente il culo mentre, nello stesso tempo, i baci sulla guancia si fecero più languidi e da lì scese a baciarle il collo e prese a palparle il bel culo sodo.
Valentina non reagì a quei baci sempre più morbosi e a quelle carezze sempre più spinte; si lasciò coccolare da quelle attenzioni limitandosi a sorridere imbarazzata, poi nostra madre la fece accomodare sul divano, ci si sedette accanto, tornò ad accarezzarle stavolta i capelli mentre l'altra mano scorreva dolcemente sulla coscia, dal ginocchio fino al pube. Girò il viso della figlia verso il suo e le si avvicinò fino a baciarla.
Fu un momento eccitantissimo. Vidi mia madre e mia sorella che prima si baciarono teneramente sulle labbra poi presero a slinguarsi con sempre più passione.
Andarono avanti per un bel po' con le loro bocche che si toccavano, si staccavano e poi tornavano ad appiccicarsi, e le lingue che si contorcevano sfregandosi fra di loro.
Fu una scena fantastica; da arrapamento totale. Tanto che io, in piedi davanti a loro, mi infilai una mano nei bermuda e presi a smanettarmi il cazzo che in poco si fece un randello duro come il marmo.

LE LESBICHE DI CASA
Loro due continuarono a slinguarsi come due vere lesbiche in calore. Valentina restava più passiva ed assecondava il fare di nostra madre che le accarezzava adesso le tette, ed io vedevo quel sensuale palpeggio solo attraverso il muoversi delle dita sotto il tessuto della canottiera.
Palpava di gusto mia madre, e mia sorella ne godeva lasciandosi toccare e ricambiava limonando con passione nella bocca della madre. Mi avvicinai a loro, sporgendo il bacino per far capire che c'ero anche io e che volevo prendere parte al loro amplesso. Mia madre, senza smettere di slinguarsi con Valentina, allungò la mano fino ad infilarmela nei bermuda e prese a smanettarmi il cazzo. Si staccò poi dalla figlia per abbassarmi i boxer e quando il mio cazzo svettò fuori in tutti i suoi venticinque e passa cm lei commentò con un Oooooohhh di stupore per poi aggiungere: Caspita figlio mio hai sempre avuto una verga di tutto rispetto ma questa volta hai una proboscide favolosa! Vale, hai visto che cannone è spuntato fuori a tuo fratello?
Nel dirlo si girò verso la figlia e anche lei fissò sorpresa e ammirata il mio randello quando uscì dal bermuda.
Fratellone che cazzo!... Neanche io te lo avevo mai visto così enorme!
Eh, ci credo ... Risposi io. Sto per fare un'orgia con mia madre e mia sorella che sono due grandissime porche e già guardarvi fare le lesbiche mi ha caricato a mille, perciò non meravigliatevi se il mio cazzo è già carico! Dai, che ho una voglia matta di sfondarvi sia le fiche che i culoni!
Loro due risero di gusto a questa mia uscita, si guardarono e si scambiarono un'occhiata di intesa. Nostra madre poi con un'espressione raggiante e golosa disse: Dai Vale, allora che aspettiamo? Vediamo se questo enorme cazzo è davvero carico a pallettoni o se invece spara a salve! Si fecero un'altra fragorosa risata e tutte e due si sporsero in avanti. Arrivarono entrambe con la faccia al mio cazzo e presero a leccarmelo con gusto. La mia asta stava tesa e pulsante, puntava dritta in avanti ed avevo mia madre e mia sorella che ai due lati me la leccavano per tutta la sua lunghezza.
***
Era l'apoteosi del piacere sentirmi quelle due golose depravate che un po' mi solleticavano la mazza con dei colpetti con la punta della lingua e un po' la tiravano tutta fuori e la passavano per darmi delle vigorose slappate, dalla base fino alla cappella che dall'eccitazione si era ingrossata quanto un mandarino!
Io godevo all'ennesima potenza, chiusi gli occhi e mentre mugolavo di piacere poggiai le mani sulle loro teste che con una golosità da pazzi continuavano a dedicarsi al mio cazzo, leccandolo ed alternandosi a prenderlo in bocca ed a succhiarlo. Il loro lavoro di bocca e lingua era favoloso, tanto che dovetti poi sottrarmi a quella voracità perché altrimenti mi avrebbero portato ad un potente orgasmo troppo presto.
Mi ritrassi così piegandomi in avanti e levando il cazzo dalle loro avide bocche da depravate. Mi chinai portando la mia a toccare le loro e ci slinguammo tutti e tre per un bel po'. Nello stesso tempo prendemmo a palparci con voluttà. Le mie mani scorsero fameliche afferrando, tastando e strizzando le loro tette, che adesso pendevano oscene fuori dai vestiti, e poi infilando le dita nelle loro mutande e nelle fiche che trovai allagate e bollenti.
Entrambe erano belle calde e prontissime per una scopata ma di cazzo c'era soltanto il mio così feci cenno a mia madre di procurare l'altro bastone, visto che sapevo ne era ben provvista.
Lei salì in camera e tornò immediatamente con una stanga enorme. Un cazzone di gomma di oltre trenta cm lungo e con un diametro da proboscide di elefante!

