Salve amici,ultima settimana di lavoro,poi per otto giorni sparisco dalla circolazione,tranquilli ritornerò, sempre che vi faccia piacere.
Per la cronaca vado a fare un corso di sopprvavivenza è sempre stato il mio pallino, pensate, per otto giorni, niente cell, niente ipad, niente eletricità, solo io è il mio compagno, colgo l’occasione per presentarvelo, si chiama Alvin, ed è l’esperto in materia.
Al ritorno ci saranno delle novità, oltre a continuare le mie storie o fantasie, proverò a raccontarvi le avventure di un ragazzo prima e di un’uomo poi.
Fermi, tranquilizzatevi, non ho cambiato sesso e non intendo farlo, solo che con l’aiuto del mio compagno, voglio raccontarvi la sua storia, immagino sia la prima vola che una donna tenta di farlo, non so con quale risultato, ma visto che moltissimi di voi scrivono su di noi donne, perché non posso farlo pure io si di voi maschietti?..
Sarete voi a decidere se potrò continuare a farlo, o andarmene.
Intanto vi invito a leggere la mia avventura con Zia Susanna, l’ultima Zia Italiana, così avrete conosciuto quasi tutta la mia famiglia.
Allora buona lettura e pensateci a quello che vi ho promesso…

Finalmente sono arrivate le vacanze di Natale e con esse le varie partenze della famiglia, si avete capito bene non avremmo passato le feste tutti assieme.
Papò era con la nave ai Caraibi,sarebbe rientrato all’inizio di Aprile.
Mamma lo avrebbe raggiunto e sarebbe rimasta con lui per un mese (mi sarebbe piaciuto essere una mosca per vedere cosa avrebbero combinato in quella cabina).
Mia sorella Cinzia aveva programmato un giro per l’Olanda con la sua amica.
Zia Carla era di servizio,lo faceva ogni anno,diceva che era giusto lasciassero a casa le mamme e poi a lei le feste non piacevano.
Restavo io, come al solito venivo scaricata sulle spalle della zia Susanna, fermi tutti, non pensate fosse un sacrificio o una punizione, fra tutte le zie, Susanna era la preferita (a parte zia Carla), andare da lei mi metteva un’incredibile euforia, viveva in un paesino di montagna che sembrava uscito da una favola, penso che molti di voi lo conosceranno, San Vigilio di Marebbe, ora capite perché dico che è una favola di posto, almeno in inverno e poi c’è Maria una fantastica ragazza, chè è mia cugina.
Suonano alla porta, vado io ad aprire so già che è Zia, le butto le braccia al collo e la riempio di decine di piccoli baci, un paio dei quali sulle labbra.
“ehi| amore che entusiasmo”
“scusa ma è tanto tempo che non ti vedo”
“guarda che sono le vecchie che perdono la memoria,ci siamo viste a settembre, non te lo ricordi?”
“zia e non ti sembra un sacco di tempo?”
“dov’è la bigotta che voglio farle venire un’infarto”
“ziaaa.. stai parlando della mamma”
“beh! Tanto non ci sente,vedrai che faccia quando mi vedrà”
Qui devo aprire una parentesi per descrivervi come era vestita e perché avrebbe,secondo lei scandalizzaro mamma.
Zia era una bellissiam donna, capelli lunghi corvini, seno che invidiavo, credo si avvicinasse ad una quinta, messo in risalto da una camicetta di una taglia in meno, giurai che non avesse il reggiseno, ma non potevo esserne sicura, indossava una mini che non so se era più vicina alla passera o al ginocchio, una paio di stivaletti che le facevano risaltare quelle bellissime colonne che erano le gambe, insomma un bella donna.
Prendendola a braccetto l’accompagnai nel salone dove erano riunita la famiglia.
Zia carla l’abbraccio con grande calore, non poteva essere altrimenti,erano sorelle e si volevano un sacco di bene.
Cinzia le butto le braccia al collo e la tempestò di domande su Maria, erano molto legate,oltre che coetanee.
