Una zia carissima più che settantenne, è rimasta vedova e, per non restare sola, è venuta a vivere nelle vicinanze.
Zia Pina è sempre stata la mia preferita fin da bambino e, anche se ci vedevamo pochissimo, ho conservato con lei un ottimo rapporto, vista la vicinanza, cominciai a frequentarla spesso, quasi tutti i giorni passavo a trovarla e passavamo dei bellissimi momenti.
Un pomeriggio, nel suo bagno, vidi appeso un clistere il che risvegliò la mia curiosità e non solo!!
Le chiesi se non stesse bene e lei mi rispose che alla sua età aveva qualche problema, purtroppo qui non conosceva ancora nessuno che potesse aiutarla, con mia grande sorpresa accettò subito senza farsi troppi problemi.
In poche parole prendemmo appuntamento per l’indomani.
Arrivai a casa sua ancora incredulo, eccitato come un ragazzino al suo primo appuntamento galante, cosa strana per me, ero persino imbarazzato e senza parole.
Zia Pina capì tutto al volo e mi mise subito a mio agio, prima parlando del più e del meno e poi scherzando sulla sua età e aspetto fisico.
Era già in vestaglia e sotto aveva solo una leggera camicia da notte che nascondeva pochissimo, anche se asciutta, aveva ancora un bel fisico, con un buon tono muscolare, la pelle liscia ed un poco rugosa.
Entrammo in bagno, lei continuava a parlare, io con un nodo allo stomaco, si tolse la vestaglia e, curvandosi sulla vasca, alzò la camicia da notte ai fianchi scoprendo un culo magro ma rotondo, le chiappe solo leggermente inflaccidite.
Ben curva, le gambe aperte, mi offrì l’inaspettata visione del suo sesso depilato, le labbra un po’ lunghe penzolanti, leggermente socchiuse su di un interno roseo e luccicante.... era già eccitata!
Seguendo le sue istruzioni intinsi il dito nel vasetto di crema poi, con una mano le aprii le chiappe, scoprendo un buco scuro, molto frastagliato, appoggiai il dito sentendolo subito cedere alla pressione, lo infilai senza sforzo alcuno, accolto dal suo sospiro e da una stretta del suo sfintere.
Avrei voluto lavorarmela per benino ma mi limitai non sapendo ancora fino a dove avrei potuto spingermi.
L’erezione, nei pantaloni, cominciava a darmi fastidio.
Passai poi ad introdurre la cannula che era più grossa delle normali che conoscevo.
Mi chiese di infilarla tutta fino in fondo e poi aprii l’acqua, sospirava, mi chiese di massaggiarle il ventre, cosa che feci delicatamente.
Sentivo con le dita la pressione dell’acqua che entrava, un paio di minuti e l’aveva presa tutta, sfilai la cannula, la sua fica evidentemente bagnata.
Con discrezione la lasciai sola, dovetti farmi forza per non masturbarmi immediatamente.
Quando tornò non si era rimessa la vestaglia e i capezzoli spingevano induriti la stoffa della camicia da notte. si sedette accanto a me, ringraziandomi e dicendo che ero strato bravissimo.
Allora le confessai che anch’io avevo spesso bisogno del clistere e, recitando bene la parte del timido che si vergognava le chiesi se avesse voluto farmene uno.
Naturalmente acconsentì, gli occhi lucidi di eccitazione, dicendo che me aveva già fatti tanti da piccolo.
Andò di corsa a preparare, chiamandomi appena fu pronta, andai in bagno abbassai pantaloni e mutande, curvandomi sulla vasca, ma lei me li fece togliere completamente in modo da poter divaricare per bene le gambe. In quella posizione la mia erezione non poteva più essere nascosta, lei la ignorò fino a che mi infilò delicatamente il dito, lentamente ma tutto a fondo, muovendolo in un delizioso ditalino anale.
