Cara Giovanna,
mi chiamo Carmela, ho 57 anni e sono felicemente sposata da ben 40 anni con lo stesso marito che ha la mia stessa età (ci siamo conosciuti sui banchi delle scuole elementari!). Non abbiamo figli (non per nostra scelta) e abbiamo sempre condiviso ogni momento della nostra vita coniugale restando reciprocamente fedeli. Siamo entrambi cattolici praticanti e svolgiamo attività nella nostra parrocchia. Il "tradimento" non appartiene al nostro modo di pensare e, d'altra parte, il Signore e Padre Pio, a cui siamo profondamente devoti, ci hanno sempre preservati dal cadere in tentazione. La sola "trasgressione" che ci concediamo è l'uso di un sexy toy durante i nostri rapporti sessuali. Per la prima volta mio marito dovrà assentarsi per lavoro per tre settimane consecutive ed io non sono preparata per affrontare un così lungo periodo di astinenza dal momento che da quando siamo sposati abbiamo rapporti quasi ogni giorno. Il vibratore non mi basta perché per appagare la voglia che è in me io ho bisogno di sentirmi posseduta dal suo cazzo in ogni parte del mio corpo. L'unica volta in cui mi è capitato di non prenderlo per cinque giorni di seguito mi sono sentita impazzire. Sono anche in pensiero per lui per le stesse ragioni, ne abbiamo parlato ma mi ha spiegato che non può esimersi dal compiere questo viaggio e che io non posso accompagnarlo, assicurandomi che mai e poi mai mi tradirebbe. Ma, come avrai capito, il problema per me è quello placare le mie voglie quando lui non ci sarà. Tre settimane senza ricevere nemmeno un goccio della sua sborra dentro alla mia passera sono un'eternità. Tu cosa mi consigli?
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