Carissimi lettori, carissime lettrici


 


L’amica pornostar Ines Di Leo, “cultrice del pelo nero”, mi ha dato l’assists per fare alcune riflessioni di brassiana memoria, sulla capacità eccitante e sull’alto valore erotico del pelo “meglio se nero” che contorna la parte intima e le ascelle di una donna.


 

Orbene, chi s’intende di erotismo o di porno-sofia “filosofia del porno”; che, ricordo essere lo stadio superiore dell’eros, sa benissimo che il pelo, è sinonimo d’erotismo ed eccitazione, di sesso grezzo e non va mai tagliato. Esso, accende l’eccitazione e stimola la libido in un uomo, portandolo al settimo cielo e facendogli raggiungere orgasmi stratosferici.

 

Chi sostiene la teoria depilatoria, spacciandola per una questione d’igiene, sbaglia; in quanto, è una teoria inventata dal politicamente corretto; per il semplice motivo che per i radical chic e i falsi puritani, il pelo delle parti intime e delle ascelle in una donna, è sinonimo di sporcizia intima;  “falso mito sfatato”.

 

Le donne, m’insegnano che l’igiene intima, si ottiene lavandosi ogni giorno, con acqua e sapone o, usando detergenti dedicati.

 

Morale della favola: “il pelo delle parti intime, va trattato e mai tagliato” Tinto Brass, insegna.  

 

Ergo: “meglio una passera rasata, che una patata depilata”.

 

M. L “scrittore narrativa erotica e opinionista”
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Categorie: Curiosità Comunità