L'utente Tullio ci confida una sua esperienza estrema.

Mi è difficile raccontare questa storia perchè figuro d'essere un orco. dicono Infatti c'è di mezzo una giovane ragazzina .


All'università vivevo in un alloggio con un amico abbastanza danaroso, ebbene si andava scopare da una signora che arrotondava il magro stipendio noleggiandoci il suo corpo. questo suo lavoro in nero lo faceva con molta discrezione che noi apprezzavamo molto. Un pomeriggio l' incontrammo per via accompagnata da una graziosa ragazzina, cosicchè quando andammo a trovarla ci disse che era sua figlia.


Oscar, il mio amico quasi per scherzo le fece una proposta < senti Elsa, <quando crescerà le farai fare lo straodinario anche a lei? >Lei rise, ma lui insistette < Guarda che anche se è giovane sarei disposto pagare una certa cifretta per...>


Lei sorridendo rifiutò; fu la volta successva che tornò con la proposta < Guarda Elsa ti dò XXX solo se me la fai vedere nuda, solo vedere> Era un'offerta allettante per lei, che rispose dicendo che ci avrebbe pensato; infatti sette giorni dopo accettò ma precisandogli che non doveva tentare altro.


Mi offrii di aggiugere qualche soldino anch'io se lasciava anche me a vederla. Elsa aveva convinto sua figlia dicendole però che sarebbe stata presente anche lei. Non avrei mai pensato di eccitarmi così tanto, quando la fanciulla quasi nascosta dalla mamma si spogliò. Pue essendo giovane aveva già alcuni pelini nella fessurina, aveva già iniziato a formarsi i fianchi, senza parlare del culetto che era una meraviglia, la facemmo piroettare lasciandosi ammirare da tutte le parti, teneva gli occhi bassi si vergognava ed era arrossita, noi ce la mangiammo con gli occhi, ma solo con gli occhi purtroppo anche se Oscar allungò una mano palpeggiandole una natica, io no, non osai.


Durò dieci minuti quel fantastico spettacolo dieci minuti ma che ci sembravano due o tre. Senza dubbio la fanciulla aveva da tempo capito cosa faceva la madre che e per incontrarci la mandava da una sua amica, da quella volta però la trovammo a casa anche lei, credo che la madre volesse ripetere quel fruttuoso spettacolino.


Oscar era zavorrato di soldini anche dal nonno che da vecchio sporcaccione lo incoraggiava ad andare a puttane. Si viveva in un'atmosfera particolare quando la ragazza vestita, la vedevamo aggirarsi per casa. Oscar le fece ancora proposte sempre più spinte e ovviamente più costose, riuscendo a convincere madre e figlia da potersela palpare.


Lì nel salotto, nel vedere il mio amico che risalendo con ambo le mani sotto la gonnellina di Lisa e se la palpava beandosi, io mi si induriva il cazzo in modo bestiale, ero preso da una libidine incontenibile. Per merito della sua generosità e amicizia Oscar mi lasciava due o tre minuti concessigli e li lasciava a me.


Più ci si frequentava e più la madre ci concedeva l'uso di sua figlia, tanto che Oscar, sempre sotto il vigile occhio della madre riuscì a leccarle la fichetta per dieci minuti, io solo un paio ma mi ricordo e mi ricorderò sempre l'emozione nell'avere due dolci e liscie cosciette che mi accarezzavano le guance ed avere davanti alla bocca una fichetta vergine. L'attimo che posai le mie labbra sulle labbra del suo gioiello mi provocò il blocco cardiaco, non so come feci a non morire. Nel giro di un anno Oscar riuscì ad ottenere dalla donna di far scorrere il glande sulla fica vergine e goderle sopra glassandola con sborrate colossali.


Disponendo di pochi soldi mi accontentavo delle briciole anche se un paio di volte, pagò per me due intere prestazioni, potei posare la cappella sulla fessura facendola scorrere su e giù fino alla sborrata che mi svuotò anche il cervello.


Questi "incontri " li trovai più eccitanti per il fatto che avvenivano tutti sotto gli occhi vigili della madre. in uno dei nostri incontri, Elsa dopo aver visto la sua piccola dimenare il bacino e spingersi sulla bocca del mio amico, presa da un impulso d'amore e di ammirazione le dette un bacio sulla bocca, Oscar le vide e come sua abitudine le invitò a baciarsi, lo fecero e anche quella scena mi sconvolse, vedere una donna di 38 anni che bacia alla francese la sua figlioletta è stata una cosa eccezzionalmente e meravigliosamente eccitante e porca- Elsa non volle mai che si deflorasse la sua ragazzina, ci lascò però farle quasi di tutto, le leccammo il culetto i capezzolini delle sue piccole tettine.


