"Ora devo andare o farò tardi al lavoro" dissi. Mia suocera si alzò e mi aiutò a rivestirmi."Ora che ho le tue chiavi mi sa che ci rivedremo presto" dissi uscendo di corsa da quella casa.Prima di salire in auto alzai gli occhi verso l'alloggio di mia suocera. Era alla finestra e mi salutava agitando una mano, come farebbe una ragazzina innamorata.Risposi al suo saluto con un cenno della mano e andai al lavoro. Ma in ufficio non riuscivo a concentrarmi,pensavo a mia suocera, a quella casa e alle chiavi che avevo preso  e che mi rigiravo continuamente tra le mani. Pensavo a quando andare a trovarla. Avrei voluto prendere un permesso dal lavoro per andare da lei. Anche perché quella sera stessa avevo una cena con i colleghi  di lavoro, non potevo mancare, l'avevo organizzata io ed era la prima volta in tanti anni che avevo organizzato una cena. Alla fine pensai che in fondo non dovevo avere fretta. Avevo io le sue chiavi, potevo farla aspettare. Così  non mi fermai da mia suocera sulla via del ritorno a casa. Ma quella sera al ristorante non vedevo l'ora che la cena finisse, mi ripromisi che quella sarebbe stata la prima e anche l'ultima cena da me organizzata. Finita la cena, intorno a mezzanotte, andai  a casa di mia suocera. Eravamo ancora in primavera ma iniziava già  a fare caldo.

Parcheggiai e notai tutte le luci spente nell'alloggio di mia suocera. In tutto il condominio c'era una sola luce accesa, meglio pensai, meno condomini  impiccioni mi vedono  e meglio è. Avevo le chiavi ed entrai senza bussare. Avanzai nell'alloggio al buio, come un ladro,  facendomi luce con la torcia del telefonino.Arrivai in camera da letto, mia suocera dormiva profondamente sul fianco destro coperta solo da un lenzuolo. Mi spogliai al buio per non svegliarla, alzai il lenzuolo e stesi accanto a lei.Gli occhi si abituarono presto al buio.Eravamo entrambi nudi sotto lo stesso lenzuolo.Non volevo svegliarla bruscamente, cosi mi inginocchiai davanti alla sua faccia e le appoggiai il cazzo moscio sulla  bocca semiaperta.Il contatto del mio cazzo con le sue labbra le provocò  una scossa.Si sveglio' dicendo con voce dolce "Credevo di sognare e invece eri qui veramente.....che piacere essere svegliata cosi" Senza dir altro apri la bocca e iniziò  a succhiare il mio cazzo mollo. Io mi sdraiai nel letto e lei  continuò il suo lavoro di lingua sulla mia cappella. "Puliscila bene, troia" dissi. "Ho deciso che d'ora in poi ti chiamerò troia e tu  mi chiamerai padrone". "Si padrone" rispose lei continuando a succhiare il cazzo e a massaggiare le palle. "Quando saremo in pubblico valuterò  io come chiamarti, ma ricorda bene, ogni volta che ti chiamerò troia tu risponderai chiamandomi padrone" . "Certo padrone". Ora continua a spompinarmi che voglio svuotarmi i coglioni alla svelta nella tua bocca prima di tornare a casa.Mia suocera annuendo aumentò il ritmo con il quale faceva  scorrere la sua bocca sul mio cazzo. "Finora sei andata avanti a farmi pompini perché con quell'impotente di tuo marito non potevi fare altro, ma da domani inizieremo un percorso di rieducazione" dissi "intendo farti recuperare al più  presto l'abitudine a essere scopata in fica, in culo e in bocca"."Non chiedo di meglio" disse sorridendo "Grazie padrone" e riprese a leccare la cappella sempre più velocemente.Forse al ristorante avevo bevuto troppo, forse stavo invecchiando male anche io, fatto sta che malgrado gli sforzi di mia suocera il cazzo stentava ad indurirsi. Provai a mungerle le tette come una vacca , mia suocera si eccito' moltissimo e  ansimando pesantemente  per il piacere si mise a succhiare il cazzo  con una foga mai vista prima,  facendolo diventare bello rigido. I suoi massaggi ai coglioni contribuirono ad eccitarmi ma fu quando le ficcai  due dita nel culo  che capii che stavo per godere. La troia di mia suocera roteava il culo  senza togliere il cazzo dalla mia bocca,  mentre io la penetravo sempre più in profondità  con le dita .Mia suocera succhiava il cazzo instancabile e mi strizzava i coglioni  con le mani come per prosciugarmi le palle. Cercai di resistere un po' ma poi, pensando a quanto era troia mia suocera, iniziai a sborrare. Sborrai in silenzio, sborrai affondando le due dita nel culo di quella troia di mia suocera.  