Dossier: Sodomia - 1 Primi approcci

La sodomia è la prima forma di perversione di tipo sado-maso, quella più a portata di mano e che s'insinua nei nostri desideri libidinosi in maniera quasi automatica.
Inziamo, con questo articolo, a inserire una serie di testimonianze "dirette" che pubblicheremo, di volta in volta, con il resaoconto di esperienze di sesso anale, sia etero che gay e anche le esperienze/confessioni di chi si penetra con oggetti in mancanza del pene maschile.

NOTA: Se vuoi inserire anche tu una pensiero o una confessione eccitante e utile per tutti, puoi inviarla (anche in TOTALE ANONIMATO) al link in fondo all'articolo. Grazie.

Diamo uno sguardo alla sua pratica, che avviene quasi sempre in età pre-adolescenziale per le donne ma anche e assai spesso per i ragazzi.

Tra le giovanissime la sodomia viene praticata spesso prima del rapporto completo in vagina, soprattutto per l'esigenza di accontentare il desiderio di penetrazione del partner senza correre il rischio di essere sverginata; accade quando la giovane ancora non si sente pronta per rottura dell'imene e ne ha paura.

Altro fattore che induce alle prime inculate e rappresentato dalla frequentazione, spontanea o forzata da parte delle giovanissime, di persone adulte o anziane, viziose e/o scaltre (se non addiritura violente). L'adulto, essenzialmente per parafilia, instaura con i giovani un rapporto abbastanza perverso, teso esclusivamente a condividere momenti sessuali, senza altre componenti di tipo amicale o sentimentale. Ottenere un rapporto fisico di questo tipo è abbastanza facile; i giovanissimi sono curiosi ed estremamente eccitabili, al tempo stesso, e l'adulto agisce relativamente in sicurezza, perché sa che dopo il rapporto, nella persona sottomessa analmente interviene la vergogna. Dopotutto ha partecipato a una manifestazione sessuale contro natura ma che, misteriosamente, le ha provocato sensazioni contrastanti ed eccitanti. Dolore, vergogna, senso di dominazione e piacere si mescolano, confondendo la sua mente e marcando la sua libido.

Nei maschietti, a parte i motivi sopra elencati, intervengono invece altri due fattori che portano alla penetrazione anale: il desiderio e la privazione.

Le coetanee sono quasi sempre più mature e frequentano giovani adulti, così, spesso, i giovanissimi, quando per motivi vari si trovano da soli e in intimità, iniziano a provare attrazione per i genitali. Quando per gioco o desiderio, si entra in contatto fisico, accade che l'eccitamento fa il resto. Quasi sempre è il più dominante a prendere l'iniziativa e a richiedere al partner di subire la penetrazione. Ancora una volta, l’inculata totale avviene pressoché spontaneamente, spesso i ragazzi si accordano e si scambiano anche di ruolo, proprio per superare quella sensazione di sottomissione femminea che mal si sposa con il loro senso di virilità.

Anche per i maschietti, si possono presentare rapporti con maschi adulti, che abilmente approfittano di loro. Spesso il rapporto anale, con questi adulti, è solamente di tipo attivo, cioè l'adulto approfitta del ragazzino per farsi infilzare l’ano.

Ma l'essere attivo in quegli anni giovanili, non sempre preserva poi il ragazzo, negli anni a venire, dal rimanere invischiato a sua volta in complicati, e non sempre riconosciuti, desideri di rapporti omosessuali e di pedofilia.

Quasi tutti i giovani, crescendo, tendono a razionalizzare e normalizzare i rapporti per adeguarsi alla vita sociale da adulti e per intraprendere percorsi standardizzati con i loro successivi partner. Ma col tempo, nell'intimità, probabilmente ritorneranno a desiderare i rapporti anali, nelle loro varie forme, nel desiderio di essere sottomessi e prenderlo dietro o di "imporre" la penetrazione al partner, o ancora le due cose, in maniera alterna.

Tutte queste componenti, alla fine, vengono esaltate e amplificate, dal fattore fisico anatomico, visto che la zona perianale è tra le più eccitabili e ricettive.