Ovvio che dopo esserci eccitati con la piccola Lisa, era la madre che appartati con uno alla volta di noi, ci scaricava le nostre tensioni.


Quell'anno fu per me molto godurioso anche perchè con una ragazza universitaria flippavo abbastanza bene si lasciava toccare permettendo anche al mio sesso di assapoprare il calduccio del corpo di una ragazza seria , non di una puttana. Col mio amico Oscar siamo stati sempre in contatto, anche dopo esserci laureati e alllontanati per ovvie ragioni di lavoro.


Gli anni passarono , abbiamo messo su famiglia poi un giorno di passaggio per la mia città, venne a trovarmi. Accolto calorosamente a casa mia e dopo aver sviscerato le nostre vicessitudini degli ultimi anni, e mentre seduti li in salotto si stava parlando mia figlia entrò per chiedermi una cosa, appena uscita, Oscar mi fa < Caspita che bel fiorellino hai messo al mondo, quanti anni ha?> Oscar, gli risposi guardandolo torvo,


< Quella è mia figlia...non si tocca > Sì sì certo ma mi ha fatto ricordare la nostra puttanella...quanti anni ha ? > ripetè < Diciotto> risposi.


< E' molto carina... non dirai che non ci hai fatto un pensierino sai, ti conosco ragazzo> Rimasi turbato, infatti era già da un pò di tempo che la gurdavo, fu al mare col suo costumino giallo che lasciava ben poco all'immaginazione, che l'immaginavo nuda, ma l'idea che mi era sorta la respingevo con sempre meno forza ogni giorno. Come succede spesso in famiglia ebbi occasione di vederla completamente nuda mentre usciva dalla doccia e quelle parole del mio amico Oscar le ha fatto riemergere dalla mia mente < Anche la mia > continuò lui si è fatta una belle fighetta, ora ha diciasette anni e mostra le gobbette delle sue tettine in crescita...sapessi cosa sogno...> < Ci scommetto l'anima che hai già fatto qualcosina...>


Negò la cosa ma non mi convinse, poi, quasi fossimo ancora all'Università, disse < Certo che me la leccherei per ore, ma non tento neppure, sarebbe un disastro se si rifiutasse >.I discorsi furono bloccati dall'entrata di mia moglie e della mia bambina. Rimase con noi ancora una decina di minuti, poi lanciando un'ultima occhiatina a mia figlia, si congedò da noi. Nel giro di un paio di mesi "ripassò" a salutarci, finchè dopo avergli confidato che anch'io mi sarei goduto la mia creatura, se ne andò sorridendo. La sera stessa mi telefonò, disse: credo di aver trovato uno stratagemma per goderci le nostre piccole...te ne parlerò presto.


Oscar era proprio risoluto e andare a fondo, realizzando il suo desiderio sulla sua e su mia figlia; Io pur soffocando la mia mai sopita voglia di giovanissime ragazze, ero restio nel mettere in atto il suo progetto.


Mi aveva invitato per una colloquio in un ristorante e come due cospiratori ci siamo appartati e mi parlò del suo scellerato progetto. Sulle prime rifiutai di assecondarlo, ma dopo avermi telefonato per un secondo incontro, mi trovò più accodiscendente poichè nei tre giorni dalla prima volta , ebbi occasione di rivedere con la memoria la mia cocchina nuda che occupava quasi ossessivamente la mia anima. Oscar seppe demolire le mie incertezze solleticando in me il desiderio che mi opprimeva il cuore.


Si trattava di fare una finta rapina e che oltre al denaro, lui il falso "rapinatore" pretendeva con la forza che io dovessi fare sesso con la mia figlioletta; infatti pur tremando e temendo di tradirmi sbagliando qualche mossa, dopo una decina di giorni apprifittando dell'assenza di mia moglie decidemmo di agire.


