Non ci misi molto a riprendermi, dopo qualche minuti infatti l’impulso del seguirla in casa si fece troppo forte, spensi in velocità la sigarette e rientrai.
Mia madre era seduta sul tavolo della cucina, le mani le sorreggevano la schiena incurvata mentre con la testa fissava il soffitto probabilmente distratta da mille pensieri, le sue gambe erano leggermente divaricate e si poteva notare una larga macchia di umori che le bagnava le mutandine.
Mi avvicinai pian piano e quando mi posi davanti a lei ancora nudo e con il pene a mezz’asta lei abbassò la testa verso di me e mi guardò negl’occhi.
-Amore adesso stai meglio ?- sorrise
-Si mamma sto molto meglio, però vedo che ora sei tu quella insoddisfatta- dissi abbassando lo sguardo verso il suo inguine.
Un leggero mugolo proruppe dalla sua bocca, una risposta di assenso che forse non aveva il coraggio di esprimere a parole.
Senza esitare mi avvicinai al bordo del tavolo tra le sue gambe, senza professare parola le cinsi la vita e la tirai verso di me.
Lei non disse niente e nemmeno si oppose, si lasciò scivolare sul tavolo fino a quando le gambe non si trovarono a penzoloni dal bordo, il corpo sorretto adesso dai gomiti e lo sguardo fisso verso di me.
Eccitato da quella visione paradisiaca misi le mani sull’orlo delle sue mutandine e gliele sfilai, la vagina di mia madre era li, davanti a me, ricoperta di eccitazione mentre bramava la lussuria più sfrenata.
La guardai negli occhi e appoggiai il pollice all’altezza del clitoride, con un singolo tocco vidi il suo volto contrarsi in una smorfia di piacere peccaminoso.
-Allora mamma ti piace- dissi mentre continuavo a muovere il dito in senso circolatorio, lei tra una smorfia e l’altra mi fece un leggere cenno con la testa.
Dopo quel ennesimo assenso mi abbassai e avvicinai la bocca alla vagina, il suo odore era inebriante ed eccitante e non mi trattenni neanche un secondo. Estrassi la lingua e comincia a leccarla come un forsennato, mi muovevo e sgusciavo tra quelle pieghe di piacere e a ogni mio movimento venivo gratificato da un gemito o un sussulto.
Notai subito come le sue gambe cominciavano a contrarsi, alzandosi ed abbassandosi e come le sue unghie grattavano la tavola, ma ancora una cosa mancava, dalla sua vagina continuavano a fuoriuscire copiosi succhi tant’è che chiamato da quel involontario invito vi infilai due dita.
Dopo quella inaspettata pressione mia madre proruppe in un gemito forte e gutturale, le sue gambe cominciarono a tremare e le sue coscio si strinsero attorno alla mia faccia. I gomiti non ressero tutta quella pressione erotica e la fecero rovinare con la schiena sul tavolo.
Gli spasmi continuarono copiosi anche dopo che le sue gambe ebbero liberato il mio volto, io mi alzai e la vidi completamente distesa sul tavolo con le mani che le coprivano il volto e il ventre che ancora ogni tanto si contraeva.
-Mamma ti è piaciuto-
-S…si- disse affaticata
-Allora che ne dici se andiamo un po’ oltre- dissi tenendomi il pene ormai tornato completamente duro.
Nell’udire quelle parole la vidi sollevarsi di scatto, il viso era rosso e lo sguardo attento come se dopo essere venuta si fosse ripresa da tutto quello che aveva bevuto.
Mi guardò negli occhi, il suo sguardo potrei dire, sembrava deluso.
-Tesoro siamo già andati troppo oltre, non possiamo mi dispiace…-
Si alzò traballando e con le gambe che ancora non la reggevano completamente uscì dalla stanza, mi lasciò lì in cucina, con il pene ancora duro in mano e un senso di incompletezza.
Dopo qualche seconda da quella cocente delusione sentii un tonfo proveniente dal corridoio, mi precipitai subito e vidi mia madre a carponi sul pavimento, mi avvicinai di corsa preoccupato e le chiesi:
-Mamma tutto apposto ti senti bene-
-Si tranquillo, le gambe hanno ceduto, credo di essere ancora troppo eccitata…-
Dopo quelle parole e vedendo il suo corpo così indifeso e vulnerabile, con la sua grazia che mi chiamava e attirava non riuscii a resistere.
Mi avvicinai e le sussurrai:
-Tranquilla mamma, ora penso io a te-
-Amore no, cosa vuoi fare- riuscì a dire, ma ormai ero troppo vicino e la punta del mio pene era ormai giunta alla sua grotta del piacere.
Infilai il pene dentro di lei, non fece alcuna resistenza anzi, sembrava quasi lo stesse risucchiando.
Già dalla penetrazione cominciò a gemere; più continuavo più lei assecondava ogni mio singolo movimento con il suo corpo, ogni spinta era un invito a continuare e anche dopo un suo inizio riluttante ora era lei che mi incitava:
-Si, tesoro, continua, ti prego CONTINUA !!!- disse tra un gemito e l’altro e io continuavo motivato da tali parole, la mia parte animalesche si era palesata e ora mentre scopavo mia madre potevo dare veramente sfogo a tutta la mia libido.