Lei continuò  a leccare anche quando non avevo più  sborra da farle ingoiare. Mi aveva prosciugato i coglioni ancora una volta.Segava il cazzo che si ammosciava dopo aver sborrato e leccava le palle cercando di insinuare la sua lingua nel mio culo. "Questo trattamento mi piace ma ora devo andare, domani devo alzarmi presto per andare al lavoro" dissi mentre quella troia di mia suocera si faceva strada con la bocca verso il mio culo."Fai bene ad andare.....non vorrei che quell'impiastro di mia figlia iniziasse a sospettare che hai un altra donna" disse ridendo. Mi alzai, mia suocera mi aiutò a vestirmi, non tralasciando di baciarmi ovunque, mi lecco' i piedi come una cagna e mi allaccio' le scarpe. La sollevai in piedi, la strinsi forte a me e le dissi"Tra qualche ora tieniti pronta  per servirmi la colazione del gallo, anche se al mattino ho proprio poco tempo, voglio prendere l'abitudine di  passare tutti i giorni qui a far colazione prima di andare al lavoro, non voglio proprio  rinunciarci ". "Lo farò molto volentieri, sono davvero contenta di rendemi utile....adoperandomi rendi la mia vita meno vuota"disse accompagnandomi alla porta tutta stretta a me. "Certo che non avrai più  una vita vuota,voglio riempirti di sborra calda in tutti i buchi e non solo la bocca" dissi e la baciai sulla porta di casa. La sua bocca sapeva ancora di sborra. Arrivato all'auto, alzai gli occhi. Nel grande condominio solo una finestra era ancora illuminata, quella dell'alloggio di mia  suocera.  Lei era li che mi salutava  agitando quelle mani che sempre più  spesso accarezzavano il mio cazzo. Giunto a casa trovai una sorpresa, mia moglie era sveglia che mi aspettava. Era distesa nel letto, sulla schiena. Era  nuda e con le gambe piegate, la sua  fica, pur se seminascosta da una selva di peli neri, era comunque in  primo piano. Quella era  la posizione che assumeva quando voleva che le leccassi la fica. In altre occasioni non avrei perso un attimo e senza dire una parola sarei corso a servirla. Ma , visti i trascorsi degli ultimi 15 giorni  e il suo adirarsi ogni volta che mi avvicinavo a lei, mi spogliai facendo finta di non aver capito la sua richiesta. "Hai bevuto tanto stasera a cena che non capisci neppure cosa devi fare?" Mi disse con il suo solito tono acido."Ti sei divertito eh? Ed io qui sola ad aspettarti" mi voltai verso di lei senza dire una parola. "Ma quanto ci avete messo?? Non arrivavi più". Mi avvicinai a lei sempre in silenzio. "Sono quindici giorni che non godo  perciò  datti da fare" disse allargando le gambe."Io mi sono offerto spesso i questi giorni ma....." ."Basta scuse, ora sono cazzi tuoi" disse interrompendomi. Iniziai  a baciarle e a leccarle i piedi come piaceva a lei mentre con le mani le accarezzavo delicatamente le cosce. Sempre baciandola e leccandola salii lentamente, molto lentamente, lungo le sue cosce abbondanti e con un po'  di cellulite.La baciai e la leccai all'interno delle cosce mentre le mani le accarezzavano le grosse tette. Aveva una sesta abbondante ma, pur avendo  meno di 40 anni, le sue tette non erano sode come quelle un po'  più  piccole della madre.Le mie mani si concentrarono sui  capezzoli, che erano di piccole dimensioni al contrario di quelli di mia suocera che al minimo stimolo si rizzavano.In un primo tempo sulla fica alitai solo il mio respiro caldo ed affannoso ma passai presto oltre. Baciai la pancia, penetrai e pulii con la lingua il suo profondo ombelico e sempre baciando e leccando risalii con la bocca alle sue tette.Dopo aver indugiato un po'  sull'una ed un po' sull'altra mi concentrai prima sulla sua tetta destra,  la baciai, la leccai, le sollecitai il capezzolo fin quando  l'affannarsi del suo respiro e soprattutto le sue unghie  piantate nelle mie larghe spalle mi segnalarono l'avvio della sua incontenibile eccitazione.Avanzai con la bocca verso la parte destra  del suo collo,lentamente,baciandola e leccandola.  