Roberta si era diplomata a pieni voti al liceo scientifico, la sua era stata la più bella estate della sua vita, i suoi genitori orgogliosi di lei, le avevano permesso di andare in gita con un gruppo di amici e amiche, girarono tutto il nord Europa per più di 20 giorni. Andarono nei locali di Amburgo, visitarono la Danimarca si spinsero prima fino a Ghoteborg e da lì fino a Stoccolma, poi ricominciarono a scendere e naturalmente tappa obbligata L’Olanda e Amsterdam più in particolare. A casa tornarono davvero stanchi per il lungo giro, ma certo il recupero della stanchezza per dei ragazzi dai 18 ai 20 anni è immediato, infatti già dall’indomani tutti insieme sulla loro spiaggia preferita. Abitavano sulla costa adriatica, a metà strada tra Foggia e Bari, qualcuno tra i ragazzi aveva intrecciato un flirt, ce n’era uno in particolare che faceva la corte a Roberta ma costei non se lo filava per nulla. Mentre però per Roberta non era ancora tempo di preoccupazioni, in quanto voleva godersi l’estate, i suoi genitori stavano già cominciando a preoccuparsi di cercare un alloggio a Roma per la loro ragazza, in quanto lei aveva espresso il desiderio di iscriversi alla facoltà di matematica.

Non era semplice trovare un allocazione affidabile e non troppo costosa, i suoi genitori non stavano male economicamente, ma neanche si può dire che navigassero nell’oro. Qualcuno suggerì loro di provare con la famiglia del Dr Guidaccini, la loro figlia era oramai al quarto anno di medicina a Roma. Certo il dottore si poteva permettere tranquillamente di mantenerla anche da sola, quindi probabilmente non avrebbero accettato.

Costoro furono molto cortesi, ma non si assunsero nessun impegno in quanto ne dovevano parlare con la figlia. Costei il cui nome era Chiara, sarebbe venuta a trovare i genitori proprio in quel periodo, quindi certamente ne parleremo e vi faremo sapere garantì la signora.

La settimana seguente, una telefonata arrivò a casa dei genitori di Roberta e dall’altra parte della cornetta la signora invitava i coniugi e la loro figlia a prendersi un caffè da loro, magari nel pomeriggio.

Tra le ragazze nacque subito una simpatia reciproca, legarono subito, in pratica Chiara accettò a casa sua a Roma di convivere con Roberta. I genitori di Roberta erano estremamente felici e riconoscenti, anche perché la cifra che concordarono era estremamente conveniente, anzi inizialmente i Guidaccini non volevano nulla, ma poi dietro le insistenze del papà di Roberta, concordarono una cifra più simbolica che altro. Le ragazze si salutarono cordialmente e si diedero appuntamento alla fine di ottobre quando cioè i genitori di Roberta l’avrebbero accompagnata a Roma per vedere come si sistemava.

L’appartamento situato in zona centrale, constava di due camere da letto di un soggiorno abbastanza grande, una cucina vivibile e un bagno. Quando Chiara aprì abbracciò la ragazza e salutò calorosamente i genitori di lei. Guidò Roberta nella stanzetta che sarebbe diventata sua, seguita dai genitori di lei, tornarono in soggiorno e parlarono un pò. Dopo le tante raccomandazioni di rito alla figlia di comportarsi bene, di non avventurarsi in situazioni potenzialmente pericolose, di rincasare presto etc, si rivolsero a Chiara e quasi commossi per l’affetto che dimostrava nei confronti della figlia raccomandarono a lei di controllarla e se qualcosa non andava di avvertirli immediatamente. Si salutarono e finalmente erano sole.

Tutto filava liscio, facevano colazione insieme, quando il pomeriggio rientrava Chiara trovava quasi sempre Roberta che studiava nella sua camera, ogni tanto la invitava ad uscire magari per andare a vedere un film. Di tanto in tanto, quando coincideva, scendevano insieme al loro paesello con la macchina di Chiara. Insomma la convivenza era pacifica, anzi addirittura cordiale. L’unica cosa che non quadrava erano le occhiate che Roberta dava a Chiara quando pensava di non essere vista, era ovvio che essendo da sole anche l’abbigliamento qualche volta poteva essere anche estremamente ridotto quando erano a casa, spesso Chiara andava in giro con solo gli slip e reggiseno, mettendo in risalto il suo bellissimo corpo, spesso dopo la doccia restava nuda con sopra solo l’accappatoio ma aperto davanti e magari andava a parlare con lei. Chiara, una ragazza alta, con i capelli tagliati cortissimi, con la sua faccia angelica gli occhi verdi e un corpo splendido, si era accorta che Roberta, ragazza carina ma non troppo appariscente, la guardava e a lei questo non dispiaceva affatto, anzi spesso lo faceva apposta a mettersi in pose un po’ osè con noncuranza, ma facendolo apposta perché sapeva che lei la guardava.

Una sera Chiara si stava rilassando davanti al suo P.C. era collegata in internet con una chat line, era un sito particolare, BDSM, lei al solito seduta sulla sedia aveva sempre qualche stuzzichino di qualcosa mentre digitava, quindi aveva un piattino sul piccolo tavolo del pc, aveva addosso una gonna e una maglietta stretta. Roberta era seduta sul divano dietro di lei, stava leggendo, mentre digitava con un tal Sileno, alla Chiara un po’ di olio, le cadde sulla gonna, imprecò con se stessa , ma Roberta si prestò subito di aiutarla, Chiara chiese scusa un momento a Sileno(Eh Si! Era educata la Chiara) si alzò dalla sedia e si sfilò la gonna, dandola in mano a Roberta, questa la mise subito in lavaggio per non far restare le macchie. Chiara si risedette sulla sedia con gli slip neri ridottissimi che facevano risaltare ancor di più la carne bianca e riprese a dialogare. Quando Roberta rientrò nella stanza, Chiara la chiamò vicino a sè facendo seguire anche a lei la discussione col tipo della chat. "Non scandalizzarti se mi metto a dgt con perfetti sconosciuti e per giunta in una chat particolare come questa"; " ma no figurati!" Rispose l’altra. Roberta si mise dietro le spalle di Chiara e si abbassò per leggere meglio quello che scrivevano, ogni tanto uno scellerato col nick di starter interrompeva tutti scrivendo a tutti caratteri LUNAAAA!!!!!(EH!EH!)ma poi la discussione continuava. Roberta vicino alle guance dell’amica ne sentiva il profumo, ogni tanto senza essere vista chiudeva gli occhi e la respirava, fu in un momento di debolezza più forte che baciò le baciò collo, un bacio sfuggente rapido, ma un bacio; questa non staccò neanche lo sguardo dal monitor, girò una mano all’indietro e le prese una mano tra le sue e la depositò sul suo seno; "Accarezzami"! Roberta passato il primo attimo di sorpresa, si lasciò andare, finalmente poteva accarezzare quel corpo tanto agognato, cominciò a carezzarla con entrambe le mani, con la bocca scese a baciarle il collo, le frasi digitate cominciarono ad aver non molto senso, Sileno aveva capito che qualcosa non quadrava(era intelligente il suo interlocutore EH!EH!) quindi chiese se era il caso che magari si sentissero un’altra volta; " si" convenne anche Chiara e staccarono. Roberta ormai si era lasciata completamente andare, Chiara si alzò e prendendole la mano la trascinò verso il divano.

"Baciami e accarezzami" Roberta le accarezzava le gambe, le sfilò la maglietta, il suo seno era bellissimo, le mani di Roberta si trasferirono su di esso; "Leccamelo , succhiamelo!" la ragazza, con la lingua, seguì il percorso dal collo fino ai seni, mentre accarezzava le sue gambe la sua lingua scorreva i seni dell’amica, le leccò e mordicchiò i capezzoli a lungo, essi erano ormai ritti e quando li prendeva tra le sue labbra e succhiava si sentiva il mormorio di piacere "Siii continua, lecca succhia, mmmm!! accarezzami giù" Chiara si alzò di scatto e ancora una volta prendendo l’amica per una mano "Andiamo in camera da letto" lì accese la piccola lampada del comodino e si sdraiò. "toglimi gli slip!" Roberta glieli tolse con grande delicatezza e poi in un attimo anche lei fece sparire il suo vestitino. "Leccami tutta e non smettere!" Roberta percorse con la lingua tutti gli anfratti della parte superiore della sua pelle, naturalmente il seno ebbe la preferenza, mentre con la mano Roberta accarezzava le parti più intime, provocandole i movimenti lascivi di un corpo che sta godendo. Chiara con delicatezza spingeva la nuca della compagna verso il basso "fammi godere, vai più giù " questa si spinse con la lingua prima sullo stomaco e poi a mano a mano più giù tra i peli pubici, ma le mani Di Chiara che avevano preso i capelli e li tenevano stretti, la spingeva verso la fichetta bagnatissima. Quando Chiara sentì finalmente le labbra dell’amica giungere a destinazione "Leccami, fammi sentire la lingua siii!!! Ora le mani erano strettissime attorno ai capelli e cominciò stringere anche le cosce attorno alla testa "leccamiiiii!!!!! Si lecca, fammi sentire quanta passione ci metti" ad un tratto la allontanò e girandosi sul letto e mettendosi carponi le disse "Anche qui, leccami anche qui Roberta cara!! Questa era titubante , ma poi vedendo quale bellissimi spettacolo aveva davanti agli occhi si tuffo col viso tra le natiche "Siiii!!! Leccaaaaa!! Mi piace brava cosìììì leccami il culetto da bravaaa!!!!" La lingua lavorava alacremente, quando stava per venire "presto metti la testa qui tra le mie gambe" la ragazza frastornata appoggiò la nuca sul materasso "Apri la boccaaa!!! Apriii!!!!!" La ragazza aprì e lei vi si piazzò sopra" Sto venendo leccamiii mentreee!!!!! Intanto si accarezzava il seno in preda a un piacere fortissimo. "sto venendo beviiii!!!!!!! Beviiiii!!!!