Sia io che mia sorella al vedere quel mostro di gomma restammo a bocca aperta.
Cazzo mamma, ma tu hai il coraggio di farti scopare da una bestia così?!, chiedemmo sconcertati.
Ma sei una troia da record!!! Convenimmo io e Valentina, scambiandoci una occhiata, divertiti ed eccitati. Nostra madre ci guardò sorridendo maliziosa e con un'espressione birichina ci rassicurò sul fatto che ci saremmo divertiti anche noi.

QUANDO IL GIOCO SI FA... DURO!
Questa è roba per veri depravati..., ci disse accarezzando il suo cazzone di gomma nera da trenta e passa cm. E voi figli miei lo siete tanto quanto la vostra porca mammina. E tu (disse indicando me) puoi diventare una grandissima puttana quanto tua sorella. Adesso ti lecco per bene il buco del culo e poi vedrai che goduria fartelo sfondare da un cazzo nero come questo.

L'orgia continuò con me in piedi davanti al divano, Valentina che ci si era inginocchiata sopra e si era piegata in avanti ed io che la tenevo afferrata stretta dai fianchi e da dietro la scopavo nella fica. Nostra madre accanto a Valentina, con i piedi sul divano e le cosce spalancate che si infilava nella fica l'enorme cazzo che mi sembrava la nerchia di certi negri che vedevo nei giornaletti porno.
Senza alcun pudore quella porca di mamma si trapavana la fregna facendo avanti e indietro con quel fallo esagerato, e mugolava estasiata dal piacere. Anche mia sorella seguiva il mugolare di mamma. Vale sussultava ansante per i colpi che le assestavo nella fica, come uno stantuffo. Entravo deciso nella sua carne impregnata dei suoi umori ed ogni volta che infilavo il cazzo nello spacco della sua fica risuonava nel salotto, nel silenzio della sera, il ciac ciac degli schiaffetti del mio pube che sbatteva sulle sue chiappe.

