Confessione di Anna.


Cara Giovanna,


come ho avuto modo di raccontarti, potrei dire quasi per "hobby" mi sono ritrovata, occasionalmente, a fare la puttana.


Essendo, nella vita tradizionale, non solo moglie e mamma, ma anche “donna che lavora” in una posizione di rilievo e di responsabilità, ovviamente non mi potevo certo permettere di lasciarmi andare in squallide storie di corna, tra l'altro pericolose perché spesso implicano i sentimenti, che difficilmente si possono controllare completamente. E nemmeno avrei mai nemmeno immaginato di fare "la zoccola" da strada: non ne avevo né il bisogno, né ne ho mai provato lo stimolo.


Ecco, Giovanna, io sono convinta che qualche mese in una casa d'appuntamento sarebbe un'esperienza unica e irripetibile per tutte le ragazze, subito dopo l'adolescenza. Insegnerebbe loro molto sugli uomini, sull'igiene e sulla profilassi, sul controllo del piacere.


Persino dal punto di vista psicofisico, spezzerebbero tanti tabù ed eviterebbero tanti piccoli, o grandi, traumi, dovuti all'inesperienza e dalla confusione, sia loro che quella dei loro partner improvvisati... spesso del tutto irresponsabili, in un'età che spesso rasenta i 14 anni, o meno.


Insomma, a ogni donna farebbe bene un po' di esperienza da puttana vera! Quantomeno per sorridere intimamente tutte le volte che il marito, un collega, o l'ultimo stronzo per strada, le apostrofa così!


Quando mi ritrovai in ballo e accettai la proposta di una provvidenziale conoscenza, alcune delle prime "istruzioni" che mi furono im partite riguardavano l'aspetto igienico-sanitario. All'arrivo degli avventori, entravano in camera e io dovevo lavare la loro attrezzatura col sapone disinfettante, nel lavandino che era li apposta, e controllare la presenza di eventuali "anomalie",  tipo "creste di gallo" , lesioni, macchie. Dovevo premere tra le dita la loro ...

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