Le mille avventure che escono dal mio Diario personale,proponendovele di volta in volta sottoforma di Racconti erotici, in realtà sono avvenimenti realmente accaduti anni fa, e raccontati prima che come racconti erotici, come spezzoni di pagine scritte a mano. Sono passati secoli da quella mattina che mi trovai coinvolta nell'avventura al Parco sempione a Milano, ma il ricordo e sempre vivido e fresco come fosse successo appena ieri. quando hai vent'anni, tendi a sperimentare molto nella vita, e tutte o quasi le occasioni che mi capitavano avevano un solo nome per me: 'Carpe Diem'. quella mattina di sole caldo di meta' primavera, ma che dalla temperatura pareva davvero estate inoltrata, decisi di avventurarmi a fare una piccola passeggiatina al Parco Sempione, sfidando un orario deciamente presto, quella giornata di sole caldo, meritava una bella uscita dal mio punto di vista. il Parco, un posto grande dove poter camminare al sole e magari prendere anche un po di abbronzatura tra i vari spazi verdi pieni di alberi e panche, era ad una certa distanza da dove abitavo, e non avendo mai avuto un mezzo mio per spostarmi, usavo girare in Città con i classici mezzi pubblici. Attraversando dunque una Milano già operativa e al lavoro,arrivai verso le 10 di mattina, ricordo che gia' si sudava terribilmente, addosso avevo comunque portato poca roba, avevo previsto che durante la mattinata dal fresco si sarebbe ben presto passati al caldo torrido, quindi non avevo indossato poi molto. Mi copriva una Semplice T-Shirt nera scollata davanti senza maniche nera, degli Shorts in Jeans sgambatissimi che usavo portare molto spesso nei periodi Estivi,uno zainetto che tenevo a spalla con dentro poche cose di ricambio. Mi incamminai dunque per il lungo percorso fitto di alberi. Mi fermai spesso asciugandomi il sudore, raccolsi i lunghi capelli a coda, occhiali da sole inforcati sul naso, scarpe di stoffa leggere bianche e continuai la mia lunga camminata. dopo un paio di metri dall'entrata al parco, dato non c'era anima viva nei dintorni,optai per togliermi shorts e T-shirt, rimanendo con addosso un bel bikini nero da mare. avevo un fisico efebico e magro, ma al tempo avevo delle forme accentuate specie sul culo, e un bikini risaltava proprio la mia parte migliore. Messi shorts e maglietta nello zaino, ripresi il cammino tra alberi panchine vuote e rumori lontani della strada. Pensavo di essere sola immezzo a quella foresta di verde che una volta era il parco sempione, (oggi non ho idea come sia, so che lo hanno rimesso a nuovo un paio di volte, e so che in passato ci son stati anche problemi con i soliti spacciatori) ad un tratto però mi fermai quasi infastidita, con mia sorpresa infatti seduto su una panca poco distante da me vidi un'uomo, avra' avuto su per giu' una cinquantina d'anni, alto, fisico asciutto, portava dei pantaloncini corti e una maglietta senza maniche. Lo scrutai per un'attimo prima che anche lui mi notasse. Aveva i capelli brizzolati e viso ben rasato, prima ancora che potessi avvicinarmi a lui, l'uomo mi aveva gia' vista. All'apparenza almeno,anche lui sembrava sorpreso di vedermi. Forse sperava come me, che il parco fosse stato deserto. Appena gli fui vicina, gli abozzai un sorriso malizioso e chiesi con un sussurro di voce se potevo accomodarmi un minuto, avevo le gambe assai stanche e il caldo non mi aiutava affatto. 'Scusi se la disturbo, ma oggi fa davvero caldo' ho tentato al volo. L'uomo tutt'altro che infastidito dalla mia presenza, sorrise a sua volta, e con una voce melodiosa quasi musicale che mi sorprese non poco, rispose: 'prego Cara, siediti pure accanto a me'.Mi accostai a lui, estraendo dallo zainetto una borraccia piena d'acqua fresca che avevo tenuto in freezer fino a quel mattino, e che ancora si conservava fresca. Ne bevvi un paio di sorsate, e la porsi anche all'uomo chiedendo se ne gradiva un sorso. Lui accettò volentieri, prese dalle mie mani la borraccia, e mandò giu un paio di sorsate, esclamando 'ci voleva proprio, Grazie Cara.' Provai a quel punto ad attaccare bottone, chiedendogli come mai in quel posto a quell'ora del mattino. Scopri' che l'uomo parlava volentieri ed era abbastanza aperto di vedute, tanto da farmi dei complimenti per il fisico. 