Verona è una ragazza molto bella, solare, ma con un passato tra alti è bassi. In questo potrebbe sembrare una giovane qualunque.
Chi nella propria esistenza non ha avuto momenti della vita altalenanti, tra situazioni positive e altre negative.
Ad oggi risulta essere una tra le più decorate ginnaste olandesi e nel 2002 è stata nominata come “Sportiva dell’anno” del suo Paese. Primati importanti, non c’è dubbio che coronano gli sforzi fatti da questa ginnasta per competere dapprima a livello nazionale, poi internazionale in una disciplina in cui sbagliare può costare molto e subito si viene scartati, messi da parte. Nata nell'Olanda meridionale, a Gouda, nel 1985, ha iniziato precocemente con la ginnastica, nel ’90, a 5 anni, presso la palestra T.O.O.O.S. Waddinxveen, segno di una vera e propria passione per quello sport, per non definirlo addirittura: amore! All'età di 9 anni, principia ad allenarsi alla Pro Patria a Zoetermeer.
La sua prima apparizione ufficiale da ginnasta è stata al Campionato nazionale olandese nel 2000 https://www.youtube.com/watch?v=F5ywfiGB2BQ (fonte youtube), dove divenne campionessa olandese junior all-around, arrivando a trionfare in tre differenti finali di gara. Un anno dopo, nel 2001, è stata campionessa olandese all-around https://www.youtube.com/watch?v=OnwtEt5x8zk (fonte youtube).
Con la squadra olandese ha sorprendentemente conquistato il quinto posto nel Campionato del mondo a Gand, piazzamento che consentì al team di guadagnare il riconoscimento di squadra sportiva olandese dell'anno 2001. Nel 2002 Van de Leur ha vinto ben cinque medaglie al Campionato europeo di Patrasso, in Grecia https://www.youtube.com/watch?v=hrPlnQYUDZM (fonte youtube).
La squadra olandese ha vinto la medaglia d'argento e Van de Leur ha portato a casa la medaglia d'argento individuale nel Campionato Europeo 2002 alle spalle di Svetlana Khorkina; ha anche guadagnato una medaglia d'argento su trave e una medaglia di bronzo al corpo libero; in lotta per la medaglia d'oro nella finale dell'esercizio a terra, perse un decimo di punto per un errore della giuria, dovendosi così accontentare, si fa per dire, di un terzo posto.
Ai campionati del mondo del 2002 di Debrecen, in Ungheria, nei preliminari del torneo ha vinto l'esercizio sul pavimento durante le finali di Coppa del mondo.
Nella finale del corpo libero si è laureata vice campionessa mondiale con 9350 punti alle spalle della spagnola Elena Gomez con 9487 punti. È stata eletta atleta olandese dell'anno 2002 e ancora una volta la sua squadra è stata la squadra sportiva dell'anno grazie e soprattutto all’impegno di Verona, che, come da abitudine, non si è sottratta al sacrificio perenne e all’impegno costante per permettere al suo Paese di svettare tra i migliori.
Van de Leur e una sua collega meno brava, Renske Endel, sono state convocate come riserve per la Coppa del mondo del 2003 ad Anaheim, ma la squadra olandese, purtroppo, non si è inserita tra le prime dodici: pertanto, la ginnasta non si è qualificata per le Olimpiadi 2004 di Atene e in seguito sono sorti contrasti con il suo allenatore di allora, che la portarono a trasferirsi all'Hazenkamp di Nimega diretto da Boris Orlov. Nel 2007, Van de Leur ha vinto i campionati olandesi all-around per la quarta volta.
Ai Campionati nazionali di Nimega vinse anche l'oro su trave e pavimento e il bronzo sulle parallele. L’eleganza di Verona van de Leur le ha consentito di conoscere il plauso internazionale: le medaglie vinte agli Europei di ginnastica e il titolo di sportiva olandese lo asseriscono, con vigore e incontestabilmente. La ginnastica, però, non le ha permesso di acquisire quelle buone pratiche e di rafforzare la propria autostima e l’indipendenza, sebbene lo sport dovrebbe dare poi questo. Un sistema valoriale che trasformi una ginnasta, una atleta, in una persona dotata di quelle competenze necessarie ad affrontare le difficoltà.
Inizia così quello che sarà, come la stessa Van de Leur afferma “Il periodo più buio” della sua vita da ginnasta e personale. In famiglia, infatti, Verona si ritrovava a dover convivere con dei genitori, entrambi, incredibilmente severi che non le resero la vita facile, proprio per niente. Le umiliazioni continue e le vessazioni cominciarono lentamente a logorare l’animo della fragile giovane ginnasta, senza che nessuno potesse in alcun modo darle una mano, aiutarla. “Ero sola, completamente sola e questo non mi dava speranza”, afferma in un’intervista. A 17 anni, Verona iniziò a pensare al suicidio.
