Siamo nell’estate di qualche anno fa.
Mi arriva la voce che poco distante da me un gruppo di genitori stava formando un gruppo misto per giocare a pallavolo e chiesi ad un mio amico se gli andasse di provare a venire con me.
Non conoscevo nessuno e quindi andando in compagnia magari si sarebbe rotto meglio il ghiaccio.
Fu facile entrare poiché erano tutte persone d’età e di pallavolo c’era davvero poco.
Alla fine dell’anno la società dov’eravamo tesserati ci diede la possibilità di giocare un’esibizione nel campo ufficiale dove loro svolgevano i massimi campionati.
Un po’ perche ero più giovane un po’ perché me la cavicchiavo, a fine partita mi venne fatta la proposta di giocare in una serie ufficiale l’anno successivo. Onorato della cosa accettai.
Dall’inizio dell’anno successivo cominciai a seguire anche le massime categorie dove incontro lei ……. Anna.
Giocatrice della massima serie femminile, alta, mora con i capelli lunghi, un fisico statuario con un fondoschiena che ti incantava durate le partite per come si muoveva.
Girava voce che nascondesse un lato torbido. Che era tanto brava quanto vogliosa. E mi chiesi:<< Possibile che una ragazza così semplice nasconda un lato cosi nascosto?>>
Passarono 2 anni e lei si faceva sempre più bella. Io in estate avevo compiuto 26 anni e lei da li a poco ne avrebbe compiuto 22.
All’inizio di ogni stagione come al solito ci venivano presentati gli allenatori. E quest’anno chi avrebbe allenato noi?????? Lei.
Già sentivo l’ormone impazzire solo alla notizia ma quello era solo l’inizio.
Cominciarono gli allenamenti, io mi presentavo sempre in palestra in tenuta da lavoro per poi docciarmi direttamente dopo . Come ogni sera anche lei dopo aver allenato si rilassava sotto la doccia in palestra e dopo chiudeva tutto. Spesso capitava anche che mi chiedeva di aspettarla per darle un passaggio a casa dopo. Sarà perché ero più grande di lei, sarà perche fu naturale, tra me e lei nacque una rispettosa amicizia.
Una sera però accadde l’inverosimile.
Dopo l’allenamento mi chiese se potevo darle una mano a rimettere tutto a posto prima di fare una doccia poiché aveva dolori alla schiena. Non esitai e dopo andai in doccia nel frattempo la palestra si era svuotata.
Amavo le doccia lì, una stanza enorme accanto ad ogni spogliatoio con tre docce per lato. Praticamente amavo aprirne almeno 4 per stare in mezzo.
Mentre sono in doccia sento lei che mi chiama e mi chiede se poteva venire a fare la doccia li perché dall’altro lato non c’era acqua calda.
Io:<< Dammi due minuti che esco >>. Ma senza accorgemene lei era già lì, sulla soglia della porta che mi guardava.
Rimasi di sasso a vederla e ancora di più quando cominciò a togliersi la tuta. Che spettacolo di fisico. Un metro e ottanta di tonicità fisica con una leggera muscolatura addominale. Un piccolo seno, una seconda forse terza ma con dei capezzoli che solo a vederli si notava come fossero duri. E poi abbassando lo sguardo la sua inguine, completamente depilata che emanava un profumo che svettava su tutto quello che avevo già nel naso del sapone che stavo usando. Rimango di sasso guardandola.
Lei si avvicina. Non riesco a muovere un muscolo. Mi bacia cominciando a masturbarmi lentamente, sono in un misto di eccitazione ed incredulità.
Si inginocchia a me e comincia a leccare tutta la mia cappella scendendo per l’asta e arrivando allo scroto. È bravissima.
Ci gioca per poco, si rialza e si mette spalle al muro. Mi afferra la testa con la mano sinistra per portarla giù nelle sue intimità più profonde, accetto l’invito. Sono tra le sue gambe mentre lei mi appoggia la sinistra sulla mia spalla per spalancarsi completamente a me e si tiene con la mano destra al soffione della doccia mentre la sinistra continua a spingermi tra lei. Ha un sapore stupendo, un misto di dolce e salato contornato da un profumo inebriante. L’assaporo con grande voglia mentre con le dita la penetro dolcemente. Comincia ad aprirsi lentamente sulla mia bocca. Mi stringe forte i capelli, si intuisce che sta per venire. Ed cosi è. Improvvisamente si spalanca tutta a me e li mi offre il suo succo del piacere.
