Cercherò di spiegarti le problematiche che accompagnano la mia vita di coppia da circa 24 anni. Come sai mio marito è un Cuckold. Con il termine cuckoldismo si indica la tendenza a desiderare e/o assecondare l’adulterio della propria moglie o compagna. Solitamente è mio marito (cuckold) che volontariamente promuove incontri sessuali tra me (hotwife) e un altro uomo (bull), traendo piacere dall’assistere a tali amplessi come si vede nella foto:
Cuckold(mio marito), Hotwife (io) e Bull (l'amante)
Perché si possa parlare di cuckoldismo è indispensabile che l’uomo provi davvero amore per la compagna e sia affettivamente legato a lei. Spesso il bull viene scelto dall’uomo stesso nella cerchia dei propri conoscenti e/o amici. Inizialmente tale pratica è stata attuata a complemento della normale relazione sessuale di coppia, ma pian piano è diventata per mio marito una modalità esclusiva di raggiungimento della soddisfazione sessuale, evidenziando così una disregolazione del desiderio e dell’eccitazione.
Quali sono le ragioni per cui si finisce nel cuckoldismo?
Secondo tutti i psicologi, sessuologi e psichiatri interpellati negli anni da me e mio marito, le ipotesi sono molte:
il fatto che sia spesso l’uomo a decidere il luogo, il momento e la persona con cui la moglie avrà un rapporto sessuale, può riportare ad una tematica di controllo sui propri timori di tradimento da parte della compagna: se c’è complicità e accordo in fondo non è proprio come essere traditi davvero (“Con chi ho scelto io sì, con altri no!”);
oppure l’infrazione deliberata del patto di fedeltà tra i membri della coppia (più spesso si tratta di persone legate da vincolo di matrimonio) può ricondurre ad una sensazione di onnipotenza (“Sono in grado di reggere situazioni che normalmente gli altri non tollerano”);
si potrebbe trattare del desiderio di un tradimento del partner e del tentativo di placare il proprio senso di colpa facendo in modo che sia lei a tradire;
potrebbe anche nascondere un senso di inferiorità e scarsa autostima: si evita la reciprocità dell’atto sessuale in modo da non incorrere in un possibile rifiuto e provare conseguentemente frustrazione, pur non privando la donna amata della sua “giusta” soddisfazione;
si potrebbe inoltre trattare di un rapporto di sottomissione del marito rispetto alla moglie, che gli imporrebbe tale condotta accompagnata da una limitazione o addirittura da una negazione dei rapporti sessuali tra di loro;
ancora, l’uomo potrebbe ricercare questa situazione per vivere la propria condizione come una forma di umiliazione in modo da potervi trarre piacere masochistico.
Nonostante la sua crescente diffusione, il fenomeno del cuckold non viene adeguatamente trattato dai manuali scientifici, mentre se ne possono trovare innumerevoli testimonianze sul web (video/foto, community dedicate, forum, racconti, annunci).
Naturalmente, nel momento in cui tale condotta non sia più fonte di piacere ma, per vari motivi, giunga a provocare un disagio clinicamente significativo e/o una compromissione di aree importanti della propria vita (ad esempio, ripercuotendosi nei rapporti familiari, amicali e sociali o nell’attività lavorativa), è necessaro rivolgersi ad uno psicoterapeuta specialista in sessuologia clinica, che in seguito alle opportune valutazioni diagnostiche indica l’adeguato percorso terapeutico da seguire.
«articolo molto interessante, mi piacerebbe confrontarmi a riguardo»
«Le dinamiche che soddisfano il cuckoldismo sono svariate, a me diverte che lo faccia in mia assenza, che esterni vergognosamente il suo lato libertino, che si esibisca. Il racconto a posteriori può esserci o non esserci, se di libertà si parla, che libertà sia (anche quella di dire o non dire)»
«Non so cosa possa significare dal punto di vista psicologico, ma solo il pensiero di vedere la mia Lei cavalcare un toro mi fa impazzire»
«Assolutamente esaustiva
»
«Piacerebbe anche a me vedere la mia signora scopata da uno o più cazzi arrapati e magari aiutarli in attivo e passivo. Tutte quelle cose sulle corna ecc. non fanno parte del mio mondo. Purtroppo la mia signora non è di vedute così ampie.»
«Mi sono reso conto da ragazzo, con il primo amore, che quando lei mi ha tradito ci stavo malissimo ma mi eccitava anche conoscere i particolari di quello che aveva fatto insieme all'altro. Poi ho avuto tante storie e non ci pensavo molto, ma poi capitò con mia moglie, facendo sesso con un'altra coppia, mi resi conto che mi eccitava moltissimo vedere lei scopata dall'altro. Sicuramente in questa fase mi identificavo in quello che "non avrà paura di essere tradito perché è lui che determina le situazioni e ne detiene il controllo". In realtà sono sempre stato un maschio alfa. Mi piaceva avere il controllo della situazione e esporre mia moglie (ben consensiente) alle voglie di altri maschi. Più la "usavano" e più mi eccitava (e a lei andava bene).
Poi quella storia è finita. Sono passati anni, ho avuto molte storie e a un certo punto quella "giusta" e mi sono risposato.
La differenza fra prima e seconda moglie è che questa è molto più intraprendente e non mi permette il controllo.
Prima, per esempio, incontravamo altre coppie e decidevamo insieme quando e come. Adesso lei preferisce cercarsi le situazioni, poi mi mette al corrente e mi racconta.
E' molto diverso, psicologicamente, essere presente a un incontro o sapere che lei si sta preparando per uscire e andare a scopare, mentre tu resti a casa a aspettare.
Questo ha fatto fare un salto di qualità al mio erotismo, aprendo porte inaspettate. Accettando di non avere il controllo delle situazioni, ho iniziato a vivere anche situazioni di sottomissione.
Insieme alla volgia di rivalsa, per esempio quando tornava da una serata di sesso, mi veniva da scoparla duramente, trattandola male e punendola, ma intanto avevo un piacere morboso nel baciarla e leccarla sapendo che aveva addosso odori e sapori dell'altro maschio.
Ho scoperto di avere una lato bisessuale e sottomesso.
Quindi posso dire che il cuckoldismo ha diversi aspetti e comunque si evolve, nel tempo.»
«Buongiorno deliziosa Anna,
molto interessanti le tue considerazioni. Io sono sempre stato cuckold e da sempre sono cuckold. Personalmente il mio essere cuckold si configura come presa d'atto della mia inferiorità, incapacità e inadeguatezza nel naturale e genuino rapporto fisico maschio/femmina. Di questa mia condizione non ne patisco il senso di inferiorità ma ne prendo atto, mi riconosco e ne traggo piacere. Io,magro, esile, privo di peli e con il piccolo e moscio membro, godo a stare vicino al possente e villoso maschio col grosso membro in erezione, sotto lo sguardo eccitato della mia adorata mogliettina. Godo a baciare ed accarezzare dolcemente le parti del corpo della mia adorata mogliettina che il vero maschio mi lascia disponbili mentre se la tiene tra le sue bracccia. Godo a massaggiare, accarezzare baciare i piedini della mia adorata mogliettina mentre gode da femmina posseduta dal maschio. E tanto altro ancora- Cuckold è bello.»