Salve amici eccomi a riprendere la storia dal momento che mia cugina voleva depilarmi, domani spero di pubblicare l’ultima parte, ve lo ricordate, per otto giorni sparirò dalla circolazione, ci risentiremo lunedì 31, se sarò sopravvissuta a questo corso, ironia, sulla sopravvivenza.
Ma ora andiamo avanti col racconto.

“ho della schiuma da barba e dei rasoi in bagno,vado a prenderli"
Annuii.
Maria uscì, sentii lo scrosciare dell'acqua e il rumore di oggetti.
Depilarsi?
Non ci avevo mai pensato, mi piaceva troppo il mio amato pelo.
Ma rassicurata da mia cugina che sarebbe rispuntato molto presto,mi lasciai coinvolgere da quel nuovo gioco.
Rientrò portando un catino, un asciugamano e tutto l'occorrente.
"rilassati!, io mi depilo da una vita e non mi sono mai tagliata”.
“non è paura e che mi piaccio con i miei pelini,non sono abituata senza”
“te l’ho detto ricresceranno in fretta e poi vedrai che bel servizio che ti farò, sono veramente brava, chiedilo a Cinzia”
Non so che faccia feci, una stretta al cuore, pensando a mia sorella così intima con Maria e non mi aveva mai detto nulla.
In ogni caso, per un verso o l’altro, non ero rilassatissima, come lei avrebbe voluto.
Maria iniziò a pettinarmi i peli pubici, li distese e li separò.
Poi con le forbicine da bagno iniziò a tagliarli proteggendomi la pelle col pettine.
Dopo la prima passata mi sciacquò, cosparse di schiuma la passerina ed iniziò a massaggiarmi.
La schiuma mi dava delle sensazioni stranissime soprattutto in prossimità delle grandi labbra.
Maria era stata attenta a non insaponarmi le mucose.
Mi rase con cura, con amore, con passione.
Ora ero completamente glabra.
“come ti senti?”
Non potevo darle torto era una sensazione piacevole, ma avevo già nostalgia della peluria.
Ero appena irritata sopra la vulva..
Maria vi soffiò sopra facendo sublimare la sensazione di freschezza.
Posò il catino, sfilò da sotto il sedere l'asciugamano e andò a riporre tutto in bagno.
Al ritorno si distese accanto a me.
“ dimmi la verità era davvero la prima volta che facevi l'amore con una ragazza?"
Azzardai una falsa risposta nella speranza che mia sorella non le avesse raccontato nulla..
"Si, ma rimango dell’idea che voglio provare gli uomini”.
Speranza ben riposta, Cinzia non le aveva detto nulla.
"tranquilla pure io ho fatto le mie esperienze, ho avuto dei ragazzi, ma la mia prima esperienza sessuale è stata con una compagna di scuola e poi, be! lo sai."
“già lo so”.
“dai non essere arrabbiata con lei, la colpa è mia”.
“Maria dici che potrei essere lesbica?”
Scoppiò a ridere .
Si fece appena più seria..
"Ti è piaciuto?"
"Si,da impazzire, non avevo mai fatto nulla di simile, fare l'amore con una donna è diverso, che masturbarsi, non so."
"Una donna sa come funziona un'altra donna "
"non è solo una cosa tecnica è più una sensazione,ora l’ho capito pure io "
"Complicità?"
"si, qualcosa del genere è bello, bellissimo, però appena trovo l’uomo giusto ".
“allora stai tranquilla, se hai questo desiderio, non sei lesbica, spero solo che tu possa trovare la persona giusta”.
Il bruciore nel frattempo era quasi scomparso, solo una sensazione lontana, neanche fastidiosa, sulla quale si era aggiunta una nuova sensazione di freschezza.
Piacevole.
Maria si alzò, abbassò la luce della lampada ed aprì le tende.
Dalla portafinestra si vedeva un lampione, la neve continuava a scendere implacabile.
Tornammo a sdraiarci sui cuscini.
Cercavo di baciarla ovunque, mi sembrava di essere la dea Kalì, avevo braccia ovunque e il cervello scricchiolava non riuscendo a smaltire tutte le sensazioni che gli arrivavano.
Maria mi fermò salendomi sopra e inchiodandomi le braccia al letto.
"Adesso tocca a me"
Iniziò ad accarezzarmi il collo, le braccia, per poi dedicarsi alle tette.
Ci sapeva fare, la cugina, beh! se aveva avuto Cinzia come maestra!!!!.
Stavo provando delle sensazioni così intense solo facendomi accarezzare i seni..
Iniziai ad accarezzarla a mia volta.
" ti ho detto che adesso tocca a me! tu devi stare ferma".
Facendo finta di arrabbiarsi.
Mi fece ruotare e mi legò le braccia alla testiera del letto con dei foulard.
Mi guardo con un'espressione esageratamente truce.
"Se insisti ti lego anche le gambe"
Sorrisi non ero legata stretta, ma non potevo più muovere le braccia, non l’avrei fatto, desideravo quel gioco.
Maria iniziò a baciarmi sul collo, sul viso, nelle orecchie,iniziò a scendere.
Ondate di piacere.
Mi baciò completamente, ovunque, quando arrivò al pube, scoppio dentro di me un’ incendio di emozioni, stavo impazzendo.
Non arrivò subito alla vulva.
