E' vero che nel mondo del sado-maso si fanno dei veri contratti tra i partner?
Buongiorno, semplice curiosità o quasi, nel senso che io e mia moglie qualche volta abbiamo giocato un po' con sculacciate, ma senza conseguenze. Però il BDSM è un mondo che mi affascina, volevo chiedere se è vero che a volte i rapporti sono regolati da veri e propri contratti e anche sulla cosiddetta parola d'ordine, per bloccare la sessione violenta?
«Il mondo del BDSM è abbastanza complesso e anche un po’ “fumoso” a mio modesto parere, secondo me il vero masochista non se la passa poi tanto bene, nel senso che davvero diventa una “pezza” nelle mani dell’aguzzino di turno. Quasi tutte le donne, per intenderci, durante il rapporto sessuale si predispongono naturalmente, a una certa sottomissione femminea, accettando generalmente un ruolo di “servizio” nei confronti del maschio. Già le stesse posizioni e i tipi di rapporto prevedono un’accettazione di dominio. Immaginate: la donna si inginocchia o si abbassa per prendere in bocca lo “scettro del partner”, si china o si mette sotto per ricevere i colpi del cazzo e come soprassedere sulle penetrazioni anali, spesso ottenute con una certa forza e determinazione, da parte del maschio, e concesse da una femmina che, in quel frangente, magari avrebbe voluto astenersi. Quanto spesso le donne, nelle sveltine o nei rapporti all’aperto, oppure in macchina, si fanno ricettacolo della goduria maschile, ricevendo l’orgasmo in bocca, dentro, addosso, spesso in faccia, mentre loro stesse nemmeno raggiungono il piacere? Beh, io in questa posizione sessualmente predominante del maschio ce lo vedo un filo di sadomasochismo, tacitamente e felicemente ben accetto dai rispettivi ruoli. Quando il gioco, in certi casi, si fa duro è il momento in cui si cominciano a riconoscere le proprie tendenze. Ma ora vengo alla tua domanda. Che io sappia sì esistono delle intese ben precise tra i partner, occasionali o stanziali, che devono fare del proprio meglio per conoscersi e rispettarsi. Spesso un Master o una Mistress sono più attenti al benessere fisico della stessa “vittima”. La parola d’ordine o safe-code è una parola o frase, preventivamente convenuta, che significa essenzialmente: “Caro aguzzino, mo’ te devi fermà, altrimenti parte la denuncia!” Voglio concludere con una specie di tipico contratto, un vademecum, che mi inviò per conoscenza un amico Master, molto bravo. Spero ti torni utile.
La mia schiava
La mia schiava dev’essere la mia schiava e non la padrona del gioco, quindi se accetta il suo ruolo, lo può fare anche a tempo determinato, ma durante quel tempo dev’essere schiava a tutti gli effetti.
Non è lei a stabilire i suoi limiti ma sono io a scoprirli e a determinarli, valutandoli con la mia sensibilità: non con la sua!
La mia schiava deve abbandonarsi nelle mie mani, perché ha fiducia in me, non per paura e deve accettare senza riserve il mio operato.
La mio schiava dev’essere per me portatrice di gioia e di piacere, e deve darmi gusto, non seccature.
La mia schiava dev’essere sincera e trasparente, per me.
Se un mio ordine la preoccupa deve comunicarlo con dolcezza e discuterne con me, con la dovuta sottomissione, senza mai perdere di vista il nostro rispettivo ruolo.
La mia schiava deve obbedire prontamente e deve godere del suo servirmi.
La mia schiava deve accettare le punizioni e anche di sottostare al mio piacere erotico, assecondando i miei desideri. Se lo voglio, la mia schiava, deve concedermi quelle perversioni che la altre mi negano.»
«Il mondo del BDSM è abbastanza complesso e anche un po’ “fumoso” a mio modesto parere, secondo me il vero masochista non se la passa poi tanto bene, nel senso che davvero diventa una “pezza” nelle mani dell’aguzzino di turno.
Quasi tutte le donne, per intenderci, durante il rapporto sessuale si predispongono naturalmente, a una certa sottomissione femminea, accettando generalmente un ruolo di “servizio” nei confronti del maschio. Già le stesse posizioni e i tipi di rapporto prevedono un’accettazione di dominio. Immaginate: la donna si inginocchia o si abbassa per prendere in bocca lo “scettro del partner”, si china o si mette sotto per ricevere i colpi del cazzo e come soprassedere sulle penetrazioni anali, spesso ottenute con una certa forza e determinazione, da parte del maschio, e concesse da una femmina che, in quel frangente, magari avrebbe voluto astenersi.
Quanto spesso le donne, nelle sveltine o nei rapporti all’aperto, oppure in macchina, si fanno ricettacolo della goduria maschile, ricevendo l’orgasmo in bocca, dentro, addosso, spesso in faccia, mentre loro stesse nemmeno raggiungono il piacere?
Beh, io in questa posizione sessualmente predominante del maschio ce lo vedo un filo di sadomasochismo, tacitamente e felicemente ben accetto dai rispettivi ruoli.
Quando il gioco, in certi casi, si fa duro è il momento in cui si cominciano a riconoscere le proprie tendenze.
Ma ora vengo alla tua domanda. Che io sappia sì esistono delle intese ben precise tra i partner, occasionali o stanziali, che devono fare del proprio meglio per conoscersi e rispettarsi. Spesso un Master o una Mistress sono più attenti al benessere fisico della stessa “vittima”. La parola d’ordine o safe-code è una parola o frase, preventivamente convenuta, che significa essenzialmente: “Caro aguzzino, mo’ te devi fermà, altrimenti parte la denuncia!”
Voglio concludere con una specie di tipico contratto, un vademecum, che mi inviò per conoscenza un amico Master, molto bravo. Spero ti torni utile.
La mia schiava
La mia schiava dev’essere la mia schiava e non la padrona del gioco, quindi se accetta il suo ruolo, lo può fare anche a tempo determinato, ma durante quel tempo dev’essere schiava a tutti gli effetti.
Non è lei a stabilire i suoi limiti ma sono io a scoprirli e a determinarli, valutandoli con la mia sensibilità: non con la sua!
La mia schiava deve abbandonarsi nelle mie mani, perché ha fiducia in me, non per paura e deve accettare senza riserve il mio operato.
La mio schiava dev’essere per me portatrice di gioia e di piacere, e deve darmi gusto, non seccature.
La mia schiava dev’essere sincera e trasparente, per me.
Se un mio ordine la preoccupa deve comunicarlo con dolcezza e discuterne con me, con la dovuta sottomissione, senza mai perdere di vista il nostro rispettivo ruolo.
La mia schiava deve obbedire prontamente e deve godere del suo servirmi.
La mia schiava deve accettare le punizioni e anche di sottostare al mio piacere erotico, assecondando i miei desideri. Se lo voglio, la mia schiava, deve concedermi quelle perversioni che la altre mi negano.»