Ho deciso di pubblicare questo articolo per dare un chiarimento preciso sul mio concetto di "confessione" erotica.

Facciamo una piccola premessa, nota a tutti noi lettori e scrittori di storie per adulti, ma che è meglio precisare per capire il mio punto di vista. Come è noto, esistono infiniti spazi per "sfogare" il proprio desiderio di rendere partecipe il lettore di una nostra avventura, immaginaria o reale che sia, come questo Blog oppure i miei spazi su #AmaPorn e #raccontierotici_eu.

Pertanto, quando definisco Confessioni le storie che vi propongo, si tratta di "racconti" che mi pervengono da persone che NON desiderano scriverle né pubblicarle personalmente.
Ora, già per questo motivo, dobbiamo pensare che il timore di essere "scoperti" o identificati è talmente forte che queste persone preferiscono passare attraverso un "filtraggio" di fiducia, prima di poter vedere pubblicate le proprie avventure, i propri vizi e i propri peccati.
A questo, nel caso di storie particolarmente interessanti e complesse, o che si sono protratte nel tempo, io stessa, per controllare e capire, inizio un percorso di dialogo e di interviste, sia per arricchire la narrazione che per capire quanto di reale e di plausibile sia contenuto nel materiale che mi hanno affidato.

Per concludere vi posso dire che, riguardo alle confessioni più significative ho conosciuto personalmente le persone che mi hanno scritto, anche se poi la storia è stata presentata sotto un altro "punto di vista". Ad esempio, la storia della signora 60enne che si decide ad accontentare il figlio 33enne che, da sempre, sbava per scoparsela, in realtà mi è stata confessata dal giovane, ma io l'ho riportata come racconto estremo fatto da sua madre.

Un saluto affettuoso, Giovanna.