Incredibile, ha un sapore meraviglioso. Possibile che una ragazza cosi perfetta abbia un lato così perverso?
Ansima dolcemente mentre mi invita a togliermi dalle sue gambe. Con un gesto delicato mi fa alzare accompagnando il mio mento con la sua mano e avvicina le mia labbra alle sue.
Un lungo bacio appassionato quando poi improvvisamente << stenditi a terra >>.
Non riesco a proferire parola, sono completamente soggiogato da lei e dalla situazione.
Una volta a terra le sue labbra ancora una volta toccano le mie per poi scendere delicatamente per il mio petto, poi l’addome per poi arrivare a quello che lei desidera.
Si alterna tra scroto ed asta per poi assaporare la cappella. Ha una dolcezza infinita in quello che fa ed io godo tantissimo con la mia estremità tra le sue labbra e le sue mani che mi si muovono lentamente lungo tutta la mia inguine.
Sono durissimo ed è questo quello che lei vuole. Si scosta, mi vuole dentro.
È uno spettacolo anche solo vederla, gattona fino ad appoggiare la sua intimità alla mia, poi pianta i piedi a terra ed alza il bacino. Mi afferra il membro per poterlo portare all’estremità di tutto il suo calore e da li farlo penetrare. Scende giù fino a farlo entrare del tutto mentre una smorfia di dolore misto a piacere si vede dal suo volto.
Comincia a cavalcare appoggiando le mani al mio petto. Oltre il piacere fisico mi godo anche quello visivo con lei che si muove su me con quel suo fisico allenato, l’addome leggermente scolpito dai duri allenamenti, il suo seno cosi duro da muoversi a malapena e la chioma mora, sciolta e bagnata che le scorre sulle spalle e sulla schiena.
Inizialmente il suo movimento è lento, come a godersi del tutto me dentro di lei poi si intensifica col passare del tempo. Vedo dal suo volto che gode sempre di più mentre dalle sue labbra comincia ad uscire sempre la stessa frase: << Non venire, non venire, non venire. >>.
I suoi movimenti si fanno sempre più intensi, ora quasi ferocemente si muove su me sbattendo ripetutamente il suo fondoschiena sul mio addome. Avverto quasi un po’ di dolore dai suoi ripetuti colpi sulle mia inguine, ma lei sta godendo e non mi va di fermarla.
Si appoggia con le ginocchia a terra e comincia a strusciarsi con il clito su me mentre tutto me stesso e dentro di lei. Mi rendo conto che sta per venire di nuovo e la lascio fare.
Brividi corrono sulle sue gambe mentre un urlo di piacere squarcia il silenzio dell’ambiente smorzato solo dallo scorrere delle docce. Si accascia a me credo ormai priva di forze, un bacio castissimo tra le nostre labbra.
L’abbraccio forte, porgo un braccio alla sua vita ed una mano alla sua nuca per non farla sbattere a terra e la stendo, sotto di me.
Mi godo ancora per qualche secondo lo spettacolo del suo corpo, poi mi avvicino all’entrata del suo piacere più profondo e la penetro ancora. Riesco a muovermi a malapena nel suo ventre ormai stretto dai due orgasmi avuti e temo di farle del male, ma lei, anche se pur quasi sottovoce, ansima ancora.
Sento che lentamente lei si adatta di nuovo a me e continuo nei miei movimenti godendomi in tutto e per tutto quella scopata meravigliosa. Lei per un attimo mi guarda, si morde le labbra, poi appoggia il capo al pavimento come a lasciarmi fare del tutto.
Mi fermo, la ribacio, ho voglia di sbatterla forte. Prendo le sue gambe e le appoggio alle mie spalle, lei non interviene, mi lascia fare.
Mi faccio spazio in lei, forse un po’ troppo violentemente. Entro con tutto me stesso fino ad arrivare a sbatterle le mie cosce sulle natiche, lei inarca la schiena e urla. Per un attimo temo di averla fatta male ma lei mi smentisce subito: << Sbattimi forte >>. Rimango per qualche secondo esterrefatto dall’invito. Possibile che ne abbia ancora voglia?
Rimango li a fissarla quando lei mi afferra il fondoschiena e mi invita a muovermi ancora.