Scopavo mia sorella con immenso piacere. Era una meraviglia vederla sussultare sotto di me, vederla nuda, con le sue morbide forme rotonde agitarsi e le grosse tette ballare. Mentre stantuffavo nella sua passera le ho afferrato le tette, le ho strizzate con avidità e le ho pizzicato i capezzoli stringendone la punta dura tra le dita. Lei gemeva e a sua volta si pizzicava le labbra con i denti ma non mi ha detto di smettere, anzi mi incitava a continuare sia a martoriarle le tette e i capezzoli che a sfondarle la fica con le bordate del mio cazzo.
Sììì dai così! Scopami... Scopami! Incalzava lei che aveva stretto le gambe attorno ai miei fianchi e mi spingeva a sé per sentire la mia mazza tutta dentro la sua passera.
Nostra madre intanto aveva smesso di farsi scopare dall'enorme cazzo di gomma. Lo aveva impregnato per bene dei suoi umori e si mise dietro di me pronta per infilarmelo nel culo, ma prima però c'era da preparare il mio buchetto. Si inginocchiò dietro di me e mentre io continuavo bellamente a fottere con mia sorella lei mi divaricò le natiche e ci piazzò la faccia, affondando la lingua nel buco e bagnandomelo ben bene, sputando dei copiosi fiotti di saliva e lubrificandomi l'ano con delle vigorose leccate.
Inutile dire che io ero al massimo dell'eccitazione. Sentire una lingua insinuarsi nel culo, morbida e bagnata, aumentò a dismisura la mia foia, e di conseguenza accentuai l'impeto con cui trapanavo nella fica di Valentina. Mia sorella, a sua volta, aumentava il tono degli ansimi e dei mugolii, testimoniando così tutto l'apprezzamento per l'ardore con cui la stavo scopando.
Poi fu la volta della inculata. Fu dolorosissimo sentire quel cazzo enorme entrarmi nel culo. Provai la netta sensazione che quell'arnese mi spaccasse tutto il didietro; la dolorosa sensazione che mi aprisse in due il culo sventrandolo lungo il solco delle natiche. Ed una volta entrato, man mano che guadagnava centimetri sembrava che mi lacerasse il retto eppure tanto era il dolore tanto era il piacere perverso che provavo, e ancora aumentai i colpi di bacino, urlando io per quel cazzone enorme e facendo urlare mia sorella per come presi a sfondarle la fica.
Nostra madre dunque continuò a fare avanti e indietro con quella mazza nera e nodosa tra le mani che io mi sentivo entrare e spaccarmi di dietro, fino negli intestini.

Ti piace eh troia? Ti piace che la tua mamma te lo metta nel culo come si fa alle puttane, vero? Mentre ti scopi la mia bambina, brutto porco pervertito!, incalzava lei con il tono roco dell'eccitazione.
Sì mi piace... Cazzo come mi piace..., rispondevo io sconquassato dal dolore e dal piacere insieme.
Vengooo..., sussurrai mentre svuotavo nella fica calda e fradicia di Valentina tutta la mia sborra. Sfilai poi l'asta dalla fregna di mia sorella che era piena adesso della mia sborrata. Così piena che dei fiotti bianchi e vischiosi uscirono dallo spacco fra le labbra e colarono giù lungo le cosce.
Quella cagna oscena di nostra madre allora si mise in ginocchio tra le gambe di Valentina e prese avidamente a leccare quelle cosce, lappando tutta la sborra che colava dalla fica della figlia. Una scena di depravazione totale ma capace di far montare una eccitazione pazzesca.
Mia sorella tolse dalle mani di nostra madre il cazzo grosso e nero che mi aveva sfondato il culo. Era tutto imbrattato dalla mia sborra anale e dagli umori della fica di mamma e mia sorella si mise a leccare con vero gusto quella mazza, poi la insalivò per bene e quindi chiese a nostra madre di scoparla con quel cazzo mostruoso come aveva fatto con me. Lei naturalmente accettò, fece stendere Valentina sul divano e anche lei si sistemò lì sopra mettendosi carponi, davanti alle cosce spalancate della figlia, tutta intenta a ficcarle quel cazzo enorme nella fica.

