Mia zia non era una donna particolarmente bella, ma tra le cosce aveva il fuoco. Io ero un giovane medico attorno ai 28 anni ed ero già bravo. Mia zia si compiaceva di avere un nipote così in gamba e si vantava. Sapevo che le piaceva scopare e leggere riviste porno che le procurava il marito. Fatto sta che un inverno fui invitato a casa sua per potermi riposare prima di Natale. Lei viveva con il marito in una casa che poteva ospitare agevolmente tre-quattro persone, ed io accettai anche perché abitavano in una bella zona vicino Milano. Ma non potevo immaginare quello che sarebbe successo. Io ero scapolo e lavoravo molto, ma appena possibile cercavo e trovavo qualche bella donna da scopare. A volte, quando capitava di restare solo, andavo a donne e ne trovavo di completamente disponibili. Ero, e sono, un bell’uomo con un arnese più che discreto anche per le più insoddisfatte.
Accettai l’invito senza per nulla immaginare le conseguenze. I primi giorni trascorsero normalmente, il marito (cornuto) andava a lavorare e mia zia, che in quel periodo era in aspettativa, si premurava di portarmi in giro a fare compere, guardare vetrine e pranzare fuori. Fin qui tutto normale, ma verso il terzo giorno mi invitò a vedere un film sostenendo che mi avrebbe fatto una sorpresa. Arrivati sul posto, vidi molto sorpreso che era un film porno in cui, dalla locandina, delle porcellone si facevano infilare dappertutto. Fui sorpreso ed esitai dicendo: ‘ma zia, è un film porno, questo dovresti vederlo con tuo marito’. ‘Non ti preoccupare Mario, sei adulto e io voglio farti rilassare un poco visto che sei sempre nel tuo studio medico. E poi io lo faccio perché quando torno a casa sono particolarmente eccitata con mio marito.’ Quella spiegazione non mi convinse del tutto, a cominciare dal fatto che si trattava di una visione che eccitava i sensi, ed io non ero suo marito. Dopo vari tentennamenti, accettai ed entrammo. Ai lati delle poltrone vi erano degli uomini alzati, mentre in centro si potevano scorgere alcune coppiette che parevano molto affiatate. Mano a mano che il film andava avanti, notai che lei, Sofia, emetteva dei piccoli suoni specialmente in corrispondenza di penetrazioni, inculate e doppie penetrazioni. Confesso che ero fortemente imbarazzato e Sofia se ne accorse al punto da dirmi: rilassati Mario, è solo un film. Devo ammettere però che alcune scene erano davvero arrapanti, in una delle quali una gran puttana soddisfaceva contemporaneamente tre uomini facendosi sborrare tutto addosso. Ma ad un certo punto accadde quello che immaginavo. Una donna di una coppia messa verso il centro, alzò il culetto e fece un chiaro gesto di togliersi le mutande. Il suo amico iniziò a palparle evidentemente la fica e ad un certo punto la donna abbassò la faccia verso il suo uccello: sicuramente gli stava facendo un pompino gigantesco. ‘Guarda quei due, mi desse mia zia, poco ci manca che si mettano a far l’amore qui’. Non usava ancora parole volgari come scopare, fottere, inculare etc. Ma ad un certo punto mi guardò e subito dopo si mise la mano tra le polpose cosce: si stava pastrugnando la gnocca e voleva che la vedessi. Non sapevo cosa fare, volevo scappare ma anche tirare fuori il cazzo già duro e grosso. Riuscii a trattenermi, ma la mia mano andò tra le cosce di mia zia: la porcona l’aveva tutta bagnata, gliela lisciai per bene e mi sussurrò: non ti fermare, ti prego, mentre muoveva sempre di più il suo culo sodo. Temevo che qualcuno ci spiasse, come in effetti era. Emise vari: haaa, haaa, haaa, poi venne inondandomi tutta la mano. Poco prima della fine del film si ricompose,anche se la troia era ancora infoiata. Fuori mostrai la mia preoccupazione per l’accaduto ed ero nervoso: ‘sono cose normali tra persone che si vogliono bene, non è successo nulla’, mi disse per tranquillizzarmi. ‘Ma non è normale che tu voglia la mia mano sotto le tue mutande, sopra la tua fica, sei mia zia’. ‘ Ma va, fosse tutto qui’, aggiunse toccandomi li cazzo che era ancora grosso. Ci rimettemmo in macchina e tornammo a casa. Era tutta allegra e festosa, ma io la vedevo che covava qualche