Mentre stava accadendo ciò le tenne ferma la testa con le gambe e con le mani, Roberta si ritrovò il gusto del piacere di Chiara sulla lingua, finalmente si calmò. "vai a lavarti cara" e mentre lei si stese sul letto evidentemente soddisfatta Roberta andò a rinfrescarsi in bagno, quando tornò andò a sedersi ai piedi del letto

"Sono stata brava vero?" ,

"Si tesoro, mi hai fatto godere davvero sei stata bravissima, però tu?" ;

" Non preoccuparti per me mi basta sapere che ti ho resa felice per qualche momento"

Chiara alzando un gamba andò con un piede ad accarezzare il suo viso;

"Ti sei innamorata di me?" Il silenzio fu più eloquente di ogni risposta, allora, senza parlare, continuò a carezzarle il viso col piede, forzò le labbra semichiuse e facendole aprire la bocca le intrufolò dentro le dita "Leccamele" aveva le mani dietro la nuca appoggiate sul cuscino, mentre Roberta le prese il piede tra le mani per non farla sforzare e leccò le sue dita mentre la guardava, dopo un po’ alzò anche l’altro piede e se lo fece leccare pure "Che cara che sei!!"". Le piaceva sentire quella lingua carezzevole sui suoi piedi.

" Va bene basta così; ho sonno! Domani ne riparliamo"

Così facendo si girò con il viso verso il muro e le disse:

"buona notte cara!"

Lasciando il suo splendido corpo nudo;

"Anzi prima di andare via coprimi col lenzuolo"

Mentre Roberta si accingeva a farlo,

"Non dimenticare però un bacettino sulle mia natiche, anzi questa è una incombenza che dovrai fare ogni sera capito?"

La notte di Roberta al contrario di quella di Chiara fu molto agitata, pensava e ripensava a ciò che aveva fatto e si sentiva in un certo senso euforica, si era accorta che la sua amica le era scoppiata dentro, insomma aveva ammesso a sé stessa che se ne era follemente innamorata. Finalmente dopo ore di rigirarsi nel letto, la stanchezza la vinse e si addormentò, ma riuscì a dormire solo qualche ora, non erano ancora le sette e si alzò. Fece colazione con calma, si lavò si preparò ed era pronta per uscire, ma non era per questo che aveva fatto tutto così di primo mattino; ciò era perchè voleva avere molto più tempo a disposizione per preparare una colazione degna di tal nome alla sua adorata. Uscì e andò a comprare due cornetti, uno alla crema e uno al cioccolato, quando rientrò, guardò l’orologio e accorgendosi che mancavano pochi minuti alle otto mise su la macchinetta per preparare un cappuccino schiumoso, quando era ormai pronto sentì la sveglia di lei trillare, si sbrigò ad apparecchiare e preparò anche due fette biscottate con marmellata. Di lì a pochi secondi dopo vide apparire la scintillante sagoma di Chiara, si era messa solo la parte superiore del pigiamino e sotto era nuda, faccia assonnata ma solare, quando vide Roberta le sorrise;

"giorno cara"

poi accortesi che lei le aveva preparato la colazione in quel modo esclamò:

"sei un tesoro"

e la bacio affettuosamente sulle labbra. Era bellissima mentre le parlava del suo programma giornaliero, Roberta era incantata, neanche stava ascoltando cosa le diceva, le bastava sentire la sua voce. Si stava facendo tardi, Chiara a malincuore salutò l’amica; ciao a stasera e si salutarono.

Quando Roberta rientrò, la trovò intenta a studiare, la salutò con un cenno del capo, Roberta si aspettava un’accoglienza diversa, tuttavia attribuì la colpa al fatto che era concentrata sul libro. Anche lei avrebbe dovuto studiare qualcosa, le restavano un paio di ore prima di cena e normalmente anche dopo cena avrebbe dovuto far qualcosa; ma non ne aveva voglia, si mise in testa invece di preparare una cenetta con i fiocchi per il suo amore, uscì di nuovo senza dir nulla e andò a fare un po’ di spesa. Quando tornò, andò direttamente in cucina e cominciò a preparare.

Verso le 20 quando era già tutto pronto, andò a chiamarla:

"Ti ho preparato la cena !"

Lei alzò gli occhi dal libro e le sorrise;

"va bene andiamo".

Mentre erano a tavola, il discorso andò a finire su quello che era successo la sera precedente;

" Vedi Roberta, da una parte sono contenta che tu ti sia innamorata, mi riempie di orgoglio sapere ciò, ma dall’altra io mi conosco e so che quando sono davanti a gente che mi vuole bene divento egoista pretenziosa, qualche volta una vera stronza, ma non posso farci nulla, quindi quando ti accorgi che esagero dimmelo! Ok?"

"Non preoccuparti; e poi mi piace poter fare qualcosa che ti possa far piacere"

"Sei anche molto altruista vedo, o forse anche un po’ masochista? Sai cos’è una masochista?"

"Si so cos’è!"

Arrossendo un po’, il suo sguardo era eloquente, Chiara ci aveva azzeccato.

"AhiAhi! Mia cara; quindi non ti dispiacerà poi molto se ti chiederò di fare certe cose?

"Be! Insomma a seconda di ciò che mi chiederai, per esempio mi piace cucinare per te, prepararti la colazione, accudirti se vuoi"

"AH! mi vuoi accudire? E delle cose che abbiamo fatto ieri sera cosa ne pensi?"

"Sono orgogliosa di esserti stata utile"

"Tu non sei stata utile; mi hai fato godere come una matta, mi è piaciuto molto, come mi leccavi, sentirti sotto di me mi dava una grande eccitazione"

"Se vuoi sono pronta anche stasera" disse Roberta

"Allora davvero vuoi essere la mia piccola schiava?"

"Si se vuoi"

"Però guarda che io devo essere onesta con te; per te sento solo affetto, anzi devo dirti la verità fino in fondo, ho già una relazione con un’altra ragazza, con cui sto insieme da due anni".

A queste parole Roberta si irrigidì un po’,

"Che c’è sei gelosa? Io ti sto dicendo la verità, ti acconsentirò, come dici tu di accudirmi, ma sapendo che io amo l’altra!"

Roberta abbassò gli occhi, cerco istintivamente di frenare il suo disappunto e la delusione forte che stava provando;

"e non devi neanche pensare che sono dispiaciuta per te, perché non sarebbe vero, se tu mi ami meglio per me, ma forse tu soffrirai un po’; ma in fondo non è quello che cerchi?".

Le due donne avevano appena finito di mangiare;

"Sparecchi domani mattina , allora accetti ancora dopo quello che ti ho detto?"

"Si va bene! Accetto di servirti come vuoi e quando vuoi, purchè mi concedi di starti vicina"

"Ma certo stupida, allora come potresti servirmi? Allora intanto sappi che ogni mattina voglio sul tavolo il cornetto caldo come stamattina, naturalmente per la sera alla cena pensi tu, ora comunque siccome devo finire di leggere un capitolo, mi sdraio sul divano e mentre studio tu mi lecchi i piedi va bene?"

Non ci fu bisogno di risposte, mentre lei andò sul divano a sdraiarsi dopo essersi presa il libro, appoggiando la testa sul bracciolo con un piccolo cuscino dietro la nuca, Roberta prima passò da bagno e dopo andò ad accucciarsi a terra ai piedi del divano.

