Carissimi lettori, carissime lettrici

A proposito della cugina e la passera d’oro, storia di un tradimento in famiglia,

raccontata nella scorsa puntata di c’è posta per te, vi vorrei esporre un piccolo

aneddoto tratto dalle mie scorribande giovanili con le prostitute.

Era l’anno di grazia 1986, avevo da un anno terminato la terza media; io e il mio

amico Marcuccio, in sella alla mitica Vespa 50 special, ci recammo sulla statale, in

cerca di prostitute da trombare.

Arrivati a metà strada fra Ruvo e Terlizzi, vi erano due casette, l’una affianco

all’altra; in una c’era Rita, un donnone biondo, non molto alto, robusto e un figone

spanato che poteva ospitare due cazzi. Il costo della sua prestazione, era di 20 mila

lire “bocca- figa”, nell’altro c’era Chiara, una ragazza magra, capelli lunghi, un po'

bruttina, costo della prestazione lire 15000.

Sia io che Marcuccio, optammo per Rita “detta la Barese”.

Entrai prima io perché, Marcuccio, era un po' timido.

Una volta dentro la casetta, Rita mi chiese: “come, ti chiami?”

Ed io risposi: Mimmo!

E lei: io, mi chiamo Rita! Ascolta, Mimmo; perché, siete venuti da me che,ho una

prestazione da ventimila lire e, non siete andati dalla mia amica Chiara, la cui

prestazione, costa 15000?

Io: beh, perché, sia io che Marcuccio, amiamo le “femmine Grosse!”

Rita: capisco! Comunque, visto che voi siete ancora alle prime armi, voglio farvi

capire una cosa!

Io: che cosa!?

Rita: ascoltami bene, Mimmo; la figa, è uguale per tutte le donne, ergo, come, è

quella, è codesta, è questa! Quello che, sì compra, è la sua bellezza!

Quindi, Cara Alessia Quarto di c’è posta per te, non esiste una passera d’oro; ciò

che, ha attratto tuo marito di tua cugina, è la sua bellezza, al massimo qualche

prestazione in più!

M. L. “scrittore narrativa erotica e opinionista”
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