Un tempo per riuscire a lavorare in questo settore bisognava necessariamente fare dei casting, avere delle conoscenze, essere idoneo e con determinate caratteristiche per riuscire a sfondare, avere successo ma anche essere solamente uno o una delle tante che si guadagnavano da vivere sfruttando l’industria pornografica. Era un’industria fatta principalmente, per non dire, esclusivamente, da uomini. Sicuramente la parte produttiva e creativa, registica, era di dominio prettamente maschile, così come maschile era il pubblico a cui si rivolgeva. I tempi, però, sono cambiati e direi che sono cambiati in meglio.
Da anni ci si chiede come faccia il mondo a luci rosse a sopravvivere alla barbarica pirateria del web, che pubblica qualsiasi cosa, gratuitamente e appena spuntata fuori da questa o quell’azienda che ha investito del denaro per realizzare il suo ultimo video.
Molto semplice. Le grosse case di produzione, sin dagli anni 2000, avevano capito che internet poteva essere un mezzo a doppio taglio e che, se non avessero agito in tempo, nel giro di poco li avrebbe annientati.
Allora, preventivamente, le società del settore hanno cominciato ad acquistare i siti più visitati: Youporn, Xvideos, Xhamster, Pornhub ecc. Sfruttano l’affluenza degli utenti per guadagnare coi banner pubblicitari e farsi pubblicità gratis, facendo giungere persone sul loro sito attraverso un clic.
Al tempo, chi aveva messo in rete le pagine web di cui ho parlato sopra, si è visto piovere una montagna di denaro addosso. Stesso identico discorso per quanto riguarda le cam girl e le piattaforme che le ospitano, sfruttando le videochat hot e chat sex. Nate con lo scopo di far esibire chi ne aveva voglia, pian piano, con un numero sempre maggiore di utenti che vi si collegavano, i gestori delle pagine hanno cominciato a inserire varie forme di pagamento e quando il loro successo ha incominciato a essere globale, sono state acquistate dei giganti dell’industria hard. Cam4, Cam Soda e Chaturbate, giusto per fare qualche esempio, hanno reso milionari i loro creatori.
E se uno non è capace a programmare? Come poter fare per riuscire a guadagnare col porno?
Molto semplice. Ci sono siti come Pornhub che permetto a chiunque, davvero a chiunque, di poter usare la piattaforma per inserire i propri video, siano questi a pagamento o no, e guadagnare grazie ai download o le visualizzazioni, proprio come su Youtube. Non è necessario nemmeno avere dei siti internet, basta solo registrarsi, dare le proprie generalità, dire cosa si vuole fare e il gioco è fatto. Altre pagine web ancora (ma queste sono rivolte solo ed esclusivamente a un pubblico femminile che vuole mettersi in mostra) come, per esempio: Boppingbabes, Wankitnow, Upskirtjerk, permettono di pubblicare video sulla loro piattaforma.
Questi siti sono a pagamento, nel senso che ci si può abbonare e avere la possibilità, quindi, di visionare ogni video presente sulla pagina (le percentuali di guadagno vengono divise tra le attrici che sono più cliccate), oppure di scaricare, pagando e senza essere obbligatoriamente registrati, il video o i video che più interessano.
Basta, perciò, avere a disposizione una buona videocamera HD o un cellulare della stessa risoluzione e il gioco è fatto. Non è permesso caricare scene in coppia. L’unica cosa che si può fare, anzi, le uniche cose che si possono fare sono quelle di mostrarsi nude, indurre all’orgasmo l’utente, o giocare con un dildo (la penetrazione è consentita).
Se, invece, abbiamo voglia di voler esprimere maggiormente la nostra creatività, possiamo comportarci alla vecchia maniera e investire del denaro in quella che sarà la nostra industria. I costi di produzione sono notevolmente abbassati ma ci sono delle cose che è giusto e meglio sapere. I dvd ormai non si vendono quasi più. I guadagni, le entrate che chi ha una casa di produzione di film a luci rosse riceve, se li vede arrivare dalla propria pagina internet.
Attraverso i download e la visione streaming, oltre che agli abbonamenti (questi vengono concessi quando i video sulla piattaforma sono molteplici), il proprietario della pagina internet ha un ricavato più o meno costante.
Aprire una pagina web se non si è esperti e quindi bisogna affidarsi a un professionista, può costare un pochino: da 2.500,00 euro a salire. Un po’ di soldini da parte per poterli investire nella propria attività bisogna averli.
Serve comprare l’attrezzatura (videocamera, luci, microfoni ecc.), avere una location fissa a disposizione o noleggiarne una, pagare gli attori.
Si stima che un film di genere gonzo (sarebbero quei film in cui ci sono gli attori che fanno sesso e il regista che riprende il tutto senza stacchi ma solo con un piano sequenza, arrivi in media a costare circa 6.000,00 euro). Il prodotto finito, se si vuole, lo si può provare a vendere a un’azienda che realizza lo stesso tipo di film.
Se, invece, si desidera spendere meno, si può produrre un video P.O.V. (point of view – punto di vista), dove l’attore ha in mano la videocamera e si vede solo quanto necessario alla scena: il pene e l’attrice che viene penetrata. Così facendo si risparmia il costo di un performer e dell’eventuale operatore.
Consigli per le cam girls Molte pornostar, per non dire tutte o, almeno, tutte quelle che hanno un discreto successo e seguito di pubblico, hanno una personale pagina web in cui vendono merchandising o video autoprodotti coi sistemi di cui sopra.
Stesso discorso per le cam girls, che sfruttano i social e pagine come Onlyfans per raggranellare quanto più denaro possibile.
Oltre tutto questo aspetto, c’è anche quello legato alla vendita di oggettistica varia ad uso prettamente erotico.
Che siano per uso di coppia o personale, l’indotto generato è davvero notevole: centinaia di milioni. In questo caso, o si ha un’idea originale e ci si industria per realizzarla, o ci si basa sul “classico”: usare un attore o un’attrice a cui prendere il calco del pene, della vagina, del seno, bocca o ano, e applicarli, in lattice, a masturbatori vari da immettere sul mercato. Naturalmente questa seconda ipotesi prevede il pagamento e delle percentuali di vendita agli attori coinvolti.
È importantissimo far notare, anche se è una cosa palese che tutti conoscono, che, a oggi, grazie alle possibilità che ci vengono offerte da internet, ogni persona può, senza l’aiuto di nessuno, fare queste cose comodamente da casa. Vuoi vendere quanto hai realizzato? Per esempio, puoi rivolgerti ad Amazon.
Su ogni pezzo venduto, Amazon trattiene il 24% del totale, che può essere molto, ma se si pensa a quanto arriviamo a risparmiare per non dover pagare qualcun altro che possa fare tutto ciò di cui abbiamo parlato fino a ora, per noi, quel 24% non ci apparirà un costo eccesivo. Quindi, cosa state aspettando?
Avete anche voi intenzione di avviare la vostra società nell’industria del mondo del porno e dell’erotismo? Dopo aver letto questo articolo, sono certa che avete le idee un pochino più chiare e saprete sicuramente come meglio muovervi.

Buona fortuna a tutti e tutte.

 
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