cosa. Comunque ci congedammo, salutai il marito e andai nella mia stanza. Ma per un pezzo non riuscii a dormire: quella troiona di mia zia si stava facendo sbattere dal marito e, sapendo che la sentivo benissimo, quasi urlava: ‘sfondami la fica, chiavami porco’, diceva al marito. E i suoi gemiti erano ormai ben udibili, quando improvvisamente udii che gemeva: ‘ora prendimi il culo, bastardo, sfondamelo, fammi male’. Che vacca che era mia zia, e a quel punto altro non potei fare che spararmi una sega a tutta forza, non capivo più nulla e immaginavo di penetrare Sofia, di romperle la fica, di incularla a volontà, finchè esausto venni. Mi ripulii e presi sonno. All’indomani erano le dieci e ancora ero a letto, né immaginavo cosa stava per succedere. Ad un certo punto mia zia mi chiamò: ‘Mario sei sveglio, è tardi’. Il marito come al solito era uscito da casa alle 9. Prima che potessi rispondere la vidi entrare in vestaglia leggera da cui si intravvedeva tutto: tette, fica pelosa ma curata e il suo culo pieno di carne e di voglia. ‘No, non farlo, dissi io preoccupato e allo stesso tempo infoiato più che mai’. ‘Ma sono le cose della vita’, mi disse passandosi la lingua sulle labbra. Si sedette accanto, si lasciò cadere all’indietro finendo con la teste sul mio cazzo già gonfio e duro. ‘Non possiamo’, tentai ancora una ultima resistenza’. Ma la maialona aveva già messo le mani dentro i miei boxer ormai bagnati. Estrasse il mio uccello e iniziò a pompare con la bocca. Istintivamente le misi una mano sulla fica ormai fradicia e, quando non ne potei più, le alzai violentemente la vestaglia, le aprii a forza le gambe e con un colpo secco lo misi tutto dentro: ‘ siii, figlio di puttana, sbattimi, sono una troiaaaa’. Non capivo più nulla, i miei sensi avevano preso il sopravvento su tutto e spingevo a tutta forza: urlava di piacere, e io neppure mi preoccupavo che i vicini sentissero. Per meglio essere su di lei le strappai a forza la vestaglia e attaccai a sondarla a missionario. Non le bastava, volle mettersi sopra e iniziò a cavalcare con il culo che andava su e giù. ‘ Non venire ancora’, urlò, ‘fammi il culooooo’. Non ce la facevo più, nessuno avrebbe ormai potuto fermarmi. La misi con forza a pancia in giù e ansimavo:’ hai voluto che ti chiavassi e ora ti sfondo il culo, puttana’. Le puntai l’uccello e, senza ascoltarla mentre mi implorava di farlo piano, le fui dentro il culo affondando con tutto il peso del corpo. ‘Haaaaa, mi fai male, bastardo’, ‘ zitta la mia zietta, hai voluto il mio cazzo e ora ti spacco il culoooo’. E facevo tremare il letto per i miei colpi selvaggi. Quando il culo le fu ben aperto, iniziò a gemere: ‘ siii, che bello, che bel cazzo in culo, fotti, fottiiiii, spaccami’. Poco prima di venire tolsi l’uccello dal culo e glielo misi in bocca: poco dopo le sborrai riempiendole tutta la faccia e facendole colare sulle belle tette. Ma non era finita. Si volle stendere su di me spalmandosi tutto il corpo di sborra. Poi si alzò e mi disse con la voce più porca che mai: ‘ vieni tesoro, andiamo a lavarci per bene’ La seguii in bagno e facendo scorrere l’acqua ci mettemmo nella vasca. Io lavavo lei e lei mi scappellava per pulirmi il mio uccello, e fu allora che successe ancora: Ingoiò il mio cazzo che subito ridivenne grosso e duro. Si stese con la schiena nella vasca e dentro l’acqua la penetrai ancora sbattendola un’altra volta, con tutta l’acqua che fuoriusciva. Questa le venni dentro mentre gemeva: ‘ si, sono la tua vacca, mi potrai chiavare quando vorrai’. Ci pulimmo e sfiniti andammo a letto a dormire profondamente. Quando ci svegliammo, mangiammo e poi uscimmo a fare una passeggiata. Orami di avere sfondato la mia zietta non mi importava più. Qualche giorno dopo, tornai a casa e ripresi la mia vita. Contrariamente a quanto ci eravamo detti, non la chiavai più, ma ancora oggi ho un bellissimo ricordo che sempre mi arrapa. Oggi sono sposato con una gran bella femmina che mi dà tutto e cui ho raccontato la mia storia. Silvia, mia moglie, si è divertita molto.
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Categorie: Incesti