Zia Luisa, la sorella di mia mamma buonanima ha 75 anni ed è affetta dal morbo di Alzheimer, non c'è più tanto con la testa. Mia madre, sul letto di morte mi ha fatto promettere di occuparmi della sua sorella minore.
Oggi Luisa è di buon umore, mi saluta affettuosamente ma si capisce che non ha la più pallida idea che io sia suo nipote. Chissà cosa passa per la sua testa bacata. Poi, come un fulmine, tira fuori una tetta avvizzita e me la porge come se volesse allattarmi, lì, in mezzo alla sala tra gli altri pazienti e parenti. L'infermiera, con grande professionalità, senza alterarsi, la ricompone e la informa che il neonato ha appena poppato e che ora deve dormire. La zia si tranquillizza, l'infermiera è soddisfatta di come ha risolto il problema e dentro di me, 47enne ormai più che brizzolato, si scatena un terremoto. Si scoperchia la pentola del subconscio ed in una frazione di secondo il tempo torna indietro di 40 anni, esattamente nel punto in cui nella mia coscienza, fino ad un attimo fa c'era un buco nero.
Avevo 7 anni e mia zia 35. Ogni estate passavo qualche giorno al mare con lei che era la mia seconda mamma. Eravamo appena tornati dalla spiaggia ed avevamo fatto la doccia insieme. Ci trovavamo in camera da letto. Luisa aveva lasciato cadere l'accappatoio e si era seduta nuda sul bordo del letto. Aveva spogliato anche me e mi stava asciugando i capelli. Questa nudità reciproca era abituale ed io non avevo ancora mai mostrato segni di turbamento. D'un tratto la zia mi attira a sé, mi porge la tetta (allora tutt'altro che avvizzzita) e mi ritrovo a ciucciare quel capezzolo che ad un tratto si erge grosso come un mozzicone di matita, con l'areola grossa come un'ostia, scura scura e tutta raggrinzita che mi si stampa sulla faccia. Prendo la cosa come se stessimo giocando alla mamma e al neonato, in fondo non è trascorso molto tempo da ché poppavo tutti i giorni per davvero. E devo dire che ci provo pure gusto. Anche da adulto la tetta resterà sempre nel mio cuore. Anche alla zia pare che il giochino piaccia. Mi stringe a sé nuda nuda, io nudo nudo sento quel corpo caldo e morbido ed entro completamente nella parte. Devo dire che fino ad allora non ero ancora mai stato cosciente di pulsioni sessuali che comunque dovevano già essere comparse ma che io non avevo riconosciuto come tali.
Poi la zia mi stacca dal suo seno e mi dice che mi vuole insegnare un giochino che mi piacerà ancora di più. Mi guida il capo verso il suo triangolino di pelo nero e mi spiega che lí, le donne hanno una bella fragolina rossa rossa e che se proverò a baciarla mi accorgerò di quanto è bello. Io, ormai preso dal gioco, mi faccio guidare la testolina bionda verso il basso e affondo il viso in quel praticello. Ha un buon profumo di donna, simile a quello che trovavo tra i seni di mamma quand'ero poppante. La zia mi guida la testa e mi dice di tirare fuori la lingua e leccare dove la fragolina è tagliata. Ubbidisco e scopro un mondo morbidissimo e bagnato, caldo, dolce e aspro. Vi affondo con la lingua e col naso. Zia Luisa mi tiene la nuca e asseconda i miei movimenti col va e vieni del suo pube. Mi lava per bene il viso coi suoi umori vaginali. Aveva ragione, è proprio un bel giochino ciucciare la fragolina. Però mi fa un poco preoccupare perchè mi accorgo che ansima.
-Zia, non stai bene?
-sto benissimo piccolo mio, continuaaaaaa.