Cominciò ad accarezzare le gambe e i polpacci della sua dea, con la mano destra mentre con la sinistra teneva l’altro piede, il suo tocco era leggerissimo, una carezza, le sue dita sfioravano la pelle di Chiara, c’era tanta dedizione in quei gesti, Chiara leggeva e rileggeva lo stesso rigo, non riusciva a concentrarsi, le piaceva moltissimo, ma Roberta non poteva accorgersi del piacere che provava la sua padroncina, perché il suo volto era nascosto dal libro dietro cui si nascondeva.

Quando sentì il contatto delle labbra di lei sul suo alluce, senza volerlo glielo premette contro, una reazione istintiva, sentiva la dolcezza, ormai quello che era scritto sul libro era lontano miglia e miglia, si concentrò senza tuttavia abbassare il libro, ad assaporare il piacere, le labbra di Roberta baciavano con delicatezza le sue dita, lei aveva gli occhi chiusi, ogni dito del piede finì dentro la bocca della sua schiava, glieli succhiava, abbassò definitivamente il libro e la guardò senza parlare, anche Roberta aveva gli occhi chiusi, la sua lingua scorreva tra le sue dita, lei le allargò perché potesse entrarci dentro, anche Roberta aveva aperto gli occhi e mentre leccava il piede della sua Padrona la guardava, costei aveva un sorriso splendido disegnato sul volto, le due donne si guardavano, mentre la lingua di Roberta scorreva sul suo piede, lei glielo porgeva sempre più,

"Apri la bocca!"

Le infilò prima le dita, ma cercò di entrare sempre più in quella bocca, la ragazza muoveva la lingua, ma di tanto in tanto , quando il piede entrava più in profondità, sollecitando la laringe le provocava dei conati, ma Chiara certo non demordeva, anzi con il dorso dell’altro piede premeva la nuca di lei perché le restasse mezzo piede in bocca:

"Lecca tesoro lecca!!! Tieni l’altro non dimenticare l’altro"

e così facendo le porse anche l’altro piede da succhiare baciare e leccare. Chiara senza nessun ritegno aveva preso a toccarsi, si era già tolta prima la gonna, ed era rimasta con solo gli slip, mentre la sua schiava la stava leccando le prese una e se la posò sulla fighetta;

"accarezzami anche qui!"

Oramai era partita, le sue convulsioni e i suoi contorcimenti erano un segnale inequivocabile di eccitazione.

"Toglimi gli slip e metti la tua testa tra le mie gambe"!

La ragazza si avvicinò al pube di lei e con grande delicatezza le sfilò gli slip, lei la aiutò alzando leggermente il bacino; Roberta si avvicinò al suo pube leccando prima la parte interna delle sue cosce, i lamenti di piacere di Chiara erano sempre più eloquenti:

"Vaiii non ce la faccio più ad aspettare, vaiiiiii !!!!leccccaaaa!!!!" la ragazza si tuffò col viso tra le sue gambe e prese a leccarla con ardore, anche Roberta si stava toccando, anche lei era molto eccitata, "Accarezzamiiiii, le tue mani voglio che mi accarezzino le naticheeeeee!! Roberta staccò la mano dalla sua intimità e prese ad accarezzare la sua padrona, finalmente venne! Bevi cara bevi!! Uhmmm!!.

Era finita;

" Sei grande, Roberta piccola mia sei grande!"

La guardava quasi con ammirazione, il volto arrossato dal piacere intenso, la fece avvicinare a sé e le accarezzò una guancia, la tenne così per diversi minuti , Roberta si sentiva appagata da quelle carezze, in fondo le bastavano quei momenti.

" Vai a pulirti in bagno, poi vieni qui e vediamoci un film all tv, tanto questa sera ormai non ce la faccio a studiare; ah! Senti prima che lo dimentico, vedi le mie mutandine? Voglio che me le lavi a mano, sono di puro cotone e non voglio che si sciupino ok?"

Roberta assentì con la testa e andò a lavarsi la faccia e tornò in soggiorno, la Padrona aveva già acceso la tv e aveva scelto una pellicola, Roberta si sedette sul divano e Chiara che era rimasta sdraiata le mise i piedi in grembo. "Accarezzameli! Hai delle mani favolose". Durante la pausa, Chiara ordinò:

"vai a prendermi l’acqua" Non la guardò neanche in faccia, Roberta eseguì, la Padrona non la ringraziò neanche. Il film finì, fece zapping per qualche minuto, poi:

"A letto ho sonno; accompagnami!"

Le ragazze andarono nella stanza da letto di lei, le fu sufficiente farsi togliere la camicetta ed era già nuda, si fece infilare una mini vestaglia e si coricò;

"Coprimi col lenzuolo e vai a letto!"

Roberta eseguì ma un attimo prima di uscire la Padrona la bloccò Non dimentichi niente?"

Aveva già girato la faccia verso il muro e dava di schiena alla porta, non dimentichi niente ?" ripetè e per far evidenziare la dimenticanza si scoprì il sedere e glielo indicò col dito. "Voglio il bacetto della buona notte" tornò sui suoi passi e baciò le natiche della sua Padrona.

Ancora una volta Roberta stentò prendere sonno, mille pensieri si accavallarono nella sua testa, non sapeva definire le sue emozioni, da una parte la aperta confessione che la sua amata in realtà stava con un’altra, la gelosia era forte per quell’altra che neanche conosceva, dall’altra parte la consapevolezza di averla fatta godere moltissimo, la sua mano tornò al suo pube e si lasciò andare ad un piacere solitario di cui non poteva più fare a meno.

La mattina seguente, al solito Roberta uscì per andare a prendere il cornetto caldo, preparò il cappuccio, qualche fetta biscottata con burro e marmellata, alle 8;00 puntuale la sua Padrona si alzò, passò dalla cucina;

"Giorno cara"!

E se ne andò in bagno , restò qualche minuto e infine definitivamente si andò a sedere sulla sedia in cucina. "Dormito bene? Io meravigliosamente" Senza aspettare, mentre aveva la bocca piena "oggi devi trovare il tempo di passare a comprare lo smalto per le unghie e il rimmel che è quasi terminato, hai capito?"

Roberta non parlava, ma tanto non ve ne era di bisogno; cosa poteva dire? Sentiva un po’ di astio, per come era trattata, ma poco prima di uscire salutando la sua Padrona, costei la chiamò vicino a sé e le diede un bacio sulla guancia

"Ciao tesoro buona giornata!" Questo le bastò per farle ritornare il sorriso.

Quando nel tardo pomeriggio la Padroncina tornò a casa era raggiante;

"Schiavetta mia! Oggi ero andata agli esami per sentire che tipo di domande facevano, e sai cosa è successo? Il professore avendo un po’ più di tempo a disposizione ha chiesto se c’erano altri che si sentivano pronti; io incosciente come sono mi sono presentata e sai quanto mi ha dato??? Ventottooooo huuu!!!(E abbracciò Roberta)Preparati ti offro la pizza e poi andiamo al cinema! "

" Ma come io stavo quasi per preparare la cena? "

"Non importa, preparati che si esce!"

Le due ragazze erano felici, Chiara per quello che aveva ottenuto e Roberta per stava con lei in quel modo così sereno. Dopo la pizza Chiara ribadì l’intenzione di andare al cinema

"Ma cosa danno che vuoi andare per forza?

"E’ un film a cui non rinunzierei mai!! La lingua magnetica.

" di chi è?"

"Di Sileno"

"chiiii??

" Ma come non lo sai? Ha preso due oscar a Suinopoli l’anno scorso(EH!EH!)

"Boh! Andiamo"

All’uscita entrambe convennero che il film era stata una cagata incredibile(ma cosa ci si poteva aspettare da lui se non una cagata EH!EH!)

Arrivate a casa, erano lo stesso contente per la serata trascorsa nonostante il film, Roberta si mise subito in pigiama, mentre Chiara si era seduta sul divano e aveva acceso la tv.

Quando rientrò in soggiorno la Padrona si alzò e chiese a Roberta di seguirla in bagno

"Mettiti a quattro gambe qui vicino allo specchio"

"Perché?"

"Tu devi eseguire i miei ordini giusto? E allora mettiti come ti ho detto"

mentre la ragazza senza capire si mise nella posizione voluta dalla sua Padrona, si era alzata la gonna e abbassato gli slip sedendosi sul water per fare pipì, quando finì si asciugò con la carta e per scherzo la passò sul viso di lei che fece una smorfia di disgusto e stava per alzarsi invece Chiara ridendo la bloccò a terra "Ma cosa vuoi che sia? Tu di me devi adorare tutto".

Così dicendo si alzò si tolse la gonna e gli slip lasciandoli a terra, poi scavalcò il corpo di Roberta e sedendosi sulla sua schiena le disse:

" Devi resistere così fino a quando non mi sono struccata e lavata, anzi togliti la parte superiore del tuo pigiama perché voglio sentire la tua carne sotto di me"

"Ma non ce la faccio!"

