Quella sera trovai un messaggio Whatsapp di mia suocera"Ho bisogno di parlarti urgentemente, riesci a passare da me prima di andare al lavoro?". Non ne fui sorpreso. Pensai che tornata in sé, dopo quel fine settimana di follie, mi volesse chedere di dimenticare tutto quello che era successo tra noi e che volesse abbandonare quella casa e quel paese, così pieno di ricordi, per andare a vivere nella sua casa al mare. Del resto i miei suoceri avevano da sempre detto di voler passare in quella casa i loro ultimi anni. Più ci pensavo e più mi convincevo che il trasloco urgente era il motivo di quella convocazione, sicuramente aveva bisogno di aiuto per organizzarlo. Risposi "si certo, uscirò prima del solito così potrai dirmi tutto con calma". Quella notte dormii poco e male. Sogni agitati, un incubo dietro l'altro.Dormivo mezz'oretta e mi svegliavo da un brutto sogno per poi riaddormentarmi. Così prima dell'alba ero già in piedi, uscii di casa senza far rumore per non svegliare mia moglie.Appena fuori casa telefonai a mia suocera. Era già sveglia da tempo e mi aspettava. Venne ad aprirmi nuda, come al solito, ma questa volta notai che aveva alcune chiavi nella mano destra. Entrai e la seguii senza dire una parola e sforzandomi di tenere le mani al loro posto. Aveva un'andatura molto sensuale e un culo ancora sodo, le gambe lunghe con un po' di cellulite che a me piace tanto. Mi fece sedere sul divano nell'atrio,lei restò in piedi e inzio' a parlare: "Vedi, in queste ultime ore non ho fatto altro che pensare a quello che è successo tra noi nel fine settimana " ." Si certo, lo immaginavo e so già cosa vuoi dirmi" le risposi interrompendola. "Non credo" disse mia suocera portando la mano con le chiavi sulla sua fica e cominciando a toccarsi con un leggero movimento ondulatorio.Sembrava quasi che volesse penetrarsi con quelle chiavi."Era da quando è morto mio marito, da quasi un anno, che non mi sentivo più donna.Prima ero abituata a certe cose , in apparenza non erano gratificanti per me ma solo per mio marito. Lui non voleva che godessi nei rapporti, dovevo far godere solo lui. Mi permetteva di masturbarmi, questo si, ma io lo facevo raramente, con più frequenza negli ultimi anni,da quando non mi scopava più perché era diventato impotente.Cosi rimasta vedova credevo di poter rinunciare facilmente a quelle che per decenni erano state le mie uniche esperienze sessuali, dandomi alla masturbazione. Perché io non ho mai tradito mio marito, neppure dopo morto,fino a 2 giorni fa, si intende" disse con voce ansimante, eccitata da quella masturbazione che si intensificava via via che parlava."Invece, giorno dopo giorno, la voglia di rivivere quelle esperienze di sottomissione si trasformava in una necessità. Tutte le notti sognavo di essere usata come faceva mio marito e tutti i giorni mi masturbavo più volte pensando di ripetere quelle pratiche oscene. Ma non è la stessa cosa, mi resta sempre un' insoddisfazione di fondo che solo un rapporto reale può colmare. Per questo ho pensato a te, sei una persona buona e comprensiva, sei fidato e sono sicura che saprai in ogni caso mantenere il mio segreto e sono anche certa di essere ancora in grado di farti felice" disse cessando di masturbarsi. Poi si inginocchio' ai miei piedi porgendomi quelle chiavi umide degli umori della sua fica, mi slaccio' le scarpe, mi denudo' i piedi e comincio a baciarli e a lavarli con la lingua. "A mio marito piaceva" disse mettendo la lingua tra un dito dei piedi e l'altro. Leccava con impegno, la lasciai fare. Poi si porto i piedi sulle tette calde e guardandomi negli occhi disse "Quelle sono le mie chiavi.Vorrei che fossi tu ad accettarle. Erano le chiavi di casa che usava mio marito.Ora vorrei che fossi tu ad usarle.Potrai entrare quando vorrai in qualsiasi momento del giorno e della notte,mi troverai sempre così, nuda e disponibile. Potrai farmi tutto quello che voŕrai, quando,dove, come e con chi vorrai.Non avrai più bisogno di chiedere niente.Ti darò tutto quello