Vi avevo lasciato con chi avesse fatto la prima carezza..
Non posso dirlo, non lo ricordo, pero ricordo bene quello che facemmo.
Ma andiamo con ordine, ritorniamo ad un’ attimo prima.
Chiacchierammo del più e del meno,ostentando una tranquillità che in realtà era estranea ad entrambe.
Cinzia voleva comunicarmi qualcosa.
Ma probabilmente non trovò il coraggio e invece.
"Liana, hai mai avuto voglia, sì insomma, hai mai provato attrazione per una donna?"
I miei occhi rimasero per qualche secondo inchiodati a quelli di Cinzia senza riuscire ad esprimere altro che sorpresa ed un fortissimo imbarazzo.
"Beh! che discorsi fai ,insomma, io sono etero, lo sai!
Mi maledissi nello stesso istante in cui terminai di parlare.
Che cosa diavolo mi era saltato in mente?
Perché una risposta così acida,così stupida,cosi cattiva?
Mia sorella cercò di mascherare il forte imbarazzo che provava.
Sicuramente si stava chiedendo che fine avessero fatto la schiettezza, la complicità che sempre ci aveva unite.
"Scusami Liana non volevo farti innervosire"
La voce di Cinzia era bassa e timida quasi volesse scusarsi,fu come una secchiata di acqua gelida in pieno volto per me.
"Mio Dio Cinzia,che stiamo facendo? siamo ridicole!".
Scoppiammo in una fragorosa risata,godendoci quel momento di inaspettato riavvicinamento.
Cinzia era a conoscenza delle mie fantasie per le ragazze,anche se non ne avevamo mai parlato direttamente.
Sapeva che frequentavo e preferivo i ragazzi..
Sapeva che non vedevo l’ora di perdere la verginità, ma sapeva anche che l’avrei persa donandomi ad un uomo maturo.
Ho sempre dichiarato di essere etera.
Aveva paura di equivocare.
Quello che c’era stato fra di noi, non la autorizzava a credere che mi piacesse fare all’amore con le donne.
Mi sono trovata a fantasticare su come dovesse essere, trovarsi tra le braccia di una ragazza con quelle tendenze, viverne le voglie e le fantasie,scoprirne i segreti più intimi,farsi trasportare da lei emotivamente e fisicamente.
Più di una volta mi ero chiesta se le tenerezze che ci scambiavano sempre più spesso,fossero un modo di mia sorella per mettermi alla prova.
Non aveva avuto nessuna storia con ragazzi, dopo quella maledetta notte dello stupro.
Fui io a riprendere la conversazione.
"Ok, Cinzia ricominciamo vuoi?”
“si ti prego”.
“allora! behª sì”.
Facevo fatica a dire quello che pensavo, non volevo offenderla o addirittura farla scappare.
Tanto che con la sua proverbiale schiettezza.
“non aver paura dimmi sinceramente quello che pensi sul problema delle ragazze lesbiche”.
“se devo essere sicera non mi sono mai posta il problema,non ho mai pensato che una ragazza potesse amare una persona del suo stesso sesso, si a volte mi è capitato di fare qualche fantasia o pensieri cosidetti proibiti su alcune ragazze particolarmente belle o meglio intriganti, però non ci ho mai fatto caso più di tanto e le situazioni non sono mai state tali da permettere che quei pensieri potessero realizzarsi, insomma, non mi sono mai posta seriamente il problema,certo la curiosità c'è e tanta .ma come tu sai principalmente vado a caccia di ragazzi, le ragazze sono una fantasia,(non potevo ancora immaginare cosa mi riservava un prossimo futuro) ma Cinzia cosa vuoi farmi capire? hai avuto una storia con una ragazza?"
Tirai un lungo sospiro di sollievo, avevo gettato fuori tutto senza nemmeno respirare e in più avevo gettato una domanda che aspettava una sincera risposta.
Ora scrutavo il suo viso, la sua reazione.
Cinzia mi sorrise con un'espressione che da sola valeva più di mille risposte.
Per un istante sentìi un brivido salire lungo la schiena.
Qualcosa mi diceva che mi avrebbe fatto una rivelazione che poteva sconvolgermi.
Nemmeno lontanamente stavo capendo che stava per rivelarmi una cosa per lei vitale, voleva farmi partecipe del suo segreto.
Siceramente in quel momento pensavo volesse far l’amore con me,ma non trovava il coraggio di farlo.
Ero d’accordo, ci stavo, non avevo nulla in contrario,desideravo fare questa questa prima esperienza totale (i toccamenti li avevo giá conosciuti).
Non capivo tutti quei discorsi,cosa significavano..
L'unica cosa che desideravo era di toglierci gli accappatoi e buttarci sul letto..
Lei invece esitava, temporeggiava, continuava a rimandare.
Quanta ignoranza e cattiveria da parte mia.
Quanto pazienza ha avuto Cinzia.
Aveva capito che non stavo ricevendo il messaggio che voleva inviarmi.
Perciò prese, come si dice ”il toro per le corna” nel mio caso “una mucca”..
Ma andiamo con ordine.
Cercai di mascherarlo come meglio potevo..
“Liana,sono lesbica, ho provato in tutti i modi,ma non c’è la faccio a sopportare un ‘uomo, li odio, ho una donna che mi ama, ed anch’io la amo”..
A questa frase reagii in un modo che nemmeno io mi aspettavo…
"Cinzia! ma perché non me lo hai mai detto!!!! Non ti fidavi di me??? dai voglio che mi racconti tutto, beh! Vabbè ,quasi tutto, voglio sapere, com'è?"...
Cinzia mi interrogò con gli occhi, fingendo di non capire.
“No tranquilla non voglio sapere chi è, almeno se non lo vuoi tu,
“allora cosa vuoi sapere?”
"Ma dai che hai capito, dimmi com'è con una donna, la baci come ci siamo baciate noi? la tocchi? che effetto ti fa, toccare una donna più grande di te?"..
Cinzia continuava a guardarmi in un modo strano.
“chi ti ha detto che è più vecchia di me?”
“nessuno l’ho pensato io”
“Liana hai capito cosa ho detto?”..
“si ho capito”..
“hai capito bene quello che ho detto?”..
“certo che ho capito bene non sono sorda”..
“hai capito che sono lesbica e niente altro?”..
“ho capito.. ho capito”.
“sei sicura di voler sapere tutto?”
“certo che lo voglio e poi un’altra cosa, chi sa che sei lesbica?”..
“zia e ora tu”..
“zia? Quale zia ,Susanna o Carla “.
“Carla ,se lo sapesse zia Susanna apriti cielo”
“strano che zia Carla non mi abbia detto nulla”
“l’avevo fatta giurare che non ti avrebbe mai detto nulla dovevo essere io a farlo”..
”va bene ma ora raccontami”..
"Beh è diverso ovvio! non è nemmeno paragonabile ad un ragazzo, ma parlo per me sia chiaro”..
“capisco,no meglio, cerco di capire”.
“ va bene,vediamo se riesco a spigarmi, sai qual è la cosa più bella? baciarla come ho fatto con te poco fa, toccarla, insomma, pensa a quando baci un ragazzo sul collo e poi…”
“mai fatto,ti ricordo che sono ancora vergine in tutti i sensi”.
Non volevo ancora raccontarle di quello che avevo già fatto con un paio di ragazzi, parlo di toccamenti,palpate,leccate e qualche pompino per niente entusiasmante.
“già la mia adorata verginella,ma lasciami continuare”
Ma immediatamente fece una domanda che pensai aver capito male.
"Vuoi provare?".
Ascoltai sorpresa quelle parole..
Incerta se fossero state soltanto il frutto della mia fantasia o se Cinzia le avesse realmente pronunciate.
“stai parlando seriamente”..
"Dico sul serio Liana vuoi provare?"
Mi accarezzò su una guancia.
Adoravo essere coccolata come una bambina chiusi gli occhi abbandonandosi a quel breve e piacevole momento.
"Liana?"
"Eh? Sì... Cinzia ma provare cosa?"
“Vuoi provare a baciarmi sul collo? così per vedere com'è”.
"Cinzia ma sei sicura? “
"Non essere sciocca Liana è solo un piccolo bacio che male c'è, guarda che questo non fa di te una lesbica?.
Mi avvicinai con una lentezza quasi esasperante al collo di Cinzia.
Combattuta tra la voglia di "assaggiarla" e una specie di blocco psicologico che mi impediva di soddisfare la curiosità.
Lo avevo già fatto, ma questa volta sentivo che era una cosa nuova.
Non era un gioco infantile fra sorelle..
Quello che stavo per fare mi avrebbe aperto una nuova porta per quanto riguardava il pianeta sesso.
Dio mio, quante esperienze stavo facendo in quel periodo..
Ma lasciamo perdere i miei pensieri, torniamo alla realtà.
La sfiorai appena con le labbra chiuse nell'incavo tra il collo e la spalla.
Lasciando sulla pelle di Cinzia una traccia di saliva.
"Oddio Cinzia scusa! ti ho bagnata! che scema che sono... "
Mi accarezzò i capelli.
"Non preoccuparti piccola, non ti fermare.".
Non ti fermare erano le parole che usavano i ragazzi, quando facevo a loro un pompino....
Sembrò che ci fosse un che di perverso in questa associazione di idee, ma fu una spinta in più per continuare.
Ritornai sulla traccia appiccicosa della saliva.
Da lì mi spostai lentamente verso l'orecchio di Cinzia.
Arrivai all'altezza del ciondolo dell' orecchino.
La tentazione di giocarci fu troppo forte .
La sentii gemere impercettibilmente nel momento in cui la lingua le sfiorò il lobo, mentre giocavo muovendo il cerchietto metallico nel foro dell' orecchio.
La pelle era salata di sudore ed acida di profumo,eppure il sapore era tutt'altro che sgradevole sulla lingua.
Cinzia si muoveva sul letto, come se cercasse di raggiungere il mio corpo .
Ma qualcosa glielo impediva.
Proprio nel tentativo di liberarsi da quelle invisibili catene le sue labbra si trovarono vicinissime al mio volto .
Mi fermo, le emozioni sono troppo forti, le dita non vogliono continuare a digitare, desiderano scendere laggiù, dove una palpitante conchiglia brama il loro tocco, troppo eccitata al ricordo di quei giorni, anche se sono passati parecchi anni.
Alla prossima puntata, vi voglio bene.
… continua ..