Mamma beh! lei si limito ad un semplice ciao ed una occhiata assassina a causa dell’abbigliamento, non correva buon sangue fra loro, zia l’accusava di averle rubato l’amato fratello, facendosi mettere incinta di Cinzia, mamma accusa zia di essere una scostumata, vestirsi come una ragazzina era per lei inconcepibile, anche se sono convinta che Susanna lo faceva apposta per farla arrabbiare, al suo paese vestiva normalmente, niente di trasgressivo, si vestiva così quando incontrava mamma, sapendo quanto la faceva arrabbiare.
Parlarono del più e del meno per un paio d’ore, poi..
“Liana sei pronta?”
“si ho già preparato la valigia”
A quel punto intervenne ammma.
“scusa ma non ti fermi a pranzo?”
“no grazie,preferisco partire ed arrivare a casa prima che faccia buio e poi il tempo è un po’ instabile,potrebbe nevicare non voglio correre il rischio di dover montare le catene”
“ma non mangiate nulla?”
“tranquilla ci fermeremo da un’amico a San Lorenzo di Sebato, mi ha promesso una ricca merenda e poi su a casa”
“allora ti auguro un buon ritorno”
Quello è stato il massimo di calore fra loro due.
Zia Carla l’abbraccio fortemente, Cinzia quasi la soffocava raccomandandole di salutarle molto Maria.
La faccio corta , baci, abbracci, lacrime, insomma tutto quello che succede in questi casi.
Prendo la valigia, anzi la prese zio Fabio, ci accompagnò fino alla macchina, un bell’abbraccio con me ed un lungo abbraccione con zia, in poche parole,si stava godendo le tette premute contro il petto, niente da dire Susanna le piaceva parecchio.
Finalmente si parte e la prima cosa che ho detto..
“zia non ti vergogni far arrabbiare così la mamma?”
Non disse nulla, fece solo un’alzata di spalle, si non riusciva a perdonarle il fatto che gli aveva rubato(secondo lei) papà, a volte mi chiedo se non ci fosse stato qualcosa fra i due fratelli, ma questo non lo saprò mai, da papà no di sicuro, da zia!!..ma chissa, forse un giorno.
“cmq mi sarebbe piaciuto essere una mosca per sentire i commenti di tua madre”..
“su che cosa?”..
“di come sono vestita”
“uh! meglio non lo sappia, non ha approvato che porti gonne così corte e camicette attillate, secondo lei alla tua età dovresti vestirti più seriamente”.
“ dimmi tu se tua madre non è una Spagnola bigotta e cmq io mi vesto normalmente,ma quando incontro tua madre è più forte di me,mi piace vedere la sua faccia scandalizzata?”..
“sei incoreggibile e per favore la smetti di chiamare mamma con quell’appellativo?”
“perchè non è Spagnola?”
“parlo della bigotta,non fare la tonta”.
“va bene non arrabbiarti”.
“cmq stai tranquilla che un ammiratore in casa lo hai”..
“e chi sarebbe?”..
“zio Fabio, non ti ha staccato gli occhi da dosso, ti guardava in continuazione le cosce e le tette”.
“me ne sono accorta, ogni volta che vengo,lui c’è, mi spoglia con gli occhi, mi sa che ha una fame arretrata”.
“ma se mangia in continuazione”.
“non parlo di quella fame, ma lasciamo perdere, lo capirai che appetito hanno gli uomini”.
Meglio non sapesse fino a che punto ero istruita in fatto di sesso, specialmente da “zio” Fabio.
Ripresi a parlare di mamma,riprendendo da dove eravamo rimaste, stando attenta a non tradirmi.
“cmq hai ragione, a volte mamma si comporta in modo un pò troppo critico”.
“beh! bisogna capirla, pensa a che educazione ha avuto nella cattolica Spagna”.
“già ho sempre visto mamma molto pudica e poi non parla mai della mia nascita”
“purtroppo sei una stella caduta dal cielo in un momento che non doveva cadere”.
“zia chiamala col suo nome, una scopata andata male, papà si è dimenticato di fare retromarcia e eccomi qua,ero programmata due anni più tardi, papà ha dovuto dare le dimissioni dalla Marina Militare per colpa del mio arrivo, credi non lo sappia”..
“che maialina sei diventata, cmq guarda che sei una benedizione del cielo e ti vogliono un grandissimo bene”..