CAPITOLO 10B
L'ORGIA CONTINUA IN TUTTA LA SUA OSCENITA'
Prese ad agitarsi tutta muovendo le braccia per sfondargliela. Io, rilasciato in un angolo del divano, mi vidi davanti quel culo grosso con due chiappe morbide che ballavano oscene. Teneva le cosce leggermente divaricate e sotto il solco profondo del culo vedevo lo spacco osceno della fica, gonfia e slabbrata. Vidi gli umori che colavano e tutto un cespuglio di peli attorno e mi salì di nuovo una eccitazione pazzesca. Così afferrai mia madre per le morbide maniglie dei fianchi e la tirai verso di me che intanto mi ero sistemato col cazzo dritto e puntato in avanti. Mi puntellai sul ginocchio piegato sul divano e mentre tenevo ferma mia madre per i fianchi spinsi con il bacino e infilai il cazzo nella sua fica calda e allagata.
Un gemito di piacere da parte sua indicò quanto gradisse quella entrata, che commentò con altri mugolii e dicendo: mmmhhh oh sì figliolo che bello il tuo cazzo... Mmm scopati la tua mammina che è una gran porca siii!...
Io spingevo con forza col bacino per sbatterle la mia nerchia nella fregna; lei si dimenava furiosa ed arrapatissima, sia perché doveva stantuffare il cazzo finto nella fica di Valentina e sia perché le piaceva da impazzire buttarsi con il suo culone contro il mio cazzo per farselo entrare tutto.
Come un'ossessa e una indiavolata sbatteva contro il mio pube e le mie palle finivano per strusciarsi contro le sue cosce.
Era fantastico. Fu una scopata fenomenale e naturalmente non rinunciai ad afferrarle le mammelle che pendevano e ballavano oscene e le palpai per tutto il tempo. Sentii i due capezzoli duri ed enormi e mi divertii a pizzicarli, poi, mentre la scopavo da dietro, feci scendere una mano dalle tette e le sfregai per bene il clitoride facendole accentuare i gemiti e gli ansimi della goduria. Anche mia sorella partecipò alla cosa, e mentre nostra madre le sfondava la fica con il cazzo di gomma Valentina prese a slinguarle in bocca ed io sentii il suono umido avido e sensuale delle loro lingue che si strusciavano fameliche.
***
Mia madre e mia sorella si baciarono a lungo limonando oscenamente e senza ritegno mentre io palpavo voglioso le loro grosse tette che si strusciavano morbide e avvinghiato da dietro a mia madre continuavo imperterrito a fotterla stantuffandole il mio cazzo nella fica.
Oooh sììì amore di mamma scopami... Dai sì così, fammelo sentire tutto... Tutto sììì così... Tutto nella fica! Voglio il tuo bel cazzone tutto dentro... Fino alle palle! Ooooh sì... Sfondami!!!, urlava incitandomi.
Io la accontentai scopandola come mai prima. Accompagnai i colpi di cazzo nella sua fica insultandola nei modi peggiori. Insulti che però non facevano che eccitare ancora di più la troia che a quel punto era così infoiata che, con la voce roca per il godimento, mi ordinò di spingere al massimo fino a sborrarle dentro.
Riempimi di sborra amore! La voglio tutta dentro la tua sborra... Tutta! Riempimi tutto lo stomaco col tuo seme!
E quando svuotai i coglioni dentro di lei liberò un urlo di piacere e soddisfazione.
Aaahhh siiii! Riempimi... Così! Ti piace allagare di sborra la tua mamma eh brutto porcone! Mmmhhh piace anche a me sentirmi la pancia riempita dalla tua crema bella calda, amore mio...
Poi si rivolse a mia sorella.
Vale mettiamoci a sessantanove e leccami la sborra di tuo fratello che mi cola dalla fica, dai su amore...