Comincio a sbatterla forte, con colpi profondi e forti. Ad ogni colpo lei geme e dalle nostre intimità ad ogni affondo volano schizzi di acqua mista a liquidi. Che goduria, sento la mia cappella gonfiarsi sempre di più sentendo il suo calore. È una sensazione indescrivibile. Mi avvinghio al suo seno mordendo i capezzoli. Lei si tiene alle mie braccia, saldamente appoggiate a terra per dar modo alle sue gambe di non scivolare dalle mie spalle e darmi tutto lo spazio di uscire quasi dalla sua vagina e poi entrare fino in fondo.
I miei colpi si fanno sempre più forti fin quando lei:<< Aspetta >>.
Mi allontana un po’ giusto lo spazio per scendere le gambe dalle mie spalle. Ho pensato:<< si sarà stancata così >>. Invece, il tempo di liberarsi dalla mia presa, si avvinghia con le gambe a me intrappolandomi fino in fondo al suo ventre.
Da li un lento movimento a sfregare la sua estremità alla me, come a cercare ancora un orgasmo.
Io quasi sbigottito dalla cosa mi chiesi:<< sta per venire ancora?>>. Neanche il tempo di finire di pensarlo che cominciano i brividi per tutta la lunghezza delle sue gambe. Un orgasmo molto più lieve degli altri ma comunque accompagnato da fremiti e sussulti muscolari.
Lei rimane lì, stesa a terra, ormai sfatta dall’ennesima venuta. Ormai non rimane molto neanche a me. È già durata tantissimo, complice la stanchezza della lunga giornata di lavoro e dell’allenamento intenso, ma ormai sento sempre più il mio limite che si avvicina.
Non demordo. La giro e le appoggio la testa a terra incurante dell’acqua che le scorreva sul viso.
Entro ancora, lei inerme ormai, non reagisce. Sottili gemiti accompagnano il mio movimento, sento che si sta stringendo intorno a me. Sono al limite ma non voglio mollare. Mi fermo per recuperare fiato, poi mi muovo fortemente dentro lei fino in fondo. Poi mi rifermo. Ho il fiatone.
Ormai col cuore il gola le dico:<< Non reggo più>>.
Lei si allontana da me per darmi modo di uscire dal suo calore.
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Mi trovo così, in piedi con lei in ginocchio avanti a me. Che sensazione stupenda.
Mi porge le labbra alla mia cappella. Lenti movimenti con la lingua e con la mano accompagnano la fine del mio piacere, fin quando il mio fiato si fa sempre più corteo.
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Alle mie parole lei si allontana giusto per appoggiarsi la cappella sulla punta della lingua mentre la sua mano continua nel suo accompagnamento al mio orgasmo.
E così da li a qualche secondo schizzi di piacere invadono la sua lingua. Sono ormai in estasi totale, continua a massaggiarmi stringendo sempre più la sua mano intorno al mio membro, come a voler far uscire fino all’ultima goccia del mio piacere.
Allontana la sua bocca da me e mi mostra la sua lingua bianca, piena di tutto me stesso, fino a chiuderla tra le proprie labbra e ingoiare il tutto.
Riapre la bocca, mostrandomi con fierezza la sua lingua ormai pulita del tutto da me per poi avventarsi di nuovo sul mio membro in fase calante.
Completamente esausta mi porge le mani per darle un aiuto ad alzarsi e si butta in doccia.
Non una parola da quel momento, facciamo la doccia insieme per poi rivestirci, chiudere la palestra ed andare via.
Sale sulla mia auto per farsi accompagnare a casa.
Arrivati a destinazione un bacio castissimo sulle mie labbra ed una carezza alla mia guancia accompagnano una sola frase:<< Grazie della bella serata >>, per poi scendere e chiudersi la porta alle sue spalle.
Torno a casa, ancora incredulo dell’accaduto.
Sono passati anni da quella splendida volta e tra me e lei si è formata una splendida amicizia, ma null’altro.
Ora, ogni volta che ci vediamo, non perdiamo occasione per stuzzicarci un po’ ma niente di più.
Mi rimarrà sempre in mente quella splendida sera, il suo calore e la suo lato voglioso nascosto. Una sola cosa ora mi rimane da dire:<
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Aggiunto: 5 anni fa
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Etero