Carissimi lettori, carissime lettrici.
Lungi da me difendere il gesto sconcio di Memo Remigi nei confronti di Gessica Morlacchi, ovvero quello di averle toccato il fondoschiena.
Tuttavia, alcune considerazioni di tipo pratico e se vogliamo anche ideologico, vanno fatte.
Il grande maestro dell’erotismo italiano affermava: “il culo e lo specchio dell’anima, mostrami il culo e ti dirò chi sei!” cit Tinto Brass.
Ed aveva perfettamente ragione, tanto da scriverci un libro nel quale egli, ne elogiava la sua grandezza e capacità d’eccitare. Ma ultimamente, complice anche il politicamente corretto, il fondoschiena o deretano che dir si voglia, ha assunto un ruolo importante nel panorama femminile o femminista, ovvero è stato santificato e messo in una teca. È vietato toccarlo, palpeggiarlo; pena essere condannati alla gogna mediatica.
Ma, secondo il mainstream, il fondoschiena volgarmente detto” Culo”, ha due facce; e cioè se trattasi di cul’di donna, eroticamente intrigante, eccitante ed ancheggiante, va santificato e non toccato salvo consensi vari della stessa.
Se trattasi di deretano maschile, lo si può toccare in qualsiasi momento, anche in pubblico, la zia Mara Venier insegna.
Ormai, non si pensa più a denunciare gli stupri veri, i femminicidi, si pensa a denunciare le toccatine di culo, nella maggior parte dei casi erronee e simpatiche; ovviamente, non parlo di quella di Memo Remigi.
"Chiedo a Tinto Brass di scrivermi un elogio del fondoschiena e lui accetta entusiasta. Mi impone, però, di inserire all'interno del libretto un fascicolo contenente una decina di immagini. «Pironti, ho dei culi stupendi! Non possiamo non metterli!». Come potevo dirgli di no?". (L'editore Pironti).
Il fondoschiena femminile, nasconde una miriade di segreti inconfessabili ed indicibili; che solo un pazzo come il maestro Tinto Brass conosce.
Viva la santificazione del fondoschiena femminile, ma ogni tanto, ricordatevi della dignità del culo maschile.
Mimmo Lastella “scrittore narrativa erotica e opinionista.”