Prima leccò la pelle sensibilissima che era stata appena rasata.
Distese un velo di saliva ovunque sulla patatina.
Ogni tanto si fermava e ci soffiava sopra piano.
Riprendeva.
Il primo orgasmo lo ebbi senza che fosse ancora arrivata alle parti più sensibili.
Fu strano, non lo sentii arrivare.
Ero in uno stato di eccitazione da così tanto tempo che non lo sentii crescere e non essendo stimolata dove ero abituata, fu come una bomba.
Venni scossa da contrazioni violentissime, mi spaventai, era come uno spasmo, nulla che avessi provato prima.
Volevo fermarmarla, ma ero legata, non ebbi tempo di dirle di smettere che sentii la lingua sulla clitoride.
Questa volta esplosi.
Fu l'orgasmo più incredibile che avessi mai provato.
Liberai tutta l'energia che avevo accumulato nelle ultime ore o forse addirittura giorni, mesi, anni?
Avevo perso completamente il contatto con la mia identità.
Non c'erano più pensieri.
Solo delle ondate di fremito che mi scuotevano dalla testa ai piedi.
Mentre lei, con la lingua, continuava a raccogliere le mie secrezioni.
Non si fermava, mi sollevò le gambe ed iniziò a leccarmi in profondità, sempre più in giù, sempre più dentro.
L'orgasmo durò un'eternità o forse ce ne furono mille.
Uno attaccato all'altro, uno più violento dell'altro.
Lentamente, il tornado passò.
Maria nell'esatto istante in cui l'ultima ondata abbandonò l'ultima cellula del corpo, baciò il clitoride e venne a baciarmi sulla bocca, lasciandomi il ricordo del sapore e del piacere.
Mi sciolse le braccia in modo rapido.
C'era solo una parola per descrivere quello che provavo, pace, nel suo significato più profondo.
Una sensazione di vertigine accompagnò il mio ritorno alla condizione umana.
I pensieri iniziarono a susseguirsi frenetici, tentando, invano, di dare un significato a quanto avevo vissuto.
Non ci riuscivano, era stato troppo.
Ad un tratto mi attraversò un pensiero assurdo, Maria era un angelo sceso sulla terra per farmi diventare finalmente, donna.
Mi aveva fatto vedere a quali altezze potevo arrivare.
Passammo le feste a fare acquisti, pattinare sul laghetto, pizza con gli amici.
Ma la maggior parte delle ore le trascorremmo a letto.
Se non avessi promesso a Paolo la verginità, le avrei chiesto di prendersela, come Cinzia aveva preso la sua.
Il proff era troppo importante per me.
Piangemmo quando dovetti ritornare a casa..
Nel viaggio di ritorno zia Susanna mi interrogò parecchio,rispondevo meccanicamente.
Nella mente continuava a prendere piede la decisione di fare una cosa che avrebbe potuto marchiarmi per sempre, e perdere l’amore della zia.
Ma c’era qualcosa di strano nel suo atteggiamento, non mi sembrava la solita, era come volesse dirmi qualcosa. ma non trovava le parole.
Lasciai perdere queste mie supposizioni e mi concentrai su quello che desideravo fare.
Volevo sedurre zia Susanna..
Quello che era accaduto con Maria mi aveva messo il fuoco nel sangue.
E poi zia quel giorno era ancora più bella del solito.
Indossava una gonna che durante la guida era salita molto più del lecito.
E lei non l’aveva minimamente abbassata, forse presa dalla guida e dall’interrogatorio.
A questo aggiungete che dalla scollatura avevo intravvisto il seno, non portava reggiseno.
Tanta era la voglia di allungare la mano ed introdurla nell’apertura della camicetta, accarezzare quella morbida collina, raggiungere la vetta e far uscire il capezzo dalla scura aureola dove era rintanato, farlo diventare duro per poi tormentarlo con i polpastrelli.
Ma la paura di rovinare il tutto con un gesto prematuro, mi tattenne da metterlo in opera.
La voce di zia mi strappò a questi lascivi pensieri.
“Liana ma mi ascolti?”.
“scusa, ero soprapensiero, cosa mi hai chiesto?”.
“ti ha detto con chi ha perso la verginità?”.
“no zia, me l’ha solo confermato, ma niente altro”.
“ma quando uscivate ci sarà stato qualcuno che le stava più vicino degli altri”.
“zia, ma hai visto bene Maria”.
“certo che la guardo bene”.
“e non ti sei accorta di quanto sia bella?”.
“lo so che è bella”.
“e allora, tutti le stanno vicino e detta fra di noi, tutti vorrebbero farsela”
“Liana ma come parli?”..
“dai zia non fare la moralista, ne ho abbastanza una in casa”..
“scusami ma non ero abituata a sentirti parlare così”..
“posso farti una domanda?”.
“certo”.
“Maria mi ha raccontato di quello che ti ha fatto zio, sei una bella donna, perché non ti trovi un altro uomo?”.
Mi guardo per un’attimo.

(Continua...)

Alla prossima puntata, cioè a domani.
Ah!, dimenticavo, il mio più dolcissimo bacio.
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Categorie: Incesti Lesbo