Puntuale come un orologio svizzero, Orscar arrivò, miia figlia era già a letto da una mezzoretta, di proposito facemmo un trambusto per farci sentire da lei, quando la vedemmo col suo pigiamico rosa, la sul pianerottolo a guardare per capire cosa stava succedendo, lui mi puntava una pistola e si era mascherato e per non farsi riconoscere. Falsando la voce, urlò < Vai sopra > Salii seguito da lui mentre lei avendo capito rientrando frettolosamente nella sua cameretta cercando di chiudere la porta, ma Oscar con un piede ne bloccò la chiusura. disse appena entrati <Amore, mi ha detto che non ci farà del male se noi lo ubbidiremo> > <...e cosa vuole> mi chiese bianca e tutta tremante. Veramente imbarazzato le dissi con voce fioca che voleva vedermi che la toccassi...<Nooooo - gridò - noooo > Al che Oscar puntandomi la pistola alla tempia , le urlò < Se non vuoi vedere tuo padre morto, lascialo fare come le ho detto prima...capitoooo...e non vi farò niente> aggiunse, io tremante non di paura ma al solo pensiero di poterla accarezare, la supplicai con la voce rotta dalla fortissma emozione. l'abbracciai.Tenendola abbracciata le sussurrai < Non aver paura amore, ti tocco un pochino così se ne andrà>. Scesi con la mano destra sul suo sodo sederino, indugiando ma subito lui mi intimò di toglierle i calzoncini del pigiama. Il cuore mi batteva all'impazzata, mentre lei continuava a mormorare in un continuo nooo. Le liberai i piedi, ora mia figlia era mezza nuda, con le mutandine bianche era un angelo.


< Anche sopra, anche sopra > insistette ansioso pure lui di vederla nuda. Io bisbigliandole continuamente di stare calma, ubbidii. La mia bambina aveva già due belle colline di carne vellutata, le nascose pudicamente con le sue mani. Tenendola stretta a me, scesi con la destra ad accarezarle l'esterno della coscia, poi scrutandola negli occhi, agganciai l'elastico delle mutandine per tiragliele giù, lei cercò di fermarmi e togliendo una mano dai seni lasciò al suo papà di vedere la sua piccola e graziosa tettina poi passando e ripassando col dorso della mano sulla gobbetta del pube ritentai di calarle giù le mutandina, allora lei con ambedue le mani mi bloccò. <Tesoro lasciami fare e vedrai che non ci farà del male> Lisetta allora oppose meno resistenza, due secondi dopo il Paradiso apparve ai miei occhi. aveva già la curvatura dei fianchi, la pelle immacolata e le vidi l''inizio della sua incantevole fessurina.


M'impappinai davanti a questo miracolo della natura. Oscar poi, con voce rude mi diede fretta, io empre fissando le sue meraviglie le calai fino ai piedi la mutandine e, quasi come un automa, fissando la sua vergine vulvetta mi avvicinai col viso. Un profumo inebriante mi invase il cuore, e l'anima, era un mix di sudore e sapone. Lisetta tentò ancora di richiudere le gambe, ma con meno forza. Sapeva di certo che ai maschi piace leccare le donne lì, forse anche lei inconsciamente volle provare quella sensazione allentando così la forza che opponeva alla mia. Infatti iniziai a baciare l'interno delle cosce, passando baci e lingua per assaporare il gusto della gioventù. Pochi secondi dopo detti quattro o cinque bacetti leggeri sulle labbra della fessurina, e estraniandomi dal mondo concentrai tutto me stesso nel gustare la gioia di leccare la vergine fica della mia bambina. Quale meraviglia fu per me e per Oscar che capì pure lui che la piccola stava godendo, furono sufficenti una quarantina di leccatine per farla godere.


Sicuramente si masturbava e, conosceva bene che rilasciava un liquidino, così, forse per non lasciare che il suo paparino leccasse anche il suo sughetto, Lisa cominciò a divincolarsi per sfuggirmi, ma forte della mia lussuria la tenni bloccata assaporando tutta la sua ambrosia.


soddisfatto del suo lavoro ci disse il "bandito" sgattailando fuori. Rimasti soli, Lisetta si rivestì in un attimo, poi vedendomi abbattuto mi venne a confortare Non risposi, ero troppo scosso; rimasi seduto ancora un poco nel suo lettuccio tenendola stretta a me, poi senza dir parola con passi mal fermi scesi in salotto pensando preoccupato nel dover passare io nella veste del rapinatore dando anche a lui la possibilità di godersi sua figlia.Poco dopo Lisetta mi raggiunse ma con un lieve sorrisino sulle labbra, sedette nel divano vicino a me e mia abbracciò. Dopo averla consigliato di non dire nulla ne a sua madre e a nessun'altro poichè ci avrebbe solo danneggiato. passammo una settimana guardandoci furtivamente negli occhi . Una sera, dopo che mia moglie si ritirò nella nostra camera, Lisa sedendo come sempre sul divano vicino a mè, mi cinse con le sue belle braccia e appoggiando la sua testolina bionda sulla mia spalla, disse sussurrando, sapendo che entrambi pensavamo alla stessa cosa .
- Papà non essere triste, dopotutto non ci fece del male...anzi...  -  ...anzi cosa?
- Anzi mi è piaciuto...me lo faresti ancora ?
Tullio
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