"Ce la devi fare!

La ragazza tremava sotto il peso del corpo di lei, si sentiva le braccia indolenzite, anche Chiara avvertiva inequivocabilmente lo sforzo che la sua schiava stava facendo sotto il suo peso, ma di certo non lo attutiva anzi alzava le gambe un po’ ogni tanto per essere più pesante.

"Da Lunedì visto che domani è sabato, mi sveglierò un quarto d’ora prima perché pretendo che tu mi renda questo servizio ogni giorno , mattina e sera , la mattina quando mi trucco e la sera quando me lo tolgo"

"Ma sei pesante"

"Non importa! Devi resistere" e non vista si sorrise allo specchio.

Era già tardi, la Padrona era indecisa se andare a letto oppure entrare in chat per scambiare quattro chiacchiere, provò a collegarsi, fece sdraiare a terra Roberta e le posò i piedi uno sulla faccia e uno sul petto, degli amici virtuali non c’era nessuno, andò anche in un’altra chat, intanto la sua schiava le leccava il piede, naturalmente Chiara lo muoveva in modo tale che tutta la sua superficie fosse alla portata della lingua di lei: niente non era serata;

"che dici schiavetta mia andiamo a letto?"

Le diceva questo senza neanche abbassare lo sguardo per guardarla. Spense il computer: "Andiamo".

La Padrona si fece sfilare la vestaglia e nuda come era stata creata si adagiò sul letto:

"sei molto cara Roberta, come mi sopporti? Coprimi e bacia dove sai prima di andare via, anzi aspetta avvicinati a me prima"

La ragazza si piegò sul letto e Chiara prendendole la testa fra le mani

sfiorò le labbra di lei con le sue. Poi si girò con la faccia rivolta verso il muro, Roberta prese il lenzuolo, ma prima di stenderlo baciò le natiche di lei

"per favore mi dai un bacio al centro?" la schiava le allargò i glutei e posò le labbra al centro sul buchino, glielo baciò e la coprì.

"Schiava, domani se non mi sono svegliata per le 10 vieni a svegliarmi tu ok?"

"Va bene Chiara; buona notte"

La mattina dopo, Roberta si era alzata piuttosto presto, voleva approfittare di quei momenti per studiare un po’ di più, nell’ultimo periodo purtroppo non è che avesse fatto granchè, intanto una parte del suo tempo veniva assorbito dalle tante piccole incombenze, pulire la casa, lavare e stirare la roba, rassettare, ormai Chiara non faceva assolutamente nulla, non è che prima facesse molto, ed era sempre lei a darsi da fare di più, anche perché si sentiva in obbligo essendo praticamente ospite di lei, ma certo in quest’ultimo periodo si era scelta lei stessa di fare tutto mettendosi al "servizio" della sua Padrona. Ma comunque non era tutto lì il problema, le veniva difficile anche concentrarsi, pensava a lei praticamente sempre, le era entrata dentro, da quando apriva gli occhi era la sua prima preoccupazione, lei solo lei. Cercò di fare qualcosa e forse un’ora di studio riuscì a farsela, ma sempre guardando l’orologio, doveva lavarsi vestirsi uscire per compare il cornetto, preparare il cappuccio le fette biscottate, alle 9 chiuse il libro.

Alle 10 esatte bussò alla porta della sua Padrona, aveva deciso di portare la colazione in camera di lei, entrò senza aspettare che lei rispondesse, posò il vassoio sul comò, aprì le imposte, c’era una splendida giornata di sole, Chiara si stiracchiò aprendo gli occhi:

"Oh cara! Mi hai portato la colazione a letto? Sei un tesoro. Vieni appoggiala qui!".

Mangiò con appetito;

" Tu così mi vizi troppo, da domani colazione a letto ogni mattina va bene? Ti dispiace ?"

"No Chiara per me va bene tutto".

"Che cara che sei! Come mai sei vestita? Ah già sei andata a prendermi il cornetto; voglio fare una doccia e la voglio fare con te così mi insaponi la schiena: spogliati e fatti trovare dentro il box io arrivo fra un momento".

L’idea fece palpitare il cuore alla ragazza, portò via il vassoio, si spoglio in un attimo, entrò nel box, lei stessa si bagnò prima che arrivasse lei, e aspettò; arrivò qualche attimo dopo, ma non entrò nel box, prima si sedette sul water e si liberò delle sue deiezioni, lasciando la ragazza ad aspettarla , la puzza era consistente:

"Cara anche se senti puzza non ti preoccupare è la mia cacchina! Fra un momento arrivo"

ridendo per la battuta, in effetti Roberta sentiva forte l’odore, ma anche lei sorrise non vista per la simpatica arroganza. Finalmente finì e entrò dentro il box; Roberta aprì il rubinetto e il getto inondò le due donne,

"AH che bello!"

Stava di fronte alla ragazza, mentre l'acqua scorreva su di loro, Roberta la guardava e aspettava "Beh? Che aspetti? Insaponami!"

Spugna e sapone liquido e via. Che bel corpo che aveva! Le porgeva tutta la sua bellezza e in un certo senso la stordiva, le lavò i seni turgidi, rotondi, con dei capezzoli che sembrava la guardassero diritta negli occhi, le braccia i fianchi; poi si girò e la porse le spalle gliele insapono, stava per cominciare a insaponare le natiche quando:" Non ti viene meglio se ti inginocchi e così mi puoi lavare le parti più intime? Anzi posa la spugna , mi devi accarezzare con le tue mani insaponate", Roberta posò la spugna s’inginocchiò e si mise un po’ di sapone sulle mani e prese a lavarla partendo dai fianchi, le gambe, per aiutarla Chiara le posò prima un piede sulle gambe, in modo che lei non dovesse chinarsi fino a terra per lavarle polpacci caviglie e piede stesso e poi l’altro piede e intanto la guardava. Quando tornò su su con le mani, scorrendo con le mani le gambe, giunse infine nella sua parte più intima "Lava bene ma con delicatezza quella parte", il tocco di Roberta era più una carezza che altro, la padrona aveva socchiuso gli occhi, Roberta la toccava con grazia, Chiara le mise una mano sulla nuca e avvicino al suo pube la testa di lei, se la premette contro "Schiavetta mia", si girò su se stessa e porse alla sua schiava le gambe e le natiche da lavare; anche qui il tocco di Roberta si sentiva delizioso, quando sentì che la ragazza le stava accarezzando le natiche, inarcò la schiena e rinculando andò a strofinare scherzosamente il sedere sulla faccia di lei, finalmente avevano finito. Asciugata e massaggiata, la Padrona fece mettere a quattro gambe davanti allo specchio la sua schiava, così nuda com’era e vi si piazzò sopra per il trucco, stando bene attenta che il suo sedere nudo poggiasse sulle spalle nude di lei.

Mentre stava seduta e si stava truccando, la ragazza ebbe un attimo di cedimento sulle braccia e piegandole stava per farla cadere, lei si alzò di scatto

"STUPIDA! VUOI FARMI CADERE?".

"Scusami Chiara, non l’ho fatto apposta"

"Resisti stupido sgabello umano!

Si risiedette su di lei poggiando una natica sulla nuca e una sulla spalla, era interminabile il suo trucco ma finalmente finì.

"Oggi non torno per pranzo, resterò fuori e tornerò nel tardo pomeriggio o stasera"

"Va bene chiara hai fatto bene a dirmelo così non preparo nulla per il pranzo.

Roberta restò sola, ne approfittò per studiare quasi tutto il tempo, fece solo una piccola pausa per uno spuntino a all’una, ma poi di nuovo sul libro; era parecchio indietro, si rendeva conto che lo studio era diventato un problema serio, non riusciva a trovare il tempo, ma certo non voleva rinunciare a stare con la sua amata per chiudersi nella sua camera a studiare e in ogni caso non sarebbe riuscita a concentrarsi.

Verso le 17, la porta si aprì, era Chiara, ma non era sola con lei c’era un’altra ragazza; non era bella come Chiara, ma anche lei era molto notevole, alta 1,65 più o meno, capelli castano chiari, con delle curve davvero appropriate.

"Roberta? Ah! Ciao sei qui! Ti presento Loredana"

Intanto si sedevano sul divano una accanto all’altra mentre Roberta dopo aver dato la mano alla nuova venuta si era riseduta sulla poltrona.

"Loredana questa è Roberta la ragazza che convive con me e che viene anche lei dal mio paese natale, è una cara ragazza molto dolce e la convivenza con lei è davvero piacevole"

Mentre diceva questo la guardava negli occhi, intanto la sua mano non smetteva di accarezzare la mano di Loredana, Roberta aveva il cuore in tumulto, stava stringendo i pugni per resistere senza scoppiare a piangere, anzi si sforzava di sorridere.

