Sono tanti anni che vorrei. Lo sogno di notte. Me lo immagino di giorno. Mi divoro i filmini di inculate. Mi infilo di tutto. Ma un cazzo vero non l'ho mai preso.
Ora basta con le fantasie, è ora di realizzare il mio sogno. Mi faccio una doccia e un bel clistere di pulizia, mi metto un po' di profumo da checcha e me ne vado al fiume dove mi hanno detto che si fanno incontri interessanti. Parcheggio l'auto e mi avvio a piedi per la stradina tra i pioppi. Dopo duecento metri incontro un tipo con l'aria sfaccendata, il tipico soggetto che si guarda intorno con falsa noncuranza ma che in realtà è in cerca di avventure.
Sono già eccitato perchè l'avventura a lungo sognata si sta per realizzare. Il tipo non è un Adone, anzi. È sulla cinquantina, come me, con la sua pancetta d'ordinanza e la calvizie incipiente. Ma è ordinato e con l'aspetto pulito.
Ci troviamo in un luogo notoriamente frequentato da gay e bisex che cercano avventure ma, essendo i dintorni del fiume aperti a chiunque, non posso essere sicuro che il mio uomo cerchi ciò che cerco io. Mi avvicino, lo saluto e lui mi risponde affabile ed educato. Chiedo informazioni sul luogo affermando che ho sentito dire che si tratta di un sito dove si possono avere incontri particolari e lui, con fare malizioso, me lo conferma e mi chiede cosa mi piace. Ormai le carte sono scoperte e gli confesso che ho una grossa voglia di prenderlo in culo. Mi risponde che sarebbe felice di accontentarmi e mi propone di seguirlo per un viottolo secondario in mezzo agli arbusti e all'ombra dei pioppi. Il posto è piacevole, col fiume che scorre placido dietro le quinte dei tronchi. Lui ha un'aria rassicurante e mi guida prendendomi sottobraccio. Pochi passi ed arriviamo ad un furgone che apre con un telecomando. Dentro è perfettamente attrezzato per avventure erotiche con un bel materasso pulito. Entriamo e ci chiudiamo dentro. Sono emozionatissimo e pur essendo molto eccitato il mio uccello, di solito più che rispettabile, è diventato una lumachina. Lui comincia a scaldarsi, me ne accorgo perchè il suo respiro comincia a farsi concitato e mi parla a voce bassa, quasi come se le parole togliessero vigore alla sua eccitazione, che comincia a farsi manifesta. Va abbastanza per le spicce e comincia a slacciarmi la cintura e ad abbassarmi i calzoni e le mutande. Siamo entrambi in ginocchio sul materasso, uno di fronte all'altro. La sua mano a coppa si impadronisce dei miei genitali e comincia ad "impastarmi" cazzo e palle come se stesse facendo la pizza. Con l'altra mano si infila sotto la camicia e mi carezza il petto villoso. Gli ricambio le attenzioni e comincio a spogliarlo. Ci proviamo entrambi parecchio gusto ed in breve siamo completamente nudi e mugolanti come cagnolini in calore. Lo abbraccio e lo stringo a me. Ho voglia del corpo del maschio, dei suoi peli, della rotondità morbida della sua pancia, dei suoi muscoli forti, del suo odore gradevole. Le mie mani carezzano la sua schiena e le natiche ed ora i nostri due cazzi si sono fatti di ferro e si sfregano uno contro l'altro. Un po' di bava comincia a imperlare le cappelle che si fanno lucide e violacee. Poi le nostre bocche si uniscono e per la prima volta in vita mia mi trovo a baciare un uomo appassionatamente, con la lingua che saetta tra le sue guance, denti e gengive. Lui tenta di penetrarmi fin quasi in gola, spinge la lingua quasi ad anticiparmi quel che farà il suo cazzo nel mio culo. Poi, spinto dall'urgenza, mi cinge le spalle e dolcemente mi riversa sul materasso, poi viene a distendersi accanto a me. Mi fa girare sul fianco e si mette dietro di me abbracciandomi. Decide tutto lui ed io sono ben felice di poter avere un ruolo passivo, come si addice alla mia natura di prendínculo. Lo sento contro il mio corpo, caldo, fremente. Le sue braccia e le sue mani s'impadroniscono di me. La sinistra la sento sul viso che mi carezza energicamente e mi tira a sé. La destra continua a dedicarsi ai miei genitali, tocca e fruga, tormenta. Mi piace questo sconosciuto, non ne conosco neppure il nome, mi domina ma gentilmente, s'impadronisce del mio corpo e ne trae piacere, decide lui e a me piace così, essere preso e usato. Lo sento dietro di me, il suo cazzo non lunghissimo ma tozzo e di ferro si appoggia e preme sul solco delle mie natiche, verso le reni. La bava calda lubrifica la mia schiena mentre le sue palle notevoli si infilano e si strusciano sul mio buchetto. Sto cominciando a godere veramente ed anche lui comincia a perdere un po' il controllo. La sua pancia pelosa si struscia sulla mia schiena, mi prende il viso