“lo so zia.,lo so, ma questo non toglie che per motivi economici papà ha rinunciato alla carriera militare”.
“beh! direi che è stata la sua fortuna, come comandante di una nave passeggeri,guadagna il triplo”.
Improvvisamente la vidi farsi seria..
Si chiuse in un pensieroso silenzio.
Lo rispettai, sapevo quanto avrebbe desiderato un altro figlio..
Mi misi comoda, guardandola da donna beh! diciamo da ragazza a donna,senza se ne accorgesse.. ..
Non l’avevo mai vista sotto questo aspetto ma dovetti ammettere che era veramente bella.
Fino a ieri era la zia Susanna e basta,ora la guardavo con altri occhi.
Mi sa che quello che è avvenuto con Cinzia e Zia Carla ha modificato di parecchio il mio modo di valutare le donne.
Non assomigliava alla mamma, ma questo era plausibile, due mondi diversi.
Non assomigliava a zia Carla,nessuno avrebbe detto che erano sorelle,nemmeno se fossero state tutte e due assieme.
Quasi 40 anni portati magnificamente, avevano tre anni di differenza
Una notevole rassomiglianza c’era con papá, parlo della bellezza fisica..
L’avevo vista molte volte in bikini, faceva la sua bella figura, come la faceva zia Carla.
Capelli lunghi corvini.
Un bel seno ancora sodo.
Guardandola bene sembrava non portasse reggiseno o forse usava quei sostegni che si mettono sotto il seno.
Prima della fine del viaggio volevo appurarlo.
Indossava una gonna morbida di quelle che fasciano, logicamentte un bel pò sopra il ginocchio,tanto che nel guidare le era salita parecchio.
Potei vedere un bel paio di gambe, lisce e perfettamente abbronzate, opera di parecchie lampade.
Come ho ia detto portava un paio di stivaletti.
Cosce ben modellate,sapevo che frequentava una palestra e si vedeva
Sono sicura che se mi fossi piegata in avanti.. le avrei visto le mutandine..
Curiosa, feci quel movimento, con la scusa di prendere una fazzolettino rinfrescante dal cruscotto.
Con la coda dell’occhio guardai in mezzo alle gambe.
Al contrario di quello che pensavo, non portava il perizoma,ma un paio di mutandine bianche come quelle che indossavo io, rimasi un po’ delusa, me l’aspettavo un pò più trasgressiva.
Chissà perché pensavo usasse il perizoma invece di quel tipo di slip.
Era la prima volta che la guardavo dopo le esperienze vissute.
In lei ora vedevo una donna molto,ma molto affascinante.
Mi sistemai sul sedile lasciandomi cullare dal movimento della macchina.
Ci fermammo a fare la merenda programmata, fu una cosa rapida,effettivamente il tempo minacciava neve da un momento all’altro.
Verso sera arrivammo al paese, faceva un freddo cane e tutto era coperto di neve.
Entrammo in casa e fui subito sequestrata da mia cugina..
“cosa intendete fare voi due?”..
“mamma sono mesi che non vedo Liana, abbiamo molte cose da dirci, andiamo a mangiarci una pizza e poi a letto a chiacchierare, ti va bene come programma”..
“fate come volete, io esco a cena e probabilmente non rientro”.
Guardai interrogativamente Maria, che succede, zia non era mai uscita da sola,ma quello che mi lasciò interdetta fu quel “non rientro”..
Maria mi fece l’occhiolino e mi trascino in camera sua.
“che succede?”.
“hai visto come si veste mamma, sembra una ragazzina”.
“beh! la trovo moderna”.
“già la trova moderna anche qualcun’altro, esce con un uomo”.
“cosaaa? è zio?”.
“non te l’ha detto?”.
“cosa avrebbe dovuto dirmi? l’unica cosa che mi ha confidato è stata che non sei più vergine, sono arrabbiata con te, mi avevi promesso che c’è lo saremmo detto”.
“si hai ragione ti chiedo scusa, ma di questo ne parliamo più tardi e ti spiegherò tutto è tipico di lei, racconta i fatti altrui ma i suoi lascia che siano gli altri a dirlo, papà e mamma stanno per dividersi, già non vivono più assieme”.
