“Be’, a casa mia ho uno specchio bello grande… :)”
Mi chiede di incontrarci a Milano, a una fermata della metropolitana e poi di andare a casa sua. Istintivamente, accetto.
Passiamo attraverso il portone, salendo poi varie rampe di scale, fino a una ringhiera, percorrendola fino in fondo e arrivando davanti alla porta del suo appartamento. Sento i miei battiti aumentare, al pensiero di ciò che avremmo fatto di lì a poco: un misto di timore ed eccitazione.
Entriamo, attraversiamo la cucina, un piccolo corridoio col bagno sulla destra e un grande specchio sulla sinistra. Arriviamo in camera da letto. Mi offre da bere e chiedo un bicchiere d’acqua. Ammiro la vista sulla Darsena e i Navigli dalla finestra.
Ci mettiamo a parlare del più e del meno, un po’ imbarazzati, aspettando che uno dei due facesse la prima mossa. Alla fine, lui mi accarezza un braccio e mi attira a sé, baciandomi. Ha le labbra morbide e piene. Esplora la mia bocca con crescente desiderio, ora il suo abbraccio si stringe.
Si stacca per sollevarmi il maglione e togliermelo, poi spinge sul letto e mi fa sdraiare. Si toglie la camicia e ammiro il suo fisico snello. Mi fa allargare le gambe e si posiziona tra di esse, baciandomi il collo e risalendo verso la bocca. Intanto mi strofina la sua erezione lì in mezzo in maniera decisa.
Interrompe un bacio per sussurrarmi a fior di labbra: “Da quanto non lo sentivi così? Ti piace? Dimmelo.”
“Sì, mi piace…”
Mi abbassa il reggiseno e mi lecca prima un seno, poi l’altro, arrivando lentamente ai capezzoli, mordicchiandoli. Comincio a gemere.
“Fammi vedere come prendi l’iniziativa”, dice.
Lo faccio sdraiare e mi metto a cavalcioni sopra di lui. Lo bacio profondamente e a lungo, le nostre lingue danzano nelle nostre bocche. Scendo sul suo collo, leccandolo. Poi sul petto, la mia lingua circonda i suoi capezzoli.
“Sì, così mi fai eccitare, brava. Vieni, andiamo davanti allo specchio” ansima.
Mi prende per mano, poi mi mette davanti a lui. “Guardami mentre ti bacio il collo.”
Osservo i nostri riflessi, mentre me lo bacia, per poi scendere sulla spalla, mordendola.
“Sentiamo quanto sei bagnata.”
Mi slaccia la cintura, apre il bottone dei jeans, tira giù la cerniera, sempre guardandomi nello specchio. Mi bacia la schiena, infilando la mano nelle mutandine, infilandomi subito un dito dentro.
“Sei così bagnata…mi senti contro il tuo sedere?” Annuisco, troppo presa dai movimenti della sua mano. Mi spinge contro il muro, tenendomi ferma la testa con una mano e continuando a stimolarmi con l’altra.
“Vorresti sentire la mia bocca lì in basso? Dimmelo.”
“Sì, voglio sentire la tua bocca…la tua lingua…”
Estrae la mano dalle mie mutandine e mi fa assaggiare il mio sapore sulle sue dita. Le lecco avidamente, succhiandole, guardandolo negli occhi.
Mi riaccompagna verso il letto e con una spinta mi fa sdraiare. Mi sfila i jeans, mi afferra una gamba e ne percorre l’interno con la lingua, dal ginocchio fino all’inguine. Poi mi bacia appena sopra le mutandine, sfilandomele subito dopo. Risale fino alle mie labbra e dice: “Dimmi cosa vuoi che ti faccia.”
Lo guardo negli occhi e dico: “Leccamela.”
“Ok, ma spingimi tu la testa verso il basso.”
Affondo le mie dita nei suoi capelli e lo guido verso l’apertura umida tra le mie cosce. La sua lingua scorre dal dall’alto verso il basso, lentamente, per poi risalire e soffermarsi sul clitoride. Poi comincia a scrivere l’alfabeto con la sua lingua, strappandomi gemiti sempre più intensi, le mie mani che accarezzano la sua testa. Poi mi infila dentro due dita, muovendole velocemente, mentre mi succhia il clitoride. Comincio a perdere il controllo, gridando di piacere.
Si stacca improvvisamente, facendomi sedere e posizionandomi il suo membro avvolto dai boxer davanti al viso. Comincio a baciarlo da sopra il tessuto, facendogli assaporare e desiderare il calore della mia bocca attorno al suo sesso già durissimo.
“Non resisto più, prendimelo in bocca.” Gli sfilo i boxer e lo percorro con la lingua dalla base fino alla punta. “Guardami mentre lo fai.”
Lo guardo in viso, mentre con una mano gli massaggio le palle, con l’altra lo afferro saldamente, cominciando a segarlo. La mia lingua si muove veloce sulla cappella.
“Oh, sì, così, brava…”
Poi lo accolgo finalmente nella mia bocca, inumidendolo tutto di saliva, muovendola ritmicamente assieme alla mano. Improvvisamente, lo prendo dentro tutto, sentendo la punta pulsare contro la mia gola. “Ahhhh…” geme forte. Mi afferra i capelli, scostandomeli dal viso e comincia a darmi lui il ritmo.
