**Ricevo nella posta e pubblico. Sarà una storia vera? No comment, lascio il giudizio ai miei cari amici e lettori. #GiovannaxVoi**

 

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Che ci crediate o no, sono suo marito.

 

Mentre voi raccontate le vostre fantasie io voglio raccontarvi la realtà.

 

Lei non è una donna facile, perché la sua testa è fatta a compartimenti stagni, credo come molte mogli tradizionali italiane. Se riesci a portarla in un contesto che la eccita sa essere una vera macchina da sesso. In questo è facilitata dal suo corpo stupendo che, con l’età si è un po’ riempito, rendendola ancora più curva, burrosa e appetitosa.

Le sue zinne le ho fotografate e postate per voi in varie occasioni e vi garantisco, che oggi, a mio parere (perché non si deve chiedere MAI!!!) ha superato abbondantemente la 4 misura.

 

Però, dicevo, in una famiglia di adulti è già difficile trovare il tempo per fare un po’ di vero sesso godurioso, ancora più difficile è eccitarla al punto da farle accettare il rapporto con un bull.

Questo perché oltre a piacermi (e a piacerle, quando riesco a farla mettere sotto) è diventato anche un’esigenza, visto che io che ho molti anni più di lei, comincio a perdere colpi e ad avere l’erezione incostante.

 

Comunque dovete sapere che, dopo anni dall’ultimo cuckold e dopo mesi che cercavo di portarla al giusto punto di “riscaldamento”, sono riuscito a convincerla a incontrare un amico.

 

Un pomeriggio di libertà, ci siamo spostati nella nostra casetta di campagna, e mentre lei si preparava, io sono andato a prendere lui. Anche io lo vedevo per la prima volta, quindi l’accordo era che, se non andava a genio a me, non se ne sarebbe fatto niente.

 

Invece… sono rimasto subito colpito: era un bel ragazzo, altissimo, molto educato e gentile. Quando l’ho visto ho capito che come personalità poteva essere quello giusto, non conoscevo le sue possibilità a letto, ma speravo che essendo giovane e sano appena in compagnia di mia moglie, bella e bona, soprattutto abbigliata in modo sexy, ogni problema e ogni timidezza sarebbero crollati.

 

Le mandai un messaggio per confermare che, di li a poco, l’avrei fatta scopare dal nostro ospite. Speravo soprattutto di mantenerla un po’ su di giri, in modo che non rinunciasse all’ultimo istante.

 

 

Dalla porta delle scale di casa si riesce a intravvedere il nostro soggiorno, lei, probabilmente, spiava.

Feci accomodare il giovanotto e salii di sopra per prepararla.

La trovai con una vestaglietta trasparente e corta, le calze nere a reggicalze, aperte sotto. L’abbracciai per rincuorarla e controllai le mutandine nere di pizzo: eccellente aveva messo quelle con lo spacco sotto, eccitantissime.

 

Ma lei, purtroppo, era molto indecisa e apprensiva. Era stata invasa da mille paure ma, soprattutto, era spaventata dall’età… lui era giovane già di suo, per giunta dimostrava anche meno.

 

La confortai, mentre le mettevo il dito nella figa, sperando di riuscire a ottenere il suo consenso, riscaldando la sua libido.

Tornai di sotto. Anche il giovane era sotto stress, era un bravo ragazzo, l’ho detto. Dopo qualche battuta per rompere il ghiaccio e per aspettare che mia moglie si decidesse, finalmente, quando avevamo quasi perso le speranze, lei si decise e scese.

 

Da quel momento tutto si è svolto rapidamente e in maniera incredibile.

All’inizio fui io a guidare un poco la situazione, lui sul divano e noi in piedi, la scoprivo, la facevo girare, per fargliela ammirare. Le scoprivo il culo favoloso, la carezzavo, le mettevo le mani nel reggipetto. La sua carne lattea, nella penombra, provocava un effetto di arrapamento che anche il mio cazzo si fece duro.

 

La feci accomodare vicino al ragazzo, gli dissi se voleva toccarla; non se lo fece ripetere, anche se con un certo imbarazzo non resistette e iniziò a carezzarla, a riempirla di bacetti.

 

Io sedetti a mia volta, feci uscire una zinna e gliela porsi, lui la prese in mano e, attratto dal capezzolone turgido come un dito puntato, succhiava e toccava, perdendosi in tanta abbondanza.

 

Gli dissi che, se voleva poteva leccarla, a lei piace molto.

 

Lui non se lo fece ripetere, si mise più comodo togliendo la camicia, e quando lei apri le cosce per accoglierlo, io le spostai i lembi delle mutande. La sua fessa, quasi del tutto depilata, è veramente una delizia. Nonostante la donna matura e giunonica che è, la sua fessa rimane piccola, quasi infantile; il monte di venere appena pronunciato, le grandi labbra serrate, toniche, a contenere il paradiso odoroso che contenevano.

 

Aperta la figa in due, il ragazzo ci sprofondò dentro la lingua, godendosi la freschezza della sua “pucchiacca” piccola ma profonda.

L’emozione mi colse quando il ragazzo, sollecitato anche da me si liberò e ci presento un cazzo veramente ragguardevole, a occhio superiore ai 20 centimetri, duro come una sbarra di ferro, tondo e spesso come una grossa salsiccia. Era veramente un cazzo bellissimo, lo dico anche da bi-sex e quindi non sbaglio.

 

Su mia moglie, in quanto donna, dovette fare un effetto travolgente. Ogni sua remora venne meno…

 

Avevamo progettato di avere un primo incontro conoscitivo, magari un petting spinto, un gioco di dita e carezze e, al massimo, se proprio se la sarebbe sentita, avrebbe potuto portare il nostro nuovo partner all’orgasmo con un pesce in mano o, in extremis, con un bocchino. Ma quel cazzone ci ipnotizzò, letteralmente, spezzando ogni sua ritrosia. Infatti non erano passati più di 10 minuti che l’estraneo non era più tale e mia moglie si preparò a prenderglielo in bocca.

 

Fui io stesso a farlo mettere in piedi e liberarsi della biancheria, così lei, da seduta poté fargli il primo pompino agiatamente.

 

Più mia moglie si eccitava, più perdeva la testa e divorava quel cazzo grosso è duro. Era da troppo che si accontentava del mio, che non era più sodo e focoso come un tempo.

 

Il nostro amico non era più tanto vigile, tanto era preso da quella situazione così coinvolgente. Probabilmente non aveva mai provato tanta libidine e quindi non era preparato del tutto: probabilmente avere a disposizione una donna così era un sogno proibito che mai avrebbe pensato di soddisfare.

 

Quando pensai che mia moglie avesse preso anche fin troppe pompate in bocca, intervenni e cambiai gioco.

 

La feci mettere sul tavolo, cosce aperte verso l’alto, come dal ginecologo. Feci in modo che il ragazzo le facesse una nuova minetta così da portarla quasi all’orgasmo. Io intanto, visto che aveva la bocca libera, la baciai per sentire il profumo del cazzo di lui e poi, a mia volta, mi feci fare un pompino, poi sollevandomi un po’, le misi in bocca anche le palline.

 

Era ora. Diedi un preservativo al nostro giovane amico e tenni mia moglie in tiro. La fessura bella bagnata e pronta a ricevere quella specie di piccolo dirigibile. Lei lo voleva, io lo volevo… non si tornava più indietro. ancora pochi istanti e un maschio, col cazzo quasi il doppio del mio, sarebbe entrato dentro la mia donna, davanti al mio sguardo frastornato.

 

Come un siluro, dopo poche ricerche del buco nella penombra, (...)