"Roberta invece questa vicina a me è la ragazza di cui ti ho parlato e di cui sono innamorata!"

Detto questo le prese le guance fra le mani e la baciò lì davanti a lei.

Loredana le disse che non era il caso davanti alla ragazza scambiando il rossore di Roberta per imbarazzo anziché per quello che era: sofferenza atroce, rabbia, delusione.

"Non preoccupatevi io mi ritiro nella mia stanza così voi potete stare tranquille"

disse ciò con grande sforzo, sapeva che stava cominciando a piangere, che non avrebbe potuto resistere ancora.

"No Roberta tu resta pure qui, noi ci ritiriamo nella mia stanza. Ah! Senti se mi cerca qualcuno io non ci sono, ho troppe cose piacevoli da fare, ciao ci vediamo dopo" .

Mentre si alzò prendendo per la mano l’amante guardò il viso paonazzo della ragazza e le strizzò l’occhio salutandola con la manina.

Non appena la porta si richiuse dietro di loro, Roberta scoppiò a piangere, si sentiva crollare tutto addosso, non aveva mai provato nulla del genere, accese la tv per evitare che potessero sentirla, poi appoggiando i gomiti sulle ginocchia, si prese il volto tra le mani e pianse, pianse molto, si sentiva svuotata, a tratti si fermava a pensare e poi ricominciava a singhiozzare, non poteva farci nulla , rimase così in quella posizione anche quando era riuscita ad esaurire tutte le lacrime. Guardava la tv, almeno i suoi occhi erano fissi sulla tv ma la sua mente vagava lontano, perché? Si chiedeva, Perché mi sta facendo soffrire così?

Un’ora dopo rispetto a quando si erano appartati, Chiara uscì in soggiorno; era completamente nuda, si avvicinò al tavolinetto del salottino e presosi una sigaretta se l’accese, si sedette sul divano senza dire niente, anzi faceva finta di guardare la tv, poi guardando Roberta e vedendo gli occhi profondamente arrossati:

"Hai pianto? Si hai pianto! Pensi che io debba essere dispiaciuta? Invece no, proprio per nulla, anzi mentre sto con lei io penso a te che soffri e mi piace; SI MI PIACE!

Gli occhi di Roberta stavano tornando umidi;

"Ma perché mi fai questo Chiara perché? Cosa ti ho fatto? Io ti amo, darei la mia vita per te; perché dunque ?" Riprese a singhiozzare. Chiara si alzò, la sigaretta era quasi terminata, c’era l’ultimo boccone, si avvicinò a lei e aspirò, si piegò verso di lei per guardarla in faccia da vicino, le buttò il fumo in faccia e le disse:

"Perché mi piace!"

Si girò su se stessa e con la scusa di spegnere il mozzicone sul posacenere del tavolinetto si piegò e strusciò il sedere sulla faccia di lei:

"Pensami mentre sono di là cara" .

Rimasta sola Roberta aveva voglia di gridare, spense il televisore e se ne andò nella sua stanza si rannicchiò su se stessa e riprese a piangere, si sentiva sola avrebbe voluto la madre vicino a sé, qualcuno che la consolasse davvero, pensava di andarsene via, ma il solo pensiero di allontanarsi da lei la faceva morire di dolore. Rimase in quella posizione per molto tempo, poi si allungò sul letto con le mani dietro la nuca e fissò il soffitto.

Sentì lo stereo accendersi, non sapeva quanto tempo era passato, ne aveva perso la cognizione, la porta della sua stanza si aprì; era lei, quando si accorse che Roberta era sdraiata sul letto prima andò a mettere più forte la musica, aveva messo su un CD di Peter Gabriel, tornò nella stanza ballando, si fermò a un metro dal letto di lei, il brano che stavano ascoltando era molto ritmato, lei ballava benissimo, muoveva il bacino le braccia e anche la testa con grazia divina e intanto la guardava, anche Roberta guardava lei, continuava a ballare senza parlare, quando finì il pezzo, Chiara si sedette sul letto vicino a lei le prese i capelli tra le mani si piegò su di lei e la baciò con passione, quasi con violenza, la sua lingua forzò le labbra chiuse di Roberta che inizialmente voleva resisterle, poi aprì la bocca e la lingua di Chiara andò a cercare quella di lei, le sue mani si spostarono dai suoi capelli ai suoi fianchi, la accarezzarono, la povera ragazza non capiva più nulla, ma come si può compiere un viaggio così veloce dall’inferno al paradiso? Continuò ad accarezzarla e ora la guardava negli occhi:

"Sei una stupida! Ma non ti rendi conto che a dover essere gelosa dovrebbe essere Loredana? In fondo tu stai con me quasi tutto il tempo, se lei sapesse di questo nostro rapporto particolare sono certa che avrebbe da ridire. (salì con le ginocchia sul letto e scavalcando il petto si appoggiò col sedere sul suo ventre) Tu sei la mia schiava giusto? E allora, ciò vuol dire che mi appartieni, sei più parte di me dell’altra, anche se non ti amo, anche se mi piace farti soffrire, ma in fondo tu soffri per me e questo dovrebbe renderti felice; guarda(avanzandosi e sedendosi sul suo petto con la testa di lei fra le sue gambe e guardandola da quella posizione) tu ora soffri per il mio peso, ma questa sofferenza è minore di quella di prima, quella cerebrale, avresti preferito che io fossi rimasta seduta sul tuo petto come in questo momento tutto il pomeriggio, quindi ora soffri relativamente al momento vissuto; tutto è relativo, ma io voglio essere la padrona assoluta anche della tua testa, non solo del tuo corpo, ora mi piace vederti qui sotto di me che ti sforzi di sopportare il mio peso, la tua sofferenza mi eccita. Devi annullarti in me, qualunque cosa la devi accettare, tu sai che ti sono superiore, mi hai accettato come tale, il mio ideale sarebbe di farti soffrire fisicamente e cerebralmente mentre godo. So che stai passando dei momenti bruttissimi, ma ripeto mi eccitano, sento la tua sofferenza come parte importante del mio piacere, ti sento mia proprietà e quindi posso fare di te e con te di tutto; ( mentre si alzava) dai andiamo, vai a prendermi la vestaglia e poi vieni in bagno"

La ragazza si alzò e dopo aver preso la vestaglietta andò in bagno dove la sua Padrona era seduta sul water e stava facendo pipì, la ragazza si mise a quattro gambe senza neanche aspettare l’ordine ed era pronta per fare da sgabello, Chiara si sorrise allo specchio;

"dammi una mano"

La schiava alzò gli occhi e la guardò interrogativamente,

"dammi la mano destra!"

ripetè, Roberta allungò la mano, Chiara la prese per il polso e fece infilare la mano tra le sue gambe, andando in tal modo a toccare la sua intimità bagnata di urina:

"ma cosa fai?"

Voleva ritirare la mano, ma Chiara non glielo permise e mentre la guardava impose con la sua forza che la mano passasse ripassasse da lì. Quando infine le permise di liberarla essa era naturalmente bagnata:

"Tu non immagini neanche quante persone sarebbero pronte a berla , lo so con assoluta certezza e ciò anche senza essere innamorati della propria Padrona, ma proprio perché sono masochisti e gli piace essere umiliati fino a essere trattati come water, tu invece vorresti fare la schizzinosa con me?"

"Ma mi fa schifo Chiara!! E poi non ci credo che ci possano essere persone che sono disposte a fare ciò"!

"Stasera ti dimostrerò che sbagli! Ma se te lo dimostrerò tu dovrai essere anche più disponibile a provare va bene? Ora comunque leccati la mano!"

"No per favore Chiara"

Ma non era risentita, anzi le veniva da ridere

"Leccati la mano!"

La ragazza si avvicinò la mano alla bocca e con qualche ribrezzo se la leccò, poi sentendo che il sapore non era proprio così schifoso, si distese in volto e leccò tutto

"Se devo essere sincera pensavo molto peggio".

La Padrona scavalcò il suo corpo e si sedette sulle sue spalle, mormorava un qualche motivetto mentre si toglieva il trucco, naturalmente Roberta tremava sotto il peso di lei, ma costei al contrario aveva persino incrociato le caviglie. Chiese ala sua schiava cosa c’era da mangiare, ma Roberta non era in grado di rispondere compiutamente sotto il peso.

Finalmente in cucina, mentre Roberta prese a cucinare, Chiara si versò un Campari e accompagnandolo con arachidi e patatine si mise a sedere al tavolo e parlò:

"Allora schiava, riprendiamo il discorso anche perché ora potrai obbiettare quello che vuoi senza avere sopra di te il mio peso. Ammettiamo che tu non sia innamorata di me, sopporteresti tutte le angherie cui ti sto sottoponendo?