“ma nessuno sa niente,santo Dio quando verranno a saperlo mamma e zia per non parlare di papà, Susanna è la sua coccola”.
“un bel dramma, niente da dire, cmq mamma ha un altro uomo, ecco ora lo sai”.
“ma perché cosa è successo, zio non dice niente?”
“è successo che agli uomini dovrebbero tagliarlo, papà è andato a letto con la mia prof di storia e mamma è venuta a saperlo, semplice no?”..
“non me l’aspettavo dallo zio, non sapevo fosse un donnaiolo era così innamorato della zia”.
“nessuno lo sapeva, ma nel letto della prof ci è andato e ci sta tutt’ora”.
“a questo punto siamo?”.
“purtroppo si”.
“beh! guarda il lato positivo,da lei avrai solo bei voti”.
“ora basta parlare di mamma e papà, sono cavoli loro,cmq un bel voto in storia lo avevo anche prima”.
Non avevo mai visto Maria così menefreghista, si vede che l’hanno parecchio delusa.
“dai cambiati che andiamo a farci una bella pizza e poi ritorniamo qui al caldo e parliamo quanto vogliamo, hai sentito mamma,non rientrerà.
“a dir la verità ha detto forse”.
“per lei vuol dire rimanere fuori a farsi una scopata”.
“come sei cinica Maria?”.
“prova a vivere con quei due e poi ne riparliamo, uno che crede di essere un giovane stallone e l’altra una ragazzina,. ora ti prego Liana, basta, non tocchiamo più questo argomento”.
Mi concentrai di nuovo su Maria, aveva ragione erano fatti loro, ogni volta che la vedevo, mi sembrava diventasse sempre più bella, aveva solo qualce anno più di me, ma sembrava una donna.
L’ammiravo non potevo nascondermelo, ora poi che sapevo che non era più vergine, aveva uno sguardo e l'espressione che mi turbavano da matti.
“va bene lasciamo perdere”.
“allora che ne dici di uscire?”
“per me va bene, andiamo”
“copriti bene ci aspetta la Siberia” .
Mi guardò come ero vestita, soprattutto le scarpe, sorrise
“meglio ti cambi altrimenti ti congelerai vestita così”.
La guardai a mia volta, notando il maglione di lana, i guanti, la sciarpa e gli doposci.
La montanara era molto più attrezzata della cittadina.
“devo confessarti che non ho nulla da mettermi, non pensavo di trovare un tempo così”.
“classica cittadina di mare,ma dove credevi di andare alle Maldive?”
“guarda che è la prima volta che vengo d’inverno”
“va bene,eccoti quello che ti serve, ho pure un’altra giacca a vento”.
Buttò tutto sul letto.
Stavo cercando di sfilarmi i jeans, saltellando con una gamba sola.
Nel farlo mi sbilanciai verso di lei con i pantaloni abbassati per metà.
Ridendo per la comica situazione e avendo la sua guancia a portata di labbra la baciai stando in quell’equilibrio instabile.
Lei mi sorresse con dolcezza e guardandomi fissa negli occhi mi baciò sulle labbra molto lentamente, appoggiandole morbidamente sulle mie, un bacio casto, da donna o da cugina?.
Un bacio che mi sconvolse, mi sentii enormemente eccitata, non riuscivo quasi a trattenermi dal baciarla in modo appassionato a mordicchiarle le labbra, leccandole tutto il viso.
Provai una vertigine sotto la spinta di tutte quelle emozioni che mi stavano travolgendo.
Le restituii il bacio, sforzandomi di essere altrettanto delicata e casta, cercando di non dare peso a quella manifestazione sensuale.
Mi spogliai, ero congelata i collant erano tutti bagnati.
“togliti quei collant e mettiti queste calze, signorina di città!”
Finii di spogliarmi sotto il suo sguardo indecifrabile, rivestendomi da montanara.
“prendo i pattini, dopo la pizza andremo a pattinare”
“guarda che non riesco a stare in equilibrio sul ghiaccio”..
“tranquilla ti sosterrò io”

(Continua...)

Vi lascio con il solito lungo bacio.
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Categorie: Incesti Lesbo