Però anch'io sento qualcosa di strano. Il mio pisellino è diventato duro duro e comincia a sbavare come una lumaca. È diventato grosso come mezzo sigaro Avana. Sono preoccupato, che mi succede? Poi mi sento emozionatissimo. Sarò mica malato? Comunque è tutto molto piacevole, di un piacere mai provato prima. La zia mi preme sempre più il viso tra le sue cosce e respiro a fatica, sono tutto bagnato di bava di quella che saprò chiamarsi "la figa". Protendo la lingua più che posso e la infilo in quel nido caldo e viscido. Ogni tanto incontro il bocciuolo turgido e lo prendo tra le labbra come fosse un capezzolo. Noto che alla zia piace ancora di più e mi do da fare per farla felice. Con la mano vado al mio cazzetto che non è più tanto etto e comincio a toccarmelo furiosamente. Improvvisamente sento le dita di Luisa sostituirsi alle mie. Il piacere diventa ancora più intenso, per me e per lei. La sento dire parole senza senso. Poi la sua mano morbida si chiude sull'asta e comincia ad andare su e giù, l'altra mano carezza le palline da poco scese nello scroto e ancora senza pelo. Brava zia, ancora ti prego, non fermarti. Ogni tanto un dito si appoggia sul mio buchetto e mi stuzzica. Sono sensazioni forti che non conoscevo, il cuore mi batte forte nel petto. Alzo gl'occhi e vedo il viso della zia disfatto dal piacere che però non ho ancora imparato a distinguere dal dolore. I suoi seni incombono su di me e sballonzolano follemente. La vista dei seni mi tranquillizza, protendo entrambe le mani e li afferro, ritrovo la sicurezza che solo le tette possono dare ad un bambino di 7 anni. Mi sento afferrare sotto le ascelle dalle sue magiche manine, mi adagia su di lei, entrambi nudi. Chissà quante volte mi ha stretto a sè in questo modo, solo che stavolta siamo nudi, pelle contro pelle. Sento la mia pancia sulla sua, burrosa. Sento la mia faccia in mezzo alle sue mammelle, budinose. Le mie cosce sulle sue, vellutate. Il mio cazzetto durissimo contro la sua fragola calda e bagnata. La zia, con una voce strana, come se le mancasse il fiato (ma ormai ho capito che sta benissimo e che non c'è nulla da preoccuparsi) mi annuncia che ora faremo un giochino ancora più bello, che devo mettere il mio pisello nella sua fragolina. Alla mia perplessità me lo afferra senza indugio, spalanca le gambe e se lo mette dentro da sola, con un gemito più forte del solito, quasi un urletto. Mi sembra di essere in paradiso e non è necessario che mi dia ulteriori spiegazioni perchè, d'istinto comincio a spingere e a retrarmi con le reni, in un su e giù suggeritomi dalla natura e dal piacere che ci trovo. Ora comincio a provare quella che più tardi saprò chiamarsi l'eccitazione, una sorta di piacevolissima agitazione psico-fisica che man mano mi sembra avere il suo centro nel mio inguine e soprattutto nel mio cazzetto di marmo. Zia Luisa smania e mi abbraccia forte assecondando le mie spinte col suo pube. Mi parla in continuazione dicendomi le più grandi dolcezze (e porcate). Poi, all'improvviso sento come una scossa elettrica nel pisello e nella testa. È talmente bello che non capisco più niente e una sensazione di allagamento mi invade tra le gambe. Zia ha delle scosse anche lei e urla quasi. Il suo viso è paonazzo e sfigurato dal piacere. Aveva ragione, è proprio un gioco meraviglioso. Ma non avendo mai provato sensazioni simili sono anche un po' preoccupato. Tutto quel bagnato è per me strano e le dico quasi piagnucolando:
-Zia, credo di essermi fatto la pipì addosso.
Lei, che ha avuto un orgasmo devastante, mi stringe teneramente a sé, mi copre di baci e mi risponde:
- Ma và sciocchino, è che sei diventato grande. Adesso ti pulisce zietta e ti insegna ancora un giochino bellissimo.
Non riesco ad immaginare nulla di più bello che andare su e giù dentro alla zia ma lei mi ribalta di fianco, si sfila da me e si accuccia davanti al mio pisellino ormai tornato moscio. Apre le labbra e me lo prende in bocca cominciando a ciucciarlo come io prima ciucciavo il capezzolo o il suo clitoride. Con sapienti colpi di lingua, tenendolo per la radice, me lo pulisce perfettamente ma con il risultato di farmelo tornare duro da scoppiare. E più s'indurisce e s'allunga più lei ci trova gusto e io ancor più. Finchè le metto le mani sulla nuca e comincio a guidarla nel ritmo del pompino (lo saprò in seguito che si chiama così) e a dare colpi di cazzo come se volessi arrivarle fino in gola. Tutto si ripete, la scossa elettrica dell'orgasmo mi ripercorre dal cazzo, su su per la schiena, fino in testa e le riempio la bocca di sborra ancora immatura e semitrasparente. Poi una grande pace mi invade e mi addormento tra le sue braccia.
Ora anche zia Luisa si è addormentata... ...sulla carrozzina. L'infermiera premurosa viene a prenderla e la riaccompagna in camera sua.
Ciao zia.
«Tutto vero»
«Racconto molto molto bello ed eccitante . mi piacerebbe sapere se è una storia di fantasia o un fatto veramente accaduto.»
«Impara l'italiano!!! L'io narrante si trova nel ricovero per anziani e racconta, quindi "è venuto". Se si trovasse altrove "sarebbe andato"»
«...e niente, dopo "oggi sono venuto" al posto di "oggi sono andato" nelle sole prime TRE RIGHE, ho smesso di leggere!
Ma possibile che 'sto portale accetti chiunque scriva due righe spacciandoli per racconti? mha... »