che mia figlia non ti ha mai dato.Te lo meriti. Potrai passare qui per 5 minuti, farti svuotare i coglioni ed andartene.Oppure potrai fermarti giorni. Potrai usarmi sessualmente oppure solo come una serva a cui far preparare il pranzo, stirare e lavare gli abiti. Potrai venire da solo o con altre donne. Mio marito non lo ha mai fatto, ma so che dovrò abituarmi. Perché mi hai detto che sogni di scopare me e tua cognata insieme e io farò di tutto per aiutarti a realizzare il tuo sogno. Mi occorre solo tempo per abituarmi all'idea di scopare con te insieme a mia figlia, ma poi farò tutto quello che tu vorrai. Se ti va potrai farmi scopare dai tuoi amici o scoparmi insieme a loro, anche questo non l'ho mai fatto prima, ma se ti garba lo farò. Se accetterai sarai il mio Uomo al cui servizio mi dedicherò, sarai il mio Signore verso il quale proverò devozione e al cui pensiero adeguero' anche il mio, sarai il mio Padrone al quale obbediro' ciecamente, pronta a soddisfare qualsiasi suo desiderio. Farò qualsiasi cosa se accetterai di prendere le mie chiavi" disse lasciando i miei piedi e slacciandomi i pantaloni."Oh...sono sempre così grossi i tuoi coglioni...e così caldi" Disse accarezzando delicatamente le palle e baciando il cazzo già quasi duro dopo quelle parole."Sento che il mio posto è qui, ai tuoi piedi, per servirti, ma sarai tu a decidere dopo colazione" disse staccandosi dal mio cazzo e fissandomi negli occhi con un sorriso malizioso."La colazione del gallo"e detto questo, sempre fissandomi negli occhi inzio' a leccare con dolcezza la cappella e a mettere la sua lingua sulla punta del cazzo come per allargarlo. Io le afferrai le tette e le massaggiai i capezzoli, li allungai, li piegai e li strizzai,lei ansimo' di piacere e prese in bocca il mio cazzo fino alla radice. Poi riprese a leccare le palle e tutta l'asta fin sulla cappella.Ogni tanto lo metteva in bocca e succhiava con passione ed energia.Si vedeva che le piaceva spompinare e ci metteva tutta se stessa. Agganciai il suo corpo con le gambe e la tirai a me , lei affondò di nuovo la bocca sul mio cazzo.Stavo per godere, non resistevo più, staccai una mano dalle tette e le schiacciai la testa sul mio cazzo mettendogli il cazzo in bocca fino alla radice."Ingoia troia......ahhhh ...ingoia...bevi tutto" Lei annui con la testa due o tre volte strizzandomi le palle con le mani.A quel punto iniziai a sborrare, l'ingozzai di sborra,sentivo che deglutiva a fatica, ma la tenevo bloccata sul mio cazzo finché nn sentii più il fluire della sborra calda dentro la sua bocca. Poi le mollai la testa , lei respiro' profondamente, sembrava avesse rischiato di soffocare. Poi riprese a leccare il cazzo che si ammosciava, mentre io mi accasciavo stremato."Allora ti è piaciuta la colazione del gallo?"mi chiese . Non risposi."Se accetterai le mie chiavi potrai farla tutte le mattine" disse. "Ahh...mi hai svuotato i coglioni, sei bravissima..." risposi."Allora cosa hai deciso? Sarai tu a prendere le mie chiavi?mi chiese accarezzandomi il cazzo oramai moscio e guardandomi negli occhi."Accetto" risposi ."Bene allora dobbiamo festeggiare con qualcosa di speciale" sembrava veramente felice. "Alzati e dammi un bacio" le dissi. "Come hai detto?" Mi chiese stupita. "Festeggeremo con un bacio" e dissi.Si alzò sorpresa e felice e si gettò tra le mie braccia come una ragazzina.Ci baciammo appassionatamente e a lungo."Questa volta sei tu che hai sorpreso me" disse commossa. La strinsi forte tra le mie braccia, lei si accovaccio' su di me e pianse. Pianse a lungo, lacrime calde le solcavano il viso e cadevano sul mio petto. Restò a lungo a piangere e a singhiozzare tra le mie braccia.Aveva bisogno di sentirsi protetta. Cercai di asciugarle le lacrime con le mie labbra.Forse per la prima volta aveva conosciuto un po' di tenerezza. (Fine quinta parte)
Visualizzazioni: 9 793
Aggiunto: 5 anni fa
Utente:
«Alla fine la suocera grande donna, ma con sentimento di una bambina
Chiedo la cognata c'e un racconto.»