Solo allora commentò che anche quando ero piccolo mi tirava sempre il pisellino e con l’altra mano me lo sfiorò, prima appena appena, per poi accarezzarlo in una masturbazione leggera.
Il sogno della mia vita si stava avverando, la mano di una donna mi stringeva il cazzo mentre il mio ventre si gonfiava di liquido tiepido, venni quasi subito, spruzzando con forza, accompagnato dalle sue parole suadenti.
Rientrato dal bagno, ancora mezzo nudo, mi sentivo ridicolo in camicia con scarpe e calzini, lei era sempre in camicia da notte, sul divano, mi fece segno di sedermi accanto a lei.
Parlammo per molto tempo, lei mi confidò che suo marito aveva un debole per i clisteri e l’aveva iniziata alla pratica fin da subito dopo sposati, io le raccontai della mia vita alla ricerca di qualcuno come lei.
Di punto in bianco mi chiese se amavo i rapporti anali, come no!! Sono sempre stato un gran cultore del culo.
Mi invitò a seguirla in camera dove mi fece spogliare del tutto. Da un cassetto estrasse l’attrezzo: un cazzo di gomma munito di cinghie, me lo mostrò dicendomi che mio zio lo apprezzava moltissimo, soprattutto dopo un bel clistere.
Si tolse la camicia da notte e mi chiese di aiutarla con le cinghie, ero di nuovo eccitatissimo: vederla nuda, il seno moscio con i lunghi capezzoli duri, la fica dalle lunghe labbra completamente depilata.
Mentre le stringevo le cinghie tremavo di anticipazione, immaginando il cazzo che tra poco mi avrebbe trapanato.
Mi fece inginocchiare sul letto proibendomi di masturbarmi, poi, apertomi le chiappe al massimo, con le mani, sentii la sua lingua lambirmi il buco, leccare, premere. Mugolavo come un cane. Poi la presenza dura della cappella di gomma, le sue mani sui miei fianchi, la spinta... mi rilassai e spinsi anch’io lasciando che il mio buco si aprisse per accogliere il dildo.
Non potei fare a meno di gemere di piacere, non proprio come un cazzo vero, ma piacevolissimo.
Zia Pina continuava a parlare, infilandomelo a fondo con un colpetto finale che, diceva, le faceva vibrare il clito procurandole un forte piacere.
Senza pensare portai parecchie volte la mano al mio cazzo talmente gonfio che avevo paura esplodesse ma lei mi fermava dicendo di aspettare, aumentò un poco il ritmo poi, improvvisamente, si staccò rovesciandosi sul letto a gambe alzate, ordinandomi di incularla subito, con forza, infoiatissimo le saltai letteralmente addosso, le acchiappai le gambe spingendole ancora più in alto e senza pensarci due volte puntai la cappella sul suo buco scuro e spinsi.
Bella aperta e bagnata dei succhi che le colavano dalla fica, mi ricevette senza nessuno sforzo.
La inculavo con forza, a fondo mentre lei si masturbava il cazzo di gomma sbattendolo e sfregandolo con forza per continuare a stimolarsi il grilletto.
Non parlavamo neanche più coerentemente, solo parole senza senso, urla, gemiti ed infine ruggiti.
Ruggiti che accompagnarono l’orgasmo più potente che avessi mai avuto, sborrai a fiume come mai in vita mia mentre anche lei era sconvolta da una serie di orgasmi a catena.
Oggi purtroppo la zia non c’è più e non posso più ricreare situazioni così eccitanti, a meno che non riesca a trovare una signora che voglia diventare prima di tutto mia amica per dividere viaggi e vacanze e poi provare a ricreare insieme situazioni così intriganti per entrambi.
Sarà possibile?
Io ci spero sempre ed aspetto commenti o proposte, mi potete inviare un’email: lap69@tiscali.it per corrispondenza e scambi di sogni e desideri.
Io continuo a sognare ma vi aspetto e chissà…..
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Aggiunto: 5 anni fa
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Feticismo
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