UN SESSANTANOVE MADRE/FIGLIA!
Vale ubbidisce prontamente cambiando posizione ed in breve si ritrovano in lungo sul divano, nostra madre stesa sotto e mia sorella sopra di lei.
Vale allarga le cosce e offre la fica alla bocca di nostra madre e intanto affonda la sua bocca nella fica di mamma, e si mette a leccare e lappare golosa tutta la mia sborra e gli umori colanti dalla scopata.
Si accarezzano e slinguano un bel po' l'una nella fica dell'altra. Affondano con ardore e golosità, penetrandosi a vicenda con le dita e leccandosi voluttuose. Entrambe poi si muovono sinuose. Inarcano la schiena, affondano le dita nelle natiche e mugolano per il piacere.
I loro movimenti sensuali si fanno via via più incalzanti approssimandosi l'orgasmo, e quando arriva lanciano un urlo languido e di soddisfazione per il godimento raggiunto. Poi si calmano prendendo ad accarezzarsi lentamente e dolcemente.
Entrambe cingono il bacino che hanno davanti alla faccia, lo abbracciano e baciano languidamente e fanno scorrere la lingua dalla fica alle chiappe.
Io osservo il loro lesbicare, sembrano due gatte in calore. Si accarezzano, si baciano e si leccano a vicenda le parti intime. È una scena eccitantissima e la osservo compiaciuto e soddisfatto. Sono orgoglioso e felice di coccolarmi con gli occhi queste due femmine bellissime e meravigliosamente porche e arrapate che ho la fortuna di avere in famiglia.
Mia madre è una MILF desiderata da ogni uomo, mentre mia sorella cresce sempre di più in bellezza e fa girare la testa ad ogni ragazzo, però sono più che certo che con nessuno riuscirà a darsi come riesce con me.
Continuo a menarmi l'uccello mentre le guardo leccarsi in quel lascivo e osceno sessantanove, poi mi alzo e mi avvicino loro e dando delle decise scappellate schizzo sui loro corpi nudi i fiotti vischiosi e bianchi della mia ennesima sborrata, e loro la leccano e ingoiano accompagnandola con mugolii di gusto.
Restiamo poi tutti e tre a riposare sul divano. Ci accarezziamo dolcemente, ci scambiamo languidi baci dandoci golose lappate con le lingue che ci infiliamo in bocca e ridiamo beati e contenti di questa torbida, oscena, abominevole ma irrinunciabile complicità.
Siamo tutti e tre felici di questo ménage e, accarezzandomi con vanità il randello, sfido scherzosamente loro due a trovare un cazzo più grosso di quello.
Non barate però, quello dei cavalli non vale! Dico scatenando una loro fragorosa risata.
Ah non vale? Peccato... Non sarebbe male provare anche quello di un bello stallone. Non trovi Valentina?, dice nostra madre strizzando l'occhio alla figlia, poi aggiunge, molto maliziosamente, rivolgendosi a me: Guarda caro che dovremmo organizzare una visita al maneggio. Mi stuzzica proprio la fantasia di confrontare il tuo cazzo con quello di un cavallo! Ahahahah!
Sì certo mamma..., interviene Valentina. Ricordo che tu e papà ci portaste lì quando eravamo piccoli. Mi divertii tanto a girare in tondo per il recinto in groppa ad un bel cavallo pezzato! Certo che adesso sarei molto più interessata a giocare con i grossi attributi che stanno sotto, e non in groppa!!!
E giù altre maliziosissime risate scambiandosi occhiate complici e perverse.
Comunque, amore mio... Conclude nostra madre. Con quel cazzo che ti ritrovi tu non ho più bisogno di ricorrere a zio Carlo per farmi una bella scopata come si deve, visto che vostro padre non scopa più come una volta.
Uhmmmm zio Carlo... Fa Valentina. Mi avete fatto venire la curiosità di provare il suo cazzo...
Oh prego fallo pure quando vuoi. La invita nostra madre. Però visto che hai provato il cazzo di tuo fratello sappi che non devi illuderti di trovarne di più grossi. Insomma figlia mia credimi, abbiamo il meglio proprio sotto il naso e dobbiamo approfittarne.
E così dicendo si scambiano l'ennesima occhiata complice e maliziosa e, tutt'e due, dirigono lo sguardo sul mio cazzo che quelle battute e quelle occhiate golose e porche hanno fatto rinvigorire e tornare duro... ;-)

FINE
(per commenti: pensieriosceni@yahoo.it)
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