Lei era la mia amante storica, la nostra relazione andava avanti da più di otto anni. Quando abbiamo iniziato a frequentarci lei aveva già compiuto 45 anni, aveva qualche chilo di troppo ma un paio di tette enormi e relativamente sode per quanto erano grosse. Il sesso le piaceva in tuttr le sue forme ma ben presto mi accorsi che le piaceva sentirsi dominata e così quasi per gioco iniziammo a immedesimarci nei ruoli del pafrone e della schiava. Lei si eccitava moltissimo ad essere bendata e ad avere le mani legate. Avevo comprato un campanellino da metterle al collo come si fa con le vacche ed un guinzaglio da cagna da metterle al collo. Il nostro gioco preferito era farla mettere in ginocchio, farle tirare fuori la lingua e farle leccare quello che aveva a tiro. Doveva mangiare e bere leccando acqua o latte da una ciotola come una cagna mentre io la sculacciavo su quel gran culo nudo lasciandole i segni rossi delle mie mani. Ad ogni colpo che riceveva doveva rispondere con un "grazie Padrone" e se non lo faceva o se faceva cadere acqua o cibo dalla ciotola iniziavano le punizioni che consistevano per lo più nel portarla in bagno e pisciarle sulle tette, in culo, in faccia o in bocca. In attesa delle immancabili punizioni, il nostro gioco proseguiva facendomi leccare il culo, le palle e infine facendomi spompinare per bene fino a riempirle la bocca di sborra. ((FINE PRIMA PARTE)
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Aggiunto: 5 anni fa
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«Bel racconto»