"Credo proprio di no" rispose lei

"tu rispondi senza riflettere, hai fatto capire tu stessa che sei un po’ masochista no? E come credi che si estrinsechi il masochismo?"

"Ma io non ho mai detto di essere masochista!"

"Tu sei masochista altrimenti mai e poi mai accetteresti di essere trattata come ti tratto io"

"Ma io mi faccio trattare così perché ti amo e non voglio perderti"

"Quanti rapporti hai conosciuto di persone che amano fino a farsi fare le cose che ti faccio fare io?

" Nessuno"

"Lo vedi allora ? Tu mi ami e sei anche masochista, mentre io sto dall’altra parte della barricata, non ti amo e mi piace farti soffrire.

"bella situazione"

"Ammettiamo che io, quando mi hai baciato il collo, ti abbia detto; lascia stare ! Probabilmente ci saresti rimasta male al momento e poi avresti vissuto il tuo amore nei miei confronti in silenzio, avresti sofferto certamente, ma la tua sofferenza sarebbe stata come quella di tanti altri che amano senza essere ricambiati. Avresti preferito che fosse andata così?"

"Questo davvero non lo so, ci ho pensato spesso a dire la verità, in alcuni momenti mi sono pentita di averti fatto capire quello che provavo, ma certo se ripenso a tanti altri momenti e allora…."

Comunque concordi su una cosa? Quello che stai vivendo ti sta sconvolgendo, probabilmente questa esperienza ti resterà indelebile nella mente e forse ti segnerà una strada; bada che per me è una esperienza bellissima, so di poter fare di te ciò che voglio, so di poterti fare soffrire come voglio, non riesci a immaginare vederti a me letteralmente sottomessa, usarti come sgabello , farmi leccare i piedi godere, farmi leccare le parti intime senza doverti dar conto di nulla, solo per il mio piacere; guarda che io davvero ti considero un essere inferiore"

" AH! È così dunque?"

"Io ti considero un essere inferiore ma non ho detto che lo sei, per gli altri, per tutti gli altri tu sei una persona normale, sei vai a comprarmi il cornetto, se andiamo al cinema se andiamo dove vuoi , fuori di qui sei una persona normale, ma quando siamo in casa io e te tu sei un essere inferiore per me. Ora fammi mangiare perché ho molta fame; cosa hai preparato?"

"risotto ai funghi, e bistecchina sempre ai funghi"

"Ottimo! Servimi e siediti!"

"Stai studiando in quest’ultimo periodo?"

"Molto poco Chiara, molto poco, non riesco a concentrarmi"

"Per colpa mia immagino no?"

"Non so se è colpa tua ma certo e a te che penso e non riesco a liberare la mente dal pensiero fisso che ho, poi quando mi fai soffrire come hai fatto oggi e allora altro che studio!"

"Vuoi che io sia sincera?"

"Dimmi!"

"Non me ne frega assolutamente nulla del tuo studio! Anzi mi piace anche ciò, non sono ipocrita, se non riesci a studiare per colpa mia, perché sono dentro di te, lo trovo stupendo, ci sono dei momenti come questo che mi sta prendendo adesso in cui mi piace vederti soffrire, Vieni qui e mettiti in ginocchio vicino a me!"

Era cambiata l’atmosfera in un battibaleno, la determinazione di Chiara era indiscutibile, Roberta si alzò senza parlare e andò ad inginocchiarsi ai suoi piedi, Chiara le prese i capezzoli tra le dita e le strinse

"AHIII!!!!Mi fai maleee!!

"Mmmm! Si ti faccio male, togliti la camicetta"

Con qualche titubanza Roberta si liberò dell’indumento, aveva i seni non molto grandi ma aveva dei capezzoli molto sviluppati, Chiara glieli strinse di nuovo e vedendo la smorfia di dolore della ragazza si alzò;

" Metti la testa sulla sedia!" la ragazza si girò di spalle e restando in una posizione scomodissima appoggiò la nuca sulla sedia.

"Ecco cosa significa sottomessa!"

si girò e con lentezza inarcò la schiena e si sedette sulla faccia di lei, la superficie della sedia era dura quindi la nuca le faceva male, ma Chiara in aggiunta alzò i piedi e li appoggiò sulle gambe di lei, tutto il peso era su Roberta.

"Lo vedi perché mi sei inferiore? Non immagini neanche quanto mi piace questo momento, io seduta sulla tua faccia e tu che non provi alcun godimento per il dolore che hai alla nuca, questo è il tuo posto naturale"

Sapeva che Roberta non avrebbe potuto resistere molto in quella posizione, appena poteva respirare, tuttavia restò lì qualche minuto, anzi si prese una mano di Roberta e se la posò sulla fighetta bagnata, le sue gambe larghe segnavano una posa indecente, sentiva il suo piacere arrivare,

"leccami il buchetto schiavaaaa!!lecccca!!!!!!!vaiiiii!!!Apri la boccccaaaa!!!"

rimise i piedi a terra si spostò all’indietro di qualche cm e posò la fica sulla bocca aperta

"Arrivoo!!!!beviiii!!!!!! tuttooooo!!!

Finalmente si calmò di nuovo. Quando si alzò la faccia di Roberta era tutto un programma, teneva la bocca aperta , con dentro il liquido speciale e naturalmente era rossa e dolorante, Chiara prese un bicchiere con dell’acqua dentro, s’inginocchio sopra le gambe della schiava facendole male e le versò il contenuto del bicchiere nella bocca aperta :

"Bevi tesoro bevi!!"

Il piacere insieme all’acqua scesero in fondo alla gola, poi si alzò e guardandola dall’alto alzò un piede e lo posò sulla faccia della sua schiava

"Tu sei mia e io faccio di te ciò che voglio, ora alzati e continuiamo a mangiare".

Le due donne ripresero a mangiare, Roberta era sempre attenta che nel bicchiere di Chiara vi fosse il vino e l’acqua, restarono in silenzio per diversi minuti, poi Chiara riprese il discorso:

"Dimmi schiavetta mia! Tu preferisci che io ti umili come ho fatto prima o preferiresti sapermi magari fuori a cena con Loredana?"

"Non ho dubbi, preferisco che tu stia qui con me"

"Ma io ti ho fatto soffrire e sapere che stavi soffrendo mi faceva eccitare di più"

"Non m’importa, anzi mi correggo, sapere che tu hai goduto, mi riempie di orgoglio, anche se ho sofferto un po’.

"Allora sei masochista ? Finalmente lo ammetti senza remore?"

"Si lo sono e sono anche innamorata di te perdutamente, per cui farò tutto ciò che vuoi"

"Tutto?"

"Beh! Nei limiti"

"Ecco stai attenta a ciò che dici".

Quando la cena finì , Chiara si avviò in soggiorno, mentre Roberta si attardò a sparecchiare, La Padrona aveva acceso il PC e si era collegata. Quando La schiava entrò in soggiorno, Chiara le chiese di prendersi una sedia e di sedersi accanto a lei.

In un primo tempo le fece vedere alcuni siti particolari, dove le situazioni estreme si sprecavano, erano perlopiù siti giapponesi e americani, c’era molta dominazione estrema, Roberta non aveva mai visto simili foto, chiedeva con interesse alla sua Padrona e costei con un mezzo sorriso disegnato sulle labbra le rispondeva.

Poi si collegò al sito dove poteva trovare i suoi amici virtuali, che avevano gli stessi interessi sul BDSM. Purtroppo la chat aveva il difetto di essere molto lenta, infatti il suo stesso creatore ci veniva non spesso(nota!EH!EH!), comunque quando Chiara entrò trovò quattro schiavi; Greg, Jim, segreto, Ectyon, poi era presente le Padrone Rachele e Flaviana e tre schiave due molto solari e sempre di buon umore di nome Favorita e Mandorla un’altra po’ particolare di nome Honey; mancava quella sera uno che c’è spesso e che è in coppia, ma costui era impegnato a scrivere il racconto(EH!EH!). Dopo i primi convenevoli e i saluti di rito, Chiara si rivolse agli schiavi e fece una domanda precisa; Quanti di voi sono disposti a bere quello che sapete fino all’ultima goccia? La prima risposta che arrivò fu quella di Greg; SI SUBITO!(d’altra parte doveva ampliare un pò la sua esperienza, EH!EH!) subito dopo anche gli altri immediatamente diedero il proprio assenso, Rachele e Flaviana se la rideva dietro il loro monitor per la prontezza delle risposte, mentre Honey non riuscì a fare a meno di lanciare la sua frecciatina;

"io… certo….sarei disposta, ma solo alla giusta temperatura(10, 11°) e mai per accompagnare piatti di carne rossa"….(originale di H).

La serata continuò dgt e scambiandosi battute per il resto della serata. Per Roberta che partecipava alla discussione fu un modo diverso e alternativo di trascorrere piacevolmente due ore.