-Amore tiralo fuori, andiamo in camera- disse digrignando i denti dopo l’ennesimo gemito
-Va bene- dissi anche se riluttante, estrassi il pene che ormai era completamente ricoperto dai suoi fluidi e l’aiutai ad alzarsi.
Camminammo a passo spedito lungo il corridoio e io non persi l’occasione per sganciarle il reggiseno che costringeva quelle meravigliose tette.
Entrammo nella sua stanza e mamma si andò a gettare di schiena direttamente sul letto, io dall'uscio la fissavo, era distesa sul letto e la sua testa si appoggiava a due cuscini, le sue braccia erano aperte come se fosse pronta a ricevere un abbraccio e le sue lussuriose gambe erano divaricate in attesa di essere riempite dalla mia persona.
-Tesoro, vieni qui e scopa la mamma- a quelle parole tanto proibite quanto eccitanti mi gettai tra le sue braccia, il mio pene entrò direttamente nella sua vagina come attratto da una forza magnetica e sessuale, le sue braccia si avvolsero attorno alla mia schiena e il suo fiso di fronte al mio era contratto in una smorfia di piacere, la bocca un po’ aperta e la lingua leggermente sporgente tra le sua carnose labbra, gli occhi erano spalancati e le pupille quasi completamente rovesciate.
Ad ogni mio movimento la sua espressione si modificava e diventava sempre più lussuriosa e perversa.
-SI, AMORE, CONTINUA COSI’ FAI GODERE LA MAMMA- proruppe in una contrazione di piacere
-Mamma ti sto scopando bene ?- dissi ansimando tra un movimento e l’altro
-SI, MI STAI FACENDO IMPAZZIRE !!!- rispose urlando di piacere
Allora ancora più motivato da quelle parole mi misi in ginocchio e dopo aver cinto con le braccia le su gambe comincia a dare tutto me stesso in quel atto, il mio pene sgusciava avanti e indietro nella vagina di mamma, sempre più velocemente e sempre più a fondo, il suo seno si muoveva in sincronia con le mie spinte mentre lei con le mani si stringeva i capezzoli.
-CONTINUA COSI’, LA MAMMA STA PER GODERE !!!- guaì distendendo la braccia sul letto e stringendo le lenzuola in una morsa ferrea.
Mi distesi di nuovo su di lei, le mie braccia vicino alla sua testa mi sorreggevano e mi permettevano di ammirare il suo sguardo ricco di lussuria bramare ancora e ancora il mio pene.
Continuai in quel movimento libidinoso per un tempo indefinito, finché non sentii lo sperma pronto a sprigionarsi :
-mamma sto per venire, non so se riuscirò a resistere ancora per molto- dissi affannato da tutto quel movimento
-Anch’io tesoro sto per venire- disse riprendendo un po’ di lucidità prima del gran finale
-Mamma non ce la facc… sto per … venire…- dissi sentendo le prime contrazioni attraversarmi il pene
In tutta risposta mia madre cinse i miei fianchi con le sue gambe e mi tirò verso di lei in una morsa animalesche che non mi lasciava via di scampo .
-STO PER VENIRE ANCH'IO-
-VIENI DENTRO LA MAMMA AMORE, SVUOTATITI DENTRO DÌ ME, TI PREGO !!!- urlò quasi rantolando
Non me lo feci ripetere due volte, con le ultime forze che avevo in corpo cominciai a spingere più che potevo mentre le sue gambe mi trattenevano al suo ventre.
Senza molto preavviso e con una fortissima contrazione il mio pene cominciò a eruttare mentre la vagina di mamma mi attirava sempre più verso di lei, le sue gambe strette attorno a me cominciarono a tremare e i suoi occhi si rovesciarono completamente, dalla sua bocca uscì un ultimo e prolungato gemito di piacere che lasciò spazio a uno sguardo pieno di soddisfazione.
Le sue gambe pian piano mollarono la presa e si scostarono da me, lei intanto continuava a guardarmi fisso e con respiro affannato :
-Grazie amore, era da tanto che la mamma non godeva così tanto-
-Prego mamma, sono sempre a tua disposizione se ne hai voglia- riuscii a dire con respiro affannoso.
Infine, mi guardò; uno sguardo pieno di affetto era trasmesso dai sui bei occhi, e io non potei che ricambiare quel sentimento.
Stremati dopo tutto questo lussurioso atto, ci avvinghiammo in un abbraccio erotico e blasfemo, incapaci di muoverci, ancora intrisi della passione perversa che tanto ci piaceva.
Rimanemmo li, senza parlare, comunicando solo attraverso i nostri corpi ancora e ancora.
Per commenti/opinioni scrivetemi liberamente anche alla mail : kal.rolling2 @ gmail.com
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Aggiunto: 5 anni fa
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Incesti