e mi costringe a reclinare la testa all'indietro per potermi leccare e mordicchiare il collo. Poi sento la la sua lingua nel mio orecchio e il suo respiro affannoso amplificato dalla vicinanza. Sto per impazzire di piacere, e non sono neppure ancora stato inculato. Mi ritrovo a farneticare oscenità in un discorso senza senso, che lo eccitano ancor più. Sento il suo braccio muscoloso e pelosissimo cingermi il petto e la sua mano cercare un mio capezzolo per tormentarlo energicamente. Mi fa un po' male ma mi da ulteriormente la sensazione di essere posseduto. Con le gambe mi cinge le cosce. Sento i suoi piedi meravigliosi e praticamente mi immobilizza. Il mio cazzo è diventato una mazza da baseball e me lo meno furiosamente. Il suo non vuol più saperne di sfregare sul mio fondo schiena, vuole stare al caldo dentro di me. Il mio amante si retrae un attimo col pube e il suo tarello scatta tra le mie cosce a contatto con le mie palle. È durissimo e caldissimo. Sto uscendo di testa, non credevo che fosse così bello. Urlo e mi contorco come un verme. Porto la mano verso il mio culo e ci trovo la cappella fradicia, viscida e caldissima del mio amante. La prendo e la guido verso il mio buco. Mi sfugge e guizza come un' anguilla. Al secondo tentativo la domo e la appoggio al mio sfintere, la tengo lí e spingo leggermente col culo per invitarlo ad entrarmi dentro. Sento il suo respiro affannoso e la sua lingua di fuoco nel mio orecchio destro. Mi lecca e mi mordicchia il collo, mi tiene una mano sul viso e mi mette due dita in bocca, mi penetra come se fosse un secondo cazzo, su e giù, su e giù. Poi sento lo sfintere anale dilatarsi sotto la spinta prepotente della sua cappella più che notevole. Mi fa male e quindi cerco di assecondare rilasciando i muscoli. So che quel dolore prelude al paradiso ed infatti, in un istante, sento il suo cazzo dilagare dentro di me. È entrato e mi sta dando la sensazione di essere pieno. Credo che anche le donne provino qualcosa di simile. Mi alza la coscia e mi spalanca le gambe, il mio cazzo mezzo in tiro sbandiera ad ogni sua spinta e le palle sono al vento e sbatacchiano contro le sue ad ogni colpo con sommo godimento di entrambi. Ho la fugace sensazione che i miei siano genitali "sprecati", che tanto varrebbe sradicarli e averci una figa; ne sarei felice perchè mi sento tanto donna. Sento la punta del suo cazzo di marmo che mi dilania le viscere ed un certo dolore addominale sul davanti al disopra della vescica. Mi sta straziando e sono al settimo cielo, mi sta facendo violenza e si sta prendendo il suo piacere con prepotenza, da vero maschio. Gode a pomparmi dentro, non glie ne frega niente di pompare un culo di uomo o una figa di femmina. Vuole sentire la sua cappella fradicia sfregare la carne calda dell'altro. Il suo fine ultimo è sborrare dentro. Ed io sono felice di essere la sua carne da sborra. Mi sono indurito da matti e comincio a menarmi il cazzo come un folle, la cappella mi si fa fradicia e i suoi colpi mi spremono un po' la vescica e mi fanno piangere qualche lacrima di pioggia dorata. Ho la sensazione di essere pieno, sento il suo cazzone duro con la pancia più che col culo. Mentre mi scopa si avvinchia a me come l'edera su di un tronco d'albero. Mi tiene fermo. Sento le sue mani grandi dappertutto, le sue braccia pelose, le sue gambe muscolose. Mi graffia il petto con le unghie, mi morde le labbra e le orecchie. Mi violenta e sa che mi piace. Il piacere monta rapidamente ed i nostri orgasmi devastanti si avvicinano. Mi masturbo violentemente e gli spasmi del mio buco del culo che non può contrarsi più di tanto perchè occupato mi danno la sensazione di non essere più padrone di me stesso, di essere posseduto, di essere suo. Poi sento arrivare il magma bianco dalle profondità di me stesso. Ho un orgasmo interminabile e dal mio cazzo cola, più che schizzare, un rivolo di sperma che mi imbratta la pancia, le palle e la mano. Questo è per lui motivo di sommo godimento e ululando come un lupo mannaro mi inonda le viscere coi suoi getti potenti e bollenti di sborra. Sento le contrazioni del suo palo di carne straziarmi lo sfintere per un tempo infinito, prima in crescendo e poi sempre più debolmente. I nostri corpi pian piano si rilassano, i cazzi si ammosciano, la sborra cola tra le nostre cosce. Ce ne imbrattiamo le mani e ce ne cospargiamo carezzandoci dolcemente. Una grande pace si impadronisce di noi e ci scambiamo qualche parola tenera, come solo gli uomini che sanno essere donna sanno fare.
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Categorie: Gay e Bisex