Infine Chiara salutò tutti e spense il PC:

"Accompagnami in bagno!"

"A far che?" replicò un po’ allarmata nella voce Roberta

"Non preoccuparti, (ridendo) ti limiterai solo a pulirmi"!

"pulirti come?"

"Esci fuori la lingua!"

La ragazza ritardò il gesto;

"ti ho detto fuori la lingua!",

Eseguito l’ordine, Chiara le prese la lingua fra due dita e le disse:

"A cosa credi che ti serva questa; solo a parlare? Mi pulirai con essa!"

La ragazza voleva replicare, ma lei la tacitò mettendole un dito sulle labbra. Si recarono in bagno, fece pipì, fece mettere in ginocchio la sua schiava e alzandosi le si posizionò sulla bocca

"Pulisci bene! Vedrai che non è difficile!"

In effetti Roberta non credeva che il sapore della pipì tutto sommato fosse così diciamo…. sopportabile, al contrario di quello che aveva sempre pensato, passò e ripassò con la lingua e infine sbottò:

"Fatto Padrona"!

"Da stasera userò sempre la tua lingua per pulirmi ok? Ora accompagnami a letto perché ho sonno"

Nella sua stanza Chiara andò immediatamente a sdraiarsi sul suo letto a una piazza e mezza, prima di farsi coprire col lenzuolo si allargò una natica con una mano e invitò la sua schiava a darle il bacetto della buona notte come si deve; Roberta non si fece pregare, infilò il viso tra le sue natiche le baciò il buchetto poi ciascuna delle natiche e sparì nella sua stanza.

Nel corso di quella settimana, il graduale ma inesorabile asservimento totale della schiava, registrò due episodi significativi.

Il mercoledì sera, la Padrona era intenta a navigare, ma non riusciva in nessun modo connettersi, in quanto probabilmente le linee erano intasate, la sua schiava era ai suoi piedi e Chiara si stava divertendo guardandola dall’alto a strofinarle i piedi e le dita in faccia, glieli in filava in fondo alla gola e aveva stampato un sorriso di compiacimento sul viso; infine si spazientì col PC e lo spense.

"Vieni, sdraiati sul divano ho voglia di farti soffrire un po’, allora ascoltami bene, io ora telefono a Loredana e mentre parlo con lei voglio che tu mi lecchi il culo e con le mani mi accarezzi tutta, ma senza perdere quello che dico ok?"

La ragazza che nel frattempo si era già sdraiata non ebbe il tempo di replicare perché già lei aveva già appoggiato le sue splendide natiche sulla faccia della sua sottomessa mettendosi a cavalcioni su di lei.

"Pronto Lore?"

"Chiaraaa ciao come mai?"

"Nulla di particolare volevo sentire la tua voce"

"C’è qualcosa che non va?’"

"No, no va tutto bene siccome ti stavo pensando ho voluto chiamarti"

"OH! Tesoro sei molto cara ti manco? Dove sei nella tua stanza?"

"No sono qui in soggiorno"

"E Roberta e lì con te?"

"NO quando ha sentito che ti stavo per telefonare è scappata nella sua stanza, credo che si sia innamorata di me"

"DAVVERO"???

"Si credo di si"

"E TU?"

Chiara mise una mano sulla cornetta e rivolta alla sua schiava:" Ascolta bene quello che dico e intanto accarezzami e leccami!"

"Io cosa? No non me ne frega nulla di lei; al limite potrei permetterle di leccarmi il sedere"

Mentre diceva queste cose inarcò ancora di più la schiena, la schiava aveva a pochi millimetri dai suo occhi le sue natiche, esse si ergevano in tutta la loro statuaria bellezza e accompagnavano una schiena e delle spalle magnifiche, mentre con una mano reggeva la cornetta, l’altra l’aveva messa sul dorso della mano di Roberta che le stava accarezzando il seno, la lingua della schiava stava alacremente lavorandosi il buchetto.

"AH!AH!AH! Sei una porca!!!"

Be! Non è per questo che ti piaccio?"

" Ti piacerebbe se lei fosse la nostra schiavetta?’" Mentre diceva ciò si sedette con tutto il peso sulla faccia di lei

"Ma che dici? Non essere stupida EH!EH!"

"Senti Lore; che ne pensi di passare il sabato pomeriggio qui da me"?

"Ma saremo sole?"

"Be! Che t’importa?"

"Ma mi imbarazza sapere che c’è quella ragazza che è nell’altra stanza che sente i nostri baci e magari sta soffrendo se è vero quello che dici"

"Invece a me non frega nulla e poi sono a casa mia"

"Va bene amore ci sarò; a che ora ?"

"alle 17 va bene?"

"Va bene"

"Ok ciao allora Chiara"

"Ciao Amore e pensami stasera"

Chiara posò la cornetta ma era davvero su di giri

"HAI SENTITO SCHIAVA??????IO AMO LEIIII!!!!!TU PUOI SOLO LECCARMI! LECCCCAAAA!!!!!!(ora era lei stessa che si accarezzava il seno agitandosi sulla faccia di lei) E’ LEI IL MIO AMOREEEEE TU SEI SOLO LA MIA SCHIAVAAAAA!!! LECCCCCAAAAA!!!!!TUSEI LA MIA CARTA IGIENICAAAA!!!!!!!ORA VENGO DENTRO LA TUA BOCCCCAAAAA!!! LOREDANAAAA DOVE SEIII!!!!AMOREEEE !!!!!E TU APRIIIII CHE STO ARRIVANDOOOO(si spostò all’indietro posizionando la fichetta sulla bocca aperta)UHMM!!!!!!BEVIIIIISCHIAVAAAAA BEVIIII!!!!".

Finalmente venne, paonazzo in viso per l’eccitazione, girò una gamba e liberò il viso restando seduta sul petto della sua schiava, anche questa era rossa da morire in volto.

"Ti sei divertita? Mi hai fatto godere tantissimo, sei davvero brava e vedrai sabato quanto sarà bello!"

"Io sabato esco e rincaso tardi"

"COSAAA?? No mia cara ho già in mente tutto, no tu resti a casa"

"Ma perché? Se tu vuoi restare sola con Loredana, almeno lasciami andare così non soffro"

"NOOOO!! Allora non capisci cosa ti dico, IO VOGLIO CHE TU SOFFRA PER ME!! Questo è il prezzo che devi pagare per starmi accanto".

La ragazza non replicò nulla, non riusciva a ribellarsi, passarono dei lunghi momenti irreali, Chiara seduta sul suo petto e da quella posizione la guardava con aria di sfida e Roberta sotto il peso di lei con gli occhi lucidi; infine.

"Andiamo andiamo!! Non fare la schizzinosa, in fondo è quello che vuoi e io ti accontento, ora andiamo in bagno che ho bisogno della tua lingua."

La serata finì col solito bacio della buonanotte. Mentre Chiara soddisfatta e appagata si addormentò subito, Roberta rimase con gli occhi aperti per buona parte della notte; si chiedeva dove la stava portando, sentiva il suo nervosismo ripercuotersi sullo stomaco, avrebbe avuto bisogno di riflettere serenamente ma non ci riusciva.

Il giorno dopo un altro piccolo episodio minore, sottolineò il grado di possesso che Chiara sentiva di avere nei suoi confronti.

Era pomeriggio e Roberta era sdraiata sul sofà avendo in mano un libro di statistica, stava cercando di studiare un po’; la Padroncina rientrò dalla palestra e andò direttamente verso il divano, le tolse dalle mani il libro buttandolo sulla poltrona accanto, si sedette sulla pancia di lei, accese la televisione;

"Non fiatare perché devo vedere un documentario che mi interessa!"

Mentre lo schermo si illuminava, lei si piegò e si slacciò le scarpe da ginnastica, se le tolse restando con le calzette, poi si alzò ancora un momento e scese i pantaloni della tuta restando con un minuscolo slip, si risiedette sulla stomaco e tirò i piedi su appoggiandoli sulla faccia di Roberta.

Essi erano pregni del sudore per l’attività svolta e non erano certo molto profumati, tuttavia, senza neanche degnarla di uno sguardo Chiara le muoveva tutto il tempo, di fatto gliele strofinava in faccia come se ciò fosse la cosa più naturale del mondo.

Dopo una mezzora, durante una pausa pubblicitaria, si alzò, andò a prendersi una coca in frigo e si risiedette sullo stomaco, mentre con una mano teneva la lattina, con l’altra si tolse prima una calzetta e poi l’altra, si rimise come prima: e sempre senza degnarla di uno sguardo:

"Leccameli!"

Comunque a parte questo episodio, il resto della serata passò in tranquillità, videro un film insieme, ne risero perché era una commedia carina, anche il venerdì passò all’insegna del buonumore anche per Roberta, e ne aveva bisogno, ne aveva davvero bisogno.