“Mi sentivo come se fossi in un buco nero”, dice. “Forse la cosa migliore era smettere ma non c’era possibilità di smettere. L’ho provato un paio di volte ma nessuno me lo ha permesso”. I genitori, per punirla, la costringevano a tornare a casa coi mezzi pubblici dall’aeroporto se non aveva finito la gara fra le prime tre.
Il 19 giugno 2008 Van de Leur ha annunciato pubblicamente il suo ritiro dalla ginnastica: i conflitti con la federazione di ginnastica e la mancanza di motivazione causata anche da una situazione problematica in casa, avrebbero avuto un ruolo importante nella sua decisione. Dopo avere annunciato il ritiro, è andata anche peggio, se possibile: una sera, arrivò a casa e scoprì che i genitori avevano cambiato le serrature, dopo che il padre le avevo svuotato il conto corrente e i risparmi accumulati con la sua attività agonistica e quanto ne era venuto. Senza soldi e in difficoltà, la ex ginnasta medagliata si ritrovò a dormire in auto con il suo fidanzato:
“Quando non hai niente sei costretta a rubare. Non avrei mai pensato di farlo, ma per sopravvivere qualsiasi cosa diventa necessaria”. In un libro che è già diventato un caso dopo la sconvolgente e straziante intervista rilasciata all’autorevole quotidiano inglese The Guardian, rivela la sua esperienza anaffettiva e drammatica di ex reginetta dello sport olandese tramutatasi in taccheggiatrice, ricattatrice e anche pornostar, all’occorrenza.
Una, nessuna e centomila come impartisce la costruzione dei personaggi del teatro pirandelliano. Così è per lei, la meravigliosa Verona. “Hai presente quei documentari con le ragazzine che piangono? Ecco, quello”, dice riferendosi al controllo subito e al sistema paragonato al circo con gli animali. Allenamenti durissimi e spietati, quelli riferito al Guardian, e di cui si parla con maggiore libertà e coraggio.
“Vedi i documentari su Internet con bambini che piangono? Ecco come è andata anche con noi”. “A volte rompi qualcosa, a volte no e sei fortunato”, la descrizione spietata di Verona. Un contesto terribile, in alcuni casi insopportabile: uno degli scandali più sconvolgenti della ginnastica internazionale riguarda la testimonianza della campionessa americana Simone Biles, che ha così denunciato gli abusi subiti da parte del medico federale americano, Larry Nassar.
All'inizio del maggio 2011, Van de Leur è stata condannata per aver ricattato una coppia adultera che aveva seguito e ha scontato 72 giorni di carcere. Fotografò e ricattò una donna sposata che aveva ritratto con il suo amante. Per quel reato ha pagato con la prigione: una esperienza indimenticabile, che l’ha segnata. E non solo per il mentre: una volta libera, decise di darsi al porno (come capitato ad altri atleti) girando dei video amatoriali con il suo compagno e sfamandosi così. https://it.pornhub.com/view_video.php?viewkey=ph56b485fcb19be (fonte pornhub)
Alla fine di ottobre 2011, iniziò a lavorare come webcam girl http://www.camvideos.tv/63592/verona-van-de-leur-even-tussen-door/ (fonte camvideos), aprendo poi un suo sito web per adulti https://veronavandeleur.nl/ (fonte pagina ufficiale di Verona Va de Leur), esibendosi solo con il proprio fidanzato, inizialmente. https://it.pornhub.com/view_video.php?viewkey=ph59ba601449110 (fonte pornhub)
Una parabola dalla curva pericolosa che ha visto la sua risalita finalmente quando la Federazione le offrì un lavoro.
Oggi è al servizio delle ginnaste per sensibilizzarle di fronte a eventi di violenza e simili, cercando di svoltare di fronte a una vita che le ha insegnato e tolto molto, forse troppo. Nel novembre 2019 ha annunciato l'intenzione di abbandonare l'industria sesso.
Forse, Verona, finalmente è riuscita a trovare quella pace che non aveva avuto fino al momento della decisione di abbandonare il porno, industria che le ha dato da vivere, l’ha resa benestante e concesso di vivere una vita agiata, fatta però di ferite interne indelebili e insanabili, dovute all’umiliazione di dover mostrare, e non per passione, la sua intimità e le su perversioni, vere o presunte tali, che la segneranno per sempre agli occhi del mondo sportivo e non solo.


 

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