'Se Posso permettermi, Ti sta d'incanto quel costume' disse. La cosa mi eccitò molto, e sperai che quell'incontro potesse concludersi magari con una bella scopata. mi sciolsi i lunghi capelli lungo la schiena, e feci con la mano il gesto di prendere dallo zainetto che era tra me e l'uomo, una spazzola per districarmi eventuali increspature, avendo i capelli fini, sudando mi si increspavano facilmente, per renderli lisci e morbidi, dovevo spazzolarmeli spesso durante i periodi caldi e umidi. Involontariamente la mia mano sfiorò quella dell'uomo, mi scusai prontamente con lui. Un brivido mi corse per il corpo, da testa a piedi. Solo sfiorandolo, mi ero eccitata da morire. L'uomo sorrise, fu lui senza fare tante domande a togliermi dall'imbarazzo, prendendo e stringendo la mia mano a se. Non sapevo che dire, restammo in silenzio per un periodo abbastanza lungo, fissandoci negli occhi. In certi casi non sai che dire ne che fare, se fai una mossa sbagliata, poi rischi di rovinare tutto, ma il gesto dell'uomo era stato inequivocabile. Mi voleva,glielo leggevo negli occhi. Lasciai che andasse come andasse, se mi fossi sbagliata,al limite avrei rimediato una figuraccia, ma se il mio istinto non mi tradiva... avvicinaiquindi d'istinto il mio viso al suo, e come previsto, ci fu' un lungo e appassionato bacio. Il mio istinto da Troia non poteva certo sbagliarsi quando si tratta di Uomini. Scostai lo zainetto che ci separava, e mi incollai a lui abbracciandolo e limonandolo come una ragazzina al suo primo incontro. Fu davvero fantastico, li sulla panca, riparati dal sole sotto una grande pianta, eccomi a baciare un'uomo di cui nemmeno conoscevo il nome. Eppure andò proprio cosi', l'uomo iniziò ad accarezzarmi le coscie sudaticce senza smettere di baciarmi, ansimavo dal desiderio di averlo. Fu sempre lui a prendere ancora una volta l'iniziativa senza nemmeno guardarsi intorno, visto che in teoria dovevamo essere gli unici in quel parco quella mattina. Si abbassò i pantaloncini,le mutande,e mi mostrò un cazzo già bello duro turgido e lungo. Ne restai subito affascinata, come davanti a qualcosa che desideri e sai che lo stai per avere. Sempre senza dire una sola parola, (Del resto in quei momenti, meno si parla e meglio si sta), mi sono chinata tra le sue gambe,e dolcemente lo presi prima in mano chiudendolo nel pugno, poi delicatamente iniziai a leccarlo e succhiarlo. Lo sentivo gemere e godere, mentre mi accarezzava la schiena e i lunghi capelli scostandomeli da un lato, per guardarmi succhiare meglio. Sempre piu' presi dalla voglia di fare l'amore, agguantai al volo un preservativo dallo zainetto, (li portavo sempre dietro anche se il piu delle volte non li usavo mai),glielo infilai subito. L'unica volta che osammo parlare, fu proprio allora, quando gli dissi: 'Fai il tuo dovere adesso'. mi alzai in piedi, allargai le gambe, mi scostai da un lato il perizoma del bikini, e iniziai a sedermi lasciando che la sua grossa capella, scivolasse dentro al mio culetto sudato e umido. Senza sforzo, il suo bel cazzo e Cosi' entrato tutto,facendomi sospirare di piacere. Quando ho sentito le sue palle vicino alle mie, mi sono lasciata andare completamente a lui, con le braccia attorno al suo collo, ho iniziato a saltellare su e giu' dalle sue ginocchia aiutata da lui nel movimento. Con i miei occhiali da sole ancora sul naso, iniziai a godere del suo cazzo dentro di me. Intenti al nostro rapporto, presi com'eravamo dalla voglia di scopare, nemmeno ci accorgemmo del gruppetto di ragazzi di colore, forse egiziani,che ci stava osservando. Ricordo di aver girato la testa da un lato, e di aver notato questi quattro ragazzotti magri, fermi a guardarci e parlottare nella loro lingua a poca distanza dalla nostra panca. Non mi sono affatto scomposta, continuando a cavalcare il cazzo del mio uomo, sorriri ai ragazzi e sussurrai all'orecchio di lui: 'sembra abbiamo pubblico...' l'uomo senza scomporsi piu di tanto si voltò a guardarli, e anche lui gli fece un sorriso. 'Lasciali guardare,che male fanno... a te da fastidio?' chiese poi l'uomo, risposi che per me potevano anche partecipare se volevano. I negretti sembrava si divertissero, commentando tra loro, facendosi anche qualche risatina, e dandosi gomitate l'uno con l'altro. Si erano seduti a terra li vicino, come fossero stati al cinema a gustarsi un bel Porno Film dal vero. Dopo un po, forse stanchi di assistere, uno di loro, il piu' magro e alto dei quattro si alzò e si avvicinò alla nostra panca. Tirando fuori il cazzo, e porgendolo alla mia bocca avida, che subito lo prese succhiandolo mentre saltellavo su e giu dal cazzo dell'uomo che ci stava dando dentro. Gli altri tre ben presto seguirono l'amico, e in pochi minuti, mi son trovata circondata dai quattro ragazzi con i pantaloni abbassati a succhiare i loro cazzi neri a turno, mentre ero ancora impalata dall'uomo sulla panca. Una situazione proprio da Porno Film. se chiudo gli occhi rivedo vividamente la scena su quella panca