Fu a cena di venerdì che Chiara dietro le insistenze di Roberta, svelò cosa aveva intenzione di fare l’indomani quando sarebbe arrivata la sua amante.

"Vieni dammi la mano";

Insieme andarono nella stanza da letto di Chiara, questa fece vedere che nel suo letto, sul lato che non era appoggiato al muro, la sbarra di legno che fungeva da ornamento, era attaccata con dei ganci, la sganciò e le disse:

"Tu starai qui sotto il letto mentre noi ci amiamo!

"Ma ma che dici?" Se ne accorgerebbe!"

"No perché tu andrai sotto il letto prima che lei arriva, e poi io rimonterò la sbarra di legno così lei non si può accorgere di nulla"

"Ma se si abbassa e si accorge, che ne so metti che cade qualcosa?"

"A chi verrebbe in mente di guardare sotto il letto? E che ti sembra che siamo nei vecchi film siciliani con il marito geloso?"

"No! Non posso starci , non mi fare questo Chiara ti prego!"

"Il tuo posto sarà quello!" intanto la guardava negli occhi

"Ma mi verrà da piangere"

"Ho pensato anche a questo, quando io mi toglierò gli slip, domani mi metterò quelli bianchi per non confonderli con i suoi, tu li raccatterai e te li metterai in bocca, se vorrai piangere fallo pure , ma mordendo i miei slip e facendoti forza riuscirai a non singhiozzare."

"Ma perché vuoi questo perché?"

"Non immagini neanche quanto la sola idea di saperti lì sotto mentre io sono con Loredana mi ecciti, cercherò di fare più rumore possibile quando la bacio, le dirò di amarla in continuazione e quando verrò lo farò quasi gridando, voglio che tu partecipi con la tua sofferenza al mio piacere"

Roberta non parlava più, la guardava e basta non sapeva cosa dire ma era il suo cuore che era in tumulto, erano in piedi e si guardavano negli occhi, Chiara la prese per i capelli l’attirò a sé e la baciò con grande ardore, la sua lingua guizzava cercando quella di lei e la trovò, era una tempesta di sentimenti contrastanti, la sua testa non era più in grado di reggere un minimo di raziocinio.

Andarono in soggiorno e accesa la tv, si sedettero entrambe sul divano, Chiara la fece sedere vicino a se, l’accarezzò tutta la serata e ogni tanto le baciava la guancia, fu naturale anche se un po’ aveva paura a farlo perché pensava potesse smettere ma fu più forte di lei chiedere:

"Ma ora perché mi stai trattando così, come quasi se le amanti fossimo noi?"

"Per una ragione semplicissima; così domani soffrirai di più"

Roberta ebbe una reazione istintiva e stava per alzarsi, ma lei la trattenne per la mano la fece risedere e le sussurrò all’orecchio

"Voglio la tua anima!"

L’attirò di nuovo a sé e la baciò con rinnovato ardore.

Erano le 16, 45 dell’indomani, la schiava si era già messa nuda come le aveva chiesto di fare la sua Padrona:

"Vieni cara è il momento che vai a piazzarti al tuo posto" le due si avviarono in camera da letto, Chiara tolse la barra di legno:

" Allora ti raccomando, quando io mi tolgo gli slip, li farò cadere vicino al bordo del letto, prendili e infilali dentro la bocca e poi zitta! Morditi, respira profondamente e piangi come vuoi , ma in silenzio, vai!"

La ragazza si mise carponi, poi si piegò a terra si stava infilando con la pancia in giù
"No al contrario devi stare con la faccia in su (lei si girò) ecco così"

le posò un piede in faccia e prima che lei sparisse sotto il letto, le disse sempre con il piede premuto sulla faccia:

"Roberta questo sarà il pomeriggio più bello dal punto di vista erotico della mia vita, sono già bagnata, non me lo rovinare o mi perdi"!

Roberta sparì sotto il letto, qualche minuto dopo il campanello suonò, Loredana era in splendida forma, le ragazze si attardarono soggiorno qualche minuto, si sentiva che parlavano allegramente e ridevano tra di loro, mentre entravano nella stanza da letto Si sentì la voce di Loredana che chiedeva dove l’aveva mandata, evidentemente si riferiva a Roberta, Chiara le rispose che quella stupida non se la sentiva di restare a casa sapendo che loro erano nella stanza da letto. Ma ti ama così tanto dunque? Chiese Loredana.

"Si, si è presa una bella sbandata per me, ma io ti ho detto al massimo cosa potrei concederle no?" ,

"Si me lo hai detto ma ripetilo, mi piace sentitelo dire"

"Al massimo potrei concederle di leccarmi il culo"

"Mmm!! Chiara sei una gran porca!"

"Lo so cara e non immagini quanto!!"

Intanto si erano sedute sul letto, Roberta poteva vedere i loro polpacci e i piedi, erano una accanto all’altra , si sentiva il leggero ansimare, si stavano baciando, accarezzando, si distesero, il materasso sopra di lei mostrava i movimenti delle due e lei era là sotto, qualche minuto dopo, caddero a terra prima un paio di slip neri, subito dopo anche quelli bianchi fecero la loro comparsa, Chiara fece in modo di farli entrare dentro la fessura e li mollò.

"Lo sai amore, mi piacerebbe che lei fosse qui, che magari ci spiasse di nascosto mentre noi ci amiamo !!!Quanto mi piace l’idea!!!!

"Sei una depravata Chiara, ma anche a me piacerebbe tanto"

"Immagina se fosse la nostra schiava, se ci leccasse i piedi mentre noi stiamo qui sdraiati a baciarci"!

"UhMM!!! Chiara mi stai facendo impazzire, non dire queste cose!"

Roberta stringeva i denti masticava quasi gli slip della sua Padrona per non piangere

"Immagina che noi ci mettiamo carponi sul letto, una accanto all’altra e lei dietro di noi ci lecca le natiche e il culetto mentre noi ci baciamo!! Si si Roberta leccaci il culoooo!!!!"

"Si ha ragione Chiara; schiava leccaciiii!!!!!!!!! leccaci!!!!!!

La disgraziata sotto il letto vedeva mimare con i movimenti del materasso ciò che dicevano, si erano messe davvero come avevano detto e si stavano baciando, lei strinse i denti con tutta la forza che aveva per non piangere, anche se ciò di fatto stava avvenendo ugualmente.

"Immagina amore mio, se potessimo venire dentro la sua boccaaaa!!!""

"basta Chiaraaaaaa!!!!!!!!

"La metteremmo qui sotto di te e tu a cavalcioni ti piazzeresti sopra la sua bocca e mentre baci me lei sotto ti lecca!!"

"SSSSIIIIIII!!!!! Roberta dove seiiiiiii???? voglio venire dentro la tua bocccccaaaaaaa!!!!!

Le due donne erano scatenate, avvinghiate si baciano con passione grandissima, le loro lingue si incontravano in continuazione, La schiava sotto di loro per contenere la frustrazione oltre a piangere in silenzio e a mordere gli slip della sua Padrona, stringeva i pugni, si afferrava la carne delle gambe e la stringeva la sua sofferenza era illimitata.

Finalmente si chetarono per un po’.

"Ma dimmi Lore, davvero ti sarebbe piaciuto avere Roberta qui con noi come schiava?"

"In teoria si, tanto, ma nella realtà non credo che ci riuscirei"

"Perché?"

"Non so, non credo che ne sarei capace, m’imbarazzerebbe la sua presenza"

"Ma ammettiamo per un attimo che lei in questo istante fosse lì a nostri piedi, e mentre noi ci accarezziamo come stiamo facendo in questo istante, tu potresti metterle un piede in faccia e lei te lo lecca"

"Mmm! Ti prego amore, oggi mi stai facendo morire"

"Glielo infili dentro la bocca e lei ti succhia le dita dei piedi e mentre tu baci me, la guardi, lei è la tua schiava e la puoi fare soffrire come vuoi"

"SMETTILAAA !!!!"

"Poi io vengo sopra di te e le dico Schiava! Leccaci le parti intime a entrambe"

Intanto le due donne avevano ripreso a baciarsi

"Dai dai schiava! Più passione con la lingua, se no a cosa ti serve?"

"Chiara è meravigliosooooo!!!"

"Lei ti sta leccando la fighetta ora e intanto i suoi occhi sono appoggiati alle mie natiche, io ti chiamo amore a voce alta perché lei mi senta e poi mi rivolgo a lei e le dico SCHIAVAA è quello il tuo posto"

La passione travolgente e i baci infuocati segnalavano la loro grandissima eccitazione

" Amore baciami mentre ci leccccaaaa !!!!!"

" Si tesoro lascia che sofffffrrrra
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Categorie: Lesbo