Mi soffermai  a lungo sul collo e poi sulle orecchie che pulii dal cerume  con la lingua.Ero abituato al gusto amaro del cerume, mia moglie  usava la mia lingua per lavarsi le orecchie e non solo  le orecchie a dir la verità. Le baciai la fronte e baciai delicatamente i suoi capelli, scesi dal lato sinistro del suo corpo  facendo al contrario lo  stesso percorso per arrivare  alla tetta  sinistra ,sulla quale mi soffermai maggiormente perché  era quella più sensibile per mia moglie.Come previsto infatti la sua eccitazione salì  di molto come stava a dimostrare il termometro delle sue unghie che graffiavano sempre più  in profondità  le mie spalle. Infine scesi molto lentamente con la bocca sulla sua pancia mentre le mani massaggiavano con movimenti circolari le sue grosse tette.Ancora una volta tornai con la bocca sull'interno cosce ma questa volta mi avvicinai  alla sua fica con studiata lentezza e sempre  baciando e leccando.Mano a mano che mi avvicinavo alla fica, potevo  sentire l'odore forte  della sua  urina. Quando voleva  farsi leccare da me aveva cura di non fare  il bidet. Spesso,ridendo,  diceva che non c'era bidet migliore di me e questo devo ammettere che mi rendeva orgoglioso.Nel momento in cui iniziai a leccarle la fica, mia moglie in preda ad  una  eccitazione  incontrollabile mi prese per i capelli con tutte e due le mani e mi schiaccio' la testa con tutta la sua forza contro la fica.Quando poi, con piccoli movimenti circolari della lingua, presi a stimolarle la clitoride  fino a farla gonfiare,  le sue gambe si chiusero contro la mia testa come uno schiaccianoci e strinsero sempre di più fino a farmi male.   Mia  moglie ebbe un orgasmo potente"Ahhh....ahhh.....ohhhh" gridava  riempiendomi di  pugni la testa, come se da una parte volesse che la mia  faccia abbandonasse la sua fica, ma dall'altra mi teneva inchiodato in mezzo alle sue cosce,strizzandomi la testa tra le gambe, come se volesse farmi schizzare il cervello fuori dal cranio. Io continuavo a leccarla fino a quando dopo un ultimo sussulto di piacere si alzò, mi ordinò di sdraiarmi  sulla schiena  e venne a sedersi con la fica sulla mia faccia. Iniziò  a muoversi scopandomi la faccia. Io con la lingua  cercavo di stimolarla ma non c'era proprio bisogno, ebbe in poco tempo un altro  violento orgasmo e poi si lasciò  andare pesantemente sulla mia faccia fin quasi a soffocarmi. Approffitai del fatto che riposava sulla mia faccia per aprirle il culo  con le mani e introdussi due dita nel buco del suo  culo.Erano le stesse dita che poco prima avevano visitato il culo di quella  troia di sua madre e ora stavano visitando la figlia. Sorrisi al pensiero  della reazione che avrebbe avuto mia moglie se lo avesse  saputo.Le dita nel culo la stimolarono e riprese a scoparmi la faccia , sia pure con minore energia. Io  con  una mano le strizzavo le tette e con l'altra facevo entrare ed uscire le dita dal suo culo come per scoparla.Mia moglie, stimolata in quel modo, si attaccò con le braccia alla spalliera del letto per darsi la spinta e scoparmi la faccia con  maggiore energia.Questa volta impiegò più  tempo per godere ed  ebbe un orgasmo molto piu'  contenuto.  Alla fine con una mano mi tirò  i capelli e con l'altra  mi allargò  la bocca. Prese prima  a farmi colare la sua saliva in bocca e poi a riempirmi la bocca di sputi. Quando ebbe finito si girò  e si sedette  con il suo culo sulla mia  faccia senza dire una parola. Sentivo l'afrore del suo culo sporco ma iniziai a leccarle il culo incurante delle piccole  palline di carta igienica rimaste tra le sue  chiappe. Leccai  a lungo  e con devozione per pulire bene quel culo che,  evidentemente, non era stato lavato da alcuni giorni , proprio in vista di questa serata. Poi mia moglie disse"Voglio sentire la tua lingua penetrare nel buco del mio culo." Aiutandomi con le mani allargai il buco del culo e entrai prima con la punta del naso e poi con  la lingua. La mia lingua saettava dentro e fuori  dal buco del culo mentre mia moglie  masturbandosi raggiunse un altro devastante orgasmo. Poi si staccò dalla mia faccia e si sdraio' dalla sua parte del letto. "Ora voglio  dormire, lasciami stare" e a calci mi spinse via verso la mia parte  del letto.(Fine della sesta parte).
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Categorie: Incesti