come fosse appena accaduta. Avevo ormai i capelli zuppi di sudore, appiccicati sulla schiena e sul viso, l'uomo ad un certo punto forse stancato dal caldo, venne copiosamente dentro al mio culo, ma aveva il preservativo indossato, che non mi permise di sentirne il fiotto caldo. Smessa di saltellare su di lui, mi lasciai andare ai ragazzi che mi presero a forza,mi sollevarono dal cazzo dell'uomo tirandomi su per le braccia di peso, mi trascinarono senza tanti complimenti sullo spiazzo d'erba li vicino dietro la panca, mi fecero mettere a pecorina, senza preoccuparsi di preservativi o di altro, il primo di loro mi saltò in groppa e me lo affondò tutto dentro al culo già bello slabbrato e sfondato dall'uomo. Mentre gli altri mi tenevano occupata la bocca. Stavolta toccò all'uomo fare da spettatore, rimanendo a guardare i quattro mulatti che mi scopavano a turno senza tanti complimenti, ma senza mai farmi davvero male. Infondo erano bravi ragazzi che volevano solo farsi una scopata, e io li stavo appunto accontentando senza ribellarmi. Credo che se l'uomo avesse capito che potevo essere in pericolo con quei quattro, non mi avrebbe lasciata nelle loro mani cosi' facilmente. da quel poco che lo avevo conosciuto, mi era parso una persona gentile e mai mi avrebbe lasciata in pericoli del genere ne sono certa. E vero che le persone non si conoscono mai abbastanza, ma se mi fidavo del mio istinto da Troia con lui. Dio solo sa quanto quei ragazzotti di colore, fecero durare la loro scopata, alla faccia della resistenza. erano magri e certo non dei colossi, mai avrei immaginato avessero tanta resistenza in corpo da farmi restare sotto per moltissimo tempo sfondandomi il culo e la bocca a turno piu e piu volte prima di allagarmi con la loro calda sborra. A me parvero ore interminabili, ma dev'esser durato il tutto non piu' di un paio di orette da quando io e l'uomo avevamo iniziato aggiungendo poi anche i ragazzi. Inutile dire che vennero tutti dentro di me,stavolta senza filtri di gomma, ho potuto sentire benissimo gli spruzzi allagarmi l'intestino,lavato da fiotti di sperma caldo che iniziava a colarmi giu dalle gambe da dietro, mentre avevo ancora l'ultimo dei quattro dentro che mi stantuffava in groppa,e io a quattro zampe ferma a godere come la vaccona che ero. anche gli altri si svuotarono nuovamente, sembravano una fontana addosso a me, fini' piena da testa a piedi,dai capelli al viso, al culetto alla bocca, ero piena. Finito di fare i loro comodi, come nulla fosse accaduto, si sistemarono in tutta fretta, e se ne andarono soddisfatti. L'uomo che pensavo fosse già sparito, era ancora li sulla panca ad ammirarmi. 'Sei Bellissima anche cosi' furono le sue prime parole mentre i ragazzi saltellando e scherzando senza nemmeno ringraziarmi, prendevano il viale del ritorno. Cerci di rialzarmi con fatica. Le gambe non mi reggevano, e l'uomo dovette soccorrermi e sostenermi a braccia sorridendo. 'Mi domando come farai a tornare a casa in quelle condizioni' aggiunse quasi tornando serio. Infatti ero impresentabile, e non sembravano esserci fontanelle dove potersi almeno dare una lavata. Avevo il culetto che mi doleva, mi bruciava come il fuoco. Insieme all'uomo mi sono sistemata alla buona, ripulendomi da tutta quella sperma facendola asciugare ai raggi del sole battente. Era l'unica soluzione alla fine. . con i raggi del sole la sperma si asciugò in pochi minuti, mentre i miei capelli erano un disastro,appiccicati e incollati, mi rifeci la coda di cavallo legandomeli, ripresi la mia roba nello zainetto, e bene o male riusci' a darmi un aspetto abbastanza decente da poter girare tra la gente senza dare troppo nell'occhio. Anche cosi' però, fui guardata abbastanza male,sopratutto quando presi i mezzi pubblici per rincasare. Avrei potuto chiedere un passaggio all'uomo se almeno avesse avuto l'auto. Sfortunatamente era venuto al parco a piedi. Mi toccò rientrare a casa dopo mezzodi' con una fame da lupo, e conciata non proprio elegantemente. avevo goduto come la Troia che ero, e avevo passato una mattinata da sogno,facendomi scopare all'aperto sotto il sole battente prima dall'uomo, poi da quei quattro mulatti. un vero paradiso. non sono cose che si dimenticano facilmente, e sopratutto ero sempre piu soddisfatta di come riuscissi ad ogni santa occasione, a prendermi ogni maschio che mi passava accanto. non ero una vera donna alla fine, non mi sono mai ritenuta bella ne figa, ne tantomeno Sexy, ma chissà come, riuscivo a farmi fare sempre il pieno di sborra e di cazzi da chiunque senza tanti problemi.
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