Inizio a succhiare forte, ma lui dopo poco si ferma.
“Aspetta, così mi farai venire in fretta…dio, quanto sei brava…ora però fammi vedere come ti tocchi: masturbati davanti a me.”
Mi sdraio davanti a lui e con le dita disegno dei cerchi sulle grandi labbra, per poi concentrarmi sul clitoride. Nel mentre, lo guardo mentre si masturba a sua volta. I nostri respiri si fanno più affannosi, stiamo entrambi gradualmente perdendo il controllo. “Devo scoparti. Prendo il preservativo, tu continua a toccarti.”
Si gira, apre un cassetto, ne prende uno, lo apre e se lo infila velocemente con fare esperto.
Si mette sopra di me, allargandomi le gambe e posizionando il suo membro all’ingresso della mia vagina. Si spinge dentro di me con un movimento improvviso, che per un attimo mi toglie il respiro.
Sento i miei muscoli interni avvolgerlo e lo stesso fanno le mie gambe sopra alla sua schiena.
Mi bacia con passione, gemendo assieme a me.
“Da quanto non ti facevi scopare così?”
“Da troppo…Ahhh!” gemo a un suo affondo più energico.
Adoro come lo fa: si muove lento, ma deciso, fino in fondo, facendomi impazzire.
Mi prende per i polsi e me li blocca sopra la testa, mi bacia voracemente il seno.
Una mano scende a schermarmi la vista, mentre mi sussurra all’orecchio: “Mi piace troppo scoparti, come ti muovi al mio ritmo, come sei calda e bagnata dentro…”
Le sue parole mi arrivano dritte lì in basso, facendomi contrarre i muscoli attorno al suo membro, che mi scopa sempre più deciso.
“Girati, voglio scoparti da dietro.”
Mi metto lentamente a quattro zampe, intontita dal piacere. Mi afferra saldamente per i fianchi e lo sento entrare centimetro dopo centimetro, fino in fondo. Poi comincia a muoversi a un ritmo veloce, abbassandosi per sussurrarmi all’orecchio: “Vuoi che ti morda?”
“Sì, mordimi!”
Sento la sua bocca e i suoi denti dietro la spalla, uniti al suoi caldi gemiti.
Mi fa raddrizzare la schiena, per stringermi i seni, mentre si muove variando il ritmo: prima veloce, poi lento, poi ancora veloce.
A un certo punto gli dico: “Sdraiati, voglio venire mentre sono sopra di te.”
Lo faccio sdraiare, mettendomi sopra di lui e guidando il suo membro dentro di me. Ci muoviamo entrambi andando in contro al ritmo dell’altro, ma io non posso fare a meno di toccarmi. “Sì, mi eccita scoparti mentre ti tocchi.” sussurra con voce roca.
Sento che mi sto avvicinando all’orgasmo, i miei movimenti si fanno sempre più veloci. “Sì, vieni sul mio cazzo, dai, vieni!”
Vengo gemendo forte, gridando il mio piacere. Mi accascio sul suo petto, cercando di riprendere fiato. Ma lui non mi dà tregua, mi avvolge con le braccia per tenermi ferma e mi scopa veloce, ansimando pesantemente ora.
Poi si ferma e dice: “Vieni, guardati allo specchio mentre ti scopo.”
Mi guida ancora una volta davanti al grande specchio in corridoio, mi fa appoggiare con la schiena contro il muro. Mi afferra dietro le cosce e avvolge le mie gambe attorno a sé, penetrandomi con un veloce movimento.
Guardo la scena riflessa nello specchio, mentre lui mi prende con forza, il ritmo che aumenta sempre di più. “Ahhh, sto per venire…dove vuoi che ti venga?” chiede.
“In bocca, voglio sentire il tuo sapore fino in gola…”
“Oh sì, inginocchiati!”
Si scosta da me per permettermi di inginocchiarmi e glielo prendo subito in bocca, succhiandolo forte e muovendo la lingua velocemente sulla punta.
“Ahhhhh, oddio, vengo!” grida.
Sento il suo membro pulsare e il seme caldo invadermi la bocca, mentre lui mi spinge la testa contro di sé. Ingoio fino all’ultima goccia, mentre penso che ha davvero un buon sapore. Crolla seduto sul pavimento, con la schiena appoggiata allo specchio.
“Mi hai distrutto, sei stata fantastica…”
Mi lecco le labbra e lo guardo sorridendo.
Ripreso fiato e cognizione del tempo, ci rivestiamo, parlando di cose banali, come se ci fossimo risvegliati da un sogno.
Mi accompagna fino alla macchina, salutandomi con due baci innocenti sulle guance. “Quando capiti da queste parti, chiamami. Dovremmo rifarlo, non credi?”.
“No, voglio che rimanga una serata unica.” Come un sogno.
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Aggiunto: 5 anni fa
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Etero
Masturbazioni
«Brava mi sono eccitato abbastanza. Bellissima storia»
«Ciao Veronica, complimenti bel racconto molto dettagliato.»
«Splendido racconto...»
«bello ...Brava.
I